"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 28 settembre 2011

Lago, varianti referendarie - III

Referendum. Se ne parla da tempo, a proposito del Lago. I Comitati lo  hanno più volte evocato e auspicato. Gli  ultimi volantini usciti  hanno proposto un rimbalzello continuo:  "lo indìca l'Amministrazione comunale" vs "si impegnino i Comitati a raccogliere le firme". Ora pare (da quel che ha pubblicato la stampa) che  in seno ai Consigli comunali di Trasaghis e di Cavazzo  stian per partire raccolte di firme per l'indizione di un referendum. Va bene, MA QUALE REFERENDUM?
Forse un referendum propositivo tipo "Volete salvaguardare il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni?" Probabilmente sarebbe del tutto inutile, giacché il 100% degli elettori  confermerebbe e approverebbe una siffatta proposta.
Di solito si interpreta il referendum in chiave abrogativa.  Cosa troverebbero in questo caso gli elettori sulla scheda?  Forse "Volete  sia  ritirato il progetto di raddoppio della centrale di Somplago?"  Quesito improponibile, poiché  il I comma dell'art. 68 dello Statuto comunale di Trasaghis recita espressamente: "Sono previsti  referendum  consultivi in  tutte  le  materie di  esclusiva competenza  comunale,  al  fine di  sollecitare  manifestazioni  di  volontà  che devono trovare sintesi nell'azione amministrativa". Non per abolire ma per proporre, dunque. E in ogni caso "l'oggetto del contendere"  trovandosi in territorio extracomunale, non potrebbe,  secondo  logica, poter essere   oggetto di quesito referendario.
Anziché un Referendum, dunque, potrebbe essere maggiormente percorribile la strada della  petizione, prevista dall'art. 67 dello Statuto: "Tutti i  cittadini  possono  rivolgersi,  in  forma  collettiva,  agli  organi dell'Amministrazione per  sollecitarne  l'intervento  su  questioni  di interesse generale o per esporre comuni necessità".
Ultima variabile, potrebbe essere chiesto all'Amministrazione comunale di attivarsi (questo potrebbe essere fatto direttamente, senza incorrere nel rimpallo su chi debba promuovere un referendum) per lanciare una consultazione popolare ai sensi dell'art. 63 comma 3 dello Statuto: "L'Amministrazione può attivare forme di consultazione, per acquisire il parere su argomenti di grande rilevanza e di interesse generale".

Quanto  formulato sopra erano solo degli spunti di riflessione, espressi perdipiù senza alcuna cultura giuridica ma così, "a pelle". Sarebbe opportuno, comunque, che chi propone l'indizione di Referendum, o di altre forme di consultazione, lo facesse  in maniera  precisa e dettagliata, vagliate tutte le diverse implicazioni, prospettando un itinerario chiaro e circostanziato, per offrire uno strumento di confronto e non di scontro.
                                                                                      A&D

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