"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

sabato 30 novembre 2013

Tra nostalgie e futuro, da balera a disco, riapre il "Lago"

Riapre il dancing “Lago” della tronista Antonella Perini


di Mattia Pertoldi
Messaggero Veneto, 29 novembre 2013
L’Alto Friuli si appresta, da sabato  sera, a dare il bentornato a uno dei ritrovi storici per la movida notturna di Carnia e dintorni. Da questo sabato, infatti, riapre i battenti la discoteca “Lago” di Alesso di Trasaghis che con eventi organizzati ad hoc tornerà a rappresentare un punto di riferimento – l’ultimo di queste dimensioni per la zona – per tutti gli amanti della musica e del divertimento sino a ore piccole.
E riapre grazie all’iniziativa della famiglia Perini che, dopo aver dato in gestione la discoteca per lungo tempo, ha deciso di prendere in mano direttamente le redini della proprietà. A gestire il “Lago”, infatti, saranno Michele “Miky” Perini, noto deejay delle serate friulane, e, soprattutto, la sorella Antonella, modella, e diventata famosa per aver partecipato, un paio d’anni or sono, alla popolarissima trasmissione di Canale 5 Uomini e Donne nel ruolo di tronista.
Pensato originariamente, parliamo di quasi mezzo secolo fa, come una balera, il “Lago” è diventato, con l’avvento della disco music di fine anni ’70, una discoteca vera e propria trasformandosi non soltanto nel maggior punto di riferimento per l’Alto Friuli, ma anche una location – invernale ed estiva grazie al suo giardino esterno – ideale per tanti ospiti vip. Ad Alesso sono transitati, tra gli altri, Fabri Fibra, Rocco Siffredi, Dj Prezioso e Lo Zoo di 105, riempiendo in ogni ordine di posto le due, enormi, sale da ballo.
Poi la crisi economica che ha colpito tutti i comparti – calando la scure in maniera particolare sul settore dell’intrattenimento – aveva privato la zona di uno dei suoi principali punti d’interesse e aggregazione. Sino a poco tempo fa, quando, cioè alla ex protagonista della trasmissione di Maria De Filippi e a suo fratello è venuta in mente l’idea di provare a rinverdire i fasti del passato. «Il nostro desiderio è quello di ridare alla Carnia – ha detto Antonella – uno dei suoi locali storici per il divertimento e, perché no, costruire e gestire qualcosa di nostro a casa nostra.
La sfida, specialmente in questo periodo, non è certo delle più semplici, ma è allo stesso tempo affascinante e siamo convinti di poter fare un buon lavoro e di offrire un prodotto che coniughi, contemporaneamente, la tradizione della grande famiglia “Lago” con l’innovazione». Si parte sabato sera, dunque, con la grande inaugurazione. Due sale da ballo, musica a 360 gradi “sparata” da due deejay, sette punti di ristoro gestiti da altrettanti barman specializzati e ingresso, con consumazione inclusa, fissato a 8 euro con “drink card” e non, come succedeva in passato, con i pagamenti “cash” delle bevande direttamente alle casse e la novità della “sala breakfast” con colazioni dolci e salate.
Nel solco della tradizione del “Lago” ci sarà nell’immediato futuro anche spazio per le serate a tema e per gli ospiti di respiro nazionale. Il primo, in ordine di tempo, sarà lo storico Albertino di Radio Deejay che il prossimo 21 dicembre salirà sino ad Alesso per partecipare alla prima festa studentesca in programma nella discoteca dell’Alto Friuli in occasione della chiusura delle scuole per la pausa natalizia.

venerdì 29 novembre 2013

Alesso, un ringraziamento a quanti hanno contribuito alla raccolta per la chiesa

La Parrocchia di Alesso ha diffuso un manifestino nel quale si esprime un vivo ringraziamento a quanti (classi di coscritti, associazioni, singoli) hanno contribuito alla raccolta di fondi per la tinteggiatura dell'interno delle chiesa ed altre opere di miglioria del fabbricato.

 Quest'estate era stata lanciata una sottoscrizione per raccogliere fondi per poter dipingere l'interno della chiesa e migliorarne l'aspetto. Si sono attivate le classi dei coscritti, diverse associazioni, tante persone singole.
Il risultato è stato davvero considerevole: sono stati raccolti ben 8.580 euro.

Con la garanzia della disponibilità, sono stati chiesti i preventivi di diverse Ditte, valutate le offerte e affidati i lavori di tinteggiatura alla Ditta Marco Minisini, che ha eseguito i lavori e completati entro la metà di ottobre.
Alla Ditta Minisini sono stati quindi liquidati, in data 16 ottobre, euro 7.130.
Sono stati poi spesi 500 euro per pennelli e colori, 115 euro per cornici, 140 euro per i faretti di illuminazione; la manodopera delle diverse persone coinvolte è stata prestata a titolo gratuito.

Sono stati quindi spesi sinora 7.885 euro. La somma residua di 695 euro verrà utilizzata per ulteriori interventi di manutenzione della chiesa.

Il manifesto della Parrocchia si conclude dando appuntamento per l'8 dicembre in cui troveranno collocazione i due quadri appositamente realizzati per la chiesa:

Domenica 8 dicembre, durante la messa delle 11, verranno collocati e sarà impartita la benedizione ai due quadri che i pittori Floreano Franzil e Giuseppe Brombin hanno realizzato gratuitamente per la chiesa. Sarà anche l'occasione per riassumere l'andamento complessivo dei lavori e degli interventi realizzati e ribadire il grazie per le tante offerte pervenute.

(Foto di Caterina e Francesco)

giovedì 28 novembre 2013

Segugjos! Storie di segugi, da Braulins a Peonis

Qualche settimana fa i giornali hanno dato notizia del recupero di un  segugio che si era perso sul Brancot, tra Braulins e Bordano (http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/10/26/news/il-soccorso-alpino-salva-un-segugio-sul-brancot-1.7995800); in questi giorni viene raccontata la storia di un segugio rintracciato e raccolto tra Peonis e Cornino (http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/Il_salvataggio_di_Dik/2/126970).

Ora, il fatto che i mezzi di informazione (compreso magari il Blog, che rilancia le notizie) dedichino tanto spazio a storie di questo tipo, può significare due cose:
a) il fatto che i segugi abbiano perso tanto del loro proverbiale fiuto;
b) la desolata constatazione che spesso ci si trovi con una evidente carenza di notizie.
Ai lettori .... l'ardua sentenza.


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Il salvataggio di Dik

Storie a lieto fine - La Polizia provinciale di Udine ha recuperato e restituito al proprietario un segugio italiano in comune di Trasaghis


Dopo Teo, è la volta di Dik. Teo, il cane meticcio ritrovato un mese fa circa dalla Polizia provinciale di Udine in comune di Moggio e recuperato da una forra profonda 20 metri grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, è stato solo l’inizio di storie di cani a lieto fine. Gli agenti sono stati di nuovo protagonisti di un altro salvataggio: il cane Dik, segugio italiano a pelo raso di 5 anni, è stato salvato da investimento sicuro. La Polizia provinciale, nel corso dei pattugliamenti, l’aveva notato, lunedì mattina, barcollante e stremato lungo la strada che collega Peonis a Cornino, nel comune diTrasaghis.
Sfinito e senza forze, il segugio procedeva al centro della carreggiata stradale; inutile dire che sarebbe stato sicuramente investito da qualche auto se gli operatori della Polizia non fossero intervenuti fermando il traffico per il tempo necessario al recupero dell’animale che si è fatto prendere senza difficoltà, viste anche le sue condizioni di stanchezza. Dik è salito di buon grado sul mezzo e si è subito addormentato. Sul suo collarino è stato notato il numero di telefono del proprietario che è stato contattato e a cui Dik è stato riconsegnato.
(www.ilfriuli.it )
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ADDENDA: Ne parla anche il Messaggero Veneto di oggi ("Il segugio Dik salvato da una fine terribile") e, addirittura, il sito del Gazzettino (http://www.gazzettino.it/NORDEST/UDINE/cane_segugio_polizia_provinciale_salvato/notizie/373593.shtml), col titolo 

"Segugio si perde, salvato in strada e riconsegnato al proprietario"

Le domande poste restano dunque valide. Una su tutte: QUALE E' LA NOTIZIA?

mercoledì 27 novembre 2013

Dopo Trasaghis e Colle Umberto, altre adesioni al progetto per ricordare Bottecchia (II)

Patto tra sindaci per ricordare Bottecchia

Il cippo di Peonis
Ottavio Bottecchia, dal tour de France alla Città dello sport. Si sta allargando a sempre maggiori sostenitori il progetto dedicato al grande ciclista finalizzato a riconoscere nella sua figura di atleta un patrimonio etico sportivo e un autentico esempio per le nuove generazioni di sportivi. L’iniziativa era stata avviata dai Comuni di Colle Umberto e di Trasaghis, che rappresentano i luoghi in cui Bottecchia è nato e dove è morto, ma nel giro di poco tempo ha già ricevuto l’appoggio dal Coni regionale, veneto e nazionale. Non solo: al progetto ha aderito anche il Comune di Pordenone, dove il ciclista ha vissuto, e ora anche il consiglio comunale di Gemona (nel cui ospedale Bottecchia fu portato in punto di morte) lo ha fatto suo anche a nome del progetto Città dello sport. Dalla Francia, dove il campione ha riscosso le sue vittorie e dove era dunque ben conosciuto, anche altri enti locali hanno sottoscritto il progetto, senza dimenticare che vi ha aderito pure Spilimbergo, la cui sezione bersaglieri è proprio intitolata a Ottavio Bottecchia, e alcuni Comuni veneti come Portobuffolè (dove è presente un museo a lui dedicato) e Vittorio Veneto. A Gemona si sta già pensando di destinare un fondo per una borsa di studio a nome di Bottecchia per gli studenti del corso di Scienze motorie in relazione anche al passaggio del Giro d’Italia il prossimo anno. Diversi sono gli obiettivi in cui i partner coinvolti lavoreranno in futuro: dall’avviamento di un centro studi in collaborazione con Scienze motorie sulle problematiche del doping e le buone pratiche sportive, al mantenere i contatti con le amministrazioni locali francesi, fino alla redazione di un vero e proprio progetto europeo finalizzato a promuovere e a sviluppare pratiche positive nello sport.

                                            

martedì 26 novembre 2013

Giovanni Impastato incontra a Dartigne giovani e adulti del Gemonese per parlare di giustizia ed impegno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
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ARTEGNA, LUNEDÌ 2 DICEMBRE 2013
GIOVANI, RESPONSABILITÀ,
COSTITUZIONE
Giovanni Impastato incontra giovani e adulti del Gemonese per parlare di giustizia ed impegno per il «bene comune»


Lunedì 2 dicembre, alle ore 20.15 presso il Teatro «Monsignor Lavaroni» di Artegna, Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giornalista e attivista siciliano fondatore di Radio Aut ucciso dalla mafia nel 1978, incontrerà la popolazione portando la propria testimonianza di impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Un impegno che deve partire anche dal basso, dal «coraggio delle parole» perché «non esiste un paese democratico senza un’informazione libera».
Riprende così il percorso di educazione alla legalità e alla responsabilità promosso a partire dall’anno scolastico 2012/2013 dalla Rete territoriale «B*sogno d’esserci», che riunisce Comuni, Scuole, Servizi ed altre organizzazioni operanti a favore di bambini, ragazzi e giovani nel territorio del Gemonese.
La testimonianza di Impastato sarà preceduta da altri due interventi.
Racconteranno la loro esperienza alcuni studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Gemona del Friuli e di Tolmezzo partecipanti al campo di volontariato e formazione organizzato da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie nel luglio 2013 a Marina di Cinisi (Palermo), su terreni confiscati alla criminalità organizzata. L’esperienza ha permesso ai giovani di acquisire maggiore consapevolezza rispetto al fenomeno mafioso e alle conseguenze che esso produce. Con la popolazione locale, in particolare con Giovanni Impastato e con i gestori del bene confiscato alla mafia, gli studenti hanno condiviso sia le difficoltà quotidianamente incontrate da chi si oppone alla diffusa mentalità omertosa e condizionata dal controllo mafioso, sia il forte desiderio di cambiare e migliorare la società coinvolgendo le persone nella lotta alla criminalità attraverso strumenti come l’informazione e la cultura, proprio come faceva Peppino Impastato.
Interverrà inoltre Francesco Cautero, referente del Coordinamento Provinciale Libera di Udine, che sta supportando un gruppo di giovani e di volontari di Gemona del Friuli motivati a dar vita ad un presidio territoriale di Libera sul territorio.
La serata sarà introdotta e coordinata da Angelo Floramo, docente presso l’I.T.C.G. «Giuseppe Marchetti» di Gemona del Friuli.
Nelle mattinate del 2 e 3 dicembre, presso l’Auditorium dell’I.S.I.S «D’Aronco» di Gemona del Friuli, Giovanni Impastato incontrerà anche gli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado del Gemonese.
La rete «B*sogno d’esserci» è nata nell’anno scolastico 2010/2011 con le seguenti finalità: contribuire alla costruzione di una «comunità educante» che sappia meglio comprendere e rispondere ai bisogni dei minori; condurre a sintesi ed integrare le numerose attività a sostegno del mondo giovanile in atto sul territorio; intervenire congiuntamente su alcune aree individuate come prioritarie: l’educazione alla cittadinanza attiva, la prevenzione delle dipendenze, la formazione ad un corretto uso delle tecnologie, la promozione del ben-essere e di stili di vita sani ed equilibrati, l’integrazione con le diversità.
La rete è costituita dalle seguenti realtà: Comuni di Artegna, Bordano, Gemona del Friuli, Montenars, Osoppo, Trasaghis, Venzone, Moggio Udinese e Resiutta, Associazione Genitori «Liceo Magrini», Dipartimento di Prevenzione, Dipartimento per le Dipendenze e Distretto socio-sanitario n. 1 dell’A.S.S. n. 3 «Alto Friuli», IAL Innovazione Apprendimento Lavoro Friuli Venezia Giulia – sede di Gemona del Friuli, Istituti Comprensivi di Gemona del Friuli e di Trasaghis, Istituto Statale d’Istruzione Superiore «Raimondo D’Aronco», Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri «Giuseppe Marchetti», Liceo Scientifico Statale «Luigi Magrini» e Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale n. 3.1 «Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale».

lunedì 25 novembre 2013

Dopo Trasaghis e Colle Umberto, altre adesioni al progetto per ricordare Bottecchia

Bottecchia, il progetto è didattico e turistico

TRASAGHIS Ottavio Bottecchia dal tour de France alla Città dello sport. Si sta allargando a sempre maggiori sostenitori il progetto dedicato al grande ciclista scomparso proprio nel Gemonese, e finalizzato a riconoscere nella sua figura di atleta un patrimonio etico sportivo e un autentico esempio per le nuove generazioni di sportivi. L’iniziativa era stata avviata dal Comune veneto di Colle Umberto e da quello di Trasaghis, che rappresentano i luoghi in cui Bottecchia è nato e dove è morto, ma nel giro di poco tempo il progetto ha già ricevuto l’appoggio dal Coni regionale, da quello Veneto e pure da quello nazionale. Non solo: se al progetto ha in seguito aderito anche il Comune di Pordenone (dove il ciclista ha vissuto), ora anche il consiglio comunale di Gemona (nel cui ospedale Bottecchia fu portato in punto di morte) lo ha fatto suo anche a nome del progetto Città dello sport, e dalla Francia, dove il campione ha riscosso le sue vittorie e dove era dunque ben conosciuto anche altri enti locali hanno sottoscritto il progetto, senza dimenticare che vi ha aderito anche Spilimbergo (la cui sezione Bersaglieri è proprio intitolata a Ottavio Bottecchia), e alcuni Comuni veneti come Portobuffolè (dove è presente un museo a lui dedicato) e Vittorio Veneto. A Gemona, si sta già pensando di destinare un fondo per un borsa di studio a nome di Bottecchia per gli studenti del corso di Scienze motorie: «Ci stiamo lavorando con i colleghi amministratori di Gemona – dice il sindaco Augusto Picco – nell’idea di fare qualcosa dedicato a Bottecchia anche il prossimo anno, quando una tappa del Giro d’Italia partirà proprio dal capoluogo pedemontano. Potrebbe essere l’occasione giusta per presentare la borsa di studio. Al momento siamo molto soddisfatti che l’iniziativa abbia già coinvolto diverse realtà, per un progetto che con il tempo può avere una valenza turistica e sportiva determinante, partendo proprio dagli scambi che si potranno avviare. Per quanto riguarda la Città dello sport, ci auguriamo che anche altri Comuni che vi partecipano sottoscrivano con noi il progetto dedicato a Bottecchia». Diversi sono gli obiettivi in cui i diversi partner coinvolti lavoreranno in futuro: dall’avviamento di un centro studi in collaborazione con Scienze motorie sulle problematiche del doping e le buone pratiche sportive al mantenere i contatti con le amministrazioni locali francesi per eventuali scambi, fino alla redazione di un vero e proprio progetto europeo finalizzato a promuovere e a sviluppare pratiche positive nello sport.(p.c.)