"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

giovedì 24 settembre 2020

Le proposte di Legambiente per il futuro del Lago

Le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico e restituzione al territorio sono i due punti cardine del dibattito che ruota attorno ai disegni di legge sul grande idroelettrico, in ottemperanza alla L. 11 febbraio 2019, n. 12. Si sta consolidando l’idea di costituzione di una società regionale a maggioranza pubblica con scelta del partner tecnico di minoranza, mediante gara ad evidenza pubblica o interamente pubblica scegliendo un partner pubblico di comprovata esperienza. Le modalità di restituzione al territorio vanno oltre al meccanismo utilizzato fino ad oggi delle compensazioni, e prevedono investimenti di ricucitura/manutenzione straordinaria e ordinaria del capitale naturale e interventi di sostegno al capitale sociale (lavoro,…) nei territori interessati. Il pensiero di Legambiente FVG Nel congresso regionale del 2015 l’associazione già si esprimeva: “Legambiente rilancia la proposta di istituire un’Azienda speciale regionale, analoga a quelle operanti in Trentino-Alto Adige, che gestisca direttamente gli impianti e la produzione di energia idroelettrica, assicurando ricadute significative sull’economia regionale, e montana in particolare, maggior attenzione per la vita dei fiumi, riprendendosi un potere di governance importante su una risorsa ambientale ed economica che è di tutti assieme a tutti i soggetti pubblici esistenti e operanti nel campo idroelettrico”. Dopo cinque anni, l’associazione conferma lo spirito della proposta e privilegia, dal punto di vista della governance, l’opzione di una società regionale interamente pubblica e partnership tecnica pubblica di provata esperienza. L’associazione segnala inoltre, senza alcuna pretesa di esaustività, alcune proposte che, ci auguriamo, trovino riscontro nell’apposita legge. 1. La restituzione al territorio della gestione deve prioritariamente essere destinata alle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, alla riduzione degli effetti di hydropeaking e accompagnata da progetti di rinaturazione (es. Lago di Cavazzo) e di riqualificazione fluviale, nei bacini interessati dalle opere; 2. La redazione dei piani per la gestione dei sedimenti nei rispettivi bacini, aspetto particolarmente critico generato dalle opere bagnate del grande idroelettrico e amplificato dai cambiamenti climatici, deve prevenire, ad esempio, interventi tardivi di rilevante impatto ambientale (sghiaiamento Lago di Barcis) o modalità di scarico tout court dei fondi limosi dei bacini di raccolta in quota (lago di Sauris) o il progressivo riempimento dei bacini di destinazione delle acque turbinate (Lago di Cavazzo); 3. La destinazione di parte dell’energia rinnovabile prodotta ad uso gratuito deve promuovere e favorire la nascita, nei territori, di comunità energetiche rinnovabili; 4. Si proceda con la moratoria nella costruzione di nuovi impianti idroelettrici a monte delle opere, essendo oltremodo significativo l’impatto del grande idroelettrico sul ciclo idrologico, sullo stato ecologico delle acque e sulla ricarica delle falde sottese; 5. Il deflusso ecologico e la continuità fluviale a valle delle turbine devono essere sempre garantiti. Va prevista una governance apposita per la gestione delle crisi idriche, rispetto a diversi e confliggenti usi, anche in deroga a regole stabilite dalle concessioni, secondo le priorità fissate dalla legge; di converso va ottimizzata e coordinata la gestione degli invasi per la laminazione delle piene; 6. Il contratto di fiume, strumento / processo di programmazione negoziata, dovrebbe accompagnare, in chiave progettuale, la ricaduta nelle scelte da operare nei bacini interessati, scelte coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile e l’agenda 2030; 7. Vanno promossi, in accordo con le università, il sistema di istruzione e formazione professionale, profili professionali utili alla gestione delle opere, al monitoraggio e manutenzione dei bacini montani, all’efficienza nell’uso della risorsa, all’applicazione dell’economia circolare alla gestione del ciclo idrico integrato, … nell’ambito di una rinnovata attenzione al rapporto lavoro / ambiente. Uno sguardo più generale sulla risorsa acqua Bene Comune Preludio: l’accelerazione dei cambiamenti climatici impatterà in modo significativo sul ciclo idrologico, riducendo la nevosità in modo significativo, aumentando fenomeni di siccità estive l’evapotraspirazione e l’energia nei fenomeni metereologici La riduzione dell’impronta idrica deve accompagnare tutte le politiche pubbliche al fine di ridurre l’impatto di crisi idriche (agricoltura, attività produttive, consumo umano,…); appositi indicatori del modello DPSIR valuteranno l’efficacia e l’efficienza di tali politiche; Il risparmio della risorsa deve riguardare anche la pressione esercitata sulle falde artesiane a valle della linea delle risorgive con il duplice obiettivo di ridurre la pressione e rischi sanitari associati con l’estensione in profondità dell’inquinamento; I corsi d’acqua devono raggiungere lo stato ecologico buono al 2027 (direttiva acque). Il raggiungimento di tale obiettivo deve essere accompagnato dalla programmazione di specifiche misure impedendo altresì gli interventi che allontanano dall’obiettivo (es. derivazioni sul fiume Fella che ha uno stato ecologico appena sufficiente); Attenta valutazione nella progettazione di opere di regimazione idraulica e di difesa spondale edificate a seguito di violenti eventi di piena, evitando banalizzazione degli alvei e rifacendosi agli approcci e tecniche caratterizzanti la riqualificazione fluviale. Tali eventi, probabilmente indotti a loro volta da un regime incostante delle portate influenzate anche da captazioni e prelievi, determinano un deterioramento dello stato biologico dei corsi d’acqua e grave danno al mantenimento della biodiversità I finanziamenti del Green deal devono occuparsi anche delle infrastrutture del ciclo idrico integrato, a seguito della vetustà delle condotte di approvvigionamento e l’incompleta opere di depurazione considerate le indicazioni che emergeranno dal Water safety plan. L’associazione rimane in attesa dell’aggiornamento del rapporto sulle qualità delle acque superficiali e profonde previste dalla direttiva acque e redatta da ARPA FVG per esprimere ulteriori debite considerazioni e proposte sulla gestione sostenibile delle risorse idriche e sulle attività a impatto significativo. (https://friulisera.it/considerazioni-e-proposte-di-legambiente-fvg-sul-grande-idroelettrico/)

lunedì 14 settembre 2020

Mandi, don Dino!

ADDIO A DON DINO PEZZETTA: LUTTO NELL’ARCIDIOCESI UDINESE

Lutto nella chiesa friulana per la scomparsa di don Dino Pezzetta. Il sacerdote, che in passato è stato anche rettore dell'Abbazia di Rosazzo e docente in Seminario, è mancato all’età di 82 anni mentre si trovava in ospedale a San Daniele. I funerali si svolgeranno martedì 15 settembre alle 16.30, a Osoppo, presieduti dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.


Don Pezzetta fu rettore dell’Abbazia di Rosazzo e docente di Teologia dogmatica in Seminario. «Un sacerdote intelligente e vivace», lo ricorda mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine.

Nato a Osoppo il 5 maggio del 1938, fu ordinato sacerdote il 18 marzo 1962. Continuò poi gli studi tra Roma e la Germania fino a laurearsi in Teologia dogmatica, materia che insegnò anche al Seminario dal 1966 al 1970. «Fu uno dei migliori traduttori dei testi teologici tedeschi», afferma ancora mons. Genero.

Don Pezzetta continuò gli studi a Milano fino a trasferirsi ad Osoppo nel 1976, dove visse gli anni del post-terremoto. Dal 1982 al 1990 fu parroco di Peonis e Trasaghis e dal 1991 al 1994 di Villalta di Fagagna.

Dal 1994 al 2006 fu parroco di Oleis e rettore dell’Abbazia di Rosazzo. Successivamente parroco di Montenars fino al 2014. Negli ultimi anni, provato da problemi di salute, collaborava con la parrocchia di Osoppo. I funerali si svolgeranno martedì 15 settembre alle 16.30, a Osoppo, presieduti dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.
(http://www.diocesiudine.it/don-dino-pezzetta-e-tornato-alla-casa-del-padre/ )





domenica 6 settembre 2020

Mercoledì ad Alesso si inaugura la mostra sul Lago e le acque della montagna


Il "Comitato Tutela acque del bacino montano del Tagliamento" ed il "Comitato Difesa e valorizzazione del lago di Cavazzo
o dei Tre Comuni"propongono per Mercoledì 9 SETTEMBRE 2020 ad Alesso, in Piazza I Maggio (o nel Centro servizi in caso di maltempo)
l'inaugurazione della mostra itinerante nelle piazze

ÂGAS
DI
MOnT
dal Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni alla Montagna privata delle sue acque

FATTI e MISFATTI
passati e presenti

Il programma prevede
alle ore 9.00
l'Esposizione della mostra su 27 pannelli
e alle Ore 17.00
la Presentazione ufficiale della mostra, attraverso questi contenuti:
• Introduzione musicale sul tema Acqua
• Intervento: Perché questa mostra?
• Interventi liberi

Sono invitati i parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, associazioni, comitati, personalità


Gli organizzatori ricordano che la MASCHERINA è D’OBBLIGO


venerdì 4 settembre 2020

Lunedì ricomincia scuola nel Comprensivo di Trasaghis

Si riparte, dopo il lockdown! Nelle scuole dell'Istituto comprensivo di Trasaghis la scuola ricomincerà in anticipo rispetto al resto d'Italia, già da lunedì 7 settembre.
Relativamente al plesso di Alesso, l'Amministrazione comunale di Trasaghis, dopo gli opportuni contatti con gli organismi scolastici, ha diffuso un manifesto dove si ricordano le principali novità relativamente al trasporto scolastico, alla somministrazione dei pasti, all'uso delle strutture sportive.

giovedì 3 settembre 2020

Domenica sul Lago una caccia al tesoro speciale


Caccia al tesoro immersi nella natura del Lago di Cavazzo: arriva biocaching



Continuano gli eventi organizzati dalla Casa delle farfalle di Bordano in collaborazione con l'Ecomuseo della Val del Lago. Domenica 6 settembre, in programma biocaching, una sorta di caccia al tesoro all'aria aperta in mezzo alla natura. Nel pomeriggio, inoltre, in calendario anche una passeggiata e un picnic al fontanone Barman.

Caccia al tesoro
L'evento è dedicato a grandi e piccini, che dovranno fare squadra per risolvere insieme gli enigmi ragionando sugli indizi sparsi attorno a loro. Il ritrovo è alle 9 di domenica al parcheggio antistante all’albergo Trilago. L’attività si svolgerà nei prati e nei boschi intorno al Lago di Cavazzo, per 3 ore abbondanti.
Come partecipare
L’iniziativa è gratuita, ma è obbligatorio prenotare telefonando alla segreteria della Casa delle Farfalle (344 2345406). I posti sono limitati.


(https://www.udinetoday.it/eventi/caccia-tesoro-lago-cavazzo-6-settembre-2020.html)

mercoledì 2 settembre 2020

55 anni fa, quell'alluvione in Borc di Prussie a Bordano

Ormai si sa che l'ultima settimana d'agosto  e la prima  di settembre sono caratterizzate dal passaggio di una  ,talvolta violenta, con  grandi precipitazioni.  Infatti l'esperienza insegna che la settimana prima della sagra  sul San Simeone ci sono sempre dei grandi temporali , ne sanno qualcosa i ragazzi che salgono lassù in tenda per "anticipare" la sagra, pure noi allora Pionieri del S.Simeone  abbiamo conosciuto  questo brutto tempo,  ma almeno si dormiva in chiesa.

Anche quest'anno, fedele al corso della natura è arrivata  la perturbazione  più intensa del solito, che ha provocato  la piena di tutti i corsi d'acqua  compreso il Tagliamento, chiusura di strade e frane etc.:" Una piccola alluvione"...
Dopo questa considerazione sui fatti  metereologici  di questi giorni passiamo a  un ricordo  che  55 anni fa poteva avere  tragiche conseguenze invece è andata bene: l'alluvione  del Borgo Prussie di Bordano.

Era il 2 settembre 1965  e a causa di un violento temporale  i due ruscelli  che tutt'ora circondano e delimitano  questo borgo bordanese  hanno  inondato  quella specie di catino  nel quale erano  posizionate le case  di Prussie   e rendevano uniche  queste case e questo borgo . Per capirci , al giorno d'oggi i due ruscelli sono sullo stesso livello , mentre allora il catino con le case  era circa 3 metri più in basso , lascio voi immaginare   tutta l'acqua che questi due  ruscelli montani hanno scaricato  in poco tempo  verso il punto più basso imprigionando  gli abitanti  dentro le case, impossibilitati ad uscire per la pressione dell'acqua sulle porte  e a rischi annegamento in quanto  l'acqua , dentro le case,  era arrivata a quasi un metri e venti. Solo la prontezza di una donna che  non  ha esitato a gettarsi vestita dentro l'acqua  e a scardinare  le porte delle case  che impedivano l'uscita e la salvezza  degli abitanti bloccati ,  ha permesso loro di mettersi in salvo .  Passato qualche tempo , sui due ruscelli sono stati costruiti  due sbarramenti  tutt'ora visibili , non so quanto  possano funzionare in quanto sono  pieni di ghiaia, ma recentemente hanno costruito ai piedi  di uno  quella specie di canale atto a scaricare  più a valle l'eventuale  acqua  fuoriuscita dallo sbarramento, mentre sull'altro ruscello hanno si costruito lo sbarramento ma  l'eventuale acqua in eccesso  percorre sempre il vecchio tracciato originale.

Dopo il terremoto la nuova Prussie è stata ricostruita  circa  3 metri più in alto  del vecchio  livello del borgo originale ( basta guardare oltre i parcheggi delle auto  per vedere la differenza di livello).

Questo è un ricordo che voglio fare conoscere a tutti i miei compaesani e anche   a tutta la gente che ha voglia di conoscere  gli avvenimenti della zona, ora che  anche il Conte di Bragolino  ha voluto fare  sentire la propria presenza  sulla strada sotto il suo castello. 
Mandi a tutti da Emi Picco (Timoteos)   -2 \9\2020 

  

martedì 1 settembre 2020

Domenica sul San Simeone, per ritrovar spiritualità


Domenica ci sarà la celebrazione della Santa Messa sul monte San Simeone. In tempi di coronavirus, non sono consentiti assembramenti festaioli: l'occasione può dunque essere utile per ricoprire la spiritualità di un antico pellegrinaggio votivo.

La Pro Loco di Bordano e Interneppo segnala: "Come da tradizione, domenica 6 settembre alle ore 11:00, ci sarà la Santa Messa (all’aperto) sul monte San Simeone. Quest’anno non ci saranno ristori pertanto ognuno dovrà provvedere in autonomia.

La completa asfaltatura del tratto permette comunque di risalire con mezzi propri, si ricorda inoltre che per facilitare la viabilità è possibile salire fino alle ore 13,00 e scendere dalle 14,00 in poi".