"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

sabato 30 aprile 2011

Par plasê.... dulà êsa la «Falesia di Alesso»?

"Ogni mês si fâs la luna, ogni dì s'inpara una", dicevano i vecchi. Così  apprendiamo (non senza stupore) da un sito specializzato che ad Alesso vi sono frotte di free climber che si arrampicano su una  ambita falesia. Qualche decennio fa, al massimo, i ragazzi si arrampicavano "su pa Cjamarata di Cuel", ma la descrizione attuale è assai più dettagliata:


Arrampicata Sportiva Free Climbing Falesia a Alesso
Località Alesso
ComuneTrasaghis
ProvinciaUdine
RegioneFriuli-Venezia

Sono sempre di più gli sportivi che quotidianamente si avvicinano all’arrampicata sportiva, al free climbing, all’alpinismo ed alla montagna in genere nel territorio attorno a Alesso.

Si tratta di gente comune che ama fare sport all’aria aperta, ma anche di gente che ama portarsi al limite, facendo della propria attività fisica un momento di fogo per tutto lo stress che inevitabilmente ci viene regalato dalla vita cittadina di Alesso.

Qui è possibile cimentarsi in diverse discipline dell’arrampicata come l’arrampicata sportiva propriamente detta che fa della tecnica di salita e all’estremizzazione della difficoltà del singolo movimento il suo punto di forza o come l’alpinismo, l’essenza più profonda dell’arrampicata, che fa del raggiungimento della vetta la sua ossessione e dell’incertezza della possibilità di proteggersi dalle cadute il suo motore trainante.

E’ possibile quindi arrampicare la roccia calcarea delle falesie di Alesso moschettonando gli spit in acciaio inox o i fittoni resinati lungo le vie attrezzate dai locals oppure salire le vette più alte delle montagne dei dintorni di Alesso proteggendosi con i vecchi chiodi a fessura lasciati durante gli assalti pionieristici di scalatori del passato, magari integrando le protezioni con i moderni friends o nuts inseriti in qualche fessura rocciosa oppure legando una fettuccia o un cordino attorno ad un centenario leccio nato in parete.

Sono due facce della stessa medaglia, ma se l’alpinismo italiano ormai è già storia, l’arrampicata sportiva ne rappresenta  una degna evoluzione, con una grande varietà di varianti come l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio, il dry tooling, il bouldering .

Il pericolo insito in uno sport d’alta quota è stato ridotto ai minimi termini grazie ad attrezzature all’avanguardia come corde in fibra sintetica altamente resistenti ai carichi e all’abrasione, come caschi, imbraghi, moschettoni, rinvii, discensori, assicuratori, ancoraggi in acciaio inox, frutto di rigorose e costanti ricerche sulle proprietà dei materiali.

Inoltre, va considerato che un’altra consistente evoluzione è avvenuta in termini di approccio a questo sport. Oggi il neo-arrampicatore ha la possibilità di effettuare corsi di arrampicata e alpinismo presso palestre indoor tenuti da personale specializzato come le guide alpine, istruttori del Club Alpino Italiano (CAI) o della Federazione Italiana di arrampicata sportiva (FASI) imparando le corrette tecniche di avanzamento ed il corretto uso delle attrezzature, evitando di dover fare esperienze dai propri errori che talvolta potrebbero portare a conseguenze irreparabili.

Ebbene, a Alesso è possibile seguire corsi specializzati all’interno di strutture indoor che riproducono le pareti di roccia in tutto e per tutto. Si tratta di strutture generalmente in legno dove vengolo avvitate prese artificiali in resina delle più svariate forme e dimensioni ovvero di pareti realizzate direttamente in vetro-resina. Qui, personale specializzato impartisce lezioni di arrampicata e alpinismo.

Ma non dimentichiamoci che Alesso offre la possibilità di svolgere una miriade sport oper-air, con soluzioni alternative all’arrampicata che vanno dall’escursionismo, alla speleologia, all’ippoturismo, alla mountain bike (MBK), al volo libero, al canyoning o torrentismo, bird-watching, ecc.

A Alesso è possibile, infatti, effettuare lunghissime passeggiate lungo i sentieri indicati nella manualistica ammirando le numerosissime specie erbacee ed arboree spontanee e, facendo ben attenzione a stare in silenzio,  le molteplici specie animali presenti nel comprensorio attorno a Alesso, con particolare riferimento all’avifauna per gli amanti del bird-watching.

A Alesso è possibile, nel raggio di pochi chilometri, ridiscendere i canyon scavati dall’acqua durante la discesa a valle o calarsi in grotte più o meno esplorate. Sono molte le aziende, infatti, che organizzano spedizioni guidate fornendo mute, caschi con tanto di luce frontale, imbracature, ecc. a prezzi modici e nella massima sicurezza.

(da  http://www.arrampicata-italia.it/dove-arrampicare-in-italia/506-arrampicata-sportiva-free-climbing-falesia-a-alesso.html)

Se qualche  free climber legge "Alesso e Dintorni" ci informi, per cortesia, dov'è questa meraviglia della natura, che magari le facciamo anche noi un po' di pubblicità!

venerdì 29 aprile 2011

Il MV dà notizia della bandiera giapponese esposta sulla piazza di Alesso


Trasaghis solidale col Giappone devastato

Solidarietà e vicinanza al popolo giapponese dalla frazione di Alesso dove, su iniziativa del presidente dell'Afds locale Renato Stefanutti e di un gruppo di concittadini, è stata esposta qualche giorno fa, nei pressi della piazza, una bandiera nipponica accompagnata dalla scritta in ideogrammi "Fradis Coragjo", in segno di vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto di magnitudo 9, cui è seguito lo tsunami che ha spazzato le prefetture del nordest, causando la crisi nucleare di Fukushima e provocando, ad oggi, 26 mila tra morti e dispersi. Le drammatiche immagini provenienti dal Giappone hanno sicuramente impressionato la comunità locale, più in generale il popolo friulano, che ha già vissuto sulla propria pelle la terribile esperienza del terremoto. Tale gesto assume ancor più valore in prossimità della ricorrenza del 35esimo anniversario del sisma che colpì il Friuli, come rileva il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco: «Un gesto ammirevole in segno di vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami, su cui gravano anche le conseguenze impietose del disastro nucleare. La nostra gente è sempre stata particolarmente sensibile ad avvenimenti come questi, anche perché riviviamo in un certo senso quella che fu una delle pagine più dure della nostra storia. Siamo convinti che anche il Giappone saprà rialzarsi con la stessa tenacia e forza dimostrata dai friulani». 
Dario Venturini


P.S.: per la cronaca, la paternità dell'iniziativa, come si può facilmente evincere dal cappello appoggiato sopra la bandiera, è anche del Gruppo Alpini di Alesso 

giovedì 28 aprile 2011

Raccolta differenziata, "la va a pochi"

"La va a pochi", dicevano una volta i militari con l'approssimarsi del congedo. "La va a pochi" (ma forse l'appuntamento non è altrettanto gioioso) anche con l'avvio del nuovo sistema di raccolta differenziata, porta a porta.  Dal primo maggio spariranno i cassonetti stradali (tutti, salvo pile e medicinali) e partirà il nuovo servizio.




I sindaci dichiarano il loro ottimismo:


Obiettivo unico: raggiungere il 65% della differenziata

BORDANO Raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro l'anno. Questo l'obiettivo delle amministrazioni comunali di Bordano e Trasaghis pronte a confrontarsi con il nuovo sistema di raccolta "porta a porta" che coinvolgerà anche i Comuni di Artegna e Venzone. Alle famiglie è in fase di consegna gratuita, a domicilio, un kit completo di contenitori e sacchetti per la raccolta differenziata assieme al calendario indicante le giornate di raccolta. I sindaci sono pronti a raccogliere la nuova sfida e chiedono ai cittadini il massimo dell'impegno e della collaborazione. «Siamo chiamati tutti - spiega il sindaco di Bordano, Gianluigi Colomba - ad impegnarci nel ridurre drasticamente i rifiuti da avviare in discarica. L'impegno che assumiamo per legge è quello di raggiungere entro il prossimo anno almeno il 65% di differenziata, rispetto al dato odierno che è di circa il 32%, così come previsto dalla normativa vigente (art.205 del D.Lgs n.152/2006), tendendo a raggiungere in questo modo i criteri di efficienza ed economicità gestionale nel rispetto dell'ambiente». Il tutto porterà all'eliminazione completa di tutti i cassonetti stradali. «Oltre ai motivi di rispetto ambientale - prosegue Augusto Picco, sindaco di Trasaghis - a cui non possiamo sottrarci, i motivi che hanno indotto a questa scelta riguardano i costi di smaltimento del materiale destinato alle discariche». Attualmente il costo del servizio per Bordano ad esempio, è di circa 78mila euro a fronte di un introito da tassa rifiuti pari a 57mila euro. Dario Venturini




Si è assistito in questi giorni a un notevole fermento:  i cittadini del Comune hanno provveduto  a depositare nei cassonetti e nel centro di raccolta una notevole quantità di materiali. Il fatto è positivo. Vedremo alla prova dei fatti la fattibilità concreta del nuovo sistema, che è stato definito un "hard door to door" dai molt che avrebbero preferito un avvio più graduale e "soft".

mercoledì 27 aprile 2011

Un nuovo presidente per Edipower. Somplago in agenda?

Come era stato preannunciato negli scorsi giorni, oggi è arrivata la conferma ufficiale che Gabriele Albertini, già sindaco di Milano, è il nuovo presidente di Edipower.


Milano, 27 apr. (TMNews) – L’assemblea di Edipower (gruppo Edison) ha nominato presidente l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. E’ quanto comunica una nota. Nel consiglio di amministratore è entrato anche Bruno Lescoeur, il manager Edf nominato ieri ad di Edison.
Gli altri amministratori eletti sono: Marco Andreasi, Franco Balsamo, Piergiuseppe Biandrino, Stefano Pastori, Massimo Quaglini, Pierre Vergerio (indicati dall’azionista Edison), Renato Ravanelli, Francesco Randazzo (indicati dall’azionista A2A), Stefano Colombo, Antonio Taormina, Massimiliano Bignami (indicati dall’azionista Alpiq), Roberto Garbati (indicato dall’azionista Iren Energia). Albertini, che di Edipower è già stato presidente, è stato eletto tra i nomi presentati da A2A.  (da http://www.dailyblog.it )


E' facile anticipare che, nelle prossime settimane, nell'agenda del Presidente sarà inserita anche la "questione Somplago". Starìn a viodi.

Autostrada, quei piloni sul Lago

A proposito del passaggio in Val del Lago dell'autostrada, Remo dice giustamente: "i pilons de autostrade che passe pe Val dal Lâc a son lì a mostrânus che cuant che si pierdin lis batais pal ambient lis conseguencis no còlin dome sui ambientaliscj, ma su ducj".
D'accordo, non si può che condividere. In attesa del contributo di "chi c'era" (sarebbe interessante un'analisi, a quasi 40 anni di distanza, per capire DOVE si è sbagliato, SE si ha sbagliato…) una curiosità. 

Nella bandiera dei coscritti del 1955 c'era già, quasi profeticamente, l'immagine dei piloni sul Lago. E' stata pensata e realizzata alla fine del 1974, la battaglia contro il passaggio dell'autostrada era appena stata persa, stava iniziando a essere sventrata la campagna, i piloni erano ancora da venire….  Eppure già lì, in quel paesaggio avveniristico, si prefigurava il timore per uno stravolgimento della Valle del Lago. Si poneva, allora, una speranza per … "i zovins". E in dì di vuê?

martedì 26 aprile 2011

E poi dicono che il Lago non serve....


David Zanirato

Il bagnino si butta
anche in montagna

Martedì 26 Aprile 2011, Il Gazzettino
Se vorrai diventare un bagnino, d’ora in poi potrai farlo anche in montagna. Grazie infatti alla sezione regionale della Fisa, la Federazione italiana salvamento acquatico, sono prossime a partire in Alto Friuli diverse iniziative che hanno lo scopo di formare nuove figure professionali capaci di prevenire, evitare e sapere operare in caso di incidenti in acqua, sia essa quella di mare, di lago o di piscina. Su tutte spicca l’apertura di un centro di addestramento sul Lago di Cavazzo, il principale bacino lacustre regionale. In collaborazione con il camping “Val del lago”, situato presso la riva ovest, è prossimo a partire il punto d’incontro dove i ragazzi che vorranno iscriversi, potranno, senza dover andare fino al mare, esercitarsi sulle manovre di salvamento in acque libere anche con imbarcazioni e con la possibilità di farsi una doccia calda e di pernottare in caso di incontri che durino più di un giorno. «L'inaugurazione – spiega Giovanni Ghersina, delegato regionale della Fisa e principale promotore di queste iniziative - si dovrebbe tenere il 14 maggio prossimo, in concomitanza con un evento legato al Giro d'Italia. Nello stesso giorno verrà allestito un gazebo del salvamento in mare, piscina e fiume inoltre io assieme ad altri colleghi – prosegue Ghersina - ci occuperemo del soccorso in acqua durante la dimostrazione di nuoto del triathlon e durante l'atterraggio del volo libero, inserite sempre nell’ambito delle manifestazioni locali». L’altra iniziativa coinvolgerà Ampezzo e la sua piscina, dove attorno alla metà di giugno verrà promosso un Corso di formazione per assistenti bagnanti, il primo corso organizzato nel cuore della Carnia, che darebbe la possibilità anche a quelle persone che vivono in zone decentrate di formarsi in un mestiere che ha come scopo la salvaguardia della vita umana negli ambienti acquatici (non solo comunque piscine ma anche mare e lago). Il corso è rivolto a tutti ma in particolare ai giovani dai 16 anni in su. Altri progetti della Fisa infine riguarderanno il soccorso in mare per le gare di triathlon a Lignano Sabbiadoro (23 aprile) e i mondiali di apnea indoor (sempre a Lignano).

domenica 24 aprile 2011

Una Pasca di sest, pa Val dal Lâc

Cosa augurarsi, cosa augurarci per questa  Pasqua (sempre uguale, sempre nuova)   che ritorna anche nella  Val del Lago?
Sempre attuale, anche se forse inflazionato, lo sperare in "una Pasca di pâs".
Ci sarebbe bisogno di "una Pasca di incuintri", per mettere assieme le tante voci di un dibattito che (vedi il discorso del Lago) è sempre più dissonante.
Ci vorrebbe "una Pasca di umiltât", per riconoscere che si è probabilmente andati tutti un po' troppo sopra le righe.
Ci servirebbe "una Pasca di bon cjâf", per riuscire a delineare un progetto armonico per lo sviluppo del territorio.
Bisognerebbe far spazio a "una Pasca di cûr", per fare emergere sentimenti ed emozioni troppo spesso relegati in un angolo nascosto.
Insomma, chissà ... mettendo assieme tutti questi aspetti potrebbe veramente venir fuori "una Pasca di sest". Per ognuno di noi, per la nostra Valle.

Auguri dal Blog "Alesso e Dintorni"

sabato 23 aprile 2011

Vinars Sant a Dalès

Un'altra processione di Vinars Sant: guardandosi in giro, si annota mestamente quanti, dagli anni scorsi, ci hanno lasciati, ma è sempre un'esperienza significativa, il giro che si fa assieme, da Nariu alla piazza, da Pidibêri alla chiesa...
Il continuo gioco di luci e di ombre, la concentrazione delle bimbe vestite di bianco, la spavalderia della "baluta di Menôt" che, caparbia, svetta verso l'alto, le croci infuocate ormai inserite a pieno titolo nella tradizione, un "evviva la croce" cantato anche da laici e miscredenti... Un bel momento.



Alcune foto della processione (cui è stato applicato uno speciale filtro grafico, per sfumare i volti ed i contorni) sono pubblicate nell'album della nostra pagina di facebook:
https://www.facebook.com/media/set/fbx/?set=a.197921853577350.39787.179640962072106

venerdì 22 aprile 2011

Lotta popolare contro un'autostrada. Una storia già vissuta?

Si legge in queste settimane dell'opposizione degli abitanti della Pedemontana al progetto della Cimpello - Sequals - Gemona, nata con l'idea di una superstrada e in corso di trasformazione in un'autostrada a pagamento.
"Autostrada: nulla in essa entra,  nulla da essa esce, nulla ci dà,  tutto ci toglie", pare vogliano dire le popolazioni della pedemontana. In realtà è questo uno slogan nato in Val del Lago, nel 1972.
Ma andiamo con ordine. Leggiamo innanzitutto  alcuni comunicati relativi alla protesta della pedemontana.

Una strada senza sviluppo: perché NO all'autostrada a pagamento Cimpello-Gemona

L’intervento di Legambiente non è un intervento neutrale. Legambiente da sempre si è opposta alla realizzazione di una nuova strada “pedemontana” per le pesanti ripercussioni ambientali che ne derivano, e ritenendo che adeguati interventi migliorativi e integrativi della viabilità esistente possano rispondere più efficacemente alle esigenze della popolazione e delle imprese del territorio. La proposta oggi in campo di una vera e propria “autostrada a pagamento” chiarisce la totale logica esterna dell’intervento e la continuazione di una politica dei trasporti a lungo raggio ancora e sempre legata alla modalità stradale su gomma in totale contrasto con ogni logica di sostenibilità e di indirizzo di settore delle politiche della Unione Europea.
(http://www.legambiente.fvg.it/pagine/1/attivita_sel.php?RECORD_KEY%28attivita%29=id&id%28attivita%29=110)

Nasce ARCA – la Pedemontana rivive.

È ora pienamente operativo il comitato che si è recentemente costituito a Forgaria per contrastare la progettata costruzione dell'autostrada Cimpello-Sequals-Gemona. Nel giro di due settimane dalla sua nascita il comitato ha raccolto più di duecento adesioni, pervenute da tutta la Val d’Arzino ma anche da numerosi cittadini corregionali, allarmati dalla prospettiva di un’opera che, per servire esigenze prevalentemente extraregionali, comprometterà definitivamente l’integrità paesaggistica e naturalistica del corso mediano del Tagliamento.
Nei giorni scorsi a Forgaria è stato istituito un direttivo allargato a oltre 30 membri, suddiviso in diverse commissioni operative, che ha nominato una triade di presidenza a simbolica rappresentanza dei tre comuni più pesantemente colpiti dal progetto: come presidente è stato eletto, infatti, Alberto Durì di Forgaria, mentre i vicepresidenti sono Emanuele Fabris di Pinzano e Romeo Faleschini di Vito d’Asio, già componente del direttivo dello storico Comitato contro lo sbarramento di Pinzano.
Il direttivo ha anche stabilito che il comitato si chiamerà ARCA (Assieme Resistiamo Contro l’Autostrada) – la Pedemontana rivive. (...) Il logo del comitato sarà l’arcata del ponte sul Tagliamento a Pinzano.


Ma… gente che protesta per il passaggio dell'autostrada sul proprio territorio…. Un progetto avversato da organizzazioni ambientaliste….  Forze politiche divise….  Sono cose non nuove, sono atmosfere già sentite…. Proprio qui, in Val del Lago, nei primi anni '70.

Diciamolo, allora, ai tanti che non c'erano. Ripercorriamo il clima di quegli anni, riviviamo quelle esperienze.  Tanti di quelli che erano allora in prima linea (vero Loredano, vero Franceschino, vero Luci…?)  fanno ancora sentire, oggi, magari su altre tematiche, il peso e il senso del proprio impegno civile.  Raccontatelo, allora! Se si vuole, il Blog  può offrire lo spazio per una rivisitazione di quella esperienza, che segnò profondamente diverse generazioni e diede un senso concreto al termine di "partecipazione popolare". Rivivere quel periodo significa anche analizzare come è stato utilizzato il territorio,  cercare di capire per quali motivi, allora, le richieste della gente non vennero accolte.
Sono tematiche in fondo ricorrenti: la partecipazione popolare, l'uso del territorio, il rapporto con il Potere. Analizzare criticamente  l'esperienza degli anni '70 può forse dare delle indicazioni a  quelli che si muovono ora nel movimento dell'Arca, può forse, anche,  offrire indicazioni sulle modalità con cui affrontare le tematiche aperte  al giorno d'oggi ("caso Lago" in primis). 
Coragjo, alora … per poter ridire, questa volta con successo, <VAL DEL LAGO VINCERA'>.



giovedì 21 aprile 2011

In barca a vela sul Lago di Cavazzo: "al par di jessi a la Coppa America"

Lât di Cjavaç, domenie il 17 di Avrîl 2011. Une piçule gare a vele tra amîs. Une biele zornade di soreli. Si partìs. L'aiar al cambie di un continui. Un moment tu coris, un altri tu sês fer. Il vint un moment al busine lisêr, un altri al tace la muse.
<<Strozza la scotta del fiocco! Orza ! Lasca la scotta della randa! Stramba!>>: al pâr di jessi a "Cope Americhe"……





Queste e altre foto delle vele sul Lago le trovate nell'album della nostra pagina di facebook:

mercoledì 20 aprile 2011

Quel che si muove a ... Braulins. A breve, illustrate le proposte per risolvere il problema della fermata dei bus

La stampa ha riferito che a breve l'Amministrazione comunale di Trasaghis indirà un incontro per illustrare le proposte di soluzione per il problema del transito e della fermata delle autocorriere lungo il paese, accogliendo così l'auspicio emerso nel corso della manifestazione popolare di qualche settimana fa.




Trasaghis, fermata a Braulins: il progetto dopo Pasqua

TRASAGHIS Nel giro di pochi mesi sarà prima appaltata e poi realizzata la fermata delle corriere a Braulins. L'annuncio del sindaco Augusto Picco, che già aveva voluto rassicurare la comunità e in particolar modo i manifestanti che avevano sfilato per le vie del paese protestando per i disagi, si trasformerà dopo Pasqua in una presentazione aperta a tutti i residenti, quando saranno resi noti i dettagli della progettualità studiata dall'amministrazione comunale e resa possibile grazie anche a un contributo messo a disposizione dalla Provincia. Saranno finalmente accontentati perciò tutti i residenti di Braulins esasperati dal passaggio delle corriere in via Europa. (d.v.)

martedì 19 aprile 2011

Lago, al via una nuova stagione turistica


È già tempo di vacanze al lago: camping riaperto e affollato

TRASAGHIS È ufficialmente ricominciata la stagione turistica a Trasaghis e in particolar modo per il "Camping Lago dei Tre Comuni". Un'apertura con il pienone per la struttura che si affaccia sul bacino naturale più grande della nostra Regione. Festa di apertura stagionale e di primavera con musica dal vivo e la presenza di ben 3 camper club presenti con quasi 50 caravan. «Il nostro camping - spiega Matteo Michielon che gestisce la struttura dallo scorso luglio - è l'ideale per chi vuole conoscere le diverse attrattive offerte dal territorio o per chi, più semplicemente, preferisce godersi il pieno relax immerso in un ambiente naturale di particolare bellezza. La zona è favorevole alla pratica di sport acquatici quali la pesca, la vela o il windsurf e per questo sono state stipulate apposite convenzioni con la Nautilago. Da non dimenticare i suggestivi percorsi cicloturistici e le diverse zone di arrampicata che si trovano nelle vicinanze». 
Il campeggio Lago Dei Tre Comuni è situato sulla riva ovest dell'omonimo lago e le ampie piazzole, tutte fornite di corrente elettrica, sono disposte su terreno erboso e pianeggiante a circa 20 metri dalla riva del lago. Il camping è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 23, fino a settembre. Per ulteriori informazioni è attivo l'indirizzo internet: camping@lago3comuni.com 
Dario Venturini




Per informazioni:
Michielon Matteo - via Tolmezzo, 52 - 33010 Alesso di Trasaghis (Ud)
Tel. +39 0432 979464 - Cell. +39 328 4341678

lunedì 18 aprile 2011

Intervento del Soccorso alpino sulle montagne sopra il Lago, tra Somplago e Alesso

Escursionista ritrovato

Un quarantacinquenne di Cavazzo è stato recuperato dai volontari del Soccorso alpino nei boschi sopra Somplago

soccorso alpino - Il Soccorso alpino salva uno sci alpinista sloveno
Il Soccorso alpino salva uno sci alpinista sloveno
Intervento congiunto delle stazioni del Cnsas di Gemona e Forni Avoltri nella serata di domenica. Un quarantacinquenne di Cavazzo, E.C. le sue iniziali, è stato recuperato dai volontari del Soccorso alpino nei boschi sopra Somplago, nella zona del lago di Cavazzo.

L’uomo era uscito di casa al mattino per un’escursione ma non vedendolo rientrare, verso le 18.30, i suoi famigliari hanno lanciato l’allarme. 

Il personale del Cnsas, coadiuvato nelle ricerche dagli uomini del Soccorso alpino della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Tolmezzo, ha fatto intervenire un elicottero della Protezione civile regionale, per tentare di chiudere l’intervento prima del calar della sera.

Dopo aver preso a bordo i tecnici del Cnsas, il velivolo ha effettuato una ricognizione sulle montagne che sovrastano gli abitati di Somplago e Alesso, individuando l’escursionista dopo più di un’ora. Vista l’impossibilità di recuperarlo con l’elicottero, le squadre del Soccorso alpino si sono dirette a piedi verso il luogo dell’avvistamento, recuperando l’uomo attorno alle 21.30.

Come ha potuto raccontare lo stesso escursionista, accompagnato all’ospedale di Tolmezzo per accertamenti, non è più riuscito a ritrovare la via di casa dopo aver perso l’orientamento. 

domenica 17 aprile 2011

Inaugurata la pista ippo-ciclo-pedonale che collega Braulins al Lago



Alle 12.30 di Domenica 17 aprile  è stata inaugurata la ciclo-ippovia che si sviluppa da Braulins di Trasaghis al Lago  dei Tre Comuni attraverso strade rurali, mulattiere e percorsi campestri. Si tratta di un tracciato suggestivo, che si snoda per dodici chilometri, costeggiando fiumi e torrenti, per arrivare al  lago, immersi nella natura e nel fascino dei territori della fascia prealpina. 
E' uno dei cinque itinerari naturalistici che la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale ha realizzato, nell'ambito degli interventi di valorizzazione del comprensorio montano, il cui il tema dominante è rappresentato dai corsi d'acqua prealpini, che a piedi, in bicicletta o a cavallo consentono di conoscere la flora, la fauna e gli aspetti ambientali. Si tratta di itinerari anche a valenza didattica, con la presenza di bacheche e cartelli illustrativi, che supportano il visitatore e le scolaresche nell' approfondimento degli aspetti più caratteristici e insoliti. 
Il sindaco di Trasaghis Augusto Picco, il commissario straordinario della Comunità montana Gianni Verona  ed il tecnico Lorenzo Beltrame hanno sottolineato l'importanza della realizzazione, all'interno di un vasto progetto di potenziamento del  turismo naturalistico.   La giornata inaugurale ha visto  la presenza di numerosi turisti a cavallo che, organizzati dalla Federazione italiana sport equestri, trottando lungo l'ippovia hanno reso ancor più interessante la manifestazione cui hanno aderito anche numerosi ciclisti e podisti.  Nell'occasione è stata  distribuita la pubblicazione "Percorsi d'acqua per quattro stagioni" realizzata dalla Comunità Montana per descrivere i diversi interventi attuati nei comuni del comprensorio .


Elettrodotto a Somplago. Renato Garibaldi precisa

Ieri, sul Blog, dopo la  segnalazione dell'articolo sulla "Vita Cattolica", Michi si chiedeva:
"Mi àn une vore meraveât lis declarazions di Renato Garibaldi ripuartadis intal articul. 
Intun prin moment mi pâr che al veve declarât che al varès dade batae cuintri la decision de Zonte regjonâl (spie il Messaggero veneto). Cumò, se no capìs mâl, par lui cheste decision de regjon e je une vitorie dal so Comitât...
Mi fasarès plasê che Renato Garibaldi nus sclarìs la sô posizion... "

A&D ha chiesto a Renato Garibaldi di precisare il suo pensiero, cosa che ha fatto rapidamente facendoci pervenire questa nota:


"La decisione della Giunta regionale e un interessante antinomia. Dicono di si agli industriali, ma in modo che sia un no. Ovvero gli propongono di interrare la linea per 11 km, fino al passo Pramosio, lasciando intendere che appena di là dal confine potranno alzare i loro piloni di 50 metri. Questo ha una conseguenza: la regione Carinzia li manderà a cagare tutti e due (regione e industriali). Quindi alla fine sarà il Land austriaco che dirà la parola fine su questa vicenda. Inoltre al di là del confine conta quello che pensano i cittadini che sono tali, non sudditi come per molti dei nostri politici. E quelle bandiere carinziane e italiane (e friulane) che sono passate sui giornali e sulle telvisioni austriache dopo le manifestazioni di Paluzza e Tolmezzo hanno impressionato molto gli amminstratori di oltreconfine. E lo dico non per sentito dire ma perchè ho parlato personalmente con molti di loro.
Al Messaggero ho rilasciato quelle dichiarazioni perchè contesto severamente le dichiarazioni di Tondo che dice che non ha cambiato idea per causa delle manifestazioni e del comitato, ma perchè ha applicato la legge. Pensate un po' alla bugia. E contro questa provocatoria menzogna che ho dichiarato battaglia. La questione elettrodotto è chiusa (e ci vuole un bel coraggio a dire che non è una vittoria di Carnia In Movimento), ma tante altre sono aperte: il riordino degli enti locali in montagna, il potenziamento della centrale di Cavazzo, l'autostrada Cimpello Gemona, e soprattutto la privatizzazione dell'acqua e tante altre questioni che riguardano la qualità della vita e la partecipazione alle scelte. 
Per questo è il caso di non abbassare la guardia verso una Giunta incapace di gestire le complessità del suo territorio e di ascoltare i cittadini.
Concludo dicendo a coloro che ce l'hanno con me per il senso patrio (quasi che fosse in contrasto con l'autonomismo locale) che le contestazioni a Garibaldi (Renato) devono muoversi su piani concreti e non su posizioni preconcette. La visita del presidente della Camera a Tolmezzo su mio invito ha scatenato la lesa maestà degli autonomisti di maniera e dei leghisti. Ribadisco: le mie sono battaglie ideali e culturali di ampio respiro, non baruffe di quartiere. Non pretendo che tutti possano comprendermi, però almeno rispettate i miei sacrifici.
Lunga vita al Blog e salute a tutti i lettori. 
Renato Garibaldi"

Grazie a tutti, e continuiamo...  a stâ In Uaite (chi era già grande nell'immediato post terremoto, comprenderà subito  il riferimento)

sabato 16 aprile 2011

Elettrodotto Wurmlach - Somplago: per "La Vita Cattolica" non si farà più

L'ultimo numero della "Vita Cattolica" (il n. 15 del 15 aprile), titola in prima pagina "Non si farà più l'elettrodotto della Valle del Bût".  Le motivazioni vengono spiegate in un articolo a pag. 16:  "I paletti fissati dalla Regione lungo il tracciato dell'elettrodotto Wurmlach-Somplago (…) significano di fatto uno stop al progetto coltivato da Pittini, Fantoni e Burgo".  E si aggiunge: "Formalmente, l'iter resta in corso. Ma in ambienti vicini alla stessa presidenza della Regione si lascia intendere come «molto difficilmente» il progetto andrà avanti".  Ultima anticipazione, la possibilità che la "mobilitazione sempre più ampia delle popolazioni locali" porti a indicare  rappresentanti politici  al di fuori dei partiti attualmente schierati: non a caso, l'articolo si intitola "Il partito dell'elettrodotto".

venerdì 15 aprile 2011

Al Sociale di Gemona, il 28 aprile, proiezione di due documentari sull'eccidio di Avasinis

Avasinis, in ricordo dell'eccidio ad opera delle SS, due documentari della Cineteca di Gemona


Nel corso di una serata organizzata in collaborazione con la sezione A.N.P.I. di Gemona-Venzone, Pense e Maravee e il Comune di Gemona, giovedì 28 aprile, 66° anniversario della liberazione di Gemona, la Cineteca del Friuli propone al Cinema Sociale, con inizio alle ore 21, due documentari sull'eccidio di Avasinis.Avasinis, in ricordo dell'eccidio ad opera delle SS due documentari della Cineteca di GemonaIl titolo del primo è "Avasinis 2 maggio 1945, luogo della memoria" (2007) di Dino Ariis e Renata Piazza (dvd edito dal Comune di Trasaghis) mentre il secondo è il breve Tatort Avasinis (2003) di Jim G. Tobias, prodotto dalla tedesca Medienwerkstatt Franken e.V.. Introdurrà la proiezione Pieri Stefanutti, consulente storico per Avasinis 2 maggio 1945. Sarà presente il regista Dino Ariis. 

Il 2 maggio 1945 alcuni reparti di SS entrarono ad Avasinis compiendo un massacro tra la popolazione civile: 51 furono le persone uccise, tra cui anziani, donne e bambini. In tutti questi anni, nella comunità di Avasinis il ricordo dell'eccidio è rimasto vivo e presente, come dimostrano le toccanti testimonianze raccolte nei due documentari. In particolare Avasinis 2 maggio 1945, della durata di un'ora e mezza e diviso in capitoli, ricostruisce i fatti proprio attraverso il confronto delle diverse testimonianze dei sopravvissuti. Gli avvenimenti sono rievocati a partire dai momenti di paura precedenti la strage fino al massacro vero e proprio, quindi alla presa di coscienza della sua entità e del numero dei morti, al recupero dei cadaveri e al loro trasporto nel vecchio cimitero accanto alla chiesa. Si ricordano anche la rabbia e la vendetta che portarono a esecuzioni sommarie di sbandati nazisti e cosacchi. 

Infine, in un'ultima parte che include anche l'intervista al giornalista Franco Giustolisi, si propone una riflessione sugli elementi di certezza e su quelli ancora in dubbio relativamente alle responsabilità dell'eccidio e all'identificazione del reparto autore del massacro. Le proiezioni dei due documentari al Sociale concluderanno le celebrazioni gemonesi per il 66° anniversario della Liberazione, che avranno inizio alle 18.30 nella Sala Consiliare di Palazzo Boton con un incontro-dibattito cui parteciperanno il sindaco Paolo Urbani, lo studioso del Risorgimento friulano Giuseppe Marini, Gianfrancesco Gubiani e Grazia Levi. Tra l'incontro e le proiezioni ci sarà il tempo per un rinfresco sotto la Loggia Comunale.


da: http://altofriuli.com/incontri-e-convegni/avasinis--in-ricordo-dell-eccidio-ad-opera-delle-ss-due-documentari-della-cineteca-di-gemona.htm

Nella foto: Cesare Venturini, uno dei sopravvissuti all'eccidio del 2 maggio 1945, mostra la giacca indossata quel giorno trapassata dai proiettili delle SS (foto P. Stefanutti)

giovedì 14 aprile 2011

Onorevole Di Centa, non ce l'abbiamo con Lei. Ci dia solo una risposta...

Una piccola precisazione sul "caso Di Centa".  Dopo che il Blog  ha posto il problema, vi sono stati diversi interventi, in gran parte  però "figli dell'Italia bipolare", con l'offerta  cioè  di un parere non sulla base dell'argomento in discussione ma sul preconcetto della fede politica di appartenenza.
Qui nessuno del Blog ha chiesto all'on. Di Centa di farsi carico della salvezza del Lago,  né ha inteso fare una classifica di quali politici si siano realmente interessati della questione (ecco, ultimo Anonimo interlocutore, la "par condicio" c'entra poco…).
Il problema è, squisitamente, filologico: l'on. Di Centa ha dichiarato pubblicamente, davanti a centinaia di persone,  che  aveva interessato il Ministero dell'Ambiente del "problema Lago" e che avrebbe fatto dei passi significativi in tale direzione.
Quindi, semplicemente: l'on. Di Centa è riuscito a mantenere la sua promessa? Se sì, con quali risultati? Se no, per quali motivi ("no mi àn scoltade",  "no ài cumbinât", "mi soi dismenteade" o ….) ?
Tutto qui. Una pura questione di trasparenza democratica.
Ringraziando gli intervenuti nella discussione, restiamo naturalmente in attesa di una qualche risposta chiarificatrice.
"Noi ad Atenalessos facciamo così", direbbe qualcuno.

mercoledì 13 aprile 2011

Domenica s'inaugura la pista ciclabile da Braulins al lago


Si inaugura la ciclo-ippovia
12 chilometri nella natura

da: Il Gazzettino, Martedì 12 Aprile 2011
Si inaugura domenica la ciclo-ippovia da Trasaghis al Lago di Cavazzo attraverso strade rurali, mulattiere e percorsi campestri: un tracciato suggestivo, che si snoda per 12 chilometri, costeggiando fiumi, torrenti e laghi, immersi nella natura e nel fascino dei territori prealpini. Si tratta di uno dei cinque itinerari naturalistici che la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, ha realizzato nell'ambito degli interventi di valorizzazione del comprensorio montano. Gli Itinerari sono a valenza didattica, con la presenza di bacheche e cartelli illustrativi, che supportano il visitatore e le scolaresche: «Il turismo naturalistico - dice il commissario Gianni Verona - è in forte espansione anche nei nostri territori e favorirlo con interventi non impattanti è uno degli obiettivi dell'Ente comprensoriale». La giornata inaugurale vedrà la presenza di numerosi turisti a cavallo organizzati dalla Federazione Italiana Sport Equestri. Il ritrovo per i cavalieri è fissato alle 9 a Trasaghis nelle adiacenze del Fiume Tagliamento, da dove avrà inizio l'escursione che toccando l'abitato di Alesso, raggiungerà il lago di Cavazzo, costeggiandolo in parte. Il percorso è aperto anche ai ciclisti.
      Sulla riva Ovest del Lago, alle 12.30 ci sarà l'inaugurazione ufficiale e verrà distribuita la pubblicazione "Percorsi d'acqua per quattro stagioni" predisposta dalla Comunità Montana per illustrare gli aspetti principali dei territori attraversati.

Piero Cargnelutti

martedì 12 aprile 2011

Il Lago e l'on. Di Centa: anche "Digjitait furlan" chiede come è andata a finire

Roberta nus visa:
"va a viodi ca!
 
http://digjitaitfurlan.wordpress.com/2011/04/11/lis-promessis-di-manu/

mandi
Roberta
"

Il Link al è al sît "Digjitait furlan" che al cjacara propit da "Lis promessis di Manu" e al dîs unavora ben da iniziativa dal Blog "Alesso e Dintorni":

Eco la maniere juste di doprâ internet e il blog tant che gnove rivoluzion pe comunicazion ancje a rivuart de politiche. “Cjalcor”, blog di Dales, si vise des promessis fatis de parlamentâr Manuela Di Centa a proposit dal lât di Cjavaç e al domande cont di lôr. Ben a fasin i aministradôrs dal blog a fâ cheste iniziative e, ancje se tai coments cualchidun al à dubis che e rivi une rispueste, visinsi che lis robis su internet a restin. Ben cussì e no fâsi scoragjiâ!

Grazias a ducj chei che a stan lant deûr al dibatiment (e in mût particulâr as propuestas di "Luci") e ... continuait!

lunedì 11 aprile 2011

Lago di Cavazzo. Onorevole Di Centa, ha mica mantenuto la Sua promessa?

Ricordate la "passeggiata sul Lago" dello scorso 10 ottobre? Era presente anche l'onorevole Di Centa.  I giornali, nei giorni successivi, riferirono di un suo impegno preso pubblicamente a favore del Lago . Così il Gazzettino dell'11 ottobre: "Un impegno «da Roma» per la questione relativa al raddoppio della centrale Edipower di Somplago. È quello arrivato ieri dall'onorevole Manuela Di Centa (Pdl) sulla riva ovest del lago di Cavazzo, dov'era in corso la passeggiata organizzata dai comitati che da tempo si fanno sentire contro quel grande intervento.
      Sul tavolo in riva,  (...) l'onorevole Di Centa ha preso la parola di fronte alle contestazioni che le arrivavano dal pubblico: «In queste settimane - ha detto la parlamentare carnica - ho aperto uno spiraglio al Ministero dell'ambiente per verificare la possibilità che nei 60 giorni che restano dalla recente approvazione del decreto di via libera all'opera alla sua entrata in vigore, sia possibile realizzare uno studio approfondito sull'impatto che questo intervento avrà sul territorio. »."
Bene. A tanti mesi di distanza, nessuno pare abbia saputo nulla  di come si sia concretizzata la promessa dell'onorevole Di Centa. Nessuna notizia sulla stampa, nessun comunicato.
"Alesso e Dintorni" lo ha chiesto ufficialmente all'onorevole Di Centa , tramite una mail inviata al suo recapito presso la Camera dei Deputati il 10 gennaio e con una successiva mail inviata all'indirizzo indicato  sul  suo sito il  9 marzo 2011. Nessuna risposta. Ora, che l'onorevole Di Centa  non voglia rispondere a un piccolo Blog di paese, può starci. Ma le tante persone che l'hanno ascoltata prendere un impegno ufficiale, le tante persone che l'hanno votata…  forse hanno il diritto di sapere se l'onorevole Di Centa ha mantenuto quel che ha promesso.

Il Blog è naturalmente disponibile a ospitare tutte le precisazioni ed i chiarimenti che potranno arrivare, magari per smentire concretamente le preoccupazioni poste.

domenica 10 aprile 2011

Un nuovo spazio di documentazione sulla seconda guerra mondiale nell'Alto Friuli

Dal gennaio del 2008 al dicembre 2010, sul sito http://blog.ialweb.it/gemonese45/ è rimasto attivo un Blog che si è occupato di fornire materiali di documentazione sulle vicende  e sui particolari ancora non definiti delle vicende della seconda guerra mondiale nel territorio dell'Alto Friuli.
Ora, dal momento che Ialweb ha deciso di sospendere il servizio  di blog, quella esperienza prosegue ora sulla piattaforma Blogger, nel  Blog "Vicende di guerra, tra Carnia e Gemonese", all'indirizzo http://gemonese4445.blogspot.com/
 
La pubblicazione del materiale sul Blog andrà avanti parallelamente a quella del Blog "Alesso e Dintorni". Ci auguriamo che l'iniziativa possa avere successo e susciti interesse: se si "restringe" il campo di interesse (le vicende della seconda guerra mondiale) si "allarga" l'area geografica di riferimento, non limitata alla sola Valle del Lago ma comprendente quello che viene talvolta definito "Alto Friuli": la Carnia, il Gemonese, il Canal del Ferro e la Val Canale.
 Chiaramente, un'iniziativa del genere potrà andare avanti se troverà l'interesse dei diversi appassionati al tema e se si riuscirà a mettere in piedi una "rete" di confronto, di scambio, di discussione, di confronto.
I lettori di "Alesso e Dintorni" sono pregati di collaborare, se lo ritengono, al nuovo progetto, anche segnalando l'iniziativa ad altri potenziali interessati. 

Il Lago di Cavazzo così com'è non vi piace? Fatevelo in giardino!

Ognuno, in fondo, ha la "sua" idea di Lago; ognuno ha, in testa, idee e progetti per come vorrebbe che il lago fosse o diventasse.
E quando non è possibile? Quando ci sembra che il "Potere" sia sordo a ogni suggerimento proveniente dal basso?
Qualcuno suggerisce: "fatti da solo il TUO Lago di Cavazzo". E, su Internet, manco a dirlo, è comparso l'annuncio di una ditta del Pordenonese che propone un kit per realizzare in giardino un modellino chiamato... Cavazzo!

kit laghetto Cavazzo in scatola di montaggio.

Kit laghetto barcis 2x3

kit laghetto in scatola di montaggio. Include:
Sottotelo in tessuto non tessuto che protegge il telo da radici e rocce
Telo laghetto 3x4 in pvc resistente ai raggi uv
Pompa flash garden 1500l/h con 10mt di cavo per il collegamento alla rete elettrica, guscio autopulente antintasamento
Set giochi d'acqua, deviazione su filtraggi aggiuntivi
Guida realizzazione fai da te.

La notizia suscita senz'altro curiosità. Chi fosse interessato all'idea, può vedere i dettagli dell'offerta sulla pagina web : http://cgi.ebay.it/Kit-laghetto-cavazzo-3x4-/140526902980?pt=Arredamento_da_Esterno&hash=item20b80e5ec4#ht_986wt_1106
Da parte nostra non facciamo pubblicità ma, incuriositi, ci piacerebbe sapere l'opinione dei lettori del Blog (e magari di chi il modellino l'ha già realizzato)

sabato 9 aprile 2011

Attorno al Lago ... su due ruote

Proseguendo nella "politica" del segnalare quanto esce  sulla rete a proposito della Valle del Lago, segnaliamo un sito di itinerari motociclistici che, nella descrizione di un itinerario da San Daniele a Bordano, al Lago, a Peonis, a Cornino, per ritornare nuovamente a San Daniele,  ospita delle foto davvero molto belle del territorio.  L'indirizzo web è il seguente: http://rustneverdies.wordpress.com/



Puntiamo verso Nord, direzione Osoppo. La prima tappa che voglio proporvi è forse inusuale ma potrebbe regalarvi un piccolo pezzo di America selvaggia proprio nel cuore industriale del Friuli. Poco prima dello stabilimento Pittini (impossibile non notare il fumo bianco delle ciminiere accese 24/24), all’altezza dello svincolo per l’autostrada  A23, guardate alla vostra sinistra. Dovrebbe cadervi l’occhio su una ex casa cantoniera ormai in disuso. Se non siete miopi leggete i nomi delle vie: via Molino del Cucco è la laterale sinistra da imboccare. Attraversate le rotaie e svoltate subito a destra. Proseguendo fino al termine della strada asfaltata vi troverete di fronte a un’infinita distesa verde incorniciata dalle montagne.
Non c’è qualcosa di preciso da vedere, fatta esclusione di quell’evocativo albero morto in mezzo al nulla, ma posso assicurarvi che sarete tentati di distendervi su quell’erba e dimenticarvi del tempo.  C’è spazio per far decollare un aereo e nessuno verrà a disturbarvi. Una coperta nel borsone della moto, pronta a farvi da giaciglio, può sempre essere utile.
Che sia passato un minuto o 2 ore, torniamo in sella. Sempre verso Nord, sempre verso Osoppo. Non mancherete di notare il parco del Rivellino, sede della famosissima Biker Fest di metà giugno. Proseguite fino alla frazione di Pineta e seguite le indicazioni per Bordano, famosa per la casa delle farfalle e per i muri dipinti delle sue case. Qui il paesaggio comincia a farsi montano, l’asfalto diventa tortuoso, si incontrano i primi tornanti e la sensazione di trovarsi in posti un po’ dimenticati da Dio si fa strada. Bordano e la sua frazione Interneppo sono separati da qualche chilometro di curve più o meno impegnative ma visivamente si assomigliano molto. Il tema delle case decorate è comune e trasporta i passanti in un bizzarro contesto quasi fiabesco. Gli scorci meritevoli di una foto sono infiniti.
Uscendo da Interneppo non potrete evitare di notare un enorme specchio d’acqua poco sotto di voi. E’ il Lago di Cavazzo (o Lago dei 3 Comuni), spettacolare bacino naturale nonchè il più grande del suo genere in Friuli.
Dalla terrazza panoramica posta proprio sull’incrocio delle strade principali vedrete l’autostrada che porta ogni anno milioni di appassionati verso la meta austriaca di Faak Am See per l’annuale raduno Harley-Davidson sulle sponde dell’omonimo lago.

Lago di Cavazzo
Scendete verso sinistra fiancheggiando il lago e, se siete nella bella stagione, non mancheranno di certo i bagnanti che si godono il sole sulle rive (a tratti sabbiose) del bacino idrico. Con molto coraggio (diciamo coraggio di fare footing) potreste anche percorrerne tutto il perimetro a piedi sui percorsi circostanti.
Continuando, occhio al curvone (sinistra) micidiale alla fine del rettilineo che costeggia il lago, non vi vorrei sulla coscienza! Un altro paio di lunghi rettilinei, di cui il primo parallelo all’autostrada, vi portano alla prossima tappa di questo road book friulano. Peonis è niente più che un paesino di 3-400 anime, frazione di Trasaghis, e per quel che ne so non nasconde molto di spettacolare. Almeno finchè non lo si è percorso tutto.
Appena superata l’ultima abitazione buttate l’occhio sulla collina che scorre alla vostra destra: noterete un vecchio muro di cinta in sassi, ormai semi crollato. Percorrete ancora qualche metro e sempre sulla destra, in alto, noterete due costruzioni fatiscenti sempre in pietra, arroccate su una pendenza non indifferente. Chiedendo informazioni a una signora del luogo scopro che le mura delimitavano i sentieri che portavano (al tempo) i contadini e i pastori dal paese sul monte. Lasciate la moto dove potete e raggiungete a piedi le costruzioni di cui parlavo. In paese non c’era spazio e le stalle (questo è ciò che erano) le facevano li. Si intuisce che non fossero abitazioni ma non è sempre ovvio l’utilizzo a cui erano adibiti certi edifici.  Una volta giunti in cima guardate di fronte a voi. Tagliamento da una parte, montagne dall’altra. Già mi par di sentire nelle orecchie “Il Mio Canto Libero” di Battisti.
Il fiume Tagliamento dalla collina vicino Peonis. In primo piano una ex stalla ormai in disuso.
Costruzioni arroccate sotto la montagna a Peonis
Ciò che resta dei sentieri che dal paese di Peonis portavano sulla montagna
Il viaggio non è finito. Proseguiamo per la strada fino a raggiungere un altro stupendo e minuscolo specchio d’acqua incastonato (si può proprio usare questo verbo, visto l’acqua color smeraldo) nella roccia: il lago di Cornino. Nutrito da falde sotterranee, il lago mantiene per tutto il corso dell’anno una temperatura di 8°-9° e una limpidezza tale da rendere i fondali visibili in qualsiasi suo punto. Potete godervelo dalla strada (in alto) o dalle sponde rocciose raggiungibili da una stradina bianca poco più giù.
Purtroppo è anche il posto ideale per farvi fregare tutto. Occhio a cosa lasciate incustodito. Brutto da dirsi ma uomo avvisato…
L'acqua cristallina del lago
Proseguite in direzione Flagogna, superatela e dirigetevi verso Pinzano. Svoltate a sinistra in direzione San Daniele e sarete quasi arrivati alla fine di questo percorso. Il maestoso ponte sul Tagliamento prima di Ragogna (ponte di Pinzano) vi dà un’anteprima dell’ultima tappa. Fermatevi pure e guardate a destra. Chi non ha mai sentito parlare della “Tabine” ?
Luogo di infinito relax, oasi verde sul Tagliamento, località di villeggiatura estiva per antonomasia, siete arrivati a Villuzza, frazione di Ragogna. Per tutti quelli del luogo, semplicemente “in Tabine”.
Che vogliate solo bere qualcosa al chiosco o rifocillarvi alla grande con ottime grigliate nel ristorante a fianco, siete nel posto giusto. Sperate che rimanga qualche ora di sole dopo questo piccolo itinerario che vi ho suggerito e potrete godervele distesi in riva al fiume o semplicemente sull’erba della Tabine. Le foto non rendono giustizia alla bellezza e alla pace del posto.

Da qui in poi la scelta è vostra. Chiudere il viaggio in questo paradiso ai bordi del Tagliamento o, se preferite, ritornare a San Daniele e godersi l’immancabile degustazione di prosciutto accompagnato da qualche bicchiere di vino autoctono.
In ogni caso, ci vediamo sulla strada…