"Autostrada: nulla in essa entra, nulla da essa esce, nulla ci dà, tutto ci toglie", pare vogliano dire le popolazioni della pedemontana. In realtà è questo uno slogan nato in Val del Lago, nel 1972.
Ma andiamo con ordine. Leggiamo innanzitutto alcuni comunicati relativi alla protesta della pedemontana.
Una strada senza sviluppo: perché NO all'autostrada a pagamento Cimpello-Gemona
L’intervento di Legambiente non è un intervento neutrale. Legambiente da sempre si è opposta alla realizzazione di una nuova strada “pedemontana” per le pesanti ripercussioni ambientali che ne derivano, e ritenendo che adeguati interventi migliorativi e integrativi della viabilità esistente possano rispondere più efficacemente alle esigenze della popolazione e delle imprese del territorio. La proposta oggi in campo di una vera e propria “autostrada a pagamento” chiarisce la totale logica esterna dell’intervento e la continuazione di una politica dei trasporti a lungo raggio ancora e sempre legata alla modalità stradale su gomma in totale contrasto con ogni logica di sostenibilità e di indirizzo di settore delle politiche della Unione Europea.
(http://www.legambiente.fvg.it/pagine/1/attivita_sel.php?RECORD_KEY%28attivita%29=id&id%28attivita%29=110)
Nasce ARCA – la Pedemontana rivive.
È ora pienamente operativo il comitato che si è recentemente costituito a Forgaria per contrastare la progettata costruzione dell'autostrada Cimpello-Sequals-Gemona. Nel giro di due settimane dalla sua nascita il comitato ha raccolto più di duecento adesioni, pervenute da tutta la Val d’Arzino ma anche da numerosi cittadini corregionali, allarmati dalla prospettiva di un’opera che, per servire esigenze prevalentemente extraregionali, comprometterà definitivamente l’integrità paesaggistica e naturalistica del corso mediano del Tagliamento.
Nei giorni scorsi a Forgaria è stato istituito un direttivo allargato a oltre 30 membri, suddiviso in diverse commissioni operative, che ha nominato una triade di presidenza a simbolica rappresentanza dei tre comuni più pesantemente colpiti dal progetto: come presidente è stato eletto, infatti, Alberto Durì di Forgaria, mentre i vicepresidenti sono Emanuele Fabris di Pinzano e Romeo Faleschini di Vito d’Asio, già componente del direttivo dello storico Comitato contro lo sbarramento di Pinzano.
Il direttivo ha anche stabilito che il comitato si chiamerà ARCA (Assieme Resistiamo Contro l’Autostrada) – la Pedemontana rivive. (...) Il logo del comitato sarà l’arcata del ponte sul Tagliamento a Pinzano.
Ma… gente che protesta per il passaggio dell'autostrada sul proprio territorio…. Un progetto avversato da organizzazioni ambientaliste…. Forze politiche divise…. Sono cose non nuove, sono atmosfere già sentite…. Proprio qui, in Val del Lago, nei primi anni '70.
Diciamolo, allora, ai tanti che non c'erano. Ripercorriamo il clima di quegli anni, riviviamo quelle esperienze. Tanti di quelli che erano allora in prima linea (vero Loredano, vero Franceschino, vero Luci…?) fanno ancora sentire, oggi, magari su altre tematiche, il peso e il senso del proprio impegno civile. Raccontatelo, allora! Se si vuole, il Blog può offrire lo spazio per una rivisitazione di quella esperienza, che segnò profondamente diverse generazioni e diede un senso concreto al termine di "partecipazione popolare". Rivivere quel periodo significa anche analizzare come è stato utilizzato il territorio, cercare di capire per quali motivi, allora, le richieste della gente non vennero accolte.
Sono tematiche in fondo ricorrenti: la partecipazione popolare, l'uso del territorio, il rapporto con il Potere. Analizzare criticamente l'esperienza degli anni '70 può forse dare delle indicazioni a quelli che si muovono ora nel movimento dell'Arca, può forse, anche, offrire indicazioni sulle modalità con cui affrontare le tematiche aperte al giorno d'oggi ("caso Lago" in primis).
Coragjo, alora … per poter ridire, questa volta con successo, <VAL DEL LAGO VINCERA'>.
Grazie, interessante testimonianza e spunto di riflessione.
RispondiEliminaCjârs amîs, i pilons de autostrade che passe pe Val dal Lâc a son lì a mostrânus che cuant che si pierdin lis batais pal ambient lis conseguencis no còlin dome sui ambientaliscj, ma su ducj.
RispondiEliminaRemo Brunetti