"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 31 marzo 2019

Lago, la Regione ritira l'emendamento a favore del prelievo delle acque

Dopo la convocazione della conferenza stampa dei Comitati per denunciare la pericolosità dell'emendamento regionale che assegnava al Consorzio di Bonifica un contributo per progettare il progetto di prelievo delle acque in uscita, e la preoccupata nota dei sindaci di Bordano e Trasaghis, la Regione ha fatto marcia indietro, annunciando il ritiro dell'emendamento: se ne parlerà "contestualmente" al concorso per la raccolta di idee progettuali per la rinaturazione del Lago stesso.

Ecco il comunicato della Regione:

Ambiente: ritirato emendamento su progetto condotta da lago Cavazzo




Udine, 30 mar - Verificate le istanze del territorio, legate anche al concorso internazionale di idee per recuperare la naturalità e fruibilità del lago di Cavazzo, la Giunta ha ritenuto di ritirare l'emendamento alla proposta di legge 26 "Misure urgenti per il recupero della competitività regionale" relativo alla progettazione della condotta di scarico dal lago al canale consortile del Consorzio Pianura friulana, per fare una valutazione sul progetto a più ampio spettro. ARC

Tra i primi commenti, quello del sito "Friuli sera" che parla espressamente di una Regione "presa con le pive nel sacco" e dell'influenza di "tanti e trasversali poteri energivori"

Ambiente: colta con le “pive nel sacco” la giunta regionale Fvg ritira l’emendamento sul progetto condotta dal lago di Cavazzo

“Verificate le istanze del territorio, legate anche al concorso internazionale di idee per recuperare la naturalità e fruibilità del lago di Cavazzo, la Giunta ha ritenuto di ritirare l'emendamento alla proposta di legge 26 "Misure urgenti per il recupero della competitività regionale" relativo alla progettazione della condotta di scarico dal lago al canale consortile del Consorzio Pianura friulana, per fare una valutazione sul progetto a più ampio spettro”, così recita il comunicato pubblicato poco dopo le 15 sul sito della Regione Fvg. Motivo della retromarcia la reazione dei comitati che da sempre si occupano delle tematiche ambientali in Carnia che hanno convocato una conferenza stampa questa mattina per denunciare il fatto che la Regione con un emendamento inserito in maniera disinvolta nelle “misure per il settore agroalimentare e in ambito forestale e montano” intende procedere alla realizzazione di una derivazione irrigua dallo scarico del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Secondo i comitati quel collegamento così come proposto condanna il Lago a morte per interramento aumentando ancora di più la presenza di fanghi che già ne stanno pesantemente condizionando la salute come dimostrato da numerosi studi indipendenti. Secondo il Comitato per la tutela della acque del bacino montano del Tagliamento, Il Comitato di difesa e valorizzazione del Lago dei Tre Comuni o di Cavazzo, Trasaghis e Legambiente del Friuli Venezia Giulia,  la disinvolta operazione di "collegamento tra lo scarico del lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento"   viene proposta nonostante il Piano Regionale di Tutela delle Acque preveda che “ Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”. Insomma qualcuno ha voluto accelerare relegando, dicono i Comitati,  così “la montagna al ruolo di colonia al servizio della pianura”. Ma c'è di più, al di là della inopportunità tecnica di attuare quel progetto, ampiamente spiegata dai numerosi interventi di tecnici qualificati nel corso della conferenza stampa tenutasi a Udine nel palazzo della regione,   nell'emendamento in questione vi sono delle “chicche” una delle quale è davvero un capolavoro: si legge infatti che per il Consorzio di bonifica Pianura friulana.... (che dovrebbe realizzare l'opera ndr) “tra le spese rendicontabili rientrano anche quelle sostenute prima dell'entrata in vigore della presente legge per la rendicontazione del progetto preliminare”. Insomma si coprono spese già sostenute dal Consorzio e decise evidentemente dallo stesso,  cosa che non appare completamente regolare e che forse ne ha provocato il ritiro. La  prova è che nello stesso emendamento negli ultimi capoversi si legge che “una volta finanziata l'opera da parte dello Stato il Consorzio provvederà a restituire le somme anticipate dalla Regione per la progettazione” insomma sembrerebbe solo un prestito, se non fosse che l'ultima riga dell'emendamento  palesa un diabolico finale: “la norma prevede anche, nell'eventuale ipotesi di mancato finanziamento statale, il meccanismo per la rendicontazione” come dire chi ha avuto avuto chi ha dato ha dato, certamente si tratta di eccessivo zelo ma nel voler attuare rapidamente l'operazione.
Alla fine , come già detto,  l'emendamento è stato ritirato, ma è evidente che l'attenzione sulla sopravvivenza del Lago di Cavazzo resta appesa ad un filo. Gli interessi “energivori” sono tanti e trasversali, ma per fortuna c'è chi vigila e per quanto nelle nostre possibilità i Comitati avranno sempre la nostra attenzione.



Le posizioni sono dunque chiare. Rimane un dubbio: Il Comun di Cjavaç ce dìsial?

Intanto è giunta notizia che è stato bandito il "concorso di idee" per la rinaturazione del Lago.
Per i contenuti e le prospettive che si aprono se ne parlerà prossimamente.

sabato 30 marzo 2019

Lago, i Sindaci di Bordano e di Trasaghis non accettano che esso sia condannato ad una fine certa

Dopo la presa di posizione dei Comitati che hanno indetto una conferenza stampa per denunciare la pericolosità di quanto avanzato dalla Regione, vale a dire la concessione di un finanziamento di 450 mila euro per delineare il progetto per captare le acque in uscita dal Lago portandole alle condotte del Consorzio di Bonifica, anche i sindaci di Bordano e Trasaghis hanno congiuntamente emesso una nota nella quale esprimono perplessità su una scelta che "condannerebbe il lago ad una fine certa", invitando la Regione a riconsiderare il problema, dando attuazione, contestualmente, alla progettazione di vie alternative per restituire la naturalità al Lago:

I Sindaci di Bordano Ivana Bellina e Trasaghis Augusto Picco,venuti a conoscenza  dell’emendamento  proposto dalla Giunta Regionale recante quale oggetto “Progettazione del collegamento tra lo scarico del lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento” esprimono forte preoccupazione e perplessità per l’attuazione parziale di quanto indicato nel Piano regionale Tutela Acque del 2018 che al punto 3.2.3 che recita “(…) In particolare il flusso di lavoro dovrà prevedere la valutazione di fattibilità di possibili azioni di mitigazione e una valutazione costi/benefici delle possibili alternative agli usi specifici esistenti. In particolare la valutazione delle alternative dovrà prendere in considerazione il progetto di realizzazione di una condotta di collegamento tra il lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento che consentirebbe di risolvere le difficoltà che annualmente si verificano ad Ospedaletto garantendo da un lato il fabbisogno del Consorzio e migliorando, dall'altro, gli ecosistemi acquatici del fiume Tagliamento a valle di Ospedaletto che ogni estate vengono messi a dura prova. Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità.”
Come noto la Regione ha indetto un concorso di idee allo scopo di addivenire ad una proposta di rinaturalizzazione del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni ma ciò non può minimamente essere inteso quale attuazione di quanto prescritto dal Piano che invece deve prevedere a nostro avviso, alla pari di quanto previsto dall’emendamento per il sistema derivatorio Ledra Tagliamento, la redazione anche per il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni di uno studio preliminare e del progetto definitivo per “mitigare l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”
Preme sottolineare che il punto 3.2.3 del PRTA contiene una significativa parola ovvero “contestualmente” che impegna la Regione ad operare su entrambe le strade e non solo su una.
Invitiamo pertanto Il Consiglio Regionale qualora intenda recepire l’emendamento, a considerare quanto esposto per il bene dell’intero territorio regionale.
E’ chiaro infatti a tutti che se la pianura ha oltremodo bisogno di acqua, questa non può essere prelevata indiscriminatamente dal Lago senza condannarlo, insieme all’intera zona, ad una fine certa!




venerdì 29 marzo 2019

Lago, una "condanna a morte per interramento" col sostegno della Regione dato al Consorzio

Nelle scorse settimane (vedi articoli sul Blog del 4 e del 7 marzo) si è notata la ripresa delle richieste, da parte del Consorzio di Bonifica, di poter disporre dell'acqua in uscita dal Lago. Alle diverse riunioni proposte dal Consorzio era spesso presente l'assessore regionale Zannier. Sarà un caso? Fatto sta che, mentre si attende ancora l'indizione del concorso per raccogliere pareri tecnici per la realizzazione del by-pass o di altre soluzioni per rinaturalizzare il Lago, la maggioranza Regionale ha inserito, tra gli emendamenti proposti per la legge sull'edilizia, anche un contributo di 450 mila euro da destinare al Consorzio di Bonifica perché predisponga il progetto delle opere  "per la realizzazione della parte procedurale che dovrà portare al collegamento tra il lago ed il sistema derivatorio Ledra - Tagliamento". Si tratta di un atto che, se realizzato, secondo i movimenti ambientalisti significherebbe per il Lago "una condanna a morte per interramento". Per questo i Comitati e Legambiente hanno subito indetto una conferenza stampa per illustrare le conseguenze che avrebbe la proposta sostenuta dal Consorzio:

Sabato 30 marzo 2019 ore 10 Sala Kugy             
            palazzo della Regione a Udine
Il Comitato per la tutela della acque del bacino montano del Tagliamento, Tolmezzo
Il Comitato di difesa e valorizzazione del Lago dei Tre Comuni o di Cavazzo, Trasaghis
Legambiente del Friuli Venezia Giulia
I Comitati di difesa territoriale della montagna
                      terranno una conferenza stampa sul tema:  
ACQUE: la Regione intende procedere alla realizzazione della derivazione irrigua dallo scarico del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Così tradisce
-        il Lago condannandolo a morte per interramento;
-        la montagna relegandola al ruolo di colonia al servizio della pianura.
Lo fa nonostante il Piano Regionale di Tutela delle Acque preveda che   “ Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”.
Interverranno:
Franceschino Barazzutti, Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento;
Sandro Cargnelutti, Presidente di Legambiente


mercoledì 27 marzo 2019

Giovedì 28 a Bordano l'ultimo incontro con i "giovani talenti" del territorio

Il terzo ed ultimo incontro con le storie riuscite di giovani del territorio si svolgerà giovedì 28
marzo, alle ore 20.30 presso la Sala consiliare di Bordano
. Altri sette giovani ricostruiranno i
propri percorsi formativi e professionali, condividendo con il pubblico motivazioni e speranze,
incognite e difficoltà, risultati raggiunti e obiettivi per il futuro. Interverranno Giada Carmassi,
atleta, Mattia Del Moro, cantautore e architetto, Paolo Petrin, educatore professionale, Marco
Pascoli, storico della Grande Guerra, Arianna Picco, visual designer, Gianluca Picco, praticante
avvocato
, e Maria Santuz, insegnante.


Anche in quest’ultima serata dialogherà con loro il giornalista e formatore dell’Associazione Media
Educazione Comunità Davide Sciacchitano, che inviterà gli ospiti a proporre alcune considerazioni
sul loro rapporto con questo territorio e sul ruolo che esso ha avuto nel loro percorso. Obiettivo del
progetto è infatti non solo quello di incoraggiare altri giovani a riconoscere e valorizzare le proprie
potenzialità presentando esempi di passioni che si sono tradotte in professioni concrete, ma anche
quello di stimolare la comunità in una riflessione costruttiva sulle possibilità che l’Alto Friuli offre
ai giovani per formare le loro competenze e realizzare le loro aspirazioni.


«Storie di scelte riuscite» è una delle azioni del progetto «Cittadinanza digitale e partecipazione
giovanile» (L.R. n. 5/2012), promosso dal Comune di Trasaghis, dall’Associazione Media
Educazione Comunità e dalla Rete «B*sogno d’esserci» e finanziato dalla Regione. Il progetto è
realizzato in continuità con le esperienze che hanno dato vita al team multimediale redattore del
blog «Fuori dal comune» (www.blogfuoridalcomune.it) e al gruppo «Officina di cittadinanza»,
artefice di Re(si)stiamo, un’indagine sullo spopolamento del territorio
(www.officinadicittadinanza.com).


domenica 24 marzo 2019

Sabato a Trasaghis per cominciare a impostare la Mappa di Comunità

Costruiamo una mappa di comunità?

Ogni luogo è diverso, è molto più di una semplice superficie geografica:
rappresenta e include la storia delle comunità, la memoria singola e collettiva,
relazioni, avvenimenti, valori, fatti numerosi e complessi che ne hanno creato
i paesaggi e quel carattere che lo distingue da tutti gli altri


L’Ecomuseo della Val del Lago, nell’ambito delle attività ecomuseali, intende avviare un lavoro di conoscenza e studio del territorio del Comune di Trasaghis attraverso la partecipazione attiva dei suoi abitanti. Le comunità locali infatti, rappresentano, nella logica dell’ecomuseo, i protagonisti irrinunciabili per ogni azione di salvaguardia, trasmissione e conservazione del patrimonio culturale locale.

Con questa finalità si prevede di andare a costruire una MAPPA DI COMUNITA’, che descriva come i residenti (vecchi e nuovi) vedono, percepiscono, attribuiscono valore al loro ambiente di vita, alle sue memorie e trasformazioni. Questa mappa rappresenterà uno strumento concreto attraverso il quale le comunità di Trasaghis potranno descrivere, con il supporto anche di esperti e facilitatori, quali sono i caratteri di questi luoghi (paesaggi, alberi, case, strade, acque, animali, personaggi, saperi, storie…) perché sono per loro significativi, cosa non esiste più, cosa vorrebbero conservare, migliorare o trasformare…

Questo permetterà di individuare un programma di lavoro pluriennale per l’ecomuseo ma anche di acquisire informazioni importanti per chi governa e pianifica le scelte del territorio.
Cercheremo di rappresentare tutto ciò con creatività, attraverso disegni, la raccolta di fotografie d’epoca, testi, interviste, testimonianze scritte…

Per far questo c’è bisogno del contributo di tutti, anziani che raccontano o mostrano, giovani e adulti che fotografano, disegnano, cucinano, ragazzi che ascoltano e scoprono…

Per illustrare questo progetto e per lavorare assieme, siete tutti invitati a partecipare alla presentazione dell’iniziativa, che si terrà presso la sala “Don Celeste” di Trasaghis sabato 30 marzo 2019, alle ore 15,30



sabato 23 marzo 2019

Rapporto tra Lago e Tagliamento: spunti dopo la trasmissione "Sapiens"

Franceschino Barazzutti, a nome dei diversi comitati ambientali, ha scritto al geologo Mario Tozzi responsabile della trasmissione  "Sapiens" di Rai 3 a proposito di una recente puntata sul Tagliamento (per vedere uno spezzone della trasmissione: http://www.udinetoday.it/cronaca/mario-tozzi-tagliamento-sapiens-rai-3.html).
L'invito rivolto al conduttore è quello di analizzare il corso del fiume nella sua interezza, studiando soprattutto le diverse "emergenze ambientali" presenti.
Ecco il testo della lettera aperta:

 Egregio dott. Tozzi,
    Le scrivo anche a nome di altri Comitati che si occupano della difesa dei corsi d’acqua della montagna friulana. Personalmente mi occupo del tema “acqua” nel Friuli montano (e non solo) da una vita, ciò anche in relazione alle cariche istituzionali che ho ricoperto (sindaco di Cavazzo Carnico dal 1977 al 1995, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, presidente del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Tagliamento).
     Ho visto la Sua trasmissione “Sapiens” del 16 c.m., e nel ringraziarla per avere portato alla ribalta televisiva il nostro fiume, volevo condividere con Lei alcune considerazioni:

  • il Tagliamento, come giustamente osservato, si estende dal Passo della Mauria al mare di Lignano; è un unico corpo e come tale andrebbe descritto e analizzato;
  • nella Sua trasmissione è stato considerato solo un suo breve tratto mediano, quello “buono”, dove ancora i suoi rami si intrecciano grazie principalmente alla portata dello scarico del Lago di Cavazzo, naturale sino agli anni ’50, ora sconvolto – purtroppo e inutilmente! - dallo scarico della centrale idroelettrica di Somplago; questa è alimentata, attraverso un percorso in gallerie di circa 80 km, da acque gelide e torbide dei corsi d’acqua della Carnia centrale ed occidentale, Tagliamento compreso, acque portatrici di limo e fango, che hanno creato grossi problemi ambientali, come mostrato da diversi studi, compreso quello recente dei suoi colleghi dell’ISMAR-CNR di Bologna;
  • nella trasmissione non c’è traccia del fiume a monte del tratto da Lei considerato, sebbene da lì alla sorgente il corso sia molto, molto lungo, interessante e problematico. Risalendo dal tratto mediano troviamo il Tagliamento sofferente, poi il Tagliamento morente ed infine il Tagliamento che non c’è più, in un alveo desertificato, in quanto alle acque è stato imposto un percorso “idroelettrico” che sfocia nel Lago di Cavazzo o Tre Comuni. Questo lunghissimo corso avrebbe meritato attenzione, anche alla luce di quanto (giustamente) da Lei ha illustrato nella trasmissione rispetto alla criticità degli interventi antropici; se avesse fatto questo, avrebbe potuto notare ben 32 captazioni, tre dighe e sbarramenti idroelettrici che hanno sconvolto completamente e in poco tempo l’equilibrio naturale e il rapporto tra il fiume e il territorio, del quale, come Lei sottolinea in analogia al corpo umano, rappresenta l’ “arteria principale”. Nella trasmissione Lei afferma che il problema sono le “grandi dighe” non i piccoli impianti, veicolando un messaggio a nostro avviso discutibile: dipende molto dalla quantità e dall’impatto di questi “piccoli” impianti; il tema qui da noi sarebbe stabilire un limite di sopravvivenza, del quale i gestori (forse comprensibilmente) e gli amministratori (molto meno comprensibilmente), con qualche rara eccezione, non si curano troppo. E così si dà il permesso per, non “qualche centralina di troppo” – come Lei ha dichiarato al Messaggero Veneto – ma per ben due centralone come quelle di Ampezzo e di Somplago (turbina 66 mc/sec) ed un’inflazione di centraline diffuse, con l’assalto agli ultimi ruscelli in quota, creando un deserto, ambientale e culturale, facendo prevalere una logica predatoria del territorio che allontana le persone dalla Natura;
  • abbiamo senz’altro percepito nella trasmissione la buona intenzione di dare un’immagine positiva, esemplare del Tagliamento, ma per questo avremmo ritenuto utile mettere il “dito” nelle “molte piaghe” che nessuno vuole curare; crediamo che il suo messaggio sarebbe stato ancora più efficace in questo modo, e sarebbe stato molto apprezzato dalle popolazioni locali che non si sono riconosciute nella sua narrazione, perché da decenni si battono contro l’indiscriminato sfruttamento del fiume e dei suoi affluenti.
        Egregio dott. Tozzi, mi sono permesso d’inviarLe queste righe poiché apprezzo il Suo lavoro di educazione ambientale, in un Paese refrattario a questi temi come il nostro, e gradirei che Lei considerasse queste mie osservazioni un contributo collaborativo. Mi farebbe piacere che Lei volgesse la Sua attenzione anche al tratto montano del Tagliamento, e discutesse come da errori del passato possiamo e dobbiamo affrancarci, con una trasmissione o magari realizzando un documentario. Per questo La invito a venire da noi a parlarne. Di persone che si sono interessate, s’interessano e continueranno ad interessarsi del Tagliamento ce ne sono tante nella parte montana del suo corso, e sarebbero tutti felici di incontraLa. Ci sono anche suoi colleghi geologi del CNR che sono sicuro sarebbero felici di condividere con Lei le osservazioni interessanti che ogni tanto ci propongono anche in assemblee pubbliche.


    Nell’augurarLe buon lavoro Le porgo distinti Saluti.
    dott. Franceschino Barazzutti, presidente del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento, Tolmezzo

    Sottoscrivono:
    Valentino Rabassi per il “Comitato difesa e valorizzazione del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, Val del Lago (Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis);
    Antonino Galassi per il “Comitato Acqua Libera”, Paluzza;
    Hans Puntel per il “Comitato Carnia in Movimento”, Valle del torrente But;
    Claudio Polano per il “Comitato Forra del  torrente Leale”, Gemona del Friuli;
    Paolo Querini per il “Comitato Val Degano”, Ovaro;
    Simone Petris per il “Comitato Interregionale Per Altre Strade Dolomiti”, Sezione Carnia, Alta Val Tagliamento, Ampezzo;
    Marco Lepre presidente del Circolo Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale;
    Anna Micelli, portavoce del Comitato centralina Resia 2 Ponte Rop, Val Resia, Resia.


giovedì 14 marzo 2019

Ad Avasinis, nelle domeniche di marzo, si potrà visitare la mostra fotografica della scuola dell'Infanzia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:


SCUOLA DELL’INFANZIA DI AVASINIS

CARISSIMI,       

SU RICHIESTA DI NUMEROSE PERSONE, SI È PENSATO DI RIPROPORRE LA MOSTRA FOTOGRAFICA “ QUANDO IL PASSATO E IL FUTURO SI INCONTRANO NEL PRESENTE” ALLESTITA IN OCCASIONE DEL QUARANTESIMO E DELL’INTITOLAZIONE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, IN MODO DA CONSENTIRE A TUTTI COLORO CHE NE SONO INTERESSATI DI POTERNE FRUIRE. 

LA LOCATION È STATA SPOSTATA PRESSO IL CENTRO SOCIALE DI AVASINIS E, A PARTIRE DA QUESTO FINE SETTIMANA PER L’INTERA DURATA DEL MESE DI MARZO, SARÀ POSSIBILE VISIONARLA NEL SEGUENTE ORARIO :
DOMENICA DALLE 15 ALLE 17. 

RINGRAZIAMO LE VOLONTARIE CHE SARANNO PRESENTI E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER L’USO DEI LOCALI.                 

BUONA VISIONE



LE INSEGNANTI, I BAMBINI E IL PERSONALE DELLA SCUOLA “GRISULUTE: NON TI SCORDAR DI ME”


domenica 10 marzo 2019

Giovedì a Trasaghis l'esperienza di otto giovani talenti

Giovani talenti a Trasaghis
Prende il via a Trasaghis il secondo ciclo di incontri promosso dal Comune di Trasaghis,  dall’Associazione MEC e dalla Rete «B*sogno d’esserci» per valorizzare le «scelte riuscite» di giovani del territorio e stimolare altri giovani a riconoscere le proprie capacità e realizzare le proprie aspirazioni
Dopo i venticinque «giovani talenti» che tra dicembre 2017 e gennaio 2018 hanno raccontato al territorio dell’Alto Friuli le proprie storie di vita, percorse non all’insegna dell’eccezionalità, ma della passione e della determinazione, altri giovani si apprestano a condividere le proprie esperienze.
Giovedì 14 marzo 2019, alle ore 20.30 presso la Sala consiliare di Trasaghisotto volti, con sette differenti storie, saranno protagonisti nella serata d’apertura di «Storie di scelte riuscite», iniziativa promossa dal Comune di Trasaghis, dall’Associazione Media Educazione Comunità e dalla Rete «B*sogno d’esserci» nell’ambito del progetto «Cittadinanza digitale e partecipazione giovanile», finanziato dalla Regione.
Un percorso, quello di «Storie di scelte riuscite», nato per valorizzare giovani che hanno saputo dare ascolto alle proprie inclinazioni e mettere a frutto le proprie competenze, compiendo percorsi e raggiungendo risultati interessanti, sia qui sia altrove.
Durante la serata i giovani testimoni – attivi in vari campi: sanitario, scientifico, politico e amministrativo, imprenditoriale, turistico, sportivo – presenteranno la propria esperienza, raccontando non solo ciò di cui oggi si occupano e i risultati che hanno ottenuto, ma anche le difficoltà che hanno incontrato, le motivazioni che li hanno sostenuti, il percorso formativo compiuto, i fattori che si sono rivelati centrali per la realizzazione dei propri progetti, le aspettative per il futuro.
Interverranno Andrea Cucchiaro, chimico, Anna Di Toma, consigliere comunale, Laura Ganzitti, ginecologa, Luca e Andrea Pontelli, imprenditori, Maria Zuliani, calciatrice di Serie A, Martina Cescutti, responsabile di un ufficio turistico, Pietro Iogna Prat, fisioterapista. Dialogherà con loro il giornalista e formatore dell’Associazione Media Educazione Comunità Davide Sciacchitano, conduttore della serata e dei due successivi appuntamenti, in programma giovedì 21 marzo presso la Sala consiliare di Artegna e giovedì 28 marzo presso la Sala consiliare di Bordano, sempre alle ore 20.30.
Gli otto ospiti saranno invitati a proporre anche alcune considerazioni sul loro rapporto con questo territorio e sul ruolo che esso ha avuto nel loro percorso, al fine di stimolare una riflessione costruttiva sulle possibilità che l’Alto Friuli offre ai giovani per formare le loro competenze e realizzare le loro aspirazioni.
«Storie di scelte riuscite» è una delle azioni del progetto «Cittadinanza digitale e partecipazione giovanile», che supporta il gruppo «Officina di cittadinanza», artefice di Re(si)stiamo, un’indagine sullo spopolamento del territorio (www.officinadicittadinanza.com).

giovedì 7 marzo 2019

Per i Comitati si potrà usare l'acqua del Lago per l'irrigazione solo dopo aver restituito al Lago le sue condizioni naturali

Il Blog "Alesso e Dintorni" ha riferito lunedì scorso della discussione in atto in seno al Consorzio di Bonifica sulla possibilità di utilizzare per l'irrigazione le acque in uscita dal Lago.

Sul tema si ha ora una ferma presa di posizione dei Comitati ambientalisti che, dopo aver ripercorso le diverse tappe delle battaglie degli ultimi anni, ribadiscono che non potrà essere dato spazio a nessun prelievo prima del concreto attuarsi del percorso di rinaturazione del Lago:

   
" Si prevede una estate calda e siccitosa e quindi perché non prelevare le acque del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni per irrigare i campi del  Medio Friuli”? Questo è il  ritornello ormai stantio, visto che viene ripetuto in tutte le salse, ormai da  molti anni dai dirigenti  dell'ex Consorzio Ledra/Tagliamento, ora Consorzio Bonifica Pianura Friulana.
     Noi perciò, ancora una volta vogliamo ricordare loro che il più grande lago naturale della regione, non può' essere considerato un mero serbatoio a disposizione della pianura e dei suoi pur legittimi interessi, ma va salvaguardato e rilanciato,  in un'ottica di uso plurimo delle acque,  come bene della comunità regionale, nei suoi aspetti ambientali, naturalistici, paesaggistici e turistici.
     La nostra ormai decennale lotta, prima contro il devastante  progetto di pompaggio di Edipower, che avrebbe dato il colpo di grazia al nostro lago e ora l'attesa, speriamo breve,  per la prevista delibera della Giunta regionale, che determinerà i contenuti del concorso di idee, finalizzato alla rinaturazione del lago, impongono un secco stop a ogni proposta di prelievo, prima che le acque della centrale di Somplago, mediante un bypass o altro, vengano portate all'attuale scarico, senza entrare in contatto con l'attuale bacino lacustre. Cosi' facendo l'ormai attuale freddo e limoso lago alpino, ritornerebbe temperato come un tempo, con un microclima, una flora e una fauna ittica ormai scomparse.
     Solo quando le acque turbinate dalla centrale di Somplago non finiranno nel lago ma a valle di esso, il Consorzio potrà prelevarne una parte sostenibile per i suoi scopi, ma non prima, come si tenta ancora oggi di fare. Su questo aspetto, come sempre, saremo vigili ed intransigenti.
    A questo punto giova ricordare come siamo giunti alla proposta di rinaturazione del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Un sogno nel cassetto di molti amministratori locali, comitati, associazioni e semplici cittadini della Val del Lago e non. Un puntuale Ordine del Giorno, votato dal Consiglio regionale nella passata legislatura,  è stato recepito nel Piano regionale Tutela Acque del 2018, al punto 3.2.3., dove si legge che " dovrà essere valutata la fattibilità tecnico/economica di realizzazione di un canale di bypass o di altra soluzione progettuale, che mitighi l'impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago, con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità ".
      Arriviamo così alla L.R. n° 3 del 6/2/2018, che all'articolo 11, commi 1  e2, stabilisce la indizione di un concorso di idee, destinando allo scopo ben 50.000 Euro,  per “ la predisposizione di un documento che contenga una valutazione di fattibilità di possibili azioni di mitigazione, finalizzata alla rinaturalizzazione e valorizzazione ambientale e turistica” . In seguito a ciò la Regione/ Assessorato all'Ambiente, come già detto, sta predisponendo il bando di concorso, che arriverà in Giunta regionale in tempi brevi.
     Ricordiamo infine che questo intervento si rende assolutamente necessario, in quanto a causa dei milioni di m/c di fango depositatisi in 70 anni di attività della centrale  sul fondo del lago, a detta del 'ing. Dino Franzil per i Comitati e dell'ing. Franco Garzon, che era stato incaricato di uno specifico studio da diversi Enti Locali, il nostro lago fra 100/110 anni diventerà una palude, con un corso d'acqua centrale.
     Concludendo, finora la Val del Lago ha solo " dato " con l'oleodotto SIOT, con la centrale di Somplago e infine con il passaggio dell'autostrada. Ora legittimamente pretende di " avere " almeno la rinaturazione del lago, per lo sviluppo del turismo, della pesca, delle attività del tempo libero. Per un principio di civiltà!
 Impediremo che a decidere delle acque del lago e della montagna sia la pianura nel suo esclusivo ed egoistico interesse a detrimento della Val del Lago  e di tutta la montagna.

Comitato per la difesa e sviluppo del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, Alesso di Trasaghis
Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, Tolmezzo
Comitato " Forra del torrente Leale " - Avasinis di Trasaghis
Comitato interregionale PAS “Per Altre Strade Dolomiti” Sezione Carnia, Alta Val Tagliamento
Comitato Tutela Acque  Val Degano, Ovaro
Comitato Acqua Libera, Alto But, Paluzza
Gaia Baracetti, promotrice della petizione contro la centralina sul Rio Pecol,  Paularo

martedì 5 marzo 2019

Trasaghis verso il voto - 4 - Interrogazione della minoranza sul calo dei dipendenti

Il M.V. ha dedicato un ampio articolo alla carenza di personale nel Comune di Trasaghis. Lo spunto è stato offerto da una interpellanza presentata al riguardo dal Gruppo di minoranza.


Comune senza dipendenti, gli uffici a rischio paralisi


Comune a rischio paralisi a Trasaghis, dove a maggio la macchina pubblica potrebbe trovarsi praticamente senza dipendenti, infatti rimarrebbero due soli amministrativi in distacco all’Uti del Gemonese per sole 4 e 18 ore a Trasaghis. Di questo passo toccherà al sindaco aprire gli uffici e far funzionare l’anagrafe. Impossibilità di fare bandi pubblici per assumere, mobilità che non vanno a buon fine per il diritto dell’ente di provenienza a non permettere il trasferimento del dipendente e quiescenze, ma man mano che si rendono note le direttive statali sui pensionamenti: il problema del pubblico impiego interessa molti Comuni friulani, e stavolta colpisce quello di Trasaghis che conta una popolazione di due mila abitanti, ma soprattutto un territorio come quello della val del lago, che necessita di determinate professionalità. 
Risultati immagini per giorgio rodaro + gianni toffolettoA lanciare l’allarme nel paese è il gruppo di minoranza “Io cittadino” che a tal proposito ha predisposto una interrogazione: «Tale realtà – dicono i consiglieri Giorgio Rodaro, Daniela Desi Cucchiaro, Daniele Rossi e Gianni Toffoletto – è il frutto di un evolversi delle uscite per quiescenza dei dipendenti, per i quali non si intravedono a breve scenari di ripiano organizzativo. Evidenziamo che i numeri di questo progressivo, ancorché legittimo esodo di personale rischia, da qui a sei mesi, di provocare un’autentica e grave emergenza gestionale e funzionale del Comune stesso». 

Il gruppo di minoranza sottolinea che dal 2017 a oggi si sono ritirati per pensionamento cinque dipendenti e, da metà giugno 2017, risulta anche vacante la funzione di segretario comunale, in quanto a seguito trasferimento richiesto dallo stesso, è stato destinato ad altra sede; attualmente tale ruolo, viene assicurato con copertura a “scavalco”, che la minoranza giudica del tutto parziale. 

Altre quattro uscite per quiescenza sono già programmate da maggio a inizio di dicembre del presente anno: «È una situazione insostenibile – dicono i consiglieri di “Io cittadino” –, anche perché un dipendente attualmente in pianta organica è in comando-distacco all’ufficio tributi dell’Uti del Gemonese per 18 ore settimanali. Nonostante si dia atto che si è provveduto ad avviare le procedure per concorsi nonché per mobilità intercompartimentale, per coprire in futuro tre posizioni di operaio, istruttore amministrativo e istruttore direttivo, appare palese che ciò risulti assolutamente ancora insufficiente per garantire una continuità gestionale e amministrativa che possa definirsi tale». Oltre a quel dipendente che lavora 18 ore in Uti ce n’è un altro proveniente dal Comune di Trasaghis che in Uti ha 36 ore a settimana e solo 4 in municipio. A maggio, andrà in pensione la dipendente che si occupa dell’anagrafe, per cui, se le mobilità avviate non andranno a buon fine nelle prossime settimane, per allora il Comune di Trasaghis avrà solo due dipendenti che potranno lavorare 22 ore in municipio e quattro operai comunali. «Il tema – dice la minoranza – deve diventare di assoluto prim’ordine nell’imminente futura campagna elettorale, in quanto, va da sé che, accanto all’enunciazione di principi talvolta astratti, i cittadini devono sentirsi rassicurati sul fatto che, con chiunque venisse democraticamente chiamato a gestire la cosa pubblica, essi possano in futuro disporre di un Comune operativo e funzionante a pieno regime». 
(Articolo di Piero Cargnelutti sul Messaggero Veneto del 3 marzo 2019)
Sulla stessa pagina, la posizione del Sindaco in merito al problema:

«Nessuno ha risposto all’avviso di mobilità»

TRASAGHIS. «La situazione non dipende dal Comune che deve seguire direttive statali, ma faremo in modo che chi amministrerà Trasaghis da maggio in poi possa riuscire a farlo fino al prossimo anno quando sarà possibile fare un nuovo bando di assunzione». Il sindaco Augusto Picco è conscio della difficoltà in cui si trova il Comune che amministra, il quale fino a qualche anno fa aveva un buon organico ma negli ultimi anni, tra pensionamenti e mobilità, si trova nella situazione in cui è oggi: in particolare, una dipendente ha comunicato nelle ultime settimane il suo pensionamento con la fine dell’anno e ciò sta creando non poche preoccupazioni. Di certo, anche in quel caso, la richiesta di quiescenza giunta in modo improvviso è dovuta all’attesa di conoscere quali erano le nuove direttive statali come per esempio “quota cento”, dunque né l’amministrazione né la dipendente in questione potevano fare diversamente. «Di fatto – dice il sindaco Picco – il Comune ha il budget per assumere un nuovo amministrativo a partire dalla seconda parte dell’anno, ma potrà farlo solo nel 2020». 

L’amministrazione comunale ha attivato le mobilità prima dei bandi di assunzione come da normativa ma se per un nuovo operaio comunale sono andate a buon fine, per un dirigente amministrativo è andata deserta: «Ad ogni modo – spiega il sindaco Picco – stiamo seguendo il problema: con i dipendenti messi a disposizione dalla Regione e le convenzioni fatte da quest’ultima con le agenzie interinali sarà possibile avere personale nei prossimi mesi: ci vorrà pazienza perché possano apprendere il lavoro, ma sarà possibile garantire il servizio». —

P.C.