"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 27 giugno 2010

Lago: la posizione di "Alesso e dintorni"



"Alesso e dintorni" ringrazia Tiziana, Alessandro, "Brancs" e tutti gli anonimi che sono voluti intervenire nella discussione. Per riprendere i diversi punti emersi, in uno spazio maggiormente dilatato rispetto a quello dei commenti, si è deciso di effettuare un approfondimento "in prima pagina".





"Alesso e dintorni" è nato come semplice annotatore di "cose di paese", annotazioni cronachistiche di quel che si muove "a Dallas". La discussione in corso sul lago lo ha fatto crescere, suo malgrado e, giorno dopo giorno, è diventato la più ricca bacheca sull'argomento: un servizio che viene offerto a quanti vogliono documentarsi sullo "stato dell'arte" del dibattito.





E' stato anche espressamente chiesto al blog di diventare "lo strumento informativo dei Comitati" ma questo, al di là di un atteggiamento di istintiva simpatia, avrebbe significato un travisamento del "servizio offerto".





"Alesso e dintorni" intende quindi continuare a essere un "archivio" dei documenti usciti e una palestra di discussione, aperta al civile confronto.





Se poi si chiede un parere del blogger, esso è riassumibile in questi termini:


- superare le contrapposizioni per giungere al confronto


- muoversi per ottenere la costituzione di un arbitrato tecnico-scientifico indipendente, capace di conciliare la presenza ormai ineludibile della centrale con le potenzialità di salvaguardia e sviluppo del Lago e del territorio circostante.








Ci si augura di trovare ulteriori proficue occasioni di discussione.





Alesso & Dintorni

sabato 26 giugno 2010

Dibattito sul Lago: si è in linea o si è disgiunti?


Continua il botta e risposta tra ex e nuovi Amministratori locali sul progetto. Da un lato i sindaci difendono la loro posizione, ricordiamo che i Comuni coinvolti nel progetto (Bordano, Trasaghis, Cavazzo e Verzegnis) hanno espresso tutti parere positivo, ognuno con i propri distinguo. C'è chi chiede le compensazioni e chi, come Trasaghis e Bordano vorrebbe che la Regione s'impegnasse a far realizzare un modellino idraulico dell'opera così da comprendere i reali effetti dell'opera sull'intera Val Del Lago. La posizione è in linea con quella dei Comitati per la difesa e lo sviluppo della Val Del Lago che chiedono garanzie in tal senso e spingono affinché la Regione affidi ad un gruppo di esperti un approfondimento e rimproverano agli Amministratori di aver svenduto la valle e di aver deciso sulle sorti del progetto troppo in fretta; gli stessi Comitati chiedono inoltre, la revoca delle delibere che davano parere positivo al progetto.

(dal sito http://altofriuli.com)


martedì 22 giugno 2010

Dibattito sul Lago: il parere dei sindaci di Trasaghis e Bordano

Il sindaco:«Nomineremo un esperto per rilevare le criticità del progetto»

TRASAGHIS. Il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco, risponde alle recenti dichiarazioni di Dino Rabassi . «Pare strano che l’ex sindaco di Trasaghis Rabassi – ha detto Picco – invece di rilevare la totale mancanza di volontà da parte della Regione di approfondire il progetto presentato da Edipower, si scagli contro i sindaci che invece hanno lavorato affinché ciò accada. Una polemica che ha ben poco a che vedere con il bene del lago, ma che forse nasconde altre intenzioni». «Concordo invece con Barazzutti – riprende il sindaco – che è giustamente critico sulla posizione della Regione, sul fatto che si debba fare fronte comune per il bene del lago. I Comuni di Bordano e Trasaghis, con le risorse a disposizione, cercheranno di sopperire al mancato approfondimento della Regione nominando un esperto che possa rilevare le criticità del progetto in modo da poter inserire, in sede di conferenza dei servizi, opportune clausole di salvaguardia ambientale a tutela del nostro lago. La linea mantenuta fin dall’inizio, unita alla serietà con cui i sindaci stanno affrontando questa delicata vicenda credo stia portando ai risultati sperati, unendo la volontà di tutela del lago con la possibilità di recupero dei danni che il lago stesso ha subìto dopo la realizzazione della centrale decenni fa». In linea anche il sindaco di Bordano, Gianluigi Colomba che rilancia. «La Regione era perfettamente consapevole del nullaosta e del parere di congruità del Ministero perciò reputo l’atteggiamento dell’ente regionale poco rispettoso verso gli amministratori locali. Voglio proprio vedere se la Regione avrà il coraggio di esprimere un parere diverso da quello della propria rappresentanza politica. Per una valutazione serena del progetto serve un confronto su una valutazione terza». (d.v.)

lunedì 21 giugno 2010

Dibattito sul Lago: verificare le nuove da Roma


Edipower: IL GIUDIZIO DEL MINISTERO

La notizia recentemente comparsa sulla stampa locale secondo cui il Ministro dell’ Ambiente avrebbe dato parere favorevole ai lavori di ampliamento della centrale di Somplago, merita quantomeno una verifica. Sembra infatti strano che un ministero dia un parere senza aver prima sentito l’opinione di una Regione i cui uffici hanno sospeso la valutazione del progetto proposto da Edipower, a causa di deficenze progettuali riguardo al deposito delle ghiaie risultanti dallo scavo della nuova galleria. Criticità evidenziate anche dai geologi Tosoni e Cella che, nella loro relazione illustrata alle recenti assemblèe di Alesso e Cavazzo, hanno spiegato come la soluzione proposta da Edipower per il deposito delle sopradette ghiaie, costituisca un pericolo per la pubblica incolumità. L’idea,poi, di progettare una galleria senza tener conto degli aspetti carsici del Monte Faeit, mettendo così a rischio l’approvigionamento idrico dei nostri paesi, ha indotto molti a pensare che si tratti di un progetto che presenta ancora molte lacune e inesattezze. Per esempio, la variazioni di livello dei laghi. Le variazioni di livello, assicuravano gli ingegneri di Edipower, saranno di 1 metro per il lago di Cavazzo e di 9 metri per il bacino di Verzegnis. Peccato poi scoprire sul progetto altre cifre: 2.50 metri per il lago di Cavazzo e 10 metri per il bacino di Verzegnis. La stessa diga del bacino di Verzegnis, ad una accurata indagine mostra delle fragilità che sarebbero ora messe a dura prova dai continui svuotamenti e riempimenti, con conseguenze che potrebbero portarci anche ad un piccolo Vajont. E il lago di Cavazzo? Come si può poi ignorare l’onesta richiesta fatta sia dai comitati che dai comuni interessati al progetto. La richiesta, cioè, di eseguire degli ulteriori studi, fatti da specialisti indipendenti, e con l’ausilio di modelli in scala. Solo a studi compiuti avrà un senso il parere delle istituzioni.

Remo Brunetti

Cavazzo Carnico

da: Il Gazzettino, Domenica 20 Giugno 2010

domenica 20 giugno 2010

Segnalare il Lago per "I luoghi del cuore"



Remo Brunetti da Cavazzo rende noto che è partita un'iniziativa per segnalare il Lago tra i "luoghi del cuore", all'interno della campagna promossa dal FAI e da Banca Intesa per la salvaguardia delle più belle località italiane.

Si può fare la segnalazione direttamente sul sito : http://www.iluoghidelcuore.it/
Arrivati alla pagina principale, clicca su "Cerca luogo". Nella tabella a comparsa, indica Provincia UDINE, comune TRASAGHIS, luogo LAGO DI CAVAZZO O DEI TRE COMUNI e quindi la voce CERCA IL TUO LUOGO DEL CUORE. Arrivati alla scheda del lago, clicca su SEGNALA QUESTO LUOGO. Hai anche la possibilità di inserire commenti o foto. Ti viene chiesto di confermare l'operazione e poi di fornire (per garantire che non vengano fatte inserzioni doppie o false) dati anagrafici e un indirizzo email valido. E' una procedura precisa, ma che vale la pena di seguire per creare un ulteriore movimento di opinione attorno al lago.
(A&D)




"Banca Intesa e il FAI a àn inviade une campagne par salvâ i lûcs che a son in pericul. Bisugne segnalâ i lûcs che 'o sin afezionâts par che cualchidun a si inecuargi di ce che a vàlin, fermant cussì lis grifis dai speculadôrs. Si a di fâ la segnalazion a chest indiriz : http://www.iluoghidelcuore.it/
Marilena Squecco 'e a sielt tanche "luogo del cuore" il lâc di Cjavàç o dai Trei Comuns. Se ducj 'o fasìn come jei, a pos saltâ fûr alc di interessant.
Visâit ducj il gîr dai vuestris amîs, ancje par talian, se al covente! Pensait dome che se a rivassin la metât di chês nufmil firmis cjapadis su, ce bombe che a sares!
Mandi a ducj"


Remo Brunetti

venerdì 18 giugno 2010

Dibattito sul lago: aspettando novità dal Ministero

Centrale di Somplago, ancora polemiche

da: Messaggero Veneto — 17 giugno 2010

TRASAGHIS. Dopo il parere positivo sulla valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero dell'ambiente per il potenziamento della centrale di Somplago ora si attende solamente il via libera da parte della Regione per il passo conclusivo dell'autorizzazione unica e la conferenza dei servizi. Intanto continuano le polemiche e i rimpalli di responsabilità tra ex e nuovi amministratori locali che coinvolgono anche i comitati contrari al progetto presentato da Edipower. Alla risposta dell'assessore De Anna, all'interrogazione del consigliere regionale Della Mea (Pd) che ricordava come «allo stato attuale il capitolato assegnato alla procedura di Via per tali finalità non dispone di risorse finanziare da impegnare durante l'anno in corso» circa la possibilità di formare una commissione di tecnici per un esame approfondito del progetto e del suo reale impatto ambientale su tutta la Val del Lago, non sono mancate le reazioni, a partire da Franceschino Barazzutti del comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento: «La Regione – ha detto – si nasconde dietro un dito, ci faccia sapere se è favorevole o contraria al progetto». «Com'è possibile – riprende Barazzutti – che solo per alcuni progetti vengano istituite commissioni ad hoc e invece quando si tratta della Val del Lago non ci sono mai soldi per fare gli approfondimenti?» Barazzutti auspica inoltre un fronte comune con gli amministratori locali. «A oggi ci siamo fatti la guerra tra comitati e sindaci, è arrivata l'ora di unire le forze, visto che esiste un fronte comune per ottenere gli approfondimenti». Molto più critico Dino Rabassi, già sindaco di Trasaghis. «Ho avuto la netta sensazione che i sindaci di Trasaghis e Bordano siano dei sassi rotanti in balia delle correnti che non trovano, o non vogliono trovare, vie d’uscita».
Dario Venturini

giovedì 17 giugno 2010

Dibattito sul Lago: ok dal Ministero? Lo dice il Gazzettino



Un nostro lettore ci fa giustamente notare che la notizia della approvazione del progetto di potenziamento della centrale era già apparsa sul Gazzettino del 16 giugno. Va bene, gliene diamo atto. I punti in discussione posti mantengono però, ci pare, la loro validità.
(Alesso&dintorni)

Fondamentale passo avanti nell’iter del progetto di potenziamento della centrale di Somplago

Mercoledì 16 Giugno 2010, Il Gazzettino
Fondamentale passo avanti nell’iter del progetto di potenziamento della centrale di Somplago. Il Ministero dell’ambiente, infatti, ha dato il suo okay in merito alla Valutazione di impatto ambientale per quel che attiene il raddoppio.
Adesso la palla passa alla Regione Fvg per il passo conclusivo dell’Autorizzazione unica. Dovrà essere convocata la conferenza dei servizi, organismo che, con ogni probabilità, si esprimerà sul progetto entro fine anno. Il progetto di potenziamento di Edipower prevede l’ampliamento dell’impianto esistente attraverso la realizzazione di una seconda galleria di adduzione in pressione per l’alimentazione di 2 nuovi gruppi reversibili, ciascuno da 57,4 Mw in generazione e di 57 Mw in pompaggio.
Negli anni Cinquanta, durante i lavori di costruzione dell’impianto di Cavazzo, la Sade aveva già realizzato alcune di queste opere tra cui parte dei tratti della galleria di derivazione, il pozzo piezometrico, la vasca di espansione, la camera delle valvole, parte del pozzo per l’alloggio delle condotte forzate, una galleria di scarico adeguata alla portata di 5 macchine, parte dei vani di alloggio per i 2 gruppi addizionali, i vani dei trasformatori e i percorsi per i cavi ad alta tensione. Edipower andrà a terminare i tratti mancanti, sfruttando quindi l’esistente, attraverso un piano che mira a far entrare in funzione le due nuove turbine entro il 2012.
Paola Treppo

Dibattito sul Lago: il parere di D. Rabassi


CAVAZZO- (pt)«Dopo battaglie in difesa del lago e migliaia di firme raccolte contro l’ennesimo sopruso, ecco di colpo la notizia che è alla firma del Ministero dell’ambiente il parere positivo sui lavori di potenziamento della centrale di Somplago». Dino Rabassi del Comitato a difesa del lago parla di “strane sensazioni, tattica silente ma ben definita a tutti i livelli fatta di studiati ritardi, ancor più studiate e mirate informazioni alla popolazione; il rifiuto dei sindaci a revocare pareri a suo tempo dati, l’iniziale rifiuto a prescindere su qualsiasi altra valutazione tecnica che non fosse targata Edipower. Le tardive e recenti deliberazioni comunali con cui si chiedeva quasi timidamente alla Regione ulteriori studi, il continuo rimpallo delle responsabilità tra sindaci e Regione, già ci avevano fatto presagire un colpo del genere”.
( IL GAZZETTINO Giovedì 17 Giugno 2010)

Dibattito sul lago: ok al raddoppio della centrale da parte del Ministero?


Il Messaggero Veneto di oggi dà la notizia che "dopo il parere positivo sulla valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente per il potenziamento della Centrale di Somplago ora si attende solamente il via libera da parte della Regione per il passo conclusivo dell'autorizzazione unica e la conferenza dei servizi".

Di seguito, una dichiarazione di Franceschino Barazzutti che "auspica un fronte comune con gli amministratori locali" ed una, "molto più critica" di Dino Rabassi contro i sindaci di Trasaghis e Bordano.


Ora, dando per scontato che di questo si discuterà parecchio nei prossimi giorni, anticipiamo una modesta riflessione metodologica:

1) se il Ministero dell'Ambiente ha davvero espresso un parere favorevole al potenziamento della centrale, NON SAREBBE STATA QUESTA LA NOTIZIA PRINCIPALE DA RIPORTARE SULLA STAMPA?

2) (se come sopra), NON CI SI SAREBBE POTUTI ASPETTARE UN TEMPESTIVO COMUNICATO UFFICIALE DA PARTE DEI SINDACI?

3) (se come sopra), NON SAREBBE STATO OPPORTUNO CHE I COMITATI AVESSERO ESPRESSO UN PARERE UNITARIO CONGIUNTO?


"Mala tempora currunt", direbbe qualcuno.


(Alesso&dintorni)

mercoledì 16 giugno 2010

Dibattito sul Lago: la Regione risponde ma non finanzia il nuovo studio

Centrale di Somplago: braccio di ferro fra Comuni e Regione

TRASAGHIS. E’ braccio di ferro tra sindaci e Regione sul nodo dell’ampliamento della centrale elettrica di Somplago. Dopo l’interrogazione del consigliere Della Mea (Pd) all’assessore De Anna circa la richiesta di Trasaghis e Cavazzo Carnico di un esame approfondito del progetto e del suo impatto ambientale, c’è stata la risposta della giunta regionele. Circa la possibilità di formare una commissione di tecnici con costi a carico della regione De Anna ha fatto sapere che «in ogni caso, allo stato attuale il capitolato assegnato alla procedura di Via per tali finalità, non dispone di risorse finanziarie da impegnare e da utilizzare per l'anno in corso».«Si ritiene altresì utile precisare – continua De Anna – che nella documentazione fornita dalla proponente risulta che il progetto permette di conseguire i risultati attesi dall'esercizio di un impianto di pompaggio mediante soli interventi di ampliamento di una centrale esistente, senza necessità di nuove derivazioni, dighe, bacini o centrali». La risposta che l'assessore De Anna ha dato all’interrogazione presentata dal consigliere Della Mea non ha soddisfatto in maniera esauriente sindaci di Trasaghis e di Bordano, Augusto Picco e Gianluigi Colomba che si attendevano un atteggiamento più collaborativi visto la rilevanza della problematica legata all’intervento in oggetto. «Infatti – hanno detto i sindaci – pur comprendendo che l’amministrazione regionale non disponga delle risorse finanziarie per attivare collaborazioni scientifiche con organismi specializzati e quindi per incaricare esperti qualificati per eseguire gli approfondimenti richiesti, noi sindaci riteniamo che potrebbe tranquillamente essere nominato un gruppo di lavoro composto da esperti qualificati dipendenti dell’Amministrazione Regionale». «Se lo studio non dovesse essere affidato a terzi dalla Regione – puntualizza Colomba – saranno i nostri Comuni a doversene occuparsene». Dario Venturini

lunedì 14 giugno 2010

Dibattito sul Lago: interrogazioni in Regione


Centrale di Somplago. Della Mea interroga Tondo

da: Messaggero Veneto — 13 giugno 2010


Il consigliere regionale del Pd Sandro Della Mea ha rivolto un’interrogazione alla giunta Tondo per sapere se intenda aderire alla richiesta dei comuni di Trasaghis, Cavazzo Carnico e Bordano e dei tanti comitati spontanei di cittadini sorti a sostegno del progetto, che, con un documento approvato dai loro Consigli comunali, chiedono "in via collaborativa alla Regione di svolgere un approfondito esame del progetto di potenziamento della centrale elettrica di Somplago e delle sue ricadute ambientali". La questione riprende, per altro, i pareri già espressi da Erpa e da Ente Tutela Pesca che hanno riscontrato specifici elementi di criticità sotto il profilo ambientale, e per questo la Giunta nel settembre 2009 ha già stabilito di non esprimere il parere di compatibilità ambientale e di segnalare le carenze evidenziate al ministero per l'Ambiente, a cui compete la valutazione di impatto ambientale. A fronte a queste considerazioni, il consigliere Della Mea auspica che la giunta regionale "prenda in considerazione le richieste formulate dai comuni e che commissioni a tecnici esperti la predisposizione delle verifiche necessarie per valutare gli effetti del potenziamento della centrale che potrebbero provocare significative alterazioni ambientali in un sito di interesse regionale, di particolare importanza dal punto di vista naturalistico, con riferimento specifico all'area del lago di Cavazzo". (g.g.)

domenica 13 giugno 2010

Parco eolico a Trasaghis: pericolo per i grifoni?


La prevista realizzazione di un parco eolico a Trasaghis (nella zona delle "Gravatas" vicino al Tagliamento) ha suscitato le perplessità del WWF, preoccupato per le possibili conseguenze ai grifoni che nidificano nella zona della riserva del lago di Cornino.



«Desta una certa preoccupazione la proposta di realizzazione di un "parco eolico" nel comune di Trasaghis in considerazione della vicinanza della Riserva naturale del Lago di Cornino e del SIC "Valle del medio Tagliamento", in particolare in relazione al Progetto di reintroduzione del Grifone nell’area. La criticità dell’intervento nei confronti di questa, come di altre, specie è peraltro evidenziata dalla stessa V.I.A., che sottolinea i pericoli legati alla potenziale perdita di soggetti, che appare peraltro molto probabile considerata la frequenza e le quote di volo rilevate nell’area. Le pale eoliche rappresentano uno dei maggiori fattori di mortalità e il grifone risulta, in numerosi studi, una delle specie più colpite, se non espressamente quella che subisce le maggiori perdite.L’importanza della popolazione di grifone è elevatissima dal punto di vista naturalistico, ecologico e in relazione al turismo naturalistico di tutta l’area e dei Paesi limitrofi. Si tratta dell’unica popolazione nidificante sull’intera catena alpina, che ha assunto un ruolo strategico sempre maggiore per le colonie di grifoni della Croazia e per gli uccelli che trascorrono il periodo estivo sulle Alpi italiane, austriache e slovene. I comuni interessati (Forgaria nel Friuli e Trasaghis) e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia investono molto, da oltre 20 anni, sull’area protetta e su questo progetto, riconosciuto come importante elemento di qualificazione ambientale e di valorizzazione della Riserva naturale, del Medio Tagliamento e delle aree prealpine, nonché elemento di connessione con altri Paesi e Parchi nazionali che ha consentito di accedere a finanziamenti comunitari grazie a specifici Progetti Interreg Italia-Austria.La conservazione del grifone ha quindi un importante significato a livello internazionale e un incremento della mortalità in questa popolazione avrebbe gravi ripercussioni anche negli altri Paesi citati, che hanno investito e investono molto su questa importante presenza.
L’elevata pericolosità degli impianti in quest’area è legata alla vicinanza del sito di alimentazione della Riserva e delle pareti di nidificazione; le aree rocciose vicine vengono, inoltre, spesso utilizzate quali posatoi. In svariate situazioni, soprattutto in periodi legati a condizioni meteorologiche non favorevoli e alla presenza di giovani da poco involati nell’area, il rischio di collisione risulta molto elevato. Le pale eoliche rappresentano attualmente uno dei maggiori pericoli per gli uccelli e in particolare per i grandi planatori come gli avvoltoi. Considerata la localizzazione dell’area proposta per la realizzazione dell’impianto, l’iniziativa assume un impatto eccessivo sulla mortalità delle colonie vicine e appare quindi incompatibile con le finalità della Riserva naturale del Lago di Cornino e con i suoi progetti, vanificando l’impegno regionale ed europeo per la conservazione di questa specie.L’impianto desta inoltre molte preoccupazioni per l’interferenza con la popolazione di Gufo reale, nidificante nell’area».
(Il Friuli, 7 giugno 2010)


A questo proposito il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco, ha chiesto alla Regione un monitoraggio più ampio e osservazioni tecniche approfondite per quanto riguarda l’intera area su cui insisterà il parco eolico in considerazione della vicinanza della Riserva naturale del Lago di Cornino e del Sito di interesse comunitario "Valle del medio Tagliamento", in particolare in relazione al Progetto di reintroduzione del grifone nell’area.


"È vero come dice il Wwf – spiega il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco – che la criticità dell’intervento nei confronti di questa o di altre specie viene evidenziata nella procedura di Via, però è anche vero, stando sempre al documento, che il passaggio sotto i 100 metri di grifoni o di altri uccelli nella zona è molto limitato". "Certo è – continua Picco – che nessuno vuole mettere in pericolo l’intero ecosistema in un Sic finanziato da anni dalla Regione e questa non solo è la volontà del Comune di Trasaghis ma anche della ditta privata che vorrebbe realizzare il progetto". "Bisogna capire – riprende il sindaco di Trasaghis – se il progetto del parco eolico può coesistere nella nostra area industriale; prima di mettere in soffitta un importante progetto sulle energie rinnovabili come quello del "parco eolico", bisogna prima fare tutta una serie di approfondimenti che competono alla Regione". Attualmente oltre alla procedura di Via è in atto anche un’altra procedura, la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che stabilirà se può essere inserito il parco nella zona industriale di Trasaghis. "Si tenga presente però – continua Picco – che questo sarebbe il primo parco eolico in Regione in grado di portare tornaconti a livello economico e di immagine".

(da: "Messaggero Veneto", 10 giugno 2010)
Per la risoluzione del Congresso di ornitologia tenutasi a Sabaudia il 17 ottobre 2009 e dove è stato denunciato il pericolo rappresentato dalle pale eoliche per l'avifauna, vedi ambientalismodirazza.blogspot.com/

lunedì 7 giugno 2010

Dibattito sul Lago: una foto impressionante


Il "Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago" ha diffuso un volantino con una foto scattata nel 1998 e documentante l'entità degli scarichi della centrale nel lago.

Con l'attuazione del progetto Edipower di potenziamento della centrale, sostiene il Comitato, "l'acqua del lago di Cavazzo sarà costantemente una brodaglia e il suo livello varierà continuamente. Addio al suo colore azzurro. Addio lago, col tempo sarà riempito dal fango".


sabato 5 giugno 2010

Dibattito sul Lago: le argomentazioni di D. Franzil


Alcuni punti fermi sul riciclaggio idrico

da: Messaggero Veneto — 04 giugno 2010

Stanco di sentire eresie speculative che offendono la scienza e danneggiano cittadini e ambiente, ho deciso di illustrare qual è la verità sul "riciclaggio idrico" finalizzato alla produzione di energia elettrica. I riciclaggio è una soluzione tecnica che consiste nel pompare l’acqua da un bacino inferiore a uno superiore per poi farla ricadere sulle turbine idrauliche e produrre energia elettrica. Preciso subito che il riciclaggio è un sistema improprio e non dovrebbe essere annoverato fra le fonti di energia rinnovabile, perché non è tale in quanto necessita di corrente elettrica "sporca" proveniente dalle centrali termoelettriche, che usano combustibili fossili. Per questo motivo non dovrebbe usufruire nemmeno dei contributi statali che invece arrivano a mezzo dei certificati verdi, grazie a un’iniqua legge energetica. Inoltre, non è tollerabile l’affermazione udita in varie sedi: "Il riciclaggio è un sistema idraulico tecnicamente valido e non inquinante"! Primo: se fosse valido, non avrebbe una perdita minima di sistema pari al 40%, comprovata anche dal bilancio energetico. Secondo: il "non inquinante", la ritengo un’affermazione, a dir poco, falsa. Infatti le turbopompe sono azionate da corrente elettrica e l’energia necessaria non può provenire da impianti idraulici, perché, altrimenti, la perdita sarebbe totale, in quanto non esiste il moto perpetuo, e l’operazione ridicola. Nel caso della centrale di Somplago, fatti quattro conti sulla base delle dichiarazioni sul risparmio energetico e sui tabulati delle emissioni citati nella relazione tecnica dell’azienda, si deduce che per produrre 353 Gwh/a di energia elettrica "sporca", necessari alle pompe, si consumano 81.500.000 metri cubi di metano nelle centrali a gas e le centrali a carbone emettono 271.000 tonnellate di CO2. Ma sulla base di studi accreditati italiani e americani, valutando conseguenze e provenienze dei due elementi citati, risulta che, oltre al metano, occorre acquistare anche 365.000 tonnellate di carbone la cui combustione emette in atmosfera oltre 6 miliardi di mc di fumi contenenti circa 500.000 tonnellate d’inquinanti vari: circa il 95% CO2, responsabile dell’effetto serra, composti di SO2 - NOX producenti particolato Pm10, nanopolveri cancerogene, benzene, formaldeide, ammoniaca, metano e restano da smaltire 15.000 tonnellate di ceneri. Tutto questo, secondo certi "illuminati", non sarebbe inquinamento! Ora, ho il dovere di sottolineare che per questa strada andiamo contro il protocollo di Kyoto, il quale ci impone di ridurre l’inquinamento di circa il 7% entro il 2012, altrimenti il contribuente "Pantalone" dovrà pagare 5 miliardi di euro l’anno! Vista la crisi, niente di meglio! Tutto questo per produrre circa 1/1.200 del fabbisogno energetico italiano, cioè ben poca cosa, se rapportato al danno globale che ne consegue. Indigna sentir proclamare: "Il riciclaggio migliora le forniture elettriche e non danneggia l’ambiente, anzi, lo stabilizza e quindi lo migliora"! Orbene, che possa migliorare il servizio, non ci piove, ma si ricordi che vi sono anche le fonti rinnovabili che possono fare altrettanto senza inquinare. Dire che il riciclaggio non danneggia l’ambiente è veramente da spudorati. La verità è che l’idrodinamica del "pompaggio e ritorno" necessita della movimentazione di grandi volumi d’acqua associati a forti escursioni di livelli nei bacini. Tornando al lago dei 3 Comuni, entrerebbero in gioco non meno di 3,2 milioni di mc/giorno, che sarebbero associati a un saliscendi di livello idrico di oltre 25 metri nel bacino Ambiesta, sempre sulla base dei dati desunti. Invece, nel lago dei 3 Comuni, si produrrebbe un’escursione giornaliera di 2,5 m con un incremento di 1,25 m al di sopra del livello massimo finora gestito. Ambiesta sarebbe svuotato in otto ore con una portata di 111 mc/secondo e il pelo d’acqua scenderebbe a circa 3,5 m/ora, aumentando del 70% l’attuale velocità di svuotamento. Il lago, invece, con 5 turbine in azione, subirebbe un rimescolamento totale del suo volume di 14.450.000 mc a una velocità ben 3,3 volte maggiore di quella attuale, cioè in soli tre giorni! Tutti questi sistemi energetici, dovunque realizzati, presentano problemi ambientali simili che risultano sempre e comunque dannosi per la gente e per l’ambiente. Anche nei nostri bacini le grandi escursioni idriche portano al dissesto idrogeologico con frane, smottamenti ed erosioni delle sponde, con formazione di gran quantità di fanghi a causa del rimescolamento e del dilavamento continuo delle coste. In genere, i fanghi finiscono a valle accelerando l’intasamento del bacino fino a rendere inservibile il riciclaggio, che nel contempo ha provocato disastri. La vita e il microclima cambiano. Con il riciclaggio il lago dei 3 Comuni, come la valle, subirebbe un sensibile raffreddamento. Basandosi su studi precedenti e sull’entità del rimescolamento idrico, si può affermare che la temperatura massima dell’acqua non supererebbe i 10-12°, quindi il lago diverrebbe di tipo alpino con nessuna possibilità di balneazione, aumento della pericolosità e grave danno alle infrastrutture e ai servizi esistenti. In breve, la vita lacustre scomparirebbe, impedita nella riproduzione dal saliscendi idrico, dalla bassa temperatura e dalle trasformazioni biochimiche e alimentari dell’acqua. L’escursione di 2,5 m del pelo d’acqua creerebbe una battigia di oltre 500.000 mq da cui esalerebbero gas nocivi, maleodoranti, a causa della putrefazione di organismi animali e vegetali impossibilitati ad ambientarsi. Un tempo il lago era più profondo, sul fondo pare vi sia più di una quindicina di metri di fango in base a quanto dichiarato da ricercatori sommozzatori una ventina d’anni or sono. Comunque sia, un eventuale riciclaggio con un riflusso di oltre 40 mc/secondo nel bacino dell’Ambiesta, farebbe passare il sistema a regime turbolento per cui l’acqua sarebbe ancora più sporca. Dalle mie valutazioni basterebbe meno di mezzo grammo per litro, ossia acqua d’un beige chiaro, per depositare ben 800 mc/giorno di fango, e fare scomparire il lago in 50 anni! A questo punto rimarrebbe solo un canale di acqua torbida circondato da sabbie mobili e canneto su un territorio di oltre un milione di metri quadrati di bagnasciuga inospitale dal quale esalerebbero gas puzzolenti e nocivi derivanti da continua putrefazioni. Tutto ciò andrebbe a scapito della vivibilità di tutta la valle e non solo delle abitazioni viciniori. Spero e mi auguro che tutto ciò faccia meditare. Per equità, devo anche dire che le aziende hanno diritto a sfruttare le opportunità finanziarie, che sono loro offerte da una legge fatta in loro favore. Ritengo quanto detto un contributo sociale, poiché l’indifferenza del cittadino è dannosa. Chiudo con un invito a tutte le autorità, con a capo l’egregio nostro presidente Tondo, a non trascurare queste mie considerazioni, ma a farle diventare motivo di riflessione prima di decidere la scomparsa del nostro lago dei 3 Comuni, divenuto a rischio a causa del maledetto dio denaro. Ultimo monito, dall’ambiente pianeta. Disponiamo solo dell’1% di acqua potabile. Il 30% della popolazione subisce desertificazione e carenza idrica. I ghiacciai si ritirano e in Asia si costruiscono bacini di riserva. La popolazione mondiale aumenta e il fabbisogno di acqua potabile cresce esponenzialmente. Fra breve vi saranno emigrazioni e guerre per il bere, già vi sono i sentori. Stiamo ben attenti a non distruggere ciò che per i nostri nipoti potrebbe essere fonte di sopravvivenza! Meditate, lettori, meditate.

Dino Franzil - Tarcento

giovedì 3 giugno 2010

Dibattito sul Lago: l'opinione di T. De Cecco


Lago. Il valore del territorio

da: Messaggero Veneto — 01 giugno 2010


Il Friuli si è risollevato dal terremoto, ha saputo trovare lo scatto d’orgoglio per ricostruire mattone su mattone i paesi distrutti, tanto da essere portato a esempio ovunque. I nostri nonni e i nostri padri, non con false promesse, non puntando su guadagni improbabili ma con i fatti e con dignità ci hanno insegnato che è possibile riscattarsi da un passato di emarginazione, emigrazione e povertà rimboccandosi le maniche e rimanendo tenacemente legati a questa terra, a questo territorio, a questa valle e a questo lago. Possibile che noi figli e nipoti non siamo in grado di sfoderare altrettanto orgoglio? Possibile che siamo talmente apatici e passivi da acconsentire che il lago e il nostro territorio siano irrimediabilmente compromessi dal progetto di ampliamento della centrale di Somplago senza battere ciglio? Il nostro territorio vale per noi così poco da ritenere che non valga neanche la pena informarsi per comprendere quali conseguenze ne deriveranno? Se la generazione che ci ha preceduto è stata capace di risorgere dalle macerie, la nostra si distinguerà per aver acconsentito a ridurre in macerie il maggior lago naturale regionale che molti ci invidiano, ma che non siamo capaci di tutelare? La nostra generazione si distinguerà per averlo lasciato in mani di chi lo rovinerà definitivamente invece di valorizzarlo con un adeguato progetto mirato allo sviluppo del turismo naturalistico? Consideriamo la difesa del lago, dell’Ambiesta e di Verzegnis una battaglia persa pur avendo ancora a disposizione tempo e modo per impedire che il nostro territorio venga di nuovo messo sottosopra? Cosa possiamo aspettarci dal "forest" se noi, per primi, abbiamo già rinunciato a far valere i nostri diritti? Mi auguro che la frase "Il lac e la so val a ringracin e no dismentein" non compaia dopo che ne è stata decretata la fine.
Tiziana De Cecco Trasaghis

mercoledì 2 giugno 2010

Dibattito sul Lago: interrogazione del consigliere Della Mea


CAVAZZO

Sollecitate verifiche ambientali
sul raddoppio della centrale

CAVAZZO CARNICO -(d.z.) «La giunta regionale commissioni le opportune verifiche ambientali sul progetto di raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago». A chiederlo il consigliere regionale del Pd Sandro Della Mea che ha formulato un'interrogazione in consiglio regionale per sapere se l’esecutivo Tondo intenda aderire o meno alla richiesta dei Comuni di Trasaghis, Cavazzo Carnico e Bordano (e anche dei comitati spontanei di cittadini) che, con un documento approvato dai loro consigli comunali, chiedono in via collaborativa alla Regione di svolgere un approfondito esame del progetto Edipower e delle sue ricadute ambientali. La questione riprende, per altro, i pareri già espressi da Erpa e da Ente Tutela Pesca che hanno riscontrato specifici elementi di criticità sotto il profilo ambientale, e per questo la giunta nel settembre 2009 ha già stabilito di non esprimere il parere di compatibilità ambientale e di segnalare le carenze evidenziate al ministero per l'Ambiente, a cui compete la valutazione di impatto ambientale.
(Il Gazzettino, Mercoledì 2 Giugno 2010)