"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

sabato 31 agosto 2013

Prima Domenica di settembre, torna la secolare tradizione del pellegrinaggio al monte San Simeone

Cent'anni fa, nel 1913, nell'anniversario dell'Editto di Costantino, l'Arcivescovo di Udine mons. Anastasio Rossi, a dorso di un mulo, percorreva la erta salita per raggiungere la cima del monte San Simeone per riconsacrare la millenaria chiesetta  e cresimare uno stuolo di ragazzini di Bordano e Interneppo. A ricordo dell'avvenimento venne fatta murare all'interno della chiesetta una lapide con una scritta in latino dove si citavano anche la consacrazione della stessa chiesa, ai tempi del patriarca Marquardo, da parte dell' Arcivescovo di Parenzo, Agilberto. Altre testimonianze archivistiche precedenti parlano addirittura di una prima consacrazione avvenuta da parte dell'Arcivescovo Sordello nel 1338, ai tempi del Patriarca Bertrando.  Una serie di riconoscimenti importanti, dunque, per una chiesetta  a 1200 metri di altezza,  le cui origini si perdono nella leggenda. C'è infatti chi ha parlato della antica presenza di una sorta di santuario celtico, chi ha visto la montagna come rifugio degli ultimi pagani dopo la vittoria costantiniana o anche - dopo la diffusione del cristianesimo - della presenza di un romitorio che avrebbe ospitato dei pii "eremiti del bosco"… di sicuro c'è che da secoli essa è oggetto della devozione popolare  da parte delle popolazioni di Bordano e Interneppo, che rinnovano ogni anno, nella prima domenica di settembre,  l'avôt, il pellegrinaggio votivo. Nella prima salita è tradizione preparare una croce di legno che poi verrà deposta in chiesa o in alcuni sacelli dedicati a San Simeone a invocare la protezione del Santo che, in tutte le rappresentazioni,  viene costantemente ritratto, secondo il riferimento evangelico di  Luca 2, 25-32, nell'atto di tenere in braccio il Bambin Gesù.
Si rinnoverà anche quest'anno, dunque,  il tradizionale appuntamento per la Festa sul Monte San Simeone in programma per domenica 1° settembre. Sin dalle 7 del mattino a fondo valle (in "Vieres" per Bordano, all'imbocco della strada militare, per Interneppo) si raduneranno i fedeli, pronti a iniziare la salita per raggiungere il pianoro che ospita il luogo di culto. Per  coloro i quali non riuscissero a percorrere a piedi il tratto di strada,  è  stata autorizzata la risalita al monte con gli automezzi sino alle 13 per poter ridiscendere dalle 14 in poi. Quest'anno la Messa sarà celebrata alle 11 da mons. Valentino Costante, Parroco di Gemona; nel pomeriggio, dopo il pranzo,  saranno  in programma giochi popolari proposti dalla Pro Loco di Bordano e Interneppo.
Chi arriva da lontano sul San Simeone è attratto in primo luogo dal panorama: dalla sommità del monte infatti si domina un ampio tratto di pianura e fascia pedemontana con spettacolari vedute sulle Prealpi Giulie, sulle vette carniche, sul vasto greto del fiume Tagliamento, talvolta sino sulla laguna veneta.
Per i locali, il riferimento obbligato è invece rivolto alle tante espressioni della devozione popolare: alle manifestazioni secolari (il culto del Santo, le croci votive,  la tradizione delle anime vaganti nella notte dei defunti)  si è aggiunta, negli ultimi decenni, la credenza  che San Simeone  abbia salvato la popolazione dal tremendo terremoto del ’76 poiché, pur essendo stato individuato l’epicentro del sisma nella zona del San Simeone,  Bordano e Interneppo, in quel 1976, non hanno avuto vittime. E un cartello, posto sulla sommità del monte, attesta proprio, a imperitura memoria: "San Simion nol à tradît la so int".

                                                Pieri Stefanutti




Lago, le proposte dei Comitati per la rinaturalizzazione

Ieri sera i Comitati  hanno proposto sulla piazza di Alesso un incontro pubblico sul tema "Un lago per 110 anni" con la presentazione delle proposte operative per un percorso che porti alla rinaturalizzazione del lago.
Dopo la vittoria contro il progettato raddoppio della centrale di Somplago, hanno sostenuto Dino Rabassi e Franceschino Barazzutti nell'introduzione, si tratta di superare le polemiche e le divisioni che ci sono state per giungere a un progetto comune e condiviso che porti alla rinaturalizzazione del Lago che, altrimenti, andrebbe incontro, entro 110 anni, all'interrimento a causa dei fanghi scaricativi dalla centrale. L'obiettivo è  dunque ottenere, dopo una serie di incontri con le forze politiche (locali, regionali e parlamentari), una legge regionale speciale per il lago, cui concorrano, in un accordo di programma, tutti quanti sono coinvolti nella questione, compresi quanti hanno sinora ottenuto vantaggi dallo sfruttamento dell risorse della valle, chiamati a contribuire al progetto in una sorta di "risarcimento".
Enore Picco ha sostenuto l'importanza di  un progetto unitario che tenga conto del Lago e di tutte le specificità del Gemonese, una "carta da giocare" che inneschi "idee nuove" sul piano imprenditoriale,  capaci di offrire occasioni di lavoro, specialmente per i giovani.
Elena Bianchi (5 stelle) ha espresso una piena condivisione alle proposte dei Comitati.
Paolo Querini (SEL) ha tracciato un quadro della crisi economica nell'area carnica, ribadendo l'auspicio che, per il Lago,  si sappiano individuare percorsi virtuosi capaci di coniugare il rispetto delle risorse ambientali e le possibilità occupazionali.
Dino Franzil ha ricordato le tappe della sinora vittoriosa lotta dei Comitati contro il progetto Edipower,  ricordando la definizione data dalla "Vita cattolica" alla vicenda, quando ha descritto che, sul Lago, "Davide ha sconfitto Golia".
Marco Lepre (Legambiente) ha ribadito l'importanza ecologica dell'ambiente-lago, la necessità del recupero di conoscenze e saperi andati quasi del tutto perduti  e l'esigenza di definire ipotesi di sviluppo rispettose dell'ambiente.
Gianpietro Stefanutti  ha sottolineato l'importanza  dell'informazione sulle problematiche del Lago e le difficoltà che ancora esistono per un approccio a una mentalità che sappia far fruttare il fenomeno turistico.
Franceschino Barazzutti ha  infine ribadito la necessità che vi sia un impegno forte della Regione nei confronti di quelli che sono gli azionisti di Edipower (municipalizzate A2A ed Iren, Sel Bolzano, Dolomiti Energia…)  per un intervento condiviso sulle problematiche del Lago.
In chiusura, Dino Rabassi  ha auspicato un sempre maggior coinvolgimento e un impegno della popolazione nei confronti delle tematiche del Lago, recuperando "lo spirito" dell'impegno dimostrato in tante occasioni, dalla prova della ricostruzione alle lotte popolari contro il passaggio dell'autostrada e il prelievo idrico.
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Nota: quanto sopra sintetizzato rappresenta un tempestivo contributo informativo offerto dal Blog per aggiornare sugli sviluppi della "Questione Lago". Ovviamente i lettori sono invitati a intervenire con osservazioni e commenti, sia sui contenuti dell'incontro, sia - soprattutto - sulle prospettive che si aprono "per giungere a un progetto comune e condiviso che porti alla rinaturalizzazione del Lago" (A&D).

venerdì 30 agosto 2013

Quel che si muove a ... Cjavaç. Sabato spettacolo teatrale sui cent'anni del Ponte Avons

Il 7 settembre 2013 si celebra il centenario dell’inaugurazione del Ponte Avons. Da 100 anni il ponte collega le rive destra e sinistra del fiume Tagliamento e i comuni di Cavazzo Carnico, Tolmezzo, Verzegnis e Amaro, facilitando le relazioni, ma anche i rapporti economici, culturali e sociali del territorio.
Vari sono gli eventi organizzati, a cavallo di questa data, nei quattro comuni della Conca Tolmezzina, per celebrare degnamente la ricorrenza e presentare al pubblico il frutto dei vari lavori di ricerca portati avanti nei mesi scorsi, che hanno visto il coinvolgimento di professionisti qualificati e istituti scolastici, ma anche di semplici cittadini e privati che hanno fornito foto e testimonianze.
Il primo appuntamento è previsto già per sabato 31 agosto alle ore 20.30, quando la sala consiliare del Municipio di Cavazzo Carnico diverrà palcoscenico per uno spettacolo teatrale, con video inserimenti, dal titolo “Ponti”, scritto da Emanuele Facchin.
Sabato 7 settembre, alle ore 17.30, invece, presso la Sala consiliare del Municipio di Tolmezzo, Matteo Ermacora presenterà il libro storico dal titolo “I primi 100 anni del Ponte Avons – 1913/2013 – Comunità e vie di comunicazione tra ‘800 e ‘900” a cura di A. Stroili.
La giornata si concluderà, alle ore 18.30, nelle sale di Palazzo Frisacco, dove verrà inaugurata la mostra “I primi 100 anni del Ponte Avons – 1913/2013” che rimarrà aperta fino al 29 settembre 2013 e dove si potranno ammirare documenti d’epoca e immagini, nonché i lavori realizzati sul tema “Il ponte che vorrei” dagli alunni delle Scuole Primarie di Amaro, Cavazzo Carnico e Verzegnis e dalle classi prime e seconde della Scuola Media Statale Gian Francesco da Tolmezzo di Tolmezzo.
Successivamente la medesima esposizione sarà allestita nei comuni di Amaro, Cavazzo Carico e Verzegnis.
Le celebrazioni si concluderanno domenica 8 settembre alle 10.30 sul ponte stesso dove, tra le note dell’orchestra  Euritmia di Povoletto, si incontreranno le rappresentanze dei comuni e dove verrà presentata la scultura in marmo rosso “Porta” realizzata dallo scultore Valentino Giampaoli. In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà nell’attiguo Vivaio Forestale.

giovedì 29 agosto 2013

Lago, venerdì le proposte dei Comitati per la rinaturalizzazione

Venerdì 30 agosto i Comitati propongono, alle 20,  sulla piazza di Alesso, un incontro pubblico sul tema:
Un lago per 110 anni
Dopo aver  salvato il lago dal pompaggio - dicono i Comitati - permane la preoccupazione per il fatto che  "in circa 110 anni il lago sara’ trasformato in una palude dal fango scaricato dalla centrale", un dato confermato dagli studi dell'Ing. Garzon e dell'Ing. Franzil.

I Comitati presenteranno dunque le loro proposte per rinaturalizzare e valorizzare il Lago, ottenere una Legge Regionale Speciale per il lago e l'intera Vallata, stringere un accordo di programma tra la popolazione, le amministrazioni locali, la Regione e quanti, a vario titolo, negli anni hanno ottenuto vantaggi dallo sfruttamento della Vallata  perché provvedano a pagare un equo indennizzo.


mercoledì 28 agosto 2013

Quel che si muove a ... Cesclans. Sabato il "Gartinfest"

Sabato 31 agosto, a partire dalle 15.30, la seconda edizione del GARTIN FEST nel mezzo delle splendide montagne Carniche a Cesclans (Tolmezzo) da un'idea di Simone Piva, Sabrina Borgu', Marco Cacitti e Paula Poletti!

Apertura cancelli ore 15:30

DJ set con Marino Sumo e super aperitivo

ore 19e30 "TRA L'ASFALTO E LE ORTICHE",presentazione del Romanzo "La Regina Nera" di Matteo Strukul (Padova) e del libro di Poesie "Il Rancore Sotto Pelle" di Mario Iob (San Daniele) corredate dal giornalista Piero Cargnelutti e accompagnati dalle musiche di ASTRONAUTI OVUNQUE
https://www.facebook.com/AstronautiOvunqueMusicBand?fref=ts

dalle ore 21e30 inizio concerti con;

CRIMINAL'S PARTY (Pordenone)
https://www.facebook.com/pages/criminals-party/283962998310554?fref=ts

BELFAST (Conegliano)
https://www.facebook.com/belfast.rock?fref=ts

LA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI ( Livorno) capitanata da Karim Qqru batterista degli ZEN CIRCUS
https://www.facebook.com/lanottedeilunghicoltelli?fref=ts

Installazioni dell'artista Ludovico Bomben

Ci saranno Bancarelle Musicali e di vari Artisti locali

Accompagnato tutto dall'Ottima cucina della Trattoria al PESCATORE di Morris e la Trattoria DA ANGELI di Alessandro, Birre Freschissime e cocktails Dissetanti,  tutto a prezzi Onestissimi!!!!
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E su un particolare appuntamento di Gartinfest ha riferito anche il MV di ieri:

“Regina nera” sabato anche a Cesclans
Messaggero Veneto, 27 agosto 2013

CAVAZZO CARNICO Matteo Strukul, lo scrittore padovano tra i fondatori del movimento letterario Sugarpulp, atteso domani a Udine, sarà sabato 31, alle 19, a Cesclans di Cavazzo Carnico in occasione del festival Gartin Fest, in programma dal pomeriggio fra le zone verdi del paese in Val del Lago. Strukul parteciperà a un incontro con il pubblico denominato Tra l'asfalto e le ortiche, durante il quale si parlerà di arte e cultura nelle aree marginali del Nord-Est: la sua ultima uscita letteraria, Regina nera (Edizioni e/o), sarà uno dei temi centrali, insieme a Il rancore sottopelle (Edizioni La Gru) del poetà rock friulano Mario Iob, che condividerà l'incontro con lo scrittore padovano. I due saranno accompagnati dalle musiche di Astronauti Ovunque. Scoperto da Massimo Carlotto, Matteo Strukul ha pubblicato l'anno scorso il suo primo libro La ballata di Mila, un romanzo pulp noir ambientato in Veneto con protagonista la bounty hunter Mila Zago, che ricompare come figura centrale anche in Regina Nera, uscito pochi mesi, narrazione ambientata nella provincia dell'Alto Adige e del Veneto. Sugarpulp è movimento che ha avuto la benedizione di Joe R. Lansdale e di Victor Gischler. A invitare Strukul al Gartin Fest di Cesclans, la rock band friulana Simone Piva & I Violavelluto, organizzatatrice dell'evento e le cui canzoni sono citate in Regina nera.
Piero Cargnelutti

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martedì 27 agosto 2013

Ultimi giorni per l'adesione al progetto "Teniamo la rotta"

GEMONA DEL FRIULI – SETTEMBRE 2013
TENIAMO LA ROTTA
Prenderà il via lunedì 2 settembre
il laboratorio sui temi della responsabilità e della legalità rivolto a giovani e adulti 


Su richiesta di alcuni interessati e al fine di agevolare la partecipazione di quanti non fossero ancora a conoscenza dell’iniziativa, l’avvio del laboratorio«Teniamo la rotta» – inizialmente previsto per domani, mercoledì 28 agosto – è posticipato a lunedì 2 settembre. L’incontro, così come i successivi in programma, si svolgerà presso la sede della Cooperativa Sociale Aracon, a Gemona del Friuli, a partire dalle ore 17.00.

L’iniziativa, rivolta a giovani a partire dai 15 anni e ad adulti, coinvolgerà i partecipanti in svariate attività – giochi, role-playing, proiezione di filmati, ecc. – sui temi della responsabilità e della cittadinanza, sul senso delle regole, sulla percezione di legalità e illegalità.

Il laboratorio è promosso dal Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale n. 3.1 «Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale» (Azienda per iServizi Sanitari n. 3 «Alto Friuli») e dalla Cooperativa Aracon nell’ambito del Piano di Zona 2013-2015. È attuato ai sensi della legge regionale n. 1/2007 (articolo 4, comma 69) che offre l’opportunità di realizzare interventi nel campo educativo, formativo e del tempo libero per contrastare il disagio adolescenziale e per prevenire fenomeni di esclusione sociale.

Questi gli argomenti che saranno oggetto di discussione: Vivere o convivere? Educarsi ed educare al senso delle regoleDiritti & doveri. I valori in gioco;Legale o illegale? La percezione di legalità e illegalità, le conseguenze di scelte e comportamentiQuali modelli per quale società? I messaggi dei media tra legalità e illegalitàFuturo immaginato e possibile. Gli intrecci tra legalità, responsabilità e cittadinanza.

Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 17 e termineranno alle ore 19. Il laboratorio è gratuito. Potranno essere accolte fino ad un massimo di 24 adesioniPer partecipare è necessario effettuare un’iscrizione telefonica entro giovedì 29 agosto 2013 chiamando gli operatori del Servizio sociale dei Comuni ai seguenti recapiti: 0432.989536 (ore 8.00-13.00); 347.9517745 (anche inviando un sms).

Avasinis, progetto per un murales alla scuola dell'infanzia

E' partito un nuovo, significativo progetto che coinvolge diverse realtà: si tratta della realizzazione di un murales nella scuola dell'infanzia di Avasinis.
Gli organismi coinvolti sono tanti: Istituto Comprensivo di Trasaghis, Amministrazione Comunale di Trasaghis, Pro loco di Avasinis , Alesso,Trasaghis; Servizio Sociale dei Comuni; Associazione Bravi Ragazzi, Cooperativa Aracon; Parrocchie di Avasinis, Alesso, Trasaghis; A.F.A. amatori Calcio Avasinis ; Associazione Friulana Donatori di Sangue sezione Val del Lago; Associazione Alpini sezione di Avasinis; A.U.S.E.R.
La finalità dell'iniziativa viene così riassunta:
Un’ occasione per dare gioia e colori a una grigia muratura,
ma soprattutto una grande occasione per la nostra infanzia
di partecipare e condividere la realizzazione
DI UN LORO PRIMO GROSSO LAVORO;
insieme, tra di loro, e insieme, con veri writers all’opera.
I promotori lanciano un appello affinché si contribuisca, nelle forme e modalità ritenute più adatte, con un'offerta libera, al sostegno dell'iniziativa.
Per maggiori informazioni, rivolgersi alla scuola per l'infanzia di Avasinis.



lunedì 26 agosto 2013

Palâr, davvero "terra di nessuno"? - VI

Riceviamo da Dino Rabassi una nota in risposta all'intervento di ieri del sindaco Augusto Picco, con la specifica premessa che "Non è una polemica ma un chiarimento".
A tutti i lettori ribadiamo che lo spazio che viene offerto dal Blog deve essere utilizzato per l'analisi dei fatti e la definizione di ipotesi di soluzione dei problemi, tralasciando qualsiasi offesa di carattere personale.
Con questo spirito, un rinnovato ringraziamento a quanti ci seguono. (A&D)
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Questione Palar : Risposta a Picco -

Caro Augusto, debbo dire che il tuo articolo su "Alesso e Dintorni" contenente una critica ad un mio intervento precedentemente pubblicato sullo stesso blog, mi ha lasciato perplesso.
Ricordo che il mio scritto sulla “Questione?"  Palar, nel citare sia l’art. 146 della Legge 490/1999 ove si elencano i beni tutelati per legge tra cui i beni ambientali, sia il Testo Unico delle leggi sulla sicurezza pubblica, testualmente di seguito poi afferma: “che le leggi a difesa del territorio ci sono già e che vanno al di la e al di sopra delle paturnie di Sindaci, Assessori e privati in materia di patrimonio pubblico!”
Va da se che, se avessi voluto riferirmi a te o alla tua Amministrazione, certamente non avrei usato il plurale, ma il singolare o, come mio uso, avrei citato direttamente te con nome e cognome.
Il mio intervento invece era rivolto ai numerosi lettori del Blog e non solo locali, che proponevano diverse soluzioni sulla questione “Palar” tra cui: la costruzione di servizi, aree picnic, aree di deposito rifiuti ecc., interventi da effettuare su un bene paesaggistico già tutelato dalle citate leggi.
Grazie al mestiere che svolgo in quel di Venzone: (Un Centro Storico Monumentale, due fiumi e diversi torrenti sul suo territorio, oltre al Parco delle Prealpi Giulie), quasi ogni giorno ho tra le mani simili problemi.
Il mio intento quindi, era di chiarire ai lettori che non è semplice attuare interventi compatibili in queste zone, dato che esistono varie quanto specifiche norme in materia da rispettare e far rispettare.
Non è un problema di immediata e facile soluzione quindi, ritengo però intollerabile un uso indiscriminato del territorio come tante volte avviene sia da parte di Amministrazioni pubbliche che da privati, i quali non tengono affatto conto di queste norme o che, addirittura, preferiscono ignorare aggirandole furbescamente: da qui le “paturnie”.
Chiarito ciò Augusto, vorrei assicurati che nessuno come gli ex Amministratori sono in grado di comprendere quanto sacrificio comporta l’essere un Amministratore pubblico sia nel sopportare le pressioni di parte, che nel mediare legittimamente i diversi interessi, oltre alla sfera privata che viene pesantemente coinvolta.
Ne consegue che, al di la delle condivisioni o meno sulle soluzioni ai problemi che quotidianamente un Amministratore deve provvedere, non mi permetterei mai di accusarlo di scarsa volontà o negligenza nello svolgimento del mandato, ritenendo che ognuno di noi, specialmente i Sindaci e gli Amministratori di Trasaghis che personalmente conosco, abbiano sempre onorato nella giusta, ma spesso oltre, misura il loro impegno.
L’importante, come sempre, è avere la coscienza tranquilla nella convinzione di aver dato il meglio di noi stessi in quel mandato che la gente, di cui noi facciamo parte, temporaneamente ci ha affidato.
Augurandomi di aver chiarito: con amicizia,

Dino RABASSI  

domenica 25 agosto 2013

Simpri coscrits. Lo spirito dei vent'anni nella sfilata delle bandiere di Alesso

Momenti di festa e di commozione ieri pomeriggio ad Alesso con la sfilata delle bandiere dei coscritti. Come sempre, di fronte a manifestazioni del genere, il Blog invita i lettori a raccontare il proprio "io c'ero", mandando fotografie e soprattutto descrivendo sensazioni e stati d'animo.
In attesa dei vostri contributi, la descrizione della manifestazione come è apparsa sul blog del Centro di Documentazione.
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Ad Alesso si rinnova da oltre un secolo, ogni anno, la festa della coscrizione. La festa stessa  ha luogo a cavallo tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio, con una partecipazione corale che richiama ogni anno in piazza moltissime persone. 
Per far conoscere, in debito anticipo sulla canonica scadenza di fine anno, le caratteristiche della festa, la Pro Loco di Alesso, col patrocinio del Comune di Trasaghis,  ha proposto  per sabato 24 agosto  la manifestazione "Sbandieraments", con la sfilata di tutte le bandiere dei coscritti. Il commento è stato curato da Pieri Stefanutti del Centro di Documentazione sul Territorio, autore della ricerca sulla coscrizione "Bella non piangere" pubblicata dalla Società Filologica Friulana. 
Si tratta di uno di quei “riti di iniziazione”, tesi a sancire il passaggio del giovane nell’età adulta, che da tempo sono oggetto di studio dell’antropologia. Nello specifico, la festa è probabilmente nata per i ragazzi che erano chiamati alla leva militare obbligatoria e costretti quindi a fare il servizio militare, anche se  col passar del tempo la festa si è trasformata in un momento di incontro al quale possono – anzi, debbono - partecipare anche le ragazze. A caratterizzare la festa sono i costumi  che si ispirano alla tradizione friulana e vedono nel caratteristico cappello floreale l'elemento di distinzione e, soprattutto, la bandiera che ogni anno viene fatta dipingere.
Ciò che viene dipinto sulla parte bianca della bandiera tricolore italiana varia da un anno all'altro, ma rappresenta sempre una precisa  testimonianza storico-sociale che riflette il clima politico-ideologico o il modo di sentire dei diversi momenti. Le bandiere più vecchie ad esempio rappresentano la figura di un soldato (quasi sempre un alpino), e sul rovescio  riportano una figura femminile, personificazione dell'Italia. Negli anni successivi, c'è sempre la figura del soldato che perde tuttavia l'espressione bellicosa e che viene solitamente raffigurato con la sua morosa, in un atteggiamento dove l'aspetto guerresco è assente. Gradualmente, il tema militare è stato abbandonato per far spazio a argomenti quali la pace, la fratellanza, il rispetto dell’ambiente e, dopo il 1976, il terremoto, la ricostruzione, il recupero delle proprie radici.
Dal tricolore si è passati, negli anni, alla bandiera blu del Friuli ed anche, recentemente, a un abbinamento tra bandiera italiana e friulana. Su un lato  di qualche  recente bandiera dei coscritti , infatti, c'è la bandiera tricolore italiana, e sull’altro la bandiera friulana (cioè un'aquila gialla su sfondo azzurro).
Conclusa la sfilata, caratterizzata dalla corale partecipazione del paese,  la Pro Loco ha poi proposto  "una porchèta in compagnia e una bevuda in alegrìa", un momento di festa con porchetta, birra e musica nei locali dell'ex asilo.

L'estate del Palar si chiude con un nuovo incidente

Non per inseguire la cronaca nera ... ma la notizia di un nuovo - e serio - incidente occorso per una caduta sul Palar riaccende la mai sopita discussione su un "accesso" che, probabilmente,  sta superando le dimensioni accettabili e sul quale si sono susseguite le ipotesi di soluzione.
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Ventenne grave dopo una caduta lungo un torrente a Trasaghis


TRASAGHIS. Un escursionista tedesco poco più che ventenne, ha riportato ferite con un trauma cranico-commotivo, con perdita di conoscenza, a seguito di una caduta avvenuta lungo il torrente Palar, ad Alesso di Trasaghis.
L’incidente è avvenuto attorno a mezzogiorno. Il giovane è stato recuperato con un verricello, utilizzato per portare a valle anche un secondo escursionista, amico e coetaneo del primo, non coinvolto nella scivolata, che aveva lanciato l'allarme. La coppia stava campeggiando in un'area attrezzata della zona.
Il ferito è stato trasferito, con l'elicottero del 118, all'ospedale di Udine. Sul hanno operato i tecnici del Soccorso Alpino di Gemona, i militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Tolmezzo.

Palâr, davvero "terra di nessuno"? - V

Riceviamo e pubblichiamo un contributo del Sindaco di Trasaghis sui passi intrapresi dall'Amministrazione comunale a proposito della "questione Palar" e, in particolare, in risposta al recente intervento di Dino Rabassi.
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Mi sia consentito intervenire nuovamente sul tema del Palar che sta sollevando in questo periodo accese discussioni.
Innanzitutto è doveroso dire che quanto espresso dalla popolazione e specialmente dai residenti della zona maggiormente frequentata non può che essere completamente condiviso dal sottoscritto e dall’Amministrazione comunale.
Il Palar va tutelato, difeso e regolamentato, su questo credo e spero che tutti concordiamo.
Mi ripeto dicendo quanto segue ma letti alcuni interventi sul blog ritengo che sia bene che si ribadiscano alcuni punti fermi altrimenti chi si ritiene preparato sia sulla legislazione che nella conoscenza dell’italiano, rischia di far passare il solito messaggio sbagliato come difensore e paladino della protesta.
Il sottoscritto, in tempi precedenti alle polemiche (ora è facile accodarsi al malumore…) ha proposto varie soluzioni per cercare di porre rimedi alla problematica dei turisti.
Per il traffico:
  • Istituzione di una Z.T.L. dalle 10.00 alle 16.00 che avrebbe permesso l’interdizione del traffico al turista, obbligandolo a parcheggiare in zone in cui non crea disagio.
  • Possibile ampliamento della zona a pagamento, con esenzione per i residenti, a tutta l’area di maggior afflusso.
  • Ha inoltre indetto un’assemblea pubblica auspicando che in quella sede, chi era interessato, portasse proposte e soluzioni che sarebbero state attentamente vagliate.
Per i rifiuti:
  • Creazione di un’ecopiazzola per la gestione della raccolta differenziata. Proposta da me avanzata da svariati mesi; il problema naturalmente è il sito in quanto è necessario trovare un posto dove poter installare un’attrezzatura seppur provvisoria. Naturalmente l’ufficio tecnico del comune di Trasaghis, ritenendo che abbia quantomeno la stessa preparazione degli uffici tecnici dei comuni limitrofi, conosce le normative e per questo, finora, non è stato ancora identificato un sito adatto.
Infine, ritenendomi meno preparato sull’italiano di altri, faccio riferimento all’enciclopedia on line wikipedia per riportare la definizione di “paturnie” :
paturnie f inv. pl.
pop. ansie o angosce improvvise, inspiegabili e deprimenti; malumore, nervosismo, stizza, intolleranza.
Letto questo, caro Rabassi, ritengo che il tuo ultimo intervento sia caratterizzato da un tuo ingiustificato nervosismo generato non si sa da cosa; di certo il sottoscritto e gli assessori di Trasaghis, a cui credo ti riferisca nel tuo articolato intervento, nel proprio operare hanno sempre cercato di fare il bene del proprio territorio e della propria gente. Non siamo supereroi, non abbiamo la sfera magica, ma quanto abbiamo fatto l’abbiamo fatto con il cuore, contando di operare nell’esclusivo interesse dei cittadini di Trasaghis. Certo, non tutto forse è stato fatto perfettamente bene, qualcosa si poteva fare meglio o migliorare, ma sfido chiunque ad affermare di amministrare senza mai fare qualcosa che potrebbe essere migliorato.
Come dice una nota canzone. “chi non fa non falla” ….
Concludo con un invito a chiunque voglia collaborare per il bene pubblico e per il nostro territorio a contattarmi, la mia porta è sempre aperta, il mio cellulare privato ce l’hanno molti e lo darò volentieri a chiunque me lo chiederà per chiamarmi in qualunque momento.
Il bene del territorio e la risoluzione dei problemi si ottiene confrontandosi e non creando ad arte malumori e tensioni.
Augusto Picco

Sindaco di Trasaghis

sabato 24 agosto 2013

Palâr, davvero "terra di nessuno"? - IV

Riceviamo e pubblichiamo un ulteriore contributo di Dino Rabassi sulla "questione Palar" dove, opportunamente, viene fatto un preciso riferimento alla normativa esistente, premessa indispensabile a qualsiasi ipotesi di riprogettazione dello "spazio-Palar".
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Di nuovo su questione Palar -

Premesso che:
L’art. 146 della Legge 490/1999 e s. m. i., elenca i beni tutelati per legge: beni che vanno al di la e al di sopra delle paturnie di Sindaci, Assessori e privati in materia di patrimonio pubblico.
Al comma c) della citata legge trovasi tra questi beni: i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R.D. n. 1775/1933, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna.
Queste disposizioni decadono solo nei tratti di fiumi che interessano le zone A e B dei Piani Regolatori Comunali, e solo perché questi già oggetto di esame ed approvazione da parte degli organi superiori essendo zone già da tempo abitate e sfruttate dall’uomo.
La Legge Regionale n. 19 del 11.11.2009 (Codice Regionale dell’Edilizia), all’art. 16 comma 1 lettera f), stabilisce che le opere caratterizzate da precarietà strutturale e funzionale, dirette a soddisfare esigenze contingenti e temporanee per lo svolgimento di attività, di manifestazioni culturali e sportive soggette unicamente alle autorizzazioni previste dal Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza e destinate ad essere immediatamente rimosse al cessare delle necessità ecc. ecc., possono essere realizzate in regime di Edilizia Libera
Per tutti gli altri interventi edilizi e non previsti negli altri commi dell’art. 16 sopra citato, è necessaria la presentazione di una SCIA o di un Permesso a Costruire.
Tornando all’art. 16 però, il successivo comma 4 stabilisce anche che: All’attività di edilizia libera prevista dall’articolo non consegue alcuna attività di riscontro o certificativa (permesso) da parte del Comune. In ogni caso la realizzazione degli interventi di cui al presente articolo, che riguardino immobili sottoposti a tutela storico-artistica o paesaggistica-ambientale, è subordinata al preventivo parere o dell’autorizzazione richiesti dalla legge in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio e delle altre leggi di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia libera ai sensi dell’art. 4 comma 2 lett. d)
Cosa vuol dire quindi tutto ciò?
Che tutti i gazebo, servizi igienici, strutture turistico/sportive e quant’altro, devono sottostare alle regole previste dalle leggi correnti: anche le tende, tendine, barbecue e quant’altro che i turisti fai da te mettono in campo in zone comunque da rimanere protette.
E dove le leggi urbanistiche e paesaggistiche non sono competenti, entra in gioco il Testo Unico delle leggi sulla sicurezza pubblica, della quale i Sindaci sono i primi nell’essere obbligati a porre in atto.
D’altronde: quali garanzie di soccorsi e pubblica sicurezza si possono offrire su un torrente frequentato da centinaia di persone, privo di strade ed affossato tra i monti?
Quali garanzie si possono avere nel caso di una scossa tellurica: (Alesso e dintorni rientra nella categoria S=12, la massima), con relative e conseguenti frane incombenti sulla capa di questi turisti?
Quali garanzie contro gli eventuali e possibilissimi incendi?
Quali garanzie verso la tanto di moda ma, nello stesso tempo, bistrattata protezione dell’ambiente?
Come si fa a paragonare i problemi turistici e di sicurezza non dico di Lignano e Grado, ma anche del solo lago dei 3 Comuni/Cavazzo, a quella del Palar?
Torniamo con i piedini a terra per favore e ragioniamo nella dovuta scala!

Le leggi e le norme esistono e non c’è bisogno d’inventarle, basterebbe semplicemente applicarle con misura e coerenza per vederne subito i profitti: rispettando tutti!

Infine un invito ai gentili giovanotti , e non prendetemi per il solito vecchio brontolone uso a premettere: “Ehh, quando io ero giovane …!” Perché, vi piaccia o no, è proprio così!
Non offendetevi e fatevene una ragione nel considerare che non si può diventare dall’oggi al domani degli abili scout: soprattutto dopo aver trascorso settimane o mesi davanti un computer o alla TV!
I giovani un tempo non tanto lontano, usavano trascorrere non ore, ma pomeriggi interi tra la natura ed i pericoli che essa comporta, vuoi per aiutare nei lavori, oppure nel gioco e nel divertimento. Frequentandola si faceva esperienza: diretta dopo tante botte, o indiretta perché aiutati dagli avvertimenti degli amici, oltre ovviamente ad essere molto meno obesi ed atleticamente più preparati.
La vita non è un video gioco purtroppo, né aiuta il vestitino, la tutina, il telefonino o quant’altro offre oggi il mercato del consumismo di cui Voi siete le prime, oltre che tante e purtroppo troppe volte, vittime di un sistema che anziché educare con l’esempio, vi lascia soli ad affrontare la vita ed i rischi che essa comporta.

Dino RABASSI

  

venerdì 23 agosto 2013

Palâr, davvero "terra di nessuno"? - III

A proposito delle discussioni sul Palar nate dopo l'articolo pubblicato dal Messaggero Veneto...

Dal sito del giornale (http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/08/20/news/palar-affollato-e-protesta-siamo-una-terra-di-nessuno-1.7606100):

Stefano A.: Io personalmente non sopporto vedere tende, griglie, cani e furgoni parcheggiati vicino al fiume.  
Luca da Udine: Viene gente anche dalla Francia e dal Belgio e sono i più incivili...una volta hanno lasciato pure una dentiera...
Valeria F.: Accesso solo per i nostalgici.......
Aisa Udine: Avevamo chiesto al Comune di Trasaghis, per 1 anno gratis, di svolgere dei controlli ambientali e vigilanza fuochi, ma nessuno a dato risposta in merito, tutto questo risale allo scorso anno. Presidente Provinciale Sicurezza Ambientale. AISA
Nelma da Udine: Bisogna fare in modo che al Palar ci possano andare solo i residenti e basta! Il Palar ha l'acqua limpida e pulita, Grado e Lignano no! Vogliamo ridurre il Palar come Grado e Lignano?
Cristina da Nogaredo: Quella che possano andare solo i residenti è un'idiozia...Nelma mica è tuo Il palar?! e poi... sei mai stata a lignano o a grado? pensa se te lo vietassero perchè non sei residente li...
Luca da Udine: Ma anche i residenti hanno i cani e parcheggiano tutto il giorno in piazza e davanti alle case degli altri, tipo casa mia. Vietiamo l'accesso al Palar a tutti, residenti compresi.
Daniele U.: la colpa è del messaggero che in pieno luglio pubblicizzava a tutta pagina il "palar beach"!

Sulla pagina facebook del Blog, alla domanda  "Un articolo del MV descrive il Palar come una "terra di nessuno" ridotta a deposito di "immondizie come pannolini, bottiglie, lattine, borse di nylon, resti di griglie". E' davvero così? Dite la vostra" hanno risposto in tanti, in una discussione davvero interessante. Ecco alcuni degli interventi:

Simona: E' la verita'! Purtroppo manca rispetto ed educazione verso l' ambiente e x le persone:-(! Ci hanno anche detto: "selvaggi che non sappiamo accogliere il turismo" !!
Fausto: Siamo di fronte ad un rifiorire dell'incivilta'!...Vi posso assicurare di aver trovato gente trovato gente intenta a campeggiare allegramente (alle nove di sera con tanto di tende allestite) nel parco del lago proprio sotto la pizzeria "Il Bunker"...Alle mie rimostranze mi son sentito rispondere che tanto ero li' per pescare...e non erano fatti miei!....Dov'è la vigilanza?...Lo stesso potrei dire delle barche in acqua e della gente a mollo con i Canadair in servizio attivo (ricordo che vigeva il divieto di balneazione e di navigazione)...Si fa quel che vuole solo perche' TI E' PERMESSO DI FARLO...tutto qui...
Katia: Purtroppo l'anarchia produce questi risultati... 
A&D: Sì, ma ... e la buona educazione? E il senso civico? Non è possibile che ogni azione debba dipendere dalla presenza o meno di un vigile o similare autorizzato a multarti. E' impensabile dislocare sul Lago e sul Palar uno stuolo di vigilantes. Bisogna trovare altre strade di civiltà....
Mattia: Io credo che dobbiamo andare orgogliosi del fantastico mondo che è il palar, dall'affollato primo sierai al fresco ritiro nei propri pensieri che si ha IN palar. Compreso questo dovremmo essere onorati che gente faccia chilometri per venire a godere delle acque del palar. Ma le cose van chiarite: il nostro palar offre un panorama e un ambiente stupendo a fronte di cosa ? Di un ticket abbastanza ridotto. Io dico sfruttiamo questa risorsa per far cultura e per far entrare qualche soldo nelle casse comunali. La vigilanza che sorveglia il parcheggio ma ben poche volte si vede a distribuire multe ai parcheggiatori selvaggi nel parcheggio della chiesa: da chi è formata, con che criterio vanno in una determinata giornata a controllare e in altre no, sono stipendiati ? Potenziamo il servizio magari viste le lamentele delle macchine sul piazzale. Miglioriamo la segnaletica per il parcheggio e per il palar ( Deur Cuel a ferragosto ho incontrato due di fuori che stavano andando verso il rio da Cout non sapendo dove fosse il Palar e il parcheggio). Offriamo un servizio chiosco ! Già come consigliere pro loco l'ho proposto l'anno scorso ma l'iter burocratico per ottenere un permesso per tenere una struttura stabilmente nel periodo estivo è complessa; il nostro Sindaco oggi ha detto sul MV che si farà per la prossima stagione. Io la vedo come possibilità per il comune per avere introiti da reinvestire sul palar, come possibile fonte di lavoro per giovani o meno giovani e come possibilità di crearci appresso anche un piccolo centro per la raccolta differenziata. Avevo già espresso il desiderio di vedere cartelli illustrativi sulla fauna acquatica e non del palar, sulla storia dei sierais, con il divieto di FARSI SHAMPOO SUL PALAR, di pesca dei gamberi e di zone specifiche per i cani. Purtroppo però abbiam già visto i danni provocati da accendini e sassate ai cartelli presenti....sinceramente spero sia opera di "forescjs" perchè sapere che giovani dalessani trattano così un loro patrimonio mi fa rabbrividire....purtroppo si sa chi lascia bottiglie e immondizie varie per terra e nella natura o chi distrugge un bene pubblico ha preso troppi pochi patafs da piccolo...
Fausto: Ne bastano due [di guardie]...due mesi l'anno!....Ti assicuro che il compenso se la ricavano da se'....
Anna: D'accordissimo con Fausto. Dove educazione e civiltà non esistono bisogna che ci sia qualcuno che intervenga, anche severamente con sanzioni adeguate. Il giorno di Ferragosto il piazzale della chiesa era stracolmo di auto e moto (ricordo che c'è un segnale di divieto di transito con specificate le date ben visibile!!) Non è intervenuto un solo vigile a multare. Azzardati a fare qualcosa del genere a Gemona quando c'è il mercato!! Siamo proprio TERRA DI NESSUNO IN TUTTI I SENSI!!!!!!!!!!
Tonino: Dalle Vostre Foto e dai Vostri commenti non posso che essere d'accordo con tutti Voi. Più che il Palâr appartiene a tutti (e di questo dobbiamo farci l' idea ); direi che il Palâr appartiene a chi lo RISPETTA. Senza rispetto, a me hanno insegnato, non si va da nessuna parte. Allora si faccia in modo che venga rispettato tutto il nostro territorio. Si chiama il Vigile dice che le multe non sono di sua competenza, si chiama i carabinieri dicono che competenza del vigile; con questo scarica barile è chiaro che poi tutti parcheggiano dove e come vogliono; i carabinieri di fronte a una macchina parcheggiata in divieto di transito, cristo beato che devono far qualcosa, multare e rimozione immediata. Allora se nessuno agisce tutti fanno quello che vogliono. E' ora di agire ragazzi, fare un rapporto di tutto questo schifo al Comune e ai Carabinieri. Qualcuno si deve muovere in modo che l' anno prossimo il parcheggio si paghi, non si parcheggi dove non si può e, per principio, cartelli che salvaguardino l'ambiente in modo da non avere ogni anno un Palâr malato, sperando che torni ad essere un posto fantastico. Spero di essermi spiegato bene…
Anna: Mi piace, e credo sia la frase più giusta, quella di Tonino: IL PALAR E' DI CHI LO RISPETTA! In tutti i sensi: rispetto per l'ambiente, senso civico ed educazione!!!
Giovanni: basta e ancora basta, vogliamo capirla una volta per tutte ? turisti e non turisti , vacanzieri e non vacanzieri , di tutto e di meno, qualunque e chicchessia hanno rotto le cosiddette p.... la maggior parte dei dalessani e'stufa e nera e non ne può più e la prossima stagione vediamo come va a finire. dichiaro aperto il comitato salva palar.
Roberta: Ci sono tanti luoghi molto belli ma c'è anche chi a saputo far si che rimangano tali anche se affollati! E magari dando possibilità di lavorare e sviluppare il turismo. Non ci sono solo i maleducati ... Educhiamoli!!!!


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Sono, come si può vedere, interventi di spessore diverso, ma accomunati dall'affetto per la "risorsa Palar". Tra le righe, anche diverse proposte operative che potranno  essere riprese, approfondite e, magari, messe in pratica. Grazie a tutti. (A&D)

Nota: le foto sono di Rita Z. che, quest'estate, è stata estremamente attenta a documentare "fatti e misfatti" del Palar.

giovedì 22 agosto 2013

Palâr, davvero "terra di nessuno"? - II

La pubblicazione dell'articolo del MV sulla situazione del Palar ha provocato numerose discussioni, sia sul sito del giornale sia sulla pagina facebook del Blog (ci si ritornerà, per esaminare diversi spunti emersi).
Intanto c'è stata la presa di posizione del Sindaco di Trasaghis che ha ricordato al MV le azioni intraprese e le idee in cantiere per il futuro (riprendendo alcuni elementi già anticipati al Blog).
La discussione rimane dunque aperta: i lettori sono invitati a continuare a segnalare la propria percezione relativa alla situazione del Palar e l'opinione sulle proposte formulate.
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Rifiuti nella zona del Palar, le contromisure del Comune

TRASAGHIS Se qualche malumore comincia a farsi sentire fra i residenti di Alesso per il gran numero di rifiuti lasciati dai visitatori estivi del torrente Palâr, qualcosa già bolle in pentola in Comune per cercare una soluzione. Di fatto, l’amministrazione Picco sta pensando a un punto di raccolta differenziata dei rifiuti, ma anche gazebo per l’erogazione di bibite ai tanti visitatori del Palâr. È il progetto a cui l’amministrazione comunale sta lavorando con l’intenzione di proporla per il prossimo anno, con l’obiettivo di risolvere un problema che si sta facendo sentire nella frazione, ovvero la presenza di rifiuti lasciati dai visitatori: «Tutti i visitatori sono sempre i ben venuti - dice il sindaco Augusto Picco - ma purtroppo ci si aspettava che chi viene si porti via i rifiuti che produce ma così non sta accadendo. Noi abbiamo provveduto a mettere un cassonetto in prossimità della zona di balneazione ma questo non garantisce la differenziazione dei rifiuti e poi, anche confrontandoci con A&T2000, abbiamo concluso che per quel tipo di turismo c’è bisogno di un punto, gestito magari da un’associazione, che permetta un minimo di controllo per tutelare il nostro ambiente». L’idea è quella di realizzare un gazebo proprio in prossimità del fiume, a cui i visitatori possono fare riferimento sia per acquistare delle bibite, ma anche per depositare i propri rifiuti in modo differenziato così che siano facilmente smaltibili. Al momento si sta studiando le modalità di realizzazione nel rispetto delle normative e dei vincoli imposti dall’ambiente, ma non solo: «Un altro problema - dice Picco - sarà anche quello di determinare le zona di balneazione per i cani che dovranno essere a sud, e ciò per una questione di igiene. Del resto, ormai sono centinaia i visitatori estivi ed è un fenomeno che non va ostacolato perché la natura è un bene di tutti, ma certamente va regolato sia per la tutela ambientale e sia anche per il rispetto nei confronti della comunità di Alesso, che spesso si è vista affrontare molti parcheggi selvaggi: su quel fronte, nel periodo estivo il Comune ha già coinvolto due ausiliari che controllano i parcheggi sia al Palâr che al lago». 
Piero Cargnelutti

mercoledì 21 agosto 2013

Palâr, davvero "terra di nessuno"?

Tanto tuonò che piovve. Quello che era un  brontolìo si è trasformato in mugugno e poi in ira funesta. Si parla, è ovvio, della frequentazione del Palar, argomento principe di discussione di questa calda estate. Il Blog,  anche in questa occasione, ha invitato alla moderazione ed al confronto. Si sono letti commenti duri o salaci e commenti propositivi. Alcuni interventi articolati (D.Rabassi, A. Picco...) hanno cercato di analizzare approfonditamente le diverse componenti del problema.
Dibattito in corso, dunque, in cui si inserisce  un articolo del MV che dà ampio risalto al problema, ma in toni, proprio, da "ultima spiaggia", dove sembra che l'educazione e la convivenza civile scompaiano, oltre la rosta. Esagerazione? Descrizione  ancora troppo tenera?
Ai lettori l'invito a  valutare se il quadro prospettato è realistico. (A&D)
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Palàr affollato, è protesta: siamo una terra di nessuno

di Piero Cargnelutti

Messaggero Veneto, 20 agosto 2013

TRASAGHIS. Benvenuti fra la natura del Palâr, ma con un po' di educazione e rispetto tanto per i residenti che per l'ambiente. A farsi sentire sono i cittadini di Alesso, la frazione che ospita il corso del torrente Palâr, da anni ormai meta di molti visitatori desiderosi di trascorrere alcune ore nella ridente natura e nel fresco delle acque di quel suggestivo angolo di Val del lago.
Visitatori che con l'andare del tempo sono diventati centinaia, tanto da rappresentare un impatto non da poco per la piccola località, e ora la gente di Alesso comincia a farsi sentire soprattutto per i rifiuti che sempre più spesso compaiono lungo il corso del torrente.
«Non abbiamo certamente niente contro questi visitatori - dice Valerio Cucchiaro, uno di loro e membro della locale Protezione Civile e gruppo forestale - ma non ci piace trovare a casa nostra immondizie come pannolini, bottiglie, lattine, borse di nylon, resti di griglie che di persona abbiamo più volte provveduto a raccogliere e portare via: chi viene dovrebbe rispettare il nostro ambiente, che arrivi dai dintorni o da Treviso, Venezia, Caorle o Bibione come ne vediamo sempre di più».
La gente di Alesso sembra ora intenzionata a mettere in piedi un comitato il cui obiettivo è quello di affrontare la situazione, prima che il malcontento locale si trasformi in rabbia. Se il problema dei rifiuti pare essere quello più preoccupante, non è tuttavia il solo: «Anche il problema dei parcheggi non è da sottovalutare - dice ancora Cucchiaro -: se quello a pagamento controllato da un ausiliario dà buoni risultati, molti continuano a parcheggiare di fronte alle nostre case e quando li avvisiamo che non si può, a volte ci rispondono anche male. Riteniamo sia giusto cercare di risolvere questa situazione perché la nostra frazione sta diventando una “terra di nessuno”: la gente qua arriva alle 6 del mattino e lascia l'auto nelle piazze della cittadina fino alle 18, creando non pochi problemi per gli stessi esercenti».
Altri problemi sono collegati alla presenza di cani, per i quali bisognerebbe istituire una zona apposita per il bagno, proprio per una questione sanitaria, e poi a volte si fa avanti anche la problematica della sicurezza: «Recentemente - racconta Cucchiaro - ci è pure capitato di dover andare a spegnere un fuoco originato dalle braci di chi ha fatto griglia sugli argini del fiume. Visto quanto accaduto in Val Raccolana recentemente, non ci sembra ci sia molto da scherzare con queste cose. Inoltre, c'è anche chi si ferma con la tenda ma il torrente Palâr non è un camping dove poter fermarsi a dormire senza incorrere in possibili rischi».




martedì 20 agosto 2013

Li avete visti passare sopra il Lago? Volavano per il record mondiale

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
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Due piloti friulani stabiliscono i record del mondo di parapendio


Sono italiani, precisamente friulani di Gemona (Udine), il pilota e la pilota che hanno stabilito i nuovi record mondiali di volo in parapendio andata e ritorno.
Lui si chiama Arduino Persello, 45 anni, impiegato in un'impresa meccanica, lei Nicole Fedele, 28 anni, traduttrice, già nota come campionessa europea
in carica e detentrice della coppa del mondo. Hanno percorso rispettivamente 312 e 280 chilometri fino a tornare da dove erano decollati.
Il decollo è avvenuto a Sorica in Slovenia ad una settimana di distanza l'uno dall'altra, ma il volo si è svolto quasi sullo stesso tracciato, toccando punti salienti quali il Monte Nero, la diga del Vajont, il fiume Piave, sorvolando le Alpi Giulie, le montagne di Gemona, il lago di Cavazzo/Tre Comuni,
la valle Agordina ed il maestoso panorama delle Dolomiti Friulane.
Arduino ha realizzato una quota massima di 2933 metri ed una velocità media
di 34,5 km/h, un dato notevole per un mezzo come il parapendio che nei
modelli più performanti non tocca i 70 km/h di velocità massima. Nicole si è
innalzata fino a 2942 metri, tenendo una media di 30 km/h. Entrambi hanno
impiegato circa nove ore e mezzo per percorrere gli interi tragitti.
Molte ore di volo per due record presto omologati dalla Federazione
Aeronautica Internazionale, a coronamento di infiniti tentativi, rinvii per
troppo vento o meteo avversa, calcoli e studi sulla rotta da seguire e,
soprattutto, sogni, tanti sogni.
Nel volo libero in deltaplano o parapendio stabilire un record su un
percorso andata e ritorno è tecnicamente più difficile e, di conseguenza,
ritenuto di maggior prestigio rispetto ad uno di distanza libera, vale a
dire senza l'obbligo di tornare al punto di partenza. In questo caso gli
attuali primati mondiali ammontano a 507 km per il parapendio, stabilito in
Sud Africa, e quello texano di 768 per il deltaplano, mezzo più veloce del
primo. I piloti italiani, al vertice delle classifiche mondiali di entrambe
le discipline, sono pronti ad abbattere anche questi.

Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali
vitali.stampa (AT) fivl.it




Quel che si muove a ... Dalès. Sabato la sfilata delle bandiere dei coscritti

I lettori del Blog ricordano sicuramente le discussioni, anche accese, nate tra fine 2012 ed inizio 2013 sulla primogenitura della festa dei coscritti.

Fu una delle discussioni più accese ospitate dal Blog: si vedano per esempio le pagine
http://cjalcor.blogspot.it/2012/12/insomma-dove-stanno-i-coscritti.html
http://cjalcor.blogspot.it/2013/01/ancora-sulla-primogenitura-dei-coscritti.html 
http://cjalcor.blogspot.it/2013/02/coscritti-gente-orgogliosa-delle.html 

Tutta la storia nacque da  un articolo  pubblicato sul MV dove, descrivendo la festa della coscrizione di  Avasinis, pareva venissero messe in ombra le caratteristiche specifiche della festa alessana.  Un fatto di conoscenza e di informazione, essenzialmente.

Forse proprio per venire incontro all'esigenza di far conoscere maggiormente le caratteristiche della fiesta dai coscrits, la Pro Loco di Alesso propone, per sabato 24, alle 16, la sfilata delle bandiere storiche dei coscritti di Alesso:  una occasione unica per percepire le caratteristiche di questo "orgoglio alessano".


lunedì 19 agosto 2013

Casa delle Farfalle di Bordano, un museo o un giardino zoologico?

Sul Blog "museifriuliveneziagiulia" è apparsa una riflessione sulla condizione dei musei in Friuli e sulle modalità di promozione delle diverse strutture museali dove si parte proprio, per elencare le contraddizioni presenti, dalla citazione della Casa delle Farfalle di Bordano, pubblicizzata in diverse sedi come "museo" quando le sue caratteristiche sono differenti. Come sempre, i lettori possono esprimere la loro opinione.





(...) Partendo dalla constatazione che l'interesse turistico verso i musei è del tutto spontaneo e che i risultati buoni ci sono stati senza la minima iniziativa promozionale, se si escludono i comunicati pubblicati a cura dei singoli enti sulla stampa quotidiana locale, che notoriamente non è letta dai turisti, non si potrebbe prendere in considerazione finalmente l'idea di una campagna pubblicitaria della cultura regionale centrata sui musei, sulle peculiarità e differenze di ogni provincia, su argomenti che evidentemente "tirano"come archeologia, arte e storia? Lo fanno nella gran parte delle regioni italiane, ma in questa sembra da anni (è del 1985 o giù di lì l'ultima campagna di promozione dei musei) una missione impossibile. 
Riusciremo a penetrare nel fortino di "Turismo FVG" e ottenere di vedere comparire la parola "musei" nel menù delle offerte turistiche proposte dal sito internet dell'agenzia? O almeno toglierci dopo anni dall'imbarazzante collocazione nella rubrica "Arte e cultura" (ma arte e cultura sono due termini equivalenti, confrontabili? l'una non è inclusa nell'altra???) in cui sono elencati musei che con l'arte non c'entrano nulla e dove la Casa delle farfalle di Bordano (senza offesa ma ci sembra paradossale)  è posta sullo stesso piano delle Gallerie del Tiepolo?
Lo spirito pratico e imprenditoriale che, sperando di non sbagliare, si intravvede in questa Giunta regionale, non può non captare questo appello, che rientra nella categoria delle cose da fare senza troppo sforzo, correggendo qualche errore, anche solo di forma o investendo un po' di denaro nella promozione di qualcosa - le nostre radici, i nostri tesori - che dovrebbe piacere sia alla sinistra che alla destra. 
Ma che finora non è stato fatto, mentre per l'immagine della regione e anche per lo sviluppo occupazionale del comparto cultura potrebbe rappresentare  - con una base così solida, nonostante tutto - una sicura opportunità di crescita.
Per leggere tutto l'articolo: http://museifriuliveneziagiulia.blogspot.it/2013/08/i-musei-non-possono-continuare.html