"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

venerdì 31 maggio 2019

La denuncia dei Comitati per le responsabilità di un Lago "color caffelatte"

Nella questione-Lago, il minimo che si possa dire è che è finita la tregua pre-elettorale. In attesa del rinnovo dei Consigli comunali di Trasaghis e di Cavazzo, sul Lago si discuteva e ci si confrontava: entrambi i candidati-sindaco di Trasaghis avevano avuto degli incontri informativi con i Comitati Salva-Lago, ricavandone elementi e portando tutti ad affermare l'impegno sulla rinaturazione del Lago; la lista "Nuova Trasaghis" aveva anche portato sul Lago una parlamentare, membro della Commissione Agricoltura, con l'impegno di portare il problema in dimensione nazionale.
A risultati conseguiti, si attende di vedere se le premesse avranno un qualche seguito.

Intanto i Comitati Salva-Lago formulano una vibrante protesta sulla situazione, da un lato attraverso la diffusione di un volantino, dall'altro attraverso una lettera aperta inviata  in Regione a Presidente, Assessori e Consiglieri e inoltre ai SIndaci, ai vertici delle UTI e ai parlamentari eletti nella zona montana.

Ecco il testo della lettera aperta:

Egregio Signor Presidente della Giunta Regionale
Egregio Assessore Regionale
Egregio Presidente del Gruppo Consiliare
Egregio Consigliere Regionale
Egregio Sindaco
Egregio Presidente
UTI della Carnia - UTI del Gemonese – UTI Canal del Ferro - Val Canale – BIM Tagliamento
Onorevoli Parlamentari della Montagna
Aurelia Bubisutti
Renzo Tondo

ANCHE DURANTE LE ULTIME PIOGGE DI MAGGIO, LE ACQUE DEL LAGO DI CAVAZZO O DEI TRE COMUNI,  SONO DIVENTATE COLOR CAFFELATTE, a causa del pesante apporto limoso proveniente dal suo bacino montano! Una situazione che si ripete ad ogni pioggia in Carnia, da dove giungono con un reticolo di circa 80 km, dopo un lungo tragitto in galleria, che le raffredda ulteriormente.
NON SI PUÒ RESTARE INDIFFERENTI A QUESTA MORTE ANNUNCIATA DI UN BENE COLLETTIVO DI GRANDISSIMA IMPORTANZA AMBIENTALE, PAESAGGISTICA E TURISTICA, OLTRECHÉ DI GRANDE IMPATTO SUL MICROCLIMA DELLA VALLE.
PER SALVARE IL LAGO È’ NECESSARIO CHE L'ACQUA, SCARICATA IN ESSO DALLA CENTRALE DI SOMPLAGO,  VENGA TRAMITE UN BYPASS CONVOGLIATA ALL'USCITA DEL LAGO. Solo così potrà  ritornare allo stato naturale, fruibile e temperato,  come è sempre stato fino agli anni '50. Ciò permetterebbe  il ripristino graduale della flora e fauna ittica originale. Solo a questo punto, a valle della sua uscita, il Consorzio Bonifica Pianura Friulana, potrà utilizzare una parte delle acque, salvaguardando la falda freatica, per scopi irrigui o di produzione idroelettrica.
SIAMO RIMASTI FORTEMENTE DELUSI, PER ALCUNI ASPETTI DEL BANDO REGIONALE PER IL CONCORSO DI IDEE (di cui abbiamo chiesto il ritiro ), PREVISTO CON LEGGE REGIONALE  E  FINALIZZATO ALLA RINATURAZIONE DEL LAGO. Contrarietà messe per iscritto al Presidente Fedriga, alla sua Giunta e a tutti i Consiglieri regionali, sottolineando che aldilà del titolo corretto della delibera, poi si passa a parlare di " MITIGAZIONE ", cosa ben diversa dalla necessità di " RINATURAZIONE "!
In allegato il nostro documento di protesta.
Cordiali saluti

COMITATO PER LA DIFESA E VALORIZZAZIONE DEL LAGO /ALESSO

COMITATO TUTELA ACQUE DEL BACINO MONTANO DEL TAGLIAMENTO /TOLMEZZO

Il volantino "Caffelatte" rappresenta  invece una dura denuncia rivolta verso quanti, ai più diversi livelli, non paiono avere a cuore il problema della ineludibile rinaturazione del Lago:

Per coloro:
• che sono indifferenti alla morte del più grande lago della regione causata dallo scarico di acque gelide e portatrici di fango che, depositandosi, lo trasformerà in una palude in un tempo di circa 110 anni, come dimostrato da diversi recenti studi;
che, per continuare a portare kw e guadagni altrove ai propri azionisti vanno dicendo che un bypass, che porti lo scarico della centrale fuori dal lago, non è fattibile;
• che, amministratori comunali e regionali, pur in assenza di un progetto, van pregiudizialmente
dicendo per sudditanza verso a2a ed il Consorzio di Bonifica Friulana che il bypass del lago “costa troppo” , mentre loro dovere sarebbe invece pretendere un progetto e ricercare finanziamenti europei, statali, regionali per la realizzazione del bypass, pretendendo anche il contributo finanziario dei proprietari della centrale, dell’oleodotto e di quello scempio che è l’autostrada;
• che scientemente evitano di chiedersi quale fosse il valore del lago ante centrale e quale l’ammontare dei danni arrecati ad esso ed alla sua Valle. Danni che vanno indennizzati;
• che, in Assessorato regionale all’ambiente ed energia anziché predisporre il previsto bando
internazionale di idee mirato alla reale rinaturazione e fruibilità del lago, hanno invece predisposto,
venendo meno agli impegni assunti, un inaccettabile bando-aspirina per l’ammalato di cancro Lago di Cavazzo o Tre Comuni! Bando che va ritirato e rifatto;
• che per ignoranza o malafede affermano che il lago “ha trovato il suo equilibrio”!!! A costoro auguriamo anche tanti piacevoli bagni in questo caffelatte gelido;
• che, sparlando di sviluppo turistico sul lago, stentano a comprendere che solo la realizzazione del bypass garantisce la rinaturalizzazione del lago, presupposto indispensabile per un reale sviluppo turistico nella Valle, realizzabile non con solitari progetti unilaterali che stridono con la naturale unitarietà del lago e della sua Valle, ma con un piano di valorizzazione unitario concordato tra i Comuni rivieraschi e le realtà presenti in Valle e che coinvolga le tante valenze ambientali, storiche e culturali del Circondario;
• che si ostinano a riprendere dall’alto solo i canali intrecciati del medio corso del Tagliamento volutamente ignorando che, per gran parte dell’anno, il Tagliamento, dopo 80 chilometri di gallerie intrecciate sotto i monti della Carnia, passa attraverso il lago di Cavazzo SNATURALIZZANDOLO
(...), per poi dire “l’unico fiume in Europa che ha preservato il suo stato naturale... !!!

La denuncia  dei Comitati viene dunque a lanciare uno strale contro i proprietari della Centrale di Somplago impegnati solo a "portare Kw e guadagni altrove", al Consorzio di Bonifica Friulana e agli amministratori regionali che lo sostengono nel definire antieconomica l'ipotesi del by-pass, l'Assessorato regionale all’ambiente ed energia che ha predisposto un bando di concorso inadeguato alla soluzione dei problemi del Lago, al Comune di Cavazzo che parla di un "equilibrio raggiunto" attualmente dal Lago, al Comune di Trasaghis che ha dato il via a "progetti unilaterali" senza cercare un "piano di valorizzazione unitario", alle trasmissioni televisive che, anche su scala nazionale, danno una visione falsata del Tagliamento, ignorando le correlazioni col Lago e infine, in generale, a quanti restano indifferenti di fronte al pericolo di morte del Lago. 

Pare evidente come un documento del genere necessiti di risposte adeguate, siano una puntuale contestazione delle tematiche proposte o invece, qualora condivise, la definizione di un unitario "Bon (anzit mal), e alora ce fasìno?".

giovedì 30 maggio 2019

Trasaghis, il nuovo Sindaco ringrazia gli elettori e anticipa le priorità

Il Messaggero Veneto di mercoledì 29 maggio ha riferito del risultato delle votazioni a Trasaghis, riportando le foto dei consiglieri eletti e alcune dichiarazioni del nuovo sindaco Stefania Pisu, dove, tra l'altro, si indicano come priorità i progetti per il Lago e il potenziamento dell'organico dei dipendenti comunali.


La lista "RinnoviAmo Trasaghis" ha anche diffuso un manifesto nel quale si ringraziano pubblicamente tutti gli elettori che hanno deciso di accordare fiducia al candidato Pisu e  alla lista.

mercoledì 29 maggio 2019

Domenica "su la Mont di Cuar", per ricordare le vittime del terremoto

Anche quest'anno, il 2 giugno, il Comune di Forgaria,  ricorderà  le vittime del sisma del 1976 sulla vetta del Monte Cuar dove una campana, posizionata ancora  25 anni fa, farà sentire i suoi ritocchi in tutta la vallata. La cerimonia organizzata, oltre che dal Comune, anche dagli Amici della montagna e dell'Ana di Forgaria, vedrà la presenza del sindaco di Forgaria e di delegazioni dai Comuni  di Trasaghis  e di Vito d'Asio. Il ritrovo è sulla cima del monte Cuar alle 10.30, momento in cui verrà dato l'avvio alla cerimonia, nei due momenti della preghiera e del ricordo. 
Alle 11.45, nella malga di Monte Cuar, don Nello Marcuzzi celebrerà poi una Santa Messa


(Segnalato da Luigino Ingrassi)


lunedì 27 maggio 2019

Trasaghis, i risultati delle elezioni: nuovo Sindaco è Stefania Pisu - Il nuovo Consiglio comunale

Stefania Pisu, appoggiata dalla lista Rinnoviamo Trasaghis, è stata eletta sindaco di Trasaghis con 784 voti, pari al 60,40 per cento delle schede valide.

 Enrico Masiero, appoggiato dalla lista Nuova Trasaghis, ha ottenuto 514 voti, pari al 39,60 per cento.


Il nuovo consiglio comunale sarà composto, oltre che dal SIndaco Stefania Pisu, dai consiglieri Roger Stefanutti, Veronica Zucca, Anna Campanotto, Stefano Cucchiaro, Natalia Franzil, Damiano Mamolo, Federico Toniutti e Giovanni Urban per la maggioranza   e dai consiglieri Enrico Masiero, Rudy Venuti, Katia Rossi e Stefania Di Bernardo per la minoranza. 


(Fonte: Regione FVG)

Stefania Pisu, nuovo Sindaco di Trasaghis 


domenica 26 maggio 2019

Cavazzo, confermato il sindaco uscente Gianni Borghi


A Cavazzo Carnico, come noto, si era presentata solo la lista "Esperienza e futuro" che candidava a sindaco l'uscente Gianni Borghi.
Perché l'elezione risultasse valida, bisognava che l'affluenza superasse il 50% + 1 degli elettori.
Nella giornata di domenica l'affluenza registrata è stata del 16,47 alle 11, del 41,17 alle 19 e del 50,30 alle 23 alla chiusura dei seggi.
Prima ancora dello spoglio, si può dunque dire che Gianni Borghi è il nuovo sindaco del Comune di Cavazzo Carnico.


(Fonte:  https://elezioni.regione.fvg.it/000528_Com/Affluenza/000407.html#affluenza1)




venerdì 24 maggio 2019

Trasaghis, il Sindaco Picco chiude il mandato inaugurando il Centro Sportivo - ricreativo

Riceviamo e pubblichiamo:

PROMESSA MANTENUTA!

Oggi accompagnato dal Vicesindaco Enzo Vidoni e dall’Assessore Stefania Pisu, insieme al direttore sportivo della ASD Val del Lago Luciano Cucchiaro, ho simbolicamente dato inizio ai lavori per il nuovo centro ricreativo-sportivo presso il Lago dei Tre Comuni.
Un’opera attesa da decenni che vede ora la luce grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Trasaghis che con fondi propri per €394.000,00 e con un contributo da parte dell’U.T.I. del Gemonese di €316.000,00 è riuscita a appaltare i lavori le cui opere complessivamente ammontano a €710.000,00.
Un iter lungo dovuto alla posizione della struttura, su terreno demaniale, nel quale insistevano opere che dovevano essere necessariamente rimosse prima di poter procedere con la richiesta all’Agenzia del Demanio di avere in concessione l’area. Procedure lunghe e complesse che sono state portate a termine grazie al costante interessamento dell’Amministrazione comunale.
Un ringraziamento al progettista e direttore dei lavori Arch. Veronica Rossi per lo splendido lavoro svolto, ai tecnici comunali di Trasaghis e dell’UTI del Gemonese per aver lavorato con impegno e perseveranza sul progetto.

L’appalto è stato affidato alla ditta SICEA di Vigonza (PD).
                                                                 
                                                                                                                              Augusto Picco



Cavazzo verso il voto - 2 - Il Sindaco uscente ribadisce l'importanza del voto

Il "Messaggero Veneto" di oggi ha pubblicato un articolo dove viene riportata la posizione di Gianni Borghi, sindaco uscente e unico candidato.
Borghi ribadisce l'importanza della partecipazione al voto, anche per scongiurare la nomina di un Commissario e soprattutto per dare fiducia a quanti si sono impegnati nel precedente quinquennio.



mercoledì 22 maggio 2019

Salvare il Lago, in fondo, è salvare il pianeta

La pagina facebook della fortunata trasmissione "Vita nei campi" del GR regionale ospita una riflessione di Enos Costantini dedicata alla importanza dell'acqua nella società e nella economia attuale, in un discorso che si intreccia saldamente con quello del destino del Lago

Un lago unico, un solo pianeta
di Enos Costantini

A ogni siccità, a ogni previsione di siccità, durante ogni inverno in cui si prevede una prossima estate siccitosa, all’approssimarsi di ogni estate non si sa fare altro che perorare l’utilizzo a fini irrigui del Lago di Cavazzo. Per fare più mais sulle ghiaie dell’alta pianura friulana, immagino. Il mais, notoriamente, è una coltura ad alto valore aggiunto che crea uno straordinario indotto e tanti posti di lavoro. Senza il mais, figurarsi, non avremmo le tante eccellenze del territorio che hanno reso la pianura friulana famosa tra gli chef stellati di tutto il mondo. Mi si perdoni la facile ironia.
La mia opinione è che l’ente pubblico dovrebbe spendere il denaro pubblico innanzitutto per salvare il Lago di Cavazzo da morte certa. Poi si discuterà del resto.
Quanto ai pensatori dell’agricoltura friulana, questi ideologi passatisti rimasti ancorati all’ettaro lanciato sappiano che è giunta l’ora di togliersi l’elmetto che la guerra è finita. 
Primo punto: tutte le grandi civiltà del Mediterraneo sono state grandi perché avevano fatto propria quella branca dell’agronomia che si chiama ARIDOCOLTURA.
Punto due: il Lago di Cavazzo è unico, come unico è il pianeta sul quale viviamo. Salvare l’uno significa salvare l’altro.
Punto tre: l’agricoltura asservita all’industria è il paleolitico. Un neolitico con un altro modello agricolo è l’unica salvezza possibile. E non dovrà essere un’epoca da misurarsi in millenni, bensì in anni. Per mangiare da cristiani, o anche solo per sopravvivere, abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo e di un rinascimento agronomico.
L’acqua, nella nuova frontiera dell’agricoltura friulana dovrà
1. essere risparmiata in modo parossistico perché non è un bene infinito;
2. se ne dovrà fare un utilizzo morale perché l’acqua è un bene di tutti; 
3. dovrà essere trasformata in economia, quindi utilizzata solo per colture ad alto reddito, labor intensive, ad alto valore aggiunto e che creino posti di lavoro;
4. infine dovrà essere impiegata per colture di alto valore nutrizionale quali gli ortaggi di cui in Friuli siamo deficitari al 90 per cento. Deve, quindi, servire a creare un solido legame di vicinato tra chi produce e chi mangia, e tutti mangiano.
Insomma l’acqua dovrà essere trasformata in soldi, in lavoro e in salute.



domenica 19 maggio 2019

Trasaghis verso il voto - 11 - Differenze di stili

Ricordate lo spot di un'acqua minerale che, anni addietro, era entrato nel linguaggio comune? Il protagonista diceva, sconsolato: "Siamo diversi, Cristina!".
E', in fondo, quello che potrebbero dirsi anche i due candidati sindaco a Trasaghis:
- Siamo diversi, Enrico!
- Eh già, siamo diversi, Stefania!
   

E' una battuta che nasce dall'esame delle iniziative e delle manifestazioni proposte sin qui durante la campagna elettorale e che si vogliono brevemente riassumere.

Come detto più volte, il Blog non si esprime a favore di uno o dell'altra candidata, ma registra, annota, invita alla riflessione e all'analisi.


Stefania Pisu e la lista "RinnoviAmo Trasaghis" hanno proposto un unico incontro di presentazione di programmi e persone a Trasaghis.
I programmi e i profili dei candidati sono stati diffusi tramite manifesti, volantini e "santini".
E' stata aperta una pagina facebook del candidato sindaco dove sono stati pubblicati un messaggio video, i profili dei candidati e, ultimamente, approfondimenti "in pillole" sui singoli punti del programma elettorale.





Enrico Masiero  e la lista "Nuova Trasaghis" hanno proposto vari incontri di presentazione di programmi e persone nei diversi paesi. Agli incontri hanno preso parte anche esponenti politici, per esempio il consigliere regionale Morandini ad Alesso e l'ex senatore Saro ad Avasinis giacché, come è stato sottolineato, "Nuova Trasaghis" è una lista civica che "ha il sostegno della attuale maggioranza regionale". Altri esponenti politici sono intervenuti nei paesi in ulteriori incontri proposti dalla lista: i candidati alle Europee Manzan e Lizzi, l'assessore regionale Riccardi, il presidente del consiglio regionale Zanin, i consiglieri regionali Miani e Sibau e altri.

I programmi e i profili dei candidati sono stati diffusi tramite manifesti, volantini e "santini"; sono stati diffusi anche volatini "personalizzati per paese" ove i candidati locali hanno preannunciato un particolare impegno.
E' stata aperta una pagina facebook del candidato sindaco dove sono stati pubblicati  i profili dei candidati e i resoconti delle assemblee e degli incontri.



L'ultima settimana di campagna e successivamente il voto espliciteranno quali siano state le modalità che maggiormente avranno raggiunto e convinto gli elettori.

Intanto, i lettori del Blog sono invitati a esprimersi su questi aspetti "di costume": non dichiarazioni di voto ma commenti motivati sulle modalità della campagna.

sabato 18 maggio 2019

"Due forze agiscono contro la rinaturazione del Lago"

Il Messaggero Veneto del 10 maggio ha pubblicato un intervento di Remo Brunetti dove, dopo il riconoscimento del sostegno dato dalla stampa per la sensibilizzazione delle problematiche legate al Lago, si sottolinea il ruolo, attualmente negativo, assunto dallaSocietà A2A e dal Consorzio di Bonifica:

Egregio signor direttore.                                                            
Ho approfittato di questi giorni di pioggia per riordinare e classificare degli articoli comparsi sul Messaggero Veneto  che, trovandoli interessanti , avevo ritagliato e messo via. Non ho potuto fare a meno di notare il considerevole spazio che Lei e i Suoi collaboratori avete dedicato al Lago di Cavazzo. Questi articoli, comparsi nel giornale più diffuso del Friuli, hanno accresciuto nei lettori la consapevolezza dell’urgenza di intervenire in favore del lago più grande della nostra regione. Che, se non si troverà presto il modo di isolarlo  dagli scarichi limosi della centrale idroelettrica, è destinato a diventare una palude.Purtroppo, contro la rinaturazione del lago di Cavazzo agiscono due forze: A2A (Comune di Milano e di Brescia) e il Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana. A2A ,che nella Carnia ha desertificato i corsi d’acqua, provocando un considerevole abbassamento delle falde, considera il lago solo come un bacino in cui scaricare le sue gelide acque turbinate. Mentre per il Consorzio esso è solo una appetibile e sicura massa d’acqua in transito da convogliare quanto prima nei propri canali per scopi irrigui e idroelettrici. Attualmente, A2A è obbligata a rilasciare, attraverso l’Ambiesta, nei periodi di magra del Tagliamento, tutta la quantità di cui il Consorzio ha bisogno. A questa quantità A2A deve aggiungere un 35% che viene disperso nelle falde acquifere e sottratto alla produzione idroelettrica. Pertanto A2A vede con favore il progetto del Consorzio che prevede di utilizzare le acque dell’emissario del Lago di Cavazzo per convogliarle nella propria rete di irrigazione senza che una sola goccia venga sprecata. La realizzazione di quest’opera costerà ai contribuenti, stando al progetto preliminare del Consorzio, 43 milioni di euro. Una cifra importante nel bilancio regionale, che, se destinata a questo scopo verrebbe tolta ad altre voci. Perché, si chiedono in molti, spendere 43 milioni di euro solo per garantire maggiori profitti agli azionisti di A2A?  Tuttavia, questa spesa sarebbe accettabile se, come prescritto dal Piano Regionale Tutela Acque, contestualmente alla condotta del Consorzio, venisse realizzato anche un bay – pass che isolasse il Lago di Cavazzo o dei tre comuni, dalle acque di scarico della Centrale di Somplago.

                                                                                Remo Brunetti  

(MV 10 maggio 2019, rubrica "Posta dei lettori")



venerdì 17 maggio 2019

Tre Scultori sul Lago, da domenica con l'Ecomuseo

L'Ecomuseo della Val del Lago propone una interessante iniziativa: vedere all'opera tre artisti impegnati a realizzare una scultura caratterizzante i tre Comuni perilacustri.
Sono previsti diversi appuntamenti, a partire dal 19 maggio.

Da domenica 19 a sabato 25 maggio si terrà ad Interneppo, presso il Centro visite del Parco botanico un Simposio di scultura. Tre scultori, di diversa provenienza, saranno impegnati a rappresentare il nostro territorio, la sua storia e la sua cultura. Dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 19.
Questa iniziativa ecomuseale ha lo scopo di valorizzare la tipicità dei luoghi, sia nell’aspetto della vita quotidiana dei paesi che in quello del paesaggio naturalistico.
L’attività prevede lo studio del paesaggio locale, la preparazione e organizzazione del cantiere, la scelta e l’approfondimento delle tecniche di taglio delle pietre, in sostanza il rapporto esclusivo tra scultore e pietra si trasformerà in un motivo di attrazione per il pubblico presente, che potrà seguire, giorno dopo giorno, l’evoluzione delle opere e le modalità di esecuzione.
Le tre sculture che verranno realizzate saranno una presenza fisica permanente che assocerà una presenza spirituale delle genti del lago che accompagni ed indirizzi i visitatori nel loro percorso di scoperta del territorio.
Con queste sculture, con il loro messaggio, mediante il punto di vista degli artisti, contiamo di accrescere la conoscenza dei luoghi, delle attività insediate, degli interventi realizzati negli anni e, naturalmente, anche di promuovere l’opera dell’Ecomuseo.
I cantieri proseguiranno in agosto con un corso di scalpellino (cantiere della conoscenza), a numero chiuso ma aperto a tutti, focalizzato sulle abilità degli scalpellini, mestiere un tempo diffuso in queste zone.

domenica 12 maggio 2019

Lago, alla ricerca di sostegni istituzionali (anche in Europa?)

Manzan si schiera a difesa del lago di Cavazzo

La candidata alle Europee ha incontrato comitati e amministratori


"Il lago dei Tre Comuni rischia di scomparire nei prossimi decenni. Non possiamo stare a guardare senza intervenire". Lo sostiene Giulia Manzan, candidata alle elezioni Europee con Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi ha fatto visita ai territori in prossimità del lago, incontrando i referenti del Comitato di difesa e valorizzazione del lago oltre che diversi amministratori locali.
"La situazione dei fondali è allarmante e nel giro di un secolo lo specchio d’acqua è destinato a sparire, secondo alcuni studi effettuati dagli ambientalisti, a causa dei fanghi rilasciati dalla centrale idroelettrica – chiarisce Manzan –. Concordo con i comitati sorti in difesa del lago: va creato un bypass che permetta di salvare e rinaturalizzare il lago". Manzan ne ha parlato con il referente del Comitato Franceschino Barazzutti ma anche con il sindaco di Bordano Ivana Bellina e con il candidato sindaco di Trasaghis Enrico Masiero. Tutti si sono detti molto preoccupati dalla situazione venutasi a creare, e chiedono un sostegno istituzionale per migliorare le condizioni dello specchio d’acqua.
"Il Friuli non può permettersi di perdere una ricchezza naturale come il lago di Cavazzo", evidenzia Manzan. Come ha messo in evidenza Barazzutti, il bando che la Regione Fvg ha pubblicato per ripristinare le condizioni di naturalità del lago è inadeguato. Per questo chiede venga ritirato e ne venga pubblicato un altro, concordandolo però le realtà del territorio. "Questa porzione di Friuli va tutelata sotto il punto di vista ambientale e rilanciata turisticamente: si tratta di un unicum in Fvg che non possiamo trascurare. Servono interventi concreti per dare un futuro al lago e alla sua gente", chiude Manzan.




venerdì 10 maggio 2019

Trasaghis, i Candidati Sindaco incontrano i Comitati SalvaLago

Riceviamo e pubblichiamo:

Elezioni comunali di Trasaghis –
I due candidati sindaci incontrano il Comitato salvalago

Nella prime settimane di maggio i rispettivi candidati sindaci, accompagnati dalle proprie compagini elettorali, hanno incontrato alcuni esponenti del Comitato per la salvezza e valorizzazione del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. Durante gli incontri si è parlato delle pessime condizioni degenerative in cui sopravvive lo specchio lacustre. Si sono analizzate le varie problematiche e le eventuali soluzioni attuabili, verificando così insieme le rispettive posizioni ed i futuri intendimenti, sul problema Lago. Visto le scottanti problematiche che già da tempo, compromettono la salvaguardia e la rinaturalizzazione del Lago naturale più grande della Regione, non per ultimo anche la pubblicazione del concorso d’idee, i rappresentanti del Comitato hanno voluto accertarsi sulle volontà programmatiche ed intenzionali delle due nuove compagini che si apprestano ad andare al voto popolare. Si è potuto così svolgere una serata interessata dall’incontro chiarificatore con gli aspiranti consiglieri della lista “Rinnoviamo Trasaghis” che sostengono la candidata sindaco Stefania Pisu; un'altra invece, a confronto con gli aspiranti della lista  “Nuova Trasaghis “ che sostengono il candidato sindaco Enrico Masiero. A seguito delle due serate, i rappresentanti del comitato, si sono dichiarati positivamente soddisfatti e, pur fiduciosi dell’impegno personale dei futuri amministratori, non si sono minimamente espressi in merito alla tornata elettorale, ma hanno augurato loro buon lavoro per un positivo risultato. Dopo tutto, come ben si sa, l’ultima parola spetta sempre agli elettori.   


(Per i Comitati Salvalago: Luigino Picco)  


giovedì 9 maggio 2019

Trasaghis verso il voto - 10 - Il calendario degli incontri con i candidati

La campagna elettorale, a Trasaghis, è "nel vivo", dispiegandosi con diverse modalità : manifesti, "santini", pagine web. E il tradizionale appuntamento diretto con gli elettori per la presentazione dei programmi? C'è anche quello, pur predisposto in modalità diverse.

Il candidato Sindaco  Stefania Pisu ed i candidati consiglieri della lista "RinnoviAmo Trasaghis" indicono un pubblico incontro, rivolto a tutto il Comune, nella sala consiliare di Trasaghis venerdì 10 maggio alle 20.30.


Il candidato Sindaco  Enrico Masiero ed i candidati consiglieri della lista "Nuova Trasaghis" indicono invece una serie di incontri nelle singole frazioni, partendo da Alesso sabato 11 per arrivare a Peonis giovedì 23.
Alla fine, è previsto un incontro conclusivo venerdì 24 sulla piazza di Alesso.


mercoledì 8 maggio 2019

Sabato 18 sul Brancot sulle tracce della Grande Guerra

ATTENZIONE: l'uscita prevista per sabato 11 è stata RIMANDATA A SABATO 18 MAGGIO


L'Uti del Gemonese organizza per sabato 18 una escursione sul monte Brancot per osservare le tracce relative a insediamenti militari allestiti durante la Grande Guerra (in particolare i trinceramenti, la casermetta e le posizioni d'artiglieria).
L'escursione sarà guidata dallo storico Marco Pascoli.
La partecipazione è gratuita.
Ritrovo a Braulins (parcheggio presso il Piç) alle 9.



lunedì 6 maggio 2019

E sono 43!

Senza titolo, senza didascalia. Non servono. [Foto Grop Trasagan]


L'assessore Riccardi a Trasaghis. Visita istituzionale o di "cortesia"?

Alcune  pagine facebook hanno dato notizia, ieri, della visita dell'assessore regionale Riccardi nel Comune di Trasaghis dove, accolto dal candidato Sindaco Enrico Masiero e dai candidati consiglieri, ha fatto un sopralluogo in varie località, tra cui il ponte sul Leale. Così la pagina fb di Masiero:

"Oggi ci ha fatto visita Riccardo Riccardi, Vicepresidente della Regione, nonchè Assessore alla Protezione Civile e della Sanità. Assieme alla Lista eranono presenti alcuni volontari della Protezione Civile, i componenti della lista, il delegato di lista Giovanni Rodaro ed il sindaco di Montenars Claudio Sandruvi.Insieme abbiamo esposto le numerose problematiche del nostro comune:
- dissesto idrogeologico;
- prevenzione;
- sanità;
- scuola;
- viabilità.
Il dottor Riccardi ha ascoltato le nostre istanze e proposte e dopo aver visionato il ponte sul Leale punto nevralgico della viabilità da Trasaghis verso Peonis, Avasinis e Forgaria, ha incontrato i cittadini in un bar intrattenendosi con la gente".


La visita dell'assessore Riccardi non pare quindi essere stata una visita istituzionale (non sembra esserci stato il coinvolgimento dell'Amministrazione comunale) ma di sostanziale appoggio, se non altro morale, alla lista di Masiero.

Premesso che ognuno è libero di fare quello che vuole, si citano due casi similari che non hanno mancato di suscitare discussioni e polemiche:

- nel gennaio del 2012 l'allora assessore regionale Violino venne, invitato da un consigliere regionale dello stesso partito, in visita a Trasaghis e qui parlò anche di progetti riguardanti l'intero Comune, suscitando le proteste del sindaco di Trasaghis che non era stato minimamente avvisato dell'iniziativa (vedi https://cjalcor.blogspot.com/2012/01/blitz-dellassessore-violino-diladalaghe.html);

- nel gennaio di quest'anno lo stesso assessore Riccardi, assieme a due onorevoli, ha fatto un sopralluogo ad Ovaro a verificare lo stato dei lavori di ripristino dopo l'alluvione: anche in questo caso vi è stata una ferma protesta del Sindaco per il mancato coinvolgimento (vedi https://www.studionord.news/ovaro-botta-e-risposta-via-social-fra-il-consigliere-fvg-mazzolini-e-il-sindaco-beorchia/).

Che un assessore regionale si interessi dei problemi del territorio è "una cosa buona e giusta". Forse, però, le modalità dovrebbero  essere "bipartisan" come, per esempio, si è verificato con la visita, la scorsa estate, degli assessori Scoccimarro e Zilli che, sulle problematiche del Lago, hanno avuto modo di confrontarsi sia con i Comitati sia con i rappresentanti dell'Amministrazione comunale.


domenica 5 maggio 2019

Obiettivo su Bordano e Interneppo - 10 - Il tasso nel Bordanese

Il tasso (Meles meles) in territorio bordanese tra mito, storie vere e toponomastica

Per quanto concerne l’animale simbolo delle attività pastorali passate del nostro territorio, la pecora, avevo già scritto qualcosa a riguardo, e ben prima di me anche Linda Picco. Ma con due monti che stringono questa nostra pedemontana, il San Simeone e il Naruvint, reclamerebbero un po’ di spazio anche quegli animali che, seppur selvatici, hanno stimolato, con le loro presenze spesso schive e poco nitide, racconti, alcune volte relativi ed esperienze vere e proprie, altre volte frutto dell’immaginazione dei nostri antenati. Si sa infatti che non c’è cultura che non abbia visto nelle anime della foresta il riflesso di inclinazioni ed emozioni umane, e così come al lupo (visto che pare sia ormai di nuovo realtà anche nelle montagne della Provincia) è conferito il ruolo di creatura malvagia e tenebrosa, così attorno ad altri esseri dei boschi si sono costruite storie talvolta anche bizzarre. Questa volta vorrei spendere un po’ di parole su uno dei più fugaci: il tasso.



 Su “il Piccolo” del 27 marzo 2017 è uscito un articolo con allegato un filmato proveniente da una video-trappola di un “non meglio precisato bosco” della Regione e in cui si nota una costante attività notturna. Siamo tra l’altro davanti alla tana e questo qui sopra è un frammento del video stesso. (fonte: https://video.ilpiccolo.gelocal.it/locale/la-notte-del-tasso-nelle-foreste-del-fvg/70739/71144?refresh_ce)
Il più grande tra i Mustelidi e onnivoro come un orso, il tasso non è in verità un animale raro, sono le sue abitudini a renderlo quasi inosservabile. Infatti, essendo notturno, comincia ad attivarsi al calar del sole; inoltre in inverno, anche se alle nostre latitudini gli inverni, poco rigidi, non lo inducono ad andare in un letargo vero e proprio, può ridurre di molto le proprie attività. È tuttavia molto territoriale, e per questo le tane sono utilizzate da una generazione all’altra anche per decenni. Per questo è quasi certo che i tassi che oggi si aggirano nei boschi attorno a Bordano e Interneppo siano i discendenti dei protagonisti di racconti e fiabe degli avi. Dall’aspetto caratteristico, con quelle bande nere che da subito dietro il naso corrono fino alle orecchie passando per gli occhi, è assolutamente inconfondibile e la sua stessa fisionomia curva e tozza non scatena fantasie di timore o ansie; al contrario lo rendono un simpatico abitante dei boschi, associabile per esempio alla volpe come dimensioni e innocenza per l’uomo, sempre se non eccessivamente disturbato ovviamente. Infatti è proprio la volpe il compagno di merende del tasso in almeno una leggenda legata a questa terra. Ma i nostri antenati, anche se non potevano accedere alle moderne conoscenze in ambito di biologia ed ecologia animale, ancora una volta ci avevano visto giusto, perché l’accoppiata tasso-volpe per essere approdata al racconto deve essere partita dalla realtà. Oggi infatti sappiamo bene che il tasso e la volpe possono essere coinquilini della stessa tana, instaurando una specie di commensalismo: il tasso pulisce la tana e la volpe, anche se senza volerlo, fornisce cibo al tasso nel momento in cui trasporta fino fuori la tana avanzi di cibo. Capita però che il tasso (e proprio per questo non è volentieri predato neanche dagli animali che potrebbero di fatto cacciarlo, come lupo e lince) si dimostri molto aggressivo, al punto da scacciare la volpe e talvolta addirittura ucciderne i cuccioli.

L’Istituto per la ricerca e la promozione della civiltà friulana "Achille Tellini" ha sfornato dal 1992, grazie a un lavoro continuo e incalcolabile, quanto ad insieme di energie e saperi coinvolti, una serie di libri inerenti ai miti, alle fiabe e alle leggende del Friuli Storico; ogni volume concerne un territorio. Per sentir parlare del nostro Comune bisogna andare a pescare “Friuli collinare – III: Il Gemonese”. Ed è proprio in questa enciclopedia del mito e dell’antica storia narrata che ho trovato ben tre riferimenti al tasso, in realtà due di essi sono versioni dello stesso racconto. Il bello è che, nonostante abbiamo detto che quanto a forza bruta è il tasso a battere la volpe, in tutte tre le storie a finire peggio è proprio il tasso, in quanto la volpe pare essere sempre e comunque dotata di una più spiccata intelligenza e furbizia. Partiamo ad esempio dalla più breve delle tre storielle, raccontata agli studiosi da Norma Picco, di Bordano.

Il tasso era impressionato dalla bella coda della volpe e glielo fece capire; la volpe allora si offrì di fabbricargliene una. Figurarsi se il tasso non avrebbe accettato! La volpe quindi andò a raccogliere presso il mulino della lescje, ossia della Molinia caerulea (una gramigna tipica dei prati umidi), e ne ricavò una coda finta per il suo amico. Il tasso era al settimo cielo, ma a un certo punto, essendo nella stagione rigida, si era accostato a un fuoco per scaldarsi e la coda, fabbricata com’era di erbe rinsecchite, prese fuoco, lasciando il tasso con la solita piccola e brutta coda. In questa buffa vicenda, più che la volpe ad aver giocato sporco, fu palesemente proprio il tasso a non aver brillato di sintiment.

Sempre la signora Norma ha presentato anche una delle due versioni cui accennavo. Il tutto parte con un tasso e una volpe che, girando affamati assieme, un giorno decisero di intrufolarsi nottetempo nella casa di un contadino per cibarsi di quello che avrebbero trovato. La volpe però non si azzardò a rischiare di essere scoperta direttamente sul posto, e pensò bene di scagliare all’aperto il formaggio che aveva adocchiato per mangiarselo in tutta sicurezza e in caso scappare velocemente all’arrivo del padrone di casa. Il tasso invece, troppo intento a godersi spensieratamente la sua parte di formaggio, non si curò di uscire e rimase nella stanza. Il contadino però, sentiti rumori sospetti, si precipitò di sotto e lo colse nell’atto di rosicchiare le provviste. Infuriato per la cosa, l’uomo gliele diede di santa ragione sbattendo infine l’incauto animale fuori di casa. Una volta ripresosi dalla batosta, il tasso vide la volpe che si stava rotolando nell’erba e le chiese come mai facesse così; la volpe rispose che aveva male. Il tasso, forse preso dalla compassione, decise di caricarsela sulla schiena e in quel modo tornarono assieme nel bosco. La volpe però, mentre veniva trasportata, canticchiava “Darandandan, il malato porta il sano!”. Il tasso chiese allora spiegazione di ciò che diceva, ma la volpe si limitò a dire che stava delirando, continuando imperterrita a farsi portare come un peso morto. Non servono ulteriori precisazioni per capire che al tasso, oltre al danno delle percosse inflittegli dal contadino, era arrivata anche la beffa di venire raggirato dalla sua stessa compagna di scorpacciate. In genere nelle leggende c’è il sapore del sogno, perché le vicende sembrano svolgersi senza coordinate spazio-temporali precise, al massimo si può intuire qualcosa. Ad esempio, parlando di un mulino nel primo racconto, si può pensare a uno dei mulini della Roggia dei Molini (la Roe) nella piana di Bordano: avrebbe potuto trattarsi di quello di Gjelmo o di quello di Rico.
 
La volpe e il tasso non compaiono solo nei miti locali ma anche nella cultura televisiva, come nel caso del cartone animato “Le avventure del piccolo bosco”, andato in onda dal 1993 al 1995 e in un primo tempo conosciuto in Italia proprio col nome di “Volpe, Tasso e compagnia”. In questo caso il ruolo del tasso è quello di sapiente del gruppo e di saggio consigliere della volpe: un’immagine dunque diversa da quella che troviamo nella leggenda bordanese. (fonte: https://www.ivid.it/foto/programma/1992/la-volpe-il-tasso-e-compagnia/scena-67562.html)
Ma nella versione più lunga e completa della seconda storia un preciso riferimento spaziale c’è. Questa seconda versione è stata raccontata da Arduino Candolini, di Interneppo. L’abitazione del contadino in questo caso infatti è identificata come uno stavolo sul Monte Festa, precisamente sotto Frassele, che sarebbe, come i locali ben sapranno, la sella che congiunge la cima del Festa con quella del San Simeone. Il “nonno vecchio”, così come viene descritto il proprietario, viveva lassù con mucche, pecore, capre e galline, e tutto solo ricavava dal suo lavoro formaggi e ricotte. Un giorno la volpe e il tasso erano a zonzo per Frassele e captarono l’inconfondibile odore della panna fresca che li attirava. La volpe per prima propose al tasso di andare a vedere se si riuscisse a entrare in cantina per bere un po’ di quella bontà. Il tasso all’inizio era perplesso perché gli sembrava un’impresa troppo ardua, ma poi pensò che sarebbe stato meglio attendere il buio e vedere quella volta che fare. Una volta avvicinatisi allo stavolo col favore delle tenebre, si accorsero che una finestrella di venti centimetri per venti era rimasta aperta. Non era un passaggio molto agevole ma la fame era troppa, e così alla fine riuscirono ad entrare. La volpe, probabilmente pensando che, se si fosse ingozzata, avrebbe poi avuto serie difficoltà a scappare dalla finestrella in caso di fuga, diede giusto qualche assaggio alla panna. Il tasso, perplesso, le chiese come mai non continuasse a bere, e lei disse che non se la sentiva per via di un mal di pancia, ed esortò invece il tasso a continuare pure. Il tasso non se lo fece ripetere due volte e riprese a riempirsi di panna. Il nonno però, che stava tentando di dormire al piano di sopra, finì per accorgersi di tutti i rumori che provenivano dalla cantina e velocemente la raggiunse. La volpe però, sentiti in tempo i passi dell’uomo per le scale, con uno scatto fulmineo uscì attraverso quella stessa finestra mettendosi in salvo in tempo. Il tasso invece, riempito com’era da tutto quello che aveva ingurgitato, era ormai troppo lento e grosso per poter scappare di lì, e fu alla fine raggiunto sulla schiena dai colpi del manico del badile. Il nonno alla fine, aperta la porta, lo cacciò via con lo stesso badile. Il tasso era tutto dolorante e si lamentava. Una volta in cortile, la volpe fece finta di aver ricevuto essa stessa delle botte e disse che era talmente mal messa che non riusciva a camminare, supplicando il tasso di lasciarla salire sulle schiena. Alla fine lo convinse e, mentre il tasso si stava incamminando per il “sentiero delle Rostanes” (altro riferimento geografico preciso), questi la sentiva canticchiare ripetutamente la frase “Il malato porta il sano”. La volpe, alla prevedibile richiesta di chiarimenti, risposte che era sola una cantilena che si divertiva a ripetere. Insomma il mito bordanese non ha certo riconosciuto nel tasso un ruolo di scaltra e previdente creatura! Ma se queste storie condannano il tasso a rimanere il più sfortunato in questo strano duo di piccoli ladri dei boschi, nella realtà chiaramente non possono esistere amici nel vero senso della parola, e ognuno in natura ha il diritto, anzi il dovere, di pensare a sé stesso.


Anche la letteratura ha prodotto riferimenti al tasso, e, anche se in questo articolo non si poteva espandere troppo il campo, sarebbe interessante un confronto e un approfondimento in tal senso. Ad esempio il capolavoro dello scrittore britannico di narrativa fantastica per ragazzi Kenneth Grahame (1859-1932), “Il vento tra i salici”, del 1908, parla delle vicende di alcuni animali che rappresentano la società rurale inglese dell’epoca, e tra questi vi è Mr. Tasso. Solitario, saggio, altruista e coraggioso, in questo dipinto riferito proprio al libro lo vediamo intento a guidare i suoi amici in una difficile missione. (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_vento_tra_i_salici
Se la realtà talvolta supera la fantasia, ecco una testimonianza reale delle ruberie del tasso nella Bordano tra le due guerre. Mia nonna Vilma Colomba (1920-2014) un giorno, durante una delle mie piccole interviste amatoriali, mi raccontò che sia la volpe che il tasso avevano fatto visita al pollaio di famiglia, quando ancora abitavano nel Borc di Palâr, in cima al paese. Dopo aver sentito prima tanto mito, adesso un periodo storico va indicato: non mi ha detto l’anno preciso ma, essendo stata comunque piccola ed essendo lei partita per Milano nel 1934 per restarvi non pochi anni, l’episodio che vado a raccontare, quello del tasso, si deve essere svolto a fine anni ’20-inizio anni ’30. Nonostante di notte le galline della famiglia Colomba fossero al sicuro, in quanto la nonna le portava già verso le 5-6 del pomeriggio nella stalla, un giorno successe l’imprevisto (ricordiamo che il tasso ha abitudini notturne, quindi l’orario poteva essere quello di transizione con la notte). La nonna era appena rincasata, dopo essere stata fuori, quando si accorse di una presenza sospetta presso il pollaio: era il tac in agguato dei polli. Dopo essersi avvicinata, la nonna, vedendolo immobile, si nascose per vedere cosa avrebbe fatto. A un certo punto l’animale piombò su di una gallina agguantandola, al che la nonna cominciò a urlare e a lanciare sassi in aria fino a che, poco dopo, il tasso non lasciò cadere la gallina, che già stava tentando di portare via. La nonna infatti dice che l’aveva mollata da un’altezza di circa tre metri; forse il tasso si era arrampicato sulla struttura del pollaio per fuggire da dove era arrivato. La gallina sanguinava ma era ancora viva; quella fu l’unica volta in cui vide il tasso praticamente in casa. La nonna tra l’altro mi ha anche fatto notare che il tasso in quell’occasione non si era limitato a puntare un pollo piccolo ma una grossa gallina. Dice anche che un altro giorno, mentre era in un suo appezzamento in montagna in una località non specificata ma relativamente distante da casa, vide un tasso che dormiva nella sua tana ma che, una volta accortosi, si era poi dato alla fuga. Da quella volta non avrebbe mai più visto questo animale. Alla mia domanda circa l’esistenza di apposite trappole in paese mi rispose che circolavano ma che la sua famiglia, che lei sappia, non ne faceva uso.

Finalmente arriviamo al classico balzo nella scienza che studia l’origine e il significato dei nomi storici di luogo: la toponomastica. In una piccola ma interessantissima pubblicazione di Enos Costantini del 1987, edita dalla Società Filologica Friulana e chiamata “Il paesaggio dei tre Comuni attraverso i nomi di luogo: dall’Ambiesta alla Tremugna passando per Tarnep”, si fa riferimento anche all’elenco degli zootoponimi. L’approccio scelto tra l’altro permette di scremare man mano partendo dalla massa complessiva per arrivare fino al piccolo sottoinsieme che ci interessa. Si dice infatti che i zootoponimi siano in tutto una settantina, di cui una cinquantina i mammiferi, di cui a loro volta una ventina quelli selvatici (ricordiamo che stiamo comunque parlando di tutti tre i Comuni della Val del Lago, non solo di Bordano). Facendo il passo finale alla ricerca del nostro tasso, ci accorgiamo, forse con un certo stupore, che tra gli animali selvatici sono proprio il tac e la bolp, a pari merito (ancora una volta inseparabili), a condurre la classifica con 4 toponimi a testa; ad esempio il lupo ne ha solo 2, mentre l’orso soltanto 1 con certezza. Nonostante una superficie montana di molto inferiore a quella del Comune di Cavazzo Carnico e soprattutto a quella di Trasaghis, una delle due località, il Pecol dai Tacs, l’abbiamo sulle basse pendici del San Simeone tra il Pulpit e la 2° galleria, mentre l’altra si trova sul Naruvint, anche se per poco in Comune di Trasaghis, ed è la Tane dal Tac, situata nel Grant Agâr, vicino al Cuel Cjanterli. La prima, attorno ai 550-600 m slm, indica dal nome una zona in pendenza, banalmente verificabile osservando la geografia della zona, mentre la seconda, attorno ai 900 m slm, parla da sola, segno che lì doveva trovarsi, e magari esiste ancora, una storica tana di tasso.

A proposito di tane devo però aggiungere una piccola novità, che cerco sempre di trovare ove io ne sia a conoscenza: parlo di un’altra tana, e bisogna tornare sul San Simeone. Il 15 novembre 2018 io, mio padre Oscar Rossi e Zamiro Picco ci siamo recati in località Fornat per dei rilievi in bosco; quel giorno Zamiro mi ha portato in una zona subito a ovest del canalone del Rio Costa e a ridosso di una parete rocciosa, parete che poi fa parte del costone citato nell’articolo sul ciliegio a Bordano. Lì, a una quota che dovrebbe avvicinarsi ai 650 m slm, si apriva una stretta ma molto ampia e profonda cavità, una minuscola spelonca in pratica, che a suo dire era un rifugio proprio del tasso. Tra l’altro lo stesso toponimo indicherebbe un riparo sotto la roccia, e lo stesso devono aver pensato anche coloro che costruirono, tra l’adiacente Prât di Aroni e il cret sovrastante, un casotto di cui oggi rimangono alcune pareti assai diroccate. Con un po’ di fantasia possiamo immaginare sia questa una delle possibili ambientazioni della leggenda anzidetta, con il tasso che, furtivamente e partendo dalla vicina tana, tentava di razziare provviste dal vecchio rustico in pietra.

La zona della tana del tasso in Fornat segnalatami da Zamiro Picco; siamo nel versante sud del San Simeone in un punto molto vicino al Cereséit (vedi articolo sul ciliegio a Bordano). Qui (foto 1) mentre ci avviciniamo al sito preciso (siamo presso il canalone del Rio Costa), poi (foto 2) Zamiro davanti alla cavità e infine (foto 3) la stessa nella sua interezza. (foto di Enrico Rossi)


Per concludere l’ennesimo viaggio nei toponimi, ritengo sempre utile riportare anche alcuni esempi dei territori limitrofi: Tacárie a Braulins, Taccaria (non l’ho messo in corsivo perché palesemente italianizzato) a Peonis, Agâr dal Tac a Gemona. Con ciò mi sento di chiudere questa, in effetti relativamente lunga, trattazione tra miti, dati scientifici, storia dei luoghi e testimonianze su di un animale che, a differenza dei grandi carnivori e di molti altri mammiferi, certamente non ha mai abbandonato nei secoli i nostri boschi; si potrebbe dire che i nostri tassi abbiano assunto di diritto la “cittadinanza bordanese” per una così lunga permanenza.


Fonti principali:
  • Libro "Bordan e Tarnep: nons di lûc", Enos Costantini, 1987
  • Libro “Friûl des Culinis – Friuli collinare – Il Gemonese – Miti, Fiabe e Leggende del Friuli storico”, curato dall’Istituto "Achille Tellini", 2017
  • Libro “Il paesaggio dei tre Comuni attraverso i nomi di luogo: dall’Ambiesta alla Tremugna passando per Tarnep”, Enos Costantini, 1987
  • Sito “informazione ambiente.it”, pagina “Tasso: un mammifero pacifico che diventa pericoloso se infastidito”: https://www.informazioneambiente.it/tasso/
  • Testimonianze orali di Vilma Colomba
  • Testimonianze orali di Zamiro Picco


Enrico Rossi