Si chiama Carta dei valori della Carnia, ed è una raccolta di punti che contano per chiunque abiti, frequenti o transiti per la Carnia. Possono essere edifici, sentieri, opere d’arte o anche suggestioni evocate da un paesaggio. Anzi, meglio se non sono luoghi famosi e conosciuti. Quello che più è importante è che siano luoghi che contano per chi li segnala. La cartina infatti si basa sulle indicazioni che ognuno di noi può (anzi, dovrebbe, se ci tiene al territorio) segnalareattraverso questa cartina.
Lo scopo è, come si legge, nella pagina delle segnalazioni:
- raccogliere informazioni su cosa è considerato patrimonio territoriale e sui valori dello spazio vissuto, cioè le risorse che hanno costruito e continuano a costruire l’identità locale,
- evitare la perdita delle conoscenze dei luoghi, cioè la perdita della memoria dei luoghi,
- aumentare il coinvolgimento degli abitanti nella rappresentazione del territorio, aumentando responsabilità e sensibilità,
- far emergere potenzialità e stimolare, attraverso il confronto fra cittadini ed istituzioni locali, una migliore gestione del territorio.
L’iniziativa è curata dal Sistema Informativo Montano, un ufficio della Comunità Montana della Carnia.
Con un semplice click, puoi segnalare qualsiasi elemento che merita di essere riconosciuto come un patrimonio della Carnia e proporre idee per la sua tutela e valorizzazione. Le tue segnalazioni contribuiranno alla redazione della Carta dei valori della Carnia e dei successivi documenti di pianificazione del comprensorio.
In tempi ancora più recenti, c'è stata anche la Repubblica Partigiana della Carnia, che comprendeva sia Bordano che Trasaghis.
RispondiEliminaAltro che i "comuni di vallata" che proponeva Picco, abbiamo le valli divise fra comunità montane, siam messi bene. L'iniziativa mi sembra abbastanza inutile, almeno quelli del FAI si riproponevano di intervenire direttamente nei luoghi più segnalati. Mandi.