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"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
lunedì 28 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Sindaci - VIII
domenica 27 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Comitati - IV
«Centrale, si riapra la procedura di Via»
da: Messaggero Veneto, 26 febbraio 2011
sabato 26 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Comitati - III
Il sito “Alto Friuli” dedica alla conferenza stampa un articolo e le video interviste a Franceschino Barazzutti, Giorgio Cavallo ed Enore Picco.
Riaprire la procedura di Via
e fuori dal lago lo scarico della Centrale.
Le contromosse dei comitati
di David Zanirato
Per Legambiente Fvg il Ministero dell’Ambiente dovrebbe ritornare sui suoi passi rispetto alla Via concessa al progetto. Per il consigliere regionale della Lega Nord Enore Picco il presidente Tondo prima di ogni decisione dovrebbe immediatamente far stilare il nuovo piano energetico regionale.
Per i comitati in difesa del Lago è giunto il tempo di promuovere uno studio bi-partisan che esprima insindacabilmente la fattibilità o meno del progetto Ewdipower. Non molla la diga di quanti si stanno opponendo al potenziamento della centrale di Somplago e venerdì, durante la conferenza stampa indetta a Udine, le voci della protesta si sono fatte risentire.
Da parte sua il Wwf con il presidente regionale Roberto Pizzutti ha esortato alla “rinaturalizzazione del lago, togliendo gli scarichi che raffreddano le correnti d’acqua”.
Da parte di tutti gli aderenti ai comitati infine è emersa una posizione di fondo: “non siamo talebani, non siamo estremisti, anche perché gli accertamenti dello studio commissionato dai comuni ha certificato diverse questioni per le quali noi avevamo rizzato le antenne da tempo. Chiediamo rispetto – hanno concluso – e vogliamo indipendenza di giudizio”.
Lago, conferenza dei Comitati - II
«Portare fuori dal lago
scarico della centrale»
venerdì 25 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Comitati - I
Gli scorsi giorni i sindaci dei comuni di Cavazzo, Verzegnis, Trasaghis e Bordano avevano parlato dell’ampliamento della centrale sul lago di Cavazzo come di un’opportunità. E i sindaci si sono avvalsi anche della perizia dell’ingegnere Franco Garzon, che evidenzia anche la possibilità di un aumento del fango, nel lago. «Anche l’ipotesi di pulirlo ogni anno – dice l’Ente tutela pesca – rischia di danneggiare l’ecosistema, con lo sterminio dei pesci presenti».
Lago, conferenza dei Sindaci - VII
Trasaghis, ricordo di Bottecchia e Bearzot
La stampa ha dato notizia della prossima organizzazione di manifestazioni, nel Comune di Trasaghis, per ricordare due figure di primo piano del mondo dello sport: Ottavio Bottecchia ed Enzo Bearzot.
C’è il tributo a Bearzot dai suoi campioni dell’82
da: Messaggero Veneto 24 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Sindaci - VI
Ne hanno comunque parlato sia il Messaggero Veneto che il Gazzettino:
Cinque milioni di euro dovuti ai Comuni
per l’Ici sui 53 impianti di derivazione
Il Gazzettino, Mercoledì 23 Febbraio 2011
CAVAZZO - (d.z.) Il Lago di Cavazzo entro un secolo quindi rischia l'interrimento completo per colpa dell'impianto già esistente. E se non ci saranno gli opportuni sfangamenti, rischiano anche i bacini artificiali dell'Ambiesta e di Sauris. «Un problema di salvaguardia del territorio di primaria importanza - ha fatto notare il presidente del Bim, Domenico Romano - ; la Regione in primis si deve interrogare; e assieme a ciò c'è anche la questione dei 53 impianti di derivazione presenti in Carnia, sui quali le società proprietarie, sia esse piccole che grandi, non hanno mai versato l'Ici ai Comuni. Si tratterebbe secondo una stima di circa 5 milioni di euro complessivi spettanti alle casse comunali - segnala ancora Romano - e prima o poi, visto anche i continui drastici tagli di risorse agli enti locali, questi soldi i sindaci li dovranno andare a recuperare».
giovedì 24 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Sindaci - V
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Lago, conferenza dei Sindaci - IV
Sedimenti e temperatura.
Ecco i rischi per il lago di Cavazzo,
secondo la perizia 'Garzon'
di David ZaniratoL'ingegnere trentino ha presentato i suoi studi sul progetto di potenziamento della centrale di Somplago, sui quali ora i sindaci dei quattro comuni interessati, Cavazzo, Verzegnis, Bordano e Tarsaghis, attenderanno risposte scientifiche in merito, “fermo restando – hanno sottolineato – che l’iniziativa Edipower è una opportunità per il lago dei Tre comuni".
Lago, conferenza dei Sindaci - III
CAVAZZO. «L’ampliamento della centrale di Somplago è un’opportunità, se Edipower garantisce lo sfangamento del Lago di Cavazzo» (operazione mai svolta neppure nei bacini dell’Ambiesta e del Lumiei). Che questa sia una condizione ineludibile lo hanno spiegato ieri i sindaci di Cavazzo Carnico, Dario Iuri, di Verzegnis, Luciano Sulli, di Trasaghis, Augusto Picco, e di Bordano, Gianluigi Colomba, nella conferenza stampa indetta – hanno spiegato – per dare «informazioni corrette e documentate dopo tanti allarmismi». «Lasciato così com’è – hanno spiegato – nel giro di 110 anni, con 130 mila mc l’anno, il lago si interra e ci si può piantare le patate. L’impianto nuovo lo accelererà del 10%, non di più».
Ieri è stata presentata la perizia redatta dall’ingegnere Franco Garzon e commissionata dai Comuni con il contributo delle due Comunità montane locali e del Bim. Per Garzon il progetto di Edipower risulta carente in alcuni aspetti. Il primo problema riguarda i sedimenti, con 130 mila mc l’anno. Per Garzon con una rendita dell’impianto di 13 milioni di euro l’anno per Edipower, la società si può permettere di pulire il lago con un costo di 300-400 mila euro l’anno. Comuni, Regione e il decreto di Via – ha spiegato – hanno imposto prescrizioni precise che dovranno trovare una precisa risposta nei documenti integrativi richiesti al proponente e attesi per fine febbraio. Altro problema per Garzon come per i Comitati è la riduzione di alcuni gradi della temperatura sulla zona superficiale del lago di Cavazzo, per cui comunque vi sarebbe una soluzione tecnica del costo di 6-7 milioni con un canale ad hoc che colleghi il centro del lago con la presa della centrale di Somplago e lo scarico. Sul problema delle sorgenti del Rio Vaat (ci sarebbe il 10% di possibilità che vengano intercettate dalla galleria e comunque ci sarebbe un sistema da 6-7 mila euro per risolvere il problema) e la stabilità dei versanti per Garzon è necessario un continuo monitoraggio per garantire azioni di ripristino e salvaguardia immediate. Non vi sarebbero invece problemi di tenuta della diga, di stabilità idrogeologica dei versanti e dei depositi di smarino. Per l’aspetto energetico globale emerge che il risparmio di combustibili fossili sarebbe garantito: l’intervento permette un risparmio annuo di 11 mila tonnellate di gasolio. «Finalmente – dice poi Iuri – sono stati inseriti i livelli massimi di escursione dei due bacini». I sindaci ora attendono le risposte di Edipower alle criticità evidenziate ma anche di discutere delle opportune compensazioni.
Tanja Ariis
mercoledì 23 febbraio 2011
Lago, conferenza dei Sindaci - II
Lago, conferenza dei Sindaci - I
In attesa di esaminare dettagliatamente i contenuti emersi nell'incontro, presentiamo la prima sintesi offerta dal sito "Carnia.La":
I pro e i contro del progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago
Contro: temperatura che si potrà abbassare di 4 gradi; aumento dei fanghi del dieci per cento in più, con riempimento del lago stimato in 110 anni; 10 per cento di rischio di dispersione delle sorgenti di acqua per via della galleria che servirà a pompare l’acqua in salita fino a Verzegnis.
PRO: calo di emissione di CO2 grazie al risparmio di 11.000 tonnellate di combustibili fossili; limitazione dell’escursione delle quote dei laghi ad 1 metro per Cavazzo e 9 per Verzegnis, al posto dei limiti attuali rispettivamente di 4 e 29. Sono queste in sintesi alcune delle le risultanze della relazione tecnica dell’ingegnere Franco Garzon sugli effetti del progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago, così come riportate dal Gazzettino. Tra i correttivi suggeriti: lavori di sfangamento del lago (costo stimato: 300.000 euro/anno, sui 13 milioni di € annui di guadagno per la centrale con l’intera operazione); costruzione di un canale sotterraneo che veicoli l’acqua fredda fino al torrente Leale. I sindaci di Bordano, Cavazzo, Trasaghis e Verzegnis, che hanno commissionato lo studio assieme al Bim e alle Comunità Montane, sul Messaggero chiedono che all’ampliamento della centrale corrisponda un investimento di parte degli utili da parte della società proprietaria, l’Edipower. Questo per operare lo sfangamento del bacino di Cavazzo. Il costo per il canale dell’acqua fredda, riporta il quotidiano, sarebbe di 6/7 milioni.
(http://carnia.la/2011/02/23/23-01-il-gazzettino-e-messaggero-veneto-i-pro-e-i-contro-del-progetto-di-potenziamento-della-centrale-idroelettrica-di-somplago/)
lunedì 21 febbraio 2011
Eolico nostrano, verso la bocciatura? - VII
domenica 20 febbraio 2011
Lago, dibattito sulla perizia Garzon - IV
Il lago soffocato dai fanghi
Il Gazzettino, domenica 20 Febbraio 2011
TRASAGHIS - I geologi del Comitato, Roberto Cella e Dario Tosoni, ribattono alle conclusioni a cui è giunto l’ingegner Franco Garzon, il tecnico incaricato dai Comuni e dal Bim del Tagliamento, in merito al potenziamento della centrale di Somplago.
A far reagire sono le conclusioni a cui giunge il professionista, secondo il quale solo con i nuovi introiti incamerati da Edipower si otterrebbero le risorse finanziarie per contrastare il processo di interrimento e mitigare i danni ambientali che il lago di Cavazzo subisce da 50 anni.
Partendo dai punti di accordo, Cella e Tosoni fanno notare la franosità delle sponde.
«Per quanto riguarda le sorgenti di Rio Vaat che alimentano gli acquedotti a servizio dei comuni di Cavazzo Carnico e di Bordano - rilevano -, malgrado tutte le assicurazioni e le cautele possibili se la galleria intercetterà il condotto carsico che le alimenta la loro scomparsa sarà pressochè inevitabile così come successo per le sorgenti del Bosco di Corona, di località Grialez ed altre minori in occasione della costruzione della prima galleria. La possibilità di ripristinarle mediante raccolta delle acque in galleria e ripompaggio verso il Rio Vaat attraverso una piccolo tunnel costruito ad hoc appare una ipotesi interessante ma poco fattibile oltre che onerosa. Val la pena quindi di correre il rischio di lasciare senz’acqua i 1200 abitanti serviti dalle acque del Rio Vaat? Un rischio che sembrerebbe accentuato dal tracciato della nuova galleria, sensibilmente più vicino alle sorgenti rispetto alla galleria esistente».
Ancora: «Anche dopo i calcoli eseguiti da Garzon rimangono molti dubbi sulla gestione della produzione elettrica in funzione delle oscillazioni del livello dei due laghi, che le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente limitano a 9 m per il serbatoio dell’Ambiesta e 1 m per il lago di Cavazzo. La produzione prevista è sensibilmente inferiore a quanto calcolato sia da Edipower che da Garzon».
E sul tema dell’interrimento del lago di Cavazzo: «I documenti attestano che dal 1956 (data di entrata in funzione della centrale) al 1977 si è depositata nel lago una massa di sedimenti pari a 2,7 milioni di metri cubi. Se si ipotizza un tasso di sedimentazione costante nel tempo attualmente i sedimenti accumulati sarebbero vicini ai 7 milioni di mc, per una riduzione volumetrica del bacino del 33% in poco più di 50 anni di esercizio dell’impianto. L’ingente accumulo di sedimento è avvenuto con portate medie mensili riversate nel lago di Cavazzo tutto sommato relativamente modeste e comprese tra i 25 mc/s degli anni a normale piovosità e i 35 mc/s degli anni più piovosi (fonte Edipower); immaginiamo quindi cosa può succedere se la massa d’acqua riversata nel lago sale a 110 mc/s così come previsto dal potenziamento».
La conclusione: «Urgente predisporre interventi atti a contrastare il processo di interrimento che, in accordo con l’ing. Garzon, consideriamo grave e pericoloso per la sopravvivenza stessa del lago. Tra questi il previsto dragaggio del fondo del lago che aprirebbe però nuove problematiche su dove e con quali risorse smaltire i fanghi».
sabato 19 febbraio 2011
Anche in Val del Lago: navigare nel Web o abitare nel Web?
Peccato, perché anche con Internet si sta assistendo a un nuovo, ennesimo "salto di qualità". Leggete per esempio quanto stimolante sia una riflessione par furlan, vista dalla prospettiva furlana, come quella proposta da G. Jannis:
Slargjâ il voli te Rêt
Il licôf tant che scree, lu savìn, al è di intindi come un rituâl sociâl gaudiôs par “bagnâ” cuntun brindis ce che o vin creât, chel che prime nol jere. In chê frascje di peç metude sul cuviert des cjasis a pene fatis sù, riunint Nature e Culture, o leìn in prospetive mitologjiis e narazions che la umanitât e met in sene par se stesse, intal so costruî manufats e adatâ in maniere tecnologjiche il teritori aes
propriis esigjencis insediativis.
Cun chestis pagjinis dedicadis di pueste ae Culture Tecnologjiche e Digjitâl, la Patrie dal Friûl e scree uficialmentri une sezion editoriâl che e fevele di Lûcs web e di socialitât online, e chest al è un prin licôf. La Patrie al stes timp e je daûr a consolidâ i propris Lûcs web, e cjape in mût simpri plui fuart e definît identitât e conotazion ancje intal mont digjitâl, e cheste e pues jessi calcolade une seconde inaugurazion.
Lago, martedì una conferenza stampa dei Sindaci?
Centrale elettrica di Somplago: conferenza stampa 22 febbraio a Cavazzo Carnico |
I Sindaci dei Comuni di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis e Verzegnis indicono per il giorno martedì 22 febbraio alle ore 11.00 presso il municipio del comune di Cavazzo Carnico una conferenza stampa volta ad illustrare i contenuti della perizia di valutazione sul progetto presentato dalla società Edipower relativo al potenziamento della centrale di Somplago. Sarà presente l’ing. Garzon tecnico incaricato dalle quattro amministrazioni di redigere lo studio. __________________________________________________________ Nessun altro altro organo di informazione ha sinora dato la notizia: si attendono conferme. |
venerdì 18 febbraio 2011
APPELLO URGENTE: COME VA LA VOSTRA CONNESSIONE INTERNET?
giovedì 17 febbraio 2011
Lago, i sindaci ed Edipower ascoltati a Trieste dalle commissioni consiliari - IV
Centrale, il “conto” dei sindaci
Quanto alla possibilità di un modello fisico per simulare i fenomeni collegati alla nuova realtà, i vertici Edipower hanno precisato che, dovendo essere questo di grande scala, sarà invece realizzata una serie di modelli numerici da condividere con Arpa per verificare che non ci siano interferenze con l’alimentazione degli acquedotti.
Da parte dei sindaci sono state ricostruite le varie fasi dell’iter seguito dagli enti locali e la leale collaborazione data così come era a essi richiesto, fino all’emissione del decreto ministeriale. Sulli, ha posto però l’accento sulle mitigazioni compensative oggetto di valutazione con la società. E anche gli altri sindaci - Picco, Colomba e Iuri - gli hanno fatto eco ricordando di aver adottato tutte le misure per salvaguardare il territorio: «Vogliamo che sui nostri territori ci sia una ricaduta durevole nel tempo dei benefici energetici, una volta finita la collaborazione, e in questo chiediamo sostegno alla Regione». Picco ricordando di aver chiesto alla Regione un pool di tecnici per una valutazione terza, ha presentato i risultati di uno studio affidato a un tecnico trentino che evidenzia diverse criticità. Iuri ha criticato il terrorismo di chi ha paragonato l’intervento a un nuovo Vajont, quando invece andrà a migliorare i due bacini: «Nota amara, venire a conoscenza dalla stampa della visita del presidente Tondo nella zona».
Numerose le domande dei consiglieri sia ai vertici Edipower che ai sindaci, in prevalenza di natura tecnica, in considerazione anche di quanto affermato dai Comitati contrari.
Quel che si muove a ... Tarnep. Un libro sulle genealogie del paese
mercoledì 16 febbraio 2011
martedì 15 febbraio 2011
Lago, dibattito sulla perizia Garzon - III
Centrale, il Comitato guarda all’esempio trentino
Il Gazzettino, Martedì 15 Febbraio 2011
TRASAGHIS - (pc) Per il comitato a difesa del lago di Cavazzo, il parere espresso da Franco Garzon, l'esperto incaricato dai Comuni della val del lago di analizzare il progetto di raddoppio della centrale Edipower, evidenzia che i dubbi manifestati da tempo sono realistici ma allo stesso tempo non del tutto convincenti: «L'ingegner Garzon - nota Dino Rabassi del comitato - si è soffermato più sugli aspetti idrodinamici che socio-ambientali del problema ripetendo, a mio avviso, lo stesso errore da lui commesso presentando, per conto della Società Altissimo Srl, il progetto di ripompaggio delle acque dal Garda al serbatoio sotterraneo del Monte Altissimo, respinto proprio per queste carenze dalla Provincia di Trento». E proprio l'autonoma Provincia altotesina viene presa a modello dallo stesso comitato per affrontare la problematica: «La Provincia Autonoma di Trento - dice ancora Rabassi - sfruttando il proprio Statuto autonomo e, approfittando della dismissione statale della produzione elettrica vi è subentrata e può ora porre in atto quelle mitigazioni doverose verso l'ambiente, riversando inoltre ai 220 Comuni delle compensazioni annue proporzionali ai danni subiti, garantendo loro anche l'autonomia gestionale degli acquedotti. Altro che ATO! Altro che gestione privata delle acque! Chiedano i nostri sindaci a quanto ammontano le compensazioni così gestite ai loro colleghi trentini. Un esempio per i più scettici? 320 mila euro annui oltre ai contributi elargiti dal BIM al Comune di Molveno».
lunedì 14 febbraio 2011
Lago, dibattito sulla perizia Garzon - II
Lago, l'opinione di R. Paravano
Potenziamento della Centrale Idroelettrica di Somplago (Cavazzo Carnico).
Opera di iniziativa privata, si ribadisce, da realizzarsi con l’obiettivo di accedere ai benefici concessi da leggi dello Stato sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili. -Nella fattispecie, l’idea di sfruttare al massimo il pompaggio dell’acqua in un bacino soprastante, durante le ore notturne dopo aver generato energia durante le ore diurne non può considerarsi peregrina, essendo tale sistema normalmente utilizzato dai produttori in tutto il mondo. In Slovenia sono in fase di completamento due nuove centrali idroelettriche con pompaggio sui fiumi Soča (Isonzo) e Idrija per complessivi 700 MW-. Ma nel caso in esame è richiesto un esame approfondito e competente dell’intero progetto per ciò che riguarda il problema “sicurezza” volta alla salvaguardia del territorio e delle comunità ivi residenti, particolarmente allarmate in quanto memori della tragedia del “Vajont” e ben conoscen
do la natura geologica insidiosa dei rilievi montuosi interessati dall’opera. Diverso, il comportamento di alcuni politici e amministratori locali che, cedendo alle lusinghe di laute compensazioni, hanno dato parere favorevole al raddoppio della Centrale mentre invece, per dovere e responsabilità istituzionali, avrebbero dovuto richiedere maggiori garanzie proprio sulla sicurezza a tutela dei propri territori amministrati.
E’ cosa nota, anche ai profani, che un’eccesiva escursione quotidiana del livello dell’acqua ed il suo rimescolamento, portano alla progressiva erosione delle sponde del Lago di Cavazzo, ove la Centrale scarica e attinge l’acqua per pomparla in quota, favorendo pericolosi fenomeni di franamento, oltre all’alterazione dell’ambiente faunistico e della flora autoctona. Le maggiori preoccupazioni derivano, però, dal lago soprastante dell’Ambiesta e dalla sua diga di sbarramento. Infatti, i fenomeni di pendolazione del livello delle acque (circa 10 metri) accentuerà l’erosione delle sponde e il verificarsi di franamenti, senza contare che l’arco della diga è da tempo sottoposto a costante controllo strumentale per le pregresse, e visibili, fratture sulla superficie centrale, inoltre, non si conosce la situazione di stabilità delle spalle d’appoggio laterali. Anche l‘escavazione dei circa 8 km di galleria d’adduzione e pompaggio dell’acqua, parallela a
ll’attuale e tale da incrementare la portata d’acqua dagli attuali 66 mq ai 112 previsti, può destare qualche preoccupazione.
Attualmente la Centrale -che consta di tre gruppi di generazione reversibili da 60 MW cadauno, ai quali, si dovrebbero aggiungere altre due di pari potenze e da collocare in locali già predisposti all’origine (anno1957)-, viene fatta funzionare con criteri mirati al puro tornaconto aziendale, infatti, la produzione di energia si limita alle 6-8 ore giornaliere di maggiore richiesta e pertanto maggior remunerazione. Una diversa gestione del servizio più rispettoso al contenimento dei costi generali e collettivi, trattandosi di energia rinnovabile, imporrebbe di dedicare alla produzione diurna (16 ore) almeno due gruppi pari 120 MW ed il terzo in riserva, sia per le ore di punta, sia per eventuali perturbazioni di rete. La notte, (8 ore) almeno un gruppo 60 MW, salvo imprevisti, in generazione, riservando al pompaggio uno, o due, secondo esigenza. Questo programma porterebbe un reale beneficio alla rete in termini di costi evitati, basti pensare che la non lontana Zona Indu
striale di Osoppo preleva mediamente nelle ore diurne circa 80-100 MW (quasi due macchine di Somplago), mentre nelle ore notturne il prelievo si riduce a circa 50 MW (meno di una macchina di Somplago). Tutto ciò significa che quando la Centrale di Somplago non produce, tutta l’energia che serve ad alimentare la ZI di Osoppo, gran parte della Carnia e la Valcanale, deve arrivare dalle Centrali termoelettriche di Monfalcone o Torviscosa, e in caso di indisponibilità di tale connessione a 230 kV dal Veneto, con aggravio di costi per utilizzo di fonti fossili ed un tasso di perdite di potenza in rete di circa il 5- 8%. (...)