«Salviamo il lago dall’interramento»
Messaggero Veneto, 23 febbraio 2011
CAVAZZO. «L’ampliamento della centrale di Somplago è un’opportunità, se Edipower garantisce lo sfangamento del Lago di Cavazzo» (operazione mai svolta neppure nei bacini dell’Ambiesta e del Lumiei). Che questa sia una condizione ineludibile lo hanno spiegato ieri i sindaci di Cavazzo Carnico, Dario Iuri, di Verzegnis, Luciano Sulli, di Trasaghis, Augusto Picco, e di Bordano, Gianluigi Colomba, nella conferenza stampa indetta – hanno spiegato – per dare «informazioni corrette e documentate dopo tanti allarmismi». «Lasciato così com’è – hanno spiegato – nel giro di 110 anni, con 130 mila mc l’anno, il lago si interra e ci si può piantare le patate. L’impianto nuovo lo accelererà del 10%, non di più».
Ieri è stata presentata la perizia redatta dall’ingegnere Franco Garzon e commissionata dai Comuni con il contributo delle due Comunità montane locali e del Bim. Per Garzon il progetto di Edipower risulta carente in alcuni aspetti. Il primo problema riguarda i sedimenti, con 130 mila mc l’anno. Per Garzon con una rendita dell’impianto di 13 milioni di euro l’anno per Edipower, la società si può permettere di pulire il lago con un costo di 300-400 mila euro l’anno. Comuni, Regione e il decreto di Via – ha spiegato – hanno imposto prescrizioni precise che dovranno trovare una precisa risposta nei documenti integrativi richiesti al proponente e attesi per fine febbraio. Altro problema per Garzon come per i Comitati è la riduzione di alcuni gradi della temperatura sulla zona superficiale del lago di Cavazzo, per cui comunque vi sarebbe una soluzione tecnica del costo di 6-7 milioni con un canale ad hoc che colleghi il centro del lago con la presa della centrale di Somplago e lo scarico. Sul problema delle sorgenti del Rio Vaat (ci sarebbe il 10% di possibilità che vengano intercettate dalla galleria e comunque ci sarebbe un sistema da 6-7 mila euro per risolvere il problema) e la stabilità dei versanti per Garzon è necessario un continuo monitoraggio per garantire azioni di ripristino e salvaguardia immediate. Non vi sarebbero invece problemi di tenuta della diga, di stabilità idrogeologica dei versanti e dei depositi di smarino. Per l’aspetto energetico globale emerge che il risparmio di combustibili fossili sarebbe garantito: l’intervento permette un risparmio annuo di 11 mila tonnellate di gasolio. «Finalmente – dice poi Iuri – sono stati inseriti i livelli massimi di escursione dei due bacini». I sindaci ora attendono le risposte di Edipower alle criticità evidenziate ma anche di discutere delle opportune compensazioni.
Tanja Ariis
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