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domenica 27 febbraio 2011

Lago, conferenza dei Comitati - IV

Anche il Messaggero Veneto ha dato ampio risalto alla conferenza stampa promossa dai Comitati unitamente al WWF e Legambiente.




«Centrale, si riapra la procedura di Via»

di LAURA PIGANI

CAVAZZO. Il lago di Cavazzo sarà destinato a sparire, nel giro di un secolo, se sarà potenziata la centrale di Somplago con un sistema di pompaggio. Ciò con un gravissimo danno ambientale. Lo sostiene la relazione del tecnico, l’ingegner Franco Garzon, incaricato dai Comuni (Trasaghis, Bordano, Cavazzo e Verzegnis) di esaminare il progetto di Edipower. Per impedire questo i comitati per la difesa e lo sviluppo del lago e per la tutela delle acque del bacino montano assieme a Legambiente, Wwf e i consiglieri regionali Enore Picco e Stefano Pustetto chiedono al Ministero per l’ambiente e alla Regione di riaprire le procedure di approvazione e di impatto ambientale (Via). Inoltre, ritengono necessario che la Regione incarichi «luminari superpartes per uno studio approfondito sull’opportunità o meno di realizzare l’ampliamento della centrale». Il problema dell’interramento del lago è stato illustrato durante una conferenza stampa, promossa ieri nel palazzo della Regione. «È venuta a galla la verità sul lago – hanno sottolineato i presidenti dei comitati Valentino Rabassi e Franceschino Barazzutti –. Il tecnico incaricato dai Comuni di esaminare il progetto di Edipower di ampliamento della centrale di Somplago ha indicato come il progetto sia superficiale, ma perchè allora il ministero lo ha approvato? Per colpa dei Comuni di Trasaghis, Bordano, Cavazzo e Verzegnis che hanno dato parere positivo – si sono risposti –, del presidente della Regione Tondo che come Ponzio Pilato se n’è lavato le mani e del ministero dell’Ambiente oltre che dei parlamentari friulani. Per evitare che sparisca – a loro dire – l’unica soluzione è quella di immettere fuori dallo stesso lago lo scarico della centrale e non gli eventuali drenaggi ipotizzati dall’ingegner Garzon per “accontentare” i sindaci committenti e favorire la realizzazione del progetto di Edipower». «Il progetto di Edipower e la stessa Via – ha ribadito l’ingegner Giorgio Cavallo, presidente regionale del Wwf – non hanno preso in considerazione il problema dell’interramento del lago di Cavazzo. Alla luce di questo nuovo fatto è necessario riaprire la procedura di Via. Il ministero e la Regione devono prendere atto della nuova situazione». «Tondo – ha indicato Picco – deve definire un piano energetico regionale e verificare – in maniera superpartes – se l’ampliamento è necessario (a me risulta che la nostra regione addirittura esporti energia) e se serve sprecarne per ripomparla dal lago di Cavazzo a quello di Verzegnis o se si tratti solo di un’operazione speculativa». E si è posta l’attenzione anche sull’inevitabile riduzione delle temperature (4 gradi): «che farebbe morire definitivamente il lago, uccidendo i pesci e impedendo alla gente di fare il bagno». Inoltre, è stato sottolineato che la Provincia autonoma di Trento ha bocciato un progetto di impianto di pompaggio sul lago di Garda, a firma dello stesso ingegner Garzon, evidenziando che «con il sistema di pompaggio, usando energia da centrale termoelettrica o nucleare, di notte si utilizza il 40% di energia in più rispetto al giorno». Un aumento mitigato, secondo il ministero dell’Industria, dal fatto che l’energia che serve per pompare l’acqua di notte proverrebbe da centrali (nucleari) efficienti che producono meno Co2. Un fatto contraddetto sempre da Trento. «Anche la nostra Regione – hanno concluso i Comitati –, nell’esame di questi progetti, adotti i criteri della Provincia di Trento».

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