Trasaghis, importanti novità per la "Leaders Pumps"

Il tema dell'occupazione è sempre "caldo". Nella zona industriale di Trasaghis campeggia il caso dell'ex Leader Pumps, una Ditta la cui chiusura ha provocato pesanti conseguenze per tante famiglie.
Qualche spiraglio pare venire dalla ricerca di una soluzione alternativa.











Nasce la ditta degli operai

di Paola Treppo, da: Il Gazzettino, Venerdì 4 Febbraio 2011

Erano finiti in cassa integrazione straordinaria a seguito della chiusura della fabbrica dove avevano lavorato per anni, accumulando tanta esperienza e conoscenze specifiche. Così, quando l'opificio ha smesso di produrre e le macchine sono state trasferite fuori dal Friuli, non si sono dati per vinti e hanno scelto di sfruttare le loro competenze creando una piccola società. È successo a Trasaghis dove un gruppo di operai della Leader Pumps, oggi Dub Pumps, hanno costituito una nuova realtà produttiva che opera nello stesso settore, quello delle pompe elettromeccaniche. Di lavoro al momento ce n'è anche perché la Spa da cui dipendevano prima che la fabbrica carnica chiudesse è leader nel suo campo a livello nazionale e non solo: la Dub-Pumps, infatti, uno dei bracci operativi della Dwt Holding, ha sedi a Mestrino, Bientina (Pisa), Castello di Godego (Treviso), Brendola (Vicenza) e occupa a oggi 658 persone. La chiusura dell'opificio di Trasaghis era stata decisa il 21 aprile dello scorso anno in seno a una riorganizzazione della società, con attivazione di una cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per tutti i 64 dipendenti. «In questi mesi - spiega Luigi Oddo della Uil - alcuni operai si sono riuniti creando una nuova società che offre servizi specifici nello stesso comparto, altri sono stati assunti a tempo indeterminato in diverse fabbriche della provincia. Siamo così riusciti a raggiungere il tetto del 30 per cento della maestranze reimpiegate. Questo consente a chi non ha ancora trovato lavoro di godere di un nuovo anno di cigs che prenderà avvio alla fine di aprile. Si tratta perlopiù di personale femminile per cui facciamo un appello sia agli imprenditori della zona che alle istituzioni, affinché tutti riescano a trovare una nuova occupazione. Nella primavera del 2012, infatti, queste persone sono destinate altrimenti alla mobilità».