Leggiamo sul Gazzettino di Oggi:
Tiro a segno, sport remieri ed arrampicata. Queste le carte sportive che si giocheranno tre dei quattro comuni della Conca tolmezzina per poter partecipare attivamente al progetto «Gemona-Città dello Sport e del Benstare», l'iniziativa affidata al project manager Enzo Cainero che ambisce a «costruire» una micro regione sportiva sviluppata attorno al Comune pedemontano coinvolgendo 15 comuni dalla Carnia a San Daniele, pronti a mettere in rete il meglio degli impianti sportivi esistenti assieme poi alle competenze dell'Università degli Studi di Udine e dell'Azienda sanitaria. (…)
Per quanto riguarda invece il comune di Cavazzo Carnico l'adesione deliberata mira alla valorizzazione del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni ove è possibile praticare quasi tutti gli sport remieri, dalla vela al canottaggio, alla canoa. Per il comune di Verzegnis infine l'obbiettivo ricercato dall'amministrazione comunale sarà quello di elevare le potenzialità della locale palestra di roccia e delle strutture sciistiche esistenti il località «Sella Chianzutan» A livello complessivo di tutti i 15 comuni coinvolti, Cainero ha indicato in almeno 2,2 milioni e mezzo di euro, l'ammontare degli investimenti da realizzare, nell'arco di un triennio, tesi a riqualificare, potenziare o realizzare ex novo le strutture destinate ad ospitare le varie attività. Fondi che verranno reperiti attraverso Regione, Provincia e sponsor privati.
(David Zanirato, La conca gioca la carta sport, Il Gazzettino, domenica 13 febbraio 2011)
Cavazzo fa naturalmente bene a muoversi per cercare di ottenere contributi. Non ci risulta però che nel territorio del Comune di Cavazzo e tanto meno nella fascia lacustre di competenza vi siano attualmente strutture “ove è possibile praticare quasi tutti gli sport remieri, dalla vela al canottaggio, alla canoa”. Non sarebbe quindi preferibile potenziare le attività nautiche dove già esistono le strutture e cercare di reperire risorse per altre iniziative presenti sul territorio (p. es. la struttura di Masareit o la palestra di roccia di San Candido)?
Si badi bene che questa non è una riflessione per dividere e mettere ancora "l'un contro l'altro armati", bensì proprio per l'esigenza sentita di un coordinamento e di un "fare sistema" unitariamente, cosa che, spesso, è mancata. (A&D)
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