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venerdì 25 febbraio 2011

Trasaghis, ricordo di Bottecchia e Bearzot



La stampa ha dato notizia della prossima organizzazione di manifestazioni, nel Comune di Trasaghis, per ricordare due figure di primo piano del mondo dello sport: Ottavio Bottecchia ed Enzo Bearzot.

C’è il tributo a Bearzot dai suoi campioni dell’82

UDINE. Bottecchia, due volte signore del Tour de France, quando la Grande Boucle per gli italiani era sempre stata un miraggio. Enzo Bearzot, uno che partendo da Aiello portò l’Italia alla vittoria del Mondiale dopo quarant’anni da quegli impolverati trofei degli anni Trenta. Due grandi personaggi dello sport friulano (Bottecchia di San Martino Colle Umberto divenne pordenonese d’adozione) che saranno ricordati a Trasaghis il 17 maggio dal Comitato tappa dello Zoncolan guidato da Enzo Cainero. «Due glorie dello sport friulano non potevano mancare nella marcia di avvicinamento al Giro, un evento che sta mettendo il Friuli in vetrina in tutto il mondo» spiega Cainero.
Perchè Trasaghis? Semplice perchè poco prima della frazione di Peonis il 3 giugno del 1927 il
ciclista, mentre era impegnato in un allenamento, ebbe un misterioso incidente che gli costò la vita. Morì infatti dopo 12 giorni di coma a Gemona il 15 giugno. E proprio davanti al monumento dedicato al campione il prossimo 20 maggio transiterà la 13ª tappa del Giro, la Spilimbergo-Grossglockner. Quattro giorni prima, invece, all’auditorium di Trasaghis il Comitato tappa e il ciclismo friulano (e non solo) celebreranno il campione. E con lui, in un gemellaggio riuscitissimo, sarà ricordato pure il grande Enzo Bearzot, scomparso lo scorso 21 dicembre a 83 anni. Il cittì friulano (con tutto il rispetto per Lippi e il suo trionfo) ha portato all’Italia del calcio la vittoria più bella, un successo epico nato dalle polemiche della fase a gironi che avevano rafforzato un gruppo cementato alla grande da altri due friulani come capitan Zoff e Collovati. Saranno proprio i campioni del 1982 a ricordare il loro cittì a Trasaghis. Di più, Cainero, con il sindaco di Gemona Paolo Urbani, cerca l’impresa: far disputare ai campioni dell’82 a Gemona nel tardo pomeriggio di quel 17 maggio una partita celebrativa, avversario da definire, per ricordare l’allenatore (c’è già un’intesa di massima) e ricevere a 35 anni di distanza un simbolico grazie da parte della città. Pochi giorni dopo il terremoto del 6 maggio, infatti, l’associazione calciatori, guidata già dall’avvocato Campana, donò 40 milioni di lire per la ricostruzione del campo sportivo. Ora i gemonesi vogliono ricordare quel gesto con una targa da collocare al campo sportivo. Con i ragazzi del 1982. E il “vecio” Bearzot nel cuore. (a.s.)


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