Pronta replica di Legambiente alle dichiarazioni del sindaco di Trasaghis, contrario al riesame della procedura di Valutazione di impatto ambientale proposta dall’associazione, unitamente a WWF e Comitati, dopo le risultanze della relazione Garzon. Legambiente ribadisce che «Si tratta di questioni e proposte non affrontate, o affrontate in maniera totalmente diversa, in sede di procedura Via» e quindi meritevoli di riesame.
«Nuova procedura Via per la centrale»
Messaggero veneto, 5 marzo 2011
CAVAZZO. Raddoppio della centrale di Somplago. Legambiente risponde al sindaco di Trasaghis, Augusto Picco che aveva criticato l'associazione ambientalista per aver chiesto la riapertura della procedura di Valutazione di impatto ambientale.
«L'ingegner Garzon incaricato dai comuni rivieraschi di valutare in maniera indipendente i possibili effetti dell'impatto del pompaggio proposto da Edipower - spiega Legambiente - ha messo in luce due questioni fondamentali: un abbassamento probabile della temperatura del lago di almeno due gradi, e un'accellerazione dell'interrimento del lago stesso. Sulla prima questione, l'ingegnere propone un radicale cambiamento delle modalità di prelievo e scarico delle acque nel lago; sulla seconda, determinata soprattutto dall'attuale funzionamento della centrale, propone di attivare una costante attività di dragaggio del limo depositato sul fondo».
«Si tratta di questioni e proposte non affrontate, o affrontate in maniera totalmente diversa, in sede di procedura Via - continua l'associazione ambientalista- e poiché si tratta di questioni ambientali, non ci pare che possano trovare adeguata risposta solo nella conferenza di servizio per l'autorizzazione dell'impianto. Per questo ribadiamo che, a nostro parere, vanno trovare le modalità per un riesame dei temi sopra citati da parte del Ministero dell'ambiente nell'ambito di un rinnovo delle procedure di Via». «Ma la questione oltremodo spinosa - continua Legambiente - è quella dell'interrimento del Lago di Cavazzo: sostanzialmente l'ingegner Garzon afferma che in 50 anni di esercizio della centrale idroelettrica di Somplago il lago è stato riempito dal trasporto solido per un terzo (con circa 7 milioni di metri cubi di materiale) e che quindi, andando di questo passo, nei prossimi 110 anni il lago scomparirà, mentre la tendenza naturale senza l'apporto della centrale idroelettrica avrebbe permesso una vita di 6 mila anni. L'ulteriore apporto del pompaggio determinerebbe un peggioramento solo del 10%. A questo punto la domanda che ci poniamo come Legambiente Fvg è: non è forse questa una denuncia di un grave danno ambientale in atto, dovuto all'attuale funzionamento della centrale, su cui bisogna subito intervenire? anche indipendentemente dalla stessa procedura di Via sul potenziamento con pompaggio dell'impianto di Somplago. Diventa perciò importante che riparta subito un confronto e un dialogo tra comitati, amministrazioni locali e regionali, associazioni e cittadini e la stessa Edipower per mettere a fuoco una vicenda che rischia di ingigantirsi sempre più e di non trovare sbocchi che rispondano a un vero interesse generale».
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