Chi sarà il nuovo padrone del parco idroelettrico del FVG?
Si trascina ormai da mesi la controversia, tra Electricité de France (EdF) e gli azionisti italiani di Edison sul destino di quest’ultima, di cui EdF è l’azionista di riferimento.
Poiché Edison è azionista al 50% di Edipower spa, la controversia ha coinvolto anche quest’ultima sino all’ipotesi di spacchettamento di essa e delle sue centrali elettriche tra i vari azionisti e nuovi soggetti interessati. Conseguentemente, gli impianti idroelettrici di Edipower nella nostra regione stanno per cambiare padrone singolarmente o in blocco.
Mentre della controversia e del conseguente spacchettamento di Edipower hanno scritto diffusamente i quotidiani nazionali trattandosi di un settore importantissimo qual è l’energetico, si assiste ad un ingiustificato silenzio da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, delle istituzioni, della politica, della associazioni di categoria, dei comuni sedi di impianti idroelettrici, nonostante la presenza in regione di un consistente parco idroelettrico di Edipower li coinvolga oggettivamente.
Di fronte a tanta indifferenza i Comitati che contrastano il progetto di potenziamento della centrale di Somplago mediante pompaggio hanno assunto l’iniziativa di indire una conferenza stampa, che si è svolta mercoledì 05 ottobre ore 10, presso la sala Kugy del Palazzo della Regione in Udine, per esporre, unitamente a Legambiente FVG e al WWF, le proprie posizioni su tale importante argomento per portarlo all’attenzione delle istituzioni, della politica e della società regionale.
Mentre è in corso il riassetto azionario dell'Edison, quindi, i colossi francesi e altri azionisti minori cercano di accaparrarsi quanti più possedimenti possibili. E poichè Edison possiede al 50% Edipower, che a sua volta possiede tutte le centrali idroelettriche sull'asta del Tagliamento e del Cellina, è chiaro che la posta in gioco è la proprietà del parco idroelettrico del FVG, capace di fornire energia a costi bassissimi rispetto a quelli delle centrali termoelettriche.
Poiché Edison è azionista al 50% di Edipower spa, la controversia ha coinvolto anche quest’ultima sino all’ipotesi di spacchettamento di essa e delle sue centrali elettriche tra i vari azionisti e nuovi soggetti interessati. Conseguentemente, gli impianti idroelettrici di Edipower nella nostra regione stanno per cambiare padrone singolarmente o in blocco.
Mentre della controversia e del conseguente spacchettamento di Edipower hanno scritto diffusamente i quotidiani nazionali trattandosi di un settore importantissimo qual è l’energetico, si assiste ad un ingiustificato silenzio da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, delle istituzioni, della politica, della associazioni di categoria, dei comuni sedi di impianti idroelettrici, nonostante la presenza in regione di un consistente parco idroelettrico di Edipower li coinvolga oggettivamente.
Di fronte a tanta indifferenza i Comitati che contrastano il progetto di potenziamento della centrale di Somplago mediante pompaggio hanno assunto l’iniziativa di indire una conferenza stampa, che si è svolta mercoledì 05 ottobre ore 10, presso la sala Kugy del Palazzo della Regione in Udine, per esporre, unitamente a Legambiente FVG e al WWF, le proprie posizioni su tale importante argomento per portarlo all’attenzione delle istituzioni, della politica e della società regionale.
Mentre è in corso il riassetto azionario dell'Edison, quindi, i colossi francesi e altri azionisti minori cercano di accaparrarsi quanti più possedimenti possibili. E poichè Edison possiede al 50% Edipower, che a sua volta possiede tutte le centrali idroelettriche sull'asta del Tagliamento e del Cellina, è chiaro che la posta in gioco è la proprietà del parco idroelettrico del FVG, capace di fornire energia a costi bassissimi rispetto a quelli delle centrali termoelettriche.
Si chede allora Barazzutti del Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento: "Perchè la Regione non fa nulla per accaparrarsi questo ben di dio che si trova a casa nostra? Perchè non interessa a nessuno? Nemmeno agli industriali costretti a cercare corrente elettrica in Austria e in Slovenia proponendo elettrodotti deleteri per l'ambiente. Perchè nessuno fa niente, rimanendo in silenzio mentre ci portano via una delle fonti più preziose che un paese possa desiderare? Fonte d'acqua che, peraltro, è un bene comune".
da: http://cms.legambientefvg.it/energia
Credo che questi problemi vanno affrontati prendendoli per il manico, non con estemporane dichiarazioni di intenti,o ancor peggio, con contradittorie posizioni sull'ogetto del contendere. Chi oggi propone l'aquisto delle Centrali,da sempre contari,a dighe sbarramento sui fiumi, di derivazioni, di captazioni, non può essere compreso, ne seguito,proprio da quelle istituzioni,a cui si rivolge la proposta.L'ambiente ne trarrebbe beneficio? Se cambiasse proprieta,il lago ,migliorerebbe il suo aspetto?siamo sicuri, che i cittadini ne trarebbero giovamento economico?Buona può,essere l'idea dell'ex Cavallo con tutti i se,e i ma del caso, che a citando la formula cooperativa come la SECAB di Paluzza,che mi sempra la strada più corta,la più percorribile. Compri tutto la SECAB, e diventiamo tutti soci cooperatori, in modo di beneficiare del prezzo che gia, i soci di quella realta anno.Ma per questo,possa accadere,detto da me in modo molto...ma ...molto sempliciotto e ingenuo,si dovrebbe creare una condizione reale,favorevole cioè, chi Vende!!anche che Edison venisse smembrata, restano sempre gli altri soci,che sicuramente non rinunceranno, cambieranno il nome a Edipower e tutto continuerà.Almeno,chè non si pensi al vecchio. e sempre simpatico Esproprio Proletario (una battuta)cè stato il tempo, per comperare ,o aqusire, le centrali,alloche ENEL fu costretta a vendere,a mettere sul mercato la parte eccedente,in ottemperanza al decreto così detto Bersani,abbiamo letto che un ex avrebbe consigliato Tondo di aquistare le centrali,anche lo stesso Tondo disse di aver consigliato la Regione di aquistare,non se ne fece nulla ,forse non era cosi semplice resta il rammarico che non ci abbiano nemmmeno provato.Quanto al proplema lago quando,se si vorra,discuterne, prendendo il problema,per il manico,appunto senza cadere nella retorica,con i piedi per terra, non sulle nuvole,guardando la realta,non i sogni, o ciò che si vorrebbe sognare,ci fu un Sindaco,che prese una lodevole iniziativa,credo che tutti ricordino,il Drago che imponente usciva dal Lago,era la leggenda. Cerchiamo di stare nella realtà
RispondiElimina@Luci: mi sembri piuttosto confuso. Ripassa dal Via attraverso le relazioni dei tecnici del comitato e vai a ripescare le proposte avanzate dai comitati stessi e poi riformula i tuoi concetti. Troverai la luce.
RispondiElimina(c.r.)
siamo proprio il paese dei cachi..
RispondiEliminaci facciamo soffiare da sotto il naso dai stranieri anche le nostre centrali alettriche,non meravigliamoci se poi le nostre industrie devono andare all'estero.
E per fortuna siamo una regione autonoma..
@Montanaro: Però?
RispondiEliminaToni
però la vedo dura ora reperire i fondi per aquisire tutto il parco edipower o edison, forse si doveva pensare anni fa quando hanno smembrato l'enel, in quei tempi le vacche erano più grasse e forse qualcosa si poteva fare, ora dopo 3 anni di crisi economica dove li prendiamo i soldi?
RispondiElimina@montanaro: incasserete le compensazioni e così comprerete la centrale. O no?
RispondiElimina(Ciro Rotti)
a(Ciro Rotti):
RispondiEliminaSsi.... Era una battuta spero.
@montanaro: circa le compensazioni? Non lo so, dovresti chiedere conferma ai sindaci.
RispondiEliminaCiro