Dal Balducci in marcia per la natura
Cerimonia con 500 delegati da varie nazioni sulle rive del lago di Cavazzo
CAVAZZO. Oltre 500 persone in rappresentanza di vari Paesi si sono ritrovate ieri al lago di Cavazzo per rendere omaggio alla natura. Con una cerimonia simbolica le acque di tanti fiumi del mondo sono state versate in quelle lacustri, mentre le piante e i semi provenienti dai paesi i cui rappresentanti hanno partecipato al 19° convegno organizzato dal Centro Balducci, animato da don Pierluigi Di Piazza, sono state collocate nel terreno, che rappresentava idealmente Madre Natura. Un modo per riconoscere l'importanza dell'ambiente, tanto è vero che alla manifestazione di ieri mattina erano presenti una serie di associazioni come Legambiente, il Comitato 2 sí per l'acqua bene comune, Carnia in Movimento e molti altri. «Prima c'era solo l'uomo al centro del mondo - ha spiegato un interlocutore prezioso del Centro-Balducci, Jean-Pierre Piessou -, l'anthropos, ora c'è un recupero di un concetto antico che dà importanza anche all'ambiente, al cosmos». In un mondo in cui si parla tanto di sostenibilità, ecco che il centro Balducci ha pensato a un modo speciale di rendere omaggio la natura: «Gli uomini di tutto il mondo si sono ritrovati - ha continuato - per un unico pensiero, una sola madre terra, un unico mondo, un solo sogno planetario: l'acqua, il pane, la fratellanza, la solidarietà, l'accoglienza, l'umanità». Trai 500 partecipanti c'erano anche molti giovani, d'altronde il convegno, che ha premiato il .procuratore Roberto Scarpinato come esempio di uomo che lotta contro le mafie e afferma i principi di legalità, era dedicato a Ragazzi, ragazze e donne del pianeta, protagonisti di un futuro umano. «Gli anziani in mezzo a noi rappresentano le radici - dice ancora Piessou -, gli adulti i tronchi e i bambini i rami, l'uno non può fare a meno dell'altro». Immancabile ieri un riferimento alle tante persone scomparse, proprio in nome della natura: «Ai morti sepolti sotto cumuli di terra - dice Piessou -, a coloro che hanno lottato per la terra, a chi è stato sfruttato da latifondisti, ai morti che non sono mai morti, ma che sono i nostri antenati, come testimoni intramontabili». E a proposito di popoli oppressi, per l'occasione il Centro, Balducci ha allestito una mostra di 200 fotografie coni volti dell'infanzia, di bambini vittime di tante forme di violenza..
llariaGianfagna
da: Messaggero Veneto, 3 ottobre 2011
| | |
| ||
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni opinione espressa attraverso il commento agli articoli è unicamente quella del suo autore, che conseguentemente si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione sul Blog "Alesso e Dintorni" del testo inviato.
OGNI COMMENTO, ANCHE NELLA CATEGORIA ANONIMO;, DEVE ESSERE FIRMATO IN CALCE, ALTRIMENTI NON SARà PUBBLICATO.
Grazie.