"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 6 ottobre 2011

La centrale di Somplago? Compriamocela noi! - 1

Nell'incontro di domenica sul Lago, Barazzutti l'aveva in qualche modo anticipato: mercoledì ci sarebbe stato un incontro a Udine nel quale i Comitati avrebbero fatto una proposta dirompente. E l'annuncio è stato seguito dalla concretezza del lanciare l'ipotesi: di fronte allo smembramento di Edipower tra i potentati economici, sarebbe opportuno uno "scatto di reni" per assicurarsi a livello regionale (Istituzioni, industriali..)  la proprietà delle centrali idroelettriche. Se ne discuterà sicuramente ancora....


Guerra dell’acqua, appello alla Regione

Udine, i Comitati e gli ambientalisti: Edipower rischia lo smembramento con gravi conseguenze per tutto il Friuli.


di Domenico Pecile
UDINE. È una guerra titanica. Tra potenti. Tra multinazionali. In ballo ci sono miliardi di euro per la gestione dell’acqua. Ed è una guerra che coinvolge e coinvolgerà pesantemente anche il Friuli. Ed è soprattutto una guerra – sostengono i Comitati che contrastano il progetto di potenziamento della centrale di Somplago mediante pompaggio, Legambiente e il wwf – che viene combattuta a livello nazionale e internazionale nell’assoluto silenzio della Regione Fvg.
Tutto ha origine dalle trattative in corso tra la francese Edf e gli azionisti italiani per il riassetto azionario di Edison. Riassetto che finisce per coinvolgere la controllata Edipower (la società proprietaria delle rete degli impianti idroelettrici ex Enel) al punto da prevedere lo smembramento della stessa e, quindi, del sistema delle sue centrali idroelettriche sull’asta del Tagliamento e del Cellina e delle varie altre minori nella nostra regione. Edipower, infatti, viene coinvolta perché la sua struttura azionaria è la seguente: 50% Edison; 20% Alpiq, società svizzera; 20% A2a, società delle municipalizzate riunite di Brescia e Milano; 10% Iren, società delle municipalizzate riunite dio Torino, Genova, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Secondo i Comitati Wwf e Legambiente – che ieri hanno indetto una conferenza stampa nella sede udienese della Regione (presenti Giorgio Cavallo di Legambiente; il consigliere regionale della Lega, Enore Picco; l’ex presidente del Bit Tagliamento, Franceschino Barazzutti; Valentino Rabassi del Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago; Dino Rabassi già sindaco di Trasaghis, dello stesso Comitato; Loredano Tomat già sindaco di Trasaghis, dello stesso Comitato) – nello smembramento che si sta profilando, le centrali idroelettriche, a causa dei loro costi di gestione ovviamente minimi, sono quelle assolutamente più ambite, per cui sulle stesse si stanno allungando diverse mani, non soltanto quelle degli azionisti. Come riferito da Barazzutti, della partita ci dovrebbero essere anche la romana Acea e altre società.
Da questo quadro incerto sia nelle sviluppo sia negli esiti, il grido di allarme dei Comitati degli ambientalisti. Spiega ancora Barazzzutti: «Imparando dalle province autonome di Terento e Bolzano è il caso che ad allungare la mano sulle centrali ubicate nel nostro territorio sia invece la nostra regione a statuto speciale di autonomia, mandando chiaramente a dire agli azionisti e potentati vari che non possono fare i propri comodi in casa nostra». Barazzutti, che sull’argomento lo scorso 21 settembre aveva scritto una lettera al presidente della Regione, Renzo Tondo, ricorda che qualche anno fa parlò con lo stesso Tondo prospettandogli l’acquisto di queste centrali da parte della Regione e degli imprenditori locali «che invece si ostinano ad acquistare l’energia elettrica in Austria e in Slovenia». Ma la risposta di Tondo – rivela Barazzutti – fu lapidaria: “Se lo Stato privatizza, come può la Regione, ente pubblico, comperare”? Invece, secondo i Comitati, Legambiente e Wwf, la Regione avrebbe dovuto acquistare così «oggi ci saremmo trovati un a situazione ben migliore sul piano energetico, ambientale, economico, gestionale e politico. Avrebbero fatto bene a comperare anche gli imprenditori, specialmente quelli che le centrali idroelettriche (come Somplago) le avevano a due passi dai propri stabilimenti e ora non avrebbero bisogno di disturbare le valli montane con impattanti elettrodotti dall’Austria».
Intanto, sulla vicenda si è mosso il consigliere regionale della Lega Nord, Enore Picco, che ha presentato un’interrogazione per chiedere alla regione Fvg che ruolo abbia assunto nella vicenda Edison-Edf. Nel dettaglio, Picco chiede a a Tondo e all’assessore competente di sapere «se la Regione ha partecipato o preso parte alle trattative in corso per quanto riguarda il comparto idroelettrico Edipower regionale; quale posizione intenda adottare a tutela del territorio sul piano energetico, ambientale e politico e se non ritengano doveroso adottare politiche di tutela del patrimonio idrico regionale».
da: Messaggero Veneto, 6 ottobre 2011

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