"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 28 agosto 2011

Ricordo di Siro Angeli, il poeta di Cesclans, a vent'anni dalla morte

A vent'anni dalla  scomparsa, è forse il caso di ricordare anche qui Siro Angeli, lo scrittore e poeta nato a Cesclans.
Un suo profilo è stato pubblicato ieri sul Gazzettino:

Vent'anni fa moriva Siro Angeli
di Walter Tomada


Sabato 27 Agosto 2011, Il Gazzettino
Vent'anni fa, il 22 agosto 1991, moriva a Tolmezzo a 78 anni Siro Angeli, tra le voci più alte del Novecento letterario friulano. Questo scrittore eclettico e libero dalla natia Cesclans salì al proscenio letterario, teatrale e persino televisivo di un'Italia che nemmeno sapeva dove fosse la Carnia: e molti la conobbero proprio attraverso l'immagine di Angeli, che interpretò il ruolo di Barbe Zef nell'adattamento filmico della "Maria Zef" di Paola Drigo portato sugli schermi da Vittorio Cottafavi. Per uno scherzo della società mediatica, nella memoria degli stessi friulani Siro Angeli è più noto per tale ruolo da attore che per la sua vasta attività di drammaturgo, sceneggiatore, poeta, romanziere che già da giovane partì dalla Carnia: ognun cui pòuc, cui tant - al tradisc. Jò j ai fat la mê part, - scomenzât pizzul -, cun mê màri e il gno paîs, scrisse. Dopo gli studi allo Stellini fu selezionato per la frequenza della Scuola Normale Superiore di Pisa, come un altro mostro sacro delle lettere friulane: quel Carlo Sgorlon che dopo la morte di Angeli propose di intitolargli il Teatro Nuovo sostenendo: «Angeli è uno scrittore in cui il popolo friulano può veramente rispecchiarsi e ritrovarsi, perché è un autore che condivide veramente l'inconscio collettivo dei friulani». Ma di intitolazioni non ce ne sono state.
      A numerosi lavori teatrali e opere in versi, affiancò l'attività di critico cinematografico e teatrale per quotidiani e riviste, e lavorò in Rai dal 1955 per oltre 20 anni come vicedirettore del terzo programma e condirettore dei servizi di prosa radiofonici. Biografia e poesia si intrecciarono in lui in occasione della perdita della prima moglie Liliana, cui dedicò il canzoniere "L'ultima libertà" (1962). Fu un durissimo colpo e solo molti anni dopo, nel 1978, Angeli si sposò di nuovo con la poetessa Alida Airaghi, con cui andò a vivere a Zurigo. Pur lontano, visse sempre il legame con il Friuli in modo viscerale: e il terremoto del 1976 destò in lui la vena poetica in friulano. Raccolte suggestive come L'aga dal Tajament (1976) e Barba Zef e jo (1985).

Di Siro Angeli, per noi valdelaghini, è importante soprattutto ricordare il profondo legame che lo univa al suo paese e alla sua terra, un legame che traspare vivido, per esempio, nella poesia "I nons" del 1974: una pennellata sui prati ed i monti attorno a Cesclans, a riflettere sul senso arcano di quei misteriosi nomi di luogo...

Cul cîl parsòra, chel 
che jò 'i ài conossût 
al prin bati di cei 
nassût apena, il cîl 
che ur dà simpri e cumò 
jo no sai dî cemût 
a ognùn il so profîl, 
a stan, di duc' e gnei, 
i lûcs dentri dai nons 
che il timp ur à inventât 
(o cui?), ognùn tal so, 
Sacòrt, Falnôr, Cavòns, 
como dentri dai voi 
d'un frut ch'al cjala, jò; 
'a stan i lûcs bessoi 
e insieme, mont e cuèl 
e plan cun bosc e prât 
e cjamp tai nons, Nafòns, 
Piciàt, par ce ch'i sei 
par lôr, par ce ch'a son. 


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