"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 6 agosto 2011

Alesso, in piazza per il Lago - II

Offriamo ai lettori del Blog una, seppur sintetica, cronaca dei principali interventi nel corso dell’assemblea pubblica del 5 agosto organizzata dai Comitati per “parlare liberamente del progetto Edipower”. Condensare chiaramente in una pagina quanto emerso  in una discussione di tre ore non è una impresa semplice; si confida comunque venga apprezzato lo sforzo. Il Blog è naturalmente a disposizione per ospitare ulteriori approfondimenti e integrazioni. (A&D)

L'introduzione da parte dei Comitati
L’introduzione è stata affidata a Valentino Rabassi, per i Comitati, il quale ha ricostruito la vicenda, soffermandosi in particolare sulle esperienze di altre regioni italiane (emblematico il caso del Trentino che ha bocciato una serie di proposte di realizzazione di centrali idroelettriche che andassero a impattare con i laghi del territorio) e criticando quindi i “pareri affrettati” espressi dai Comuni.
Don Giulio Ziraldo, parroco di Alesso e Avasinis, dopo aver sottolineato le conseguenze ambientali del progetto Edipower per il lago, ha rinnovato l'impegno alla mobilitazione popolare, come successo, negli anni '70, contro il progetto di realizzazione dell'area di servizio.
Il giornalista Federico Rossi, dopo aver sottolineato la positività di un incontro pubblico e di un confronto aperto e democratico sulle tematiche ambientali, ha definito ambiguo il ruolo assunto dalla Regione. Ha espresso poi il parere che, nel rapporto tra le Comunità locali ed Edipower, non si debba discutere tanto di indennizzi o compensazioni, quanto, eventualmente, trattandosi di un soggetto privato, di chiedere una partecipazione agli utili, qualora venisse definita l’esecutività del progetto.
Il geologo Dario Tosoni, per i Comitati, ha analizzato le criticità del progetto Edipower, anche attraverso una analisi delle risultanze della relazione Garzon.
L’avvocato Franco Giunchi, consulente dei Comitati, ha analizzato l’iter seguito sinora, definendolo illogico: sarebbe stato preferibile e corretto analizzare, in una conferenza dei servizi, un progetto preliminare, per giungere poi ad una progettazione definitiva; ci si è invece trovati ad approvare un progetto unico che ha subito ottenuto, pur con una serie di prescrizioni, la Via da parte del Ministero dell’Ambiente. Secondo il legale, bisognerebbe rianalizzare criticamente il progetto Edipower da un pool di tecnici nominati congiuntamente da tutte le parti coinvolte.
Gian Pietro Stefanutti, di Alesso, si è chiesto se si stia operando “per salvare il lago o per ucciderlo definitivamente”.
L’ing. Dino Franzil, per i Comitati, ha ribadito la convinzione che l’intera operazione Edipower sia meramente speculativa, essendo basata sui vantaggi ottenibili dall’attribuzione dei “certificati verdi” e dal differenziarsi della variazione del prezzo di produzione dell’energia.
Un frequentatore della Valle, originario di Seveso, ha espresso le perplessità su come sia stata gestita l’intera operazione, sostenendo come il lago possa essere innanzitutto occasione di sviluppo per il territorio.
Bruno Zilli, di Alesso, ha rinnovato un appello alla mobilitazione per la salvaguardia della natura, senza farsi attrarre dai miraggi della finanza e delle società per azioni.
Manuel Stefanutti, di Alesso, si è soffermato sul ruolo delle amministrazioni comunali, che dovrebbero muoversi cercando il maggior livello possibile di coinvolgimento della popolazione e di condivisione delle scelte e proponendo, nel caso specifico, l’indizione di un referendum.
Anche Mario Tassotti di Alesso e Tiziana De Cecco di Braulins sono intervenuti sostenendo la necessità che i Comuni diano una corretta informazione e coinvolgano la gente sulle scelte.
Claudio Polano di Gemona ha ricordato i documenti dell’Ente Tutela Pesca, estremamente critici sulle conseguenze per il lago del progetto Edipower, rinnovando la richiesta di un referendum tra la popolazione.
Enore Picco, per i Comitati, ha sottolineato la difficoltà di affrontare correttamente, con la Regione, l’analisi delle diverse problematiche riguardanti il lago e ha espresso il disagio per come, negli ultimi anni, con le decisioni prese dagli amministratori locali, si sia perso quel livello di partecipazione costruttiva che aveva caratterizzato il territorio.
Saira Franzil di Alesso ha auspicato l’apertura di un confronto aperto, anche con la partecipazione diretta dei rappresentanti di Edipower.
Giorgio Deotto, originario di Verzegnis, ha espresso l’opinione che, in quella realtà, il problema sia poco sentito; ha anche aggiunto che, di fronte a un lago sostanzialmente già ucciso dall’inquinamento, l’unica strada sia di rivolgersi alla magistratura per il danno ambientale arrecato.
I Sindaci di Trasaghis, Verzegnis e Cavazzo
Augusto Picco, sindaco di Trasaghis, ha motivato il parere favorevole espresso dall’amministrazione, affrontando diverse delle tematiche emerse, sostenendo in particolare che la relazione Garzon è un documento complesso che va analizzato in maniera completa, senza prenderne solo alcune parti; il meccanismo dei ripompaggi viene utilizzato in numerose esperienze in tutto il mondo e il progetto Edipower rientra in tali procedure; il referendum è ammesso dallo statuto solo per questioni che riguardino esclusivamente il territorio comunale; si è deciso di non revocare il parere favorevole dato nel 2008 in quanto nella prossima conferenza dei servizi saranno rianalizzate tutte le problematiche e la stessa Regione, volendo, ha ancora la facoltà di respingere il progetto Edipower.
Luciano Sulli, sindaco di Verzegnis, ha  sostenuto che l’amministrazione ha ritenuto di assicurare l’interesse  dei cittadini del Comune traendo il massimo vantaggio dalla contrattazione con Edipower relativamente agli introiti da produzione di energia elettrica, in un progetto, del resto, che rientra nelle finalità del Piano Energetico nazionale cui gli amministratori sono obbligati a dare risposta.
Dario Iuri, sindaco di Cavazzo, ha esordito ricordando alcuni aspetti della propria storia personale per sottolineare l’impegno in difesa del lago e citando i passi seguiti dall’amministrazione per la valorizzazione del territorio. Ha poi sostenuto che il problema, comprensibilmente sentito a Somplago, lo sia  molto meno nel resto del territorio comunale.
Annamaria Gisolfi di Alesso ha ribadito la necessità che, in difesa del lago, vi sia una mobilitazione, anche decisa, da parte della popolazione.
Gli ex sindaci di Trasaghis Dino Rabassi e Loredano Tomat hanno ricordato lo spirito che ha guidato il rispettivo mandato amministrativo, la ricerca della concretezza, il tentativo del coinvolgimento popolare nelle scelte.
Franceschino Barazzutti, per i Comitati, in chiusura, ha sostenuto come la situazione attuale, con i pareri favorevoli espressi dalle amministrazioni comunali, veda i Comuni stessi in una posizione di “oggettiva  debolezza contrattuale”. Ha conseguentemente ribadito la richiesta che le delibere favorevoli vengano ritirate, prima della indizione della conferenza dei servizi, e si indica un referendum tra la popolazione capace di offrire un dato univoco e una conseguente indicazione operativa. Ha anche preannunciato che, qualora dovessero andare a realizzazione concreta i progetti, con le paventate conseguenze ambientali negative, i  Comitati stessi potrebbero costituirsi quali “parte civile” legittimata a richiedere l’indennizzo del danno ambientale.

11 commenti:

  1. Secont me, il Comitât che al difint il lât, simpri cun civiltât e intal rispiet de leç, a chest pont, o al rive a inmaneâ une proteste une vore fuarte e dal fuart impat mediatic o il lât al è za biel che muart! Secont me, pai sindics oramai la cuestion no à plui nuie a ce fâ cun lât ma e je deventade dome une cuestion di "podê personâl". Sono Sì o No, lôr i SINDICS? E i Comitâts e la int, cemût si permetino di meti in discussion la lôr "autoritât"? Oramai, in public, secont me, i sindics a difindaran simpri la sielte za fate e no tornaran indaûr....

    Domandait cun fuarce lis dimissions dai Sindics! Ce spietâiso ancjemò? Se un sindic nol fâs l'interes de sô comunitât...si mande a cjase!

    Almancul jo la viôt cussì....

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  2. Spero, sia solo un sunto, anche molto sintetico,degli interventi in quella riunione organizzata dai Comitati in piazza ad Alesso,perchè, se non fosse così e ciò che scrivi sul blog rispechiasse gli interventi dei partecipanti,cè solo un commento da che mi viene,siamo passati dalla retorica carteacea a quella, comiziante,non una proposta sul da farsi,per rissollevare le sorti del lago, pompa, o non pompa,che in questa retorica ci siano entrati anche i Sindaci,sempre se quello che pubblichi corrisponda correttamente al loro pensiero.Il compito dei Sindaci in questo momento,in questa fase, a mio avviso sarebbe quella di avviare subito degli studi realistici magari avvalendosi ancora della consulenza dell, ing. Garzon,ma anche l,Università di Udine ma anche giovani che sicuramente portatori di idee più fresche,costa!! Certo che costa, e c'era anche modo di finanziare questi costi,l'assestamento del bilancio approvato dal Consiiglio Reginale pari a 190.000.000 Euro poteva contenerne 100.000 per questi studi (Ricordo ancora una volta di più che il Lago è un patrimonio del Demanio idrico Regionale,
    invitai gli amici di questo blog ad inviare una email a tutti i Consiglieri) Regionali,personalmente lo fatto non ho purtroppo ricevuto risposte.Al Consigliere che a parlato in piazza, qualcuno gli a chiesto se avesse presentato un emendamento in tal senso. Da parte mia andro a spulciare il documento appena sarà pupplicato,e sono sicuro che troverò dentro finanziamenti per Parocchie, Enti amici degli amici e qualche milione a disposizione della Casta. Ora, signori Sindaci non presentatevi alla Conferenza dei Servizi con nulla in mano,ma con progetti e idee fattibili,possibilmente condivisi dai vostri concittadini,la retorica di piazza non porta da nessuna parte. Luci

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  3. @ Luci: la cronaca è un contributo, anche abbastanza corposo, per informare su quel che è venuto fuori nel corso dell'incontro. Vedremo se altri organi di informazione offriranno un resoconto maggiormente dettagliato (difficile!) o più preciso. L'elemento più significativo, a parere di A&D, è venuto dal fatto che la gente abbia potuto ascoltare, in uno stesso contesto, le diverse posizioni. Quanto di contrapposizione possa essere superato, è tutto da verificare.

    @ Michi: l'ipotesi prospettata dovrebbe avere il supporto di una mobilitazione popolare dura e decisa. Siamo sicuri che l'andamento generale vada in quella direzione? La discussione è comunque aperta.

    Grazie a tutti

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  4. @ Alesso e dintorni

    Se la int no à voie di meti in discussion i Sindacs....la partide e je za pierdude!

    No ise ora di finîle di sbassâ simpri il cjâf?

    Il Sindic il "paron" e ducj chei altris sontans? E se no la pensin come il Sindic alore il probleme del lât al devente un câs di "lesa maestà del potere costituito"?

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  5. @Luci, peccato lei non fosse presente all'incontro, avrebbe potuto sottoporre queste sue interessanti considerazioni direttamente agli interessati.
    Avrebbe così potuto rendersi conto, soprattutto, che una proposta concreta e fattibile è stata presentata.
    Da persona arguta quale sembra essere, mi stupisco che definisca "retorico" un incontro di piazza non avendovi preso parte.
    (n.c.)

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  6. Jo no cognos lis dinamichis di un piçul Comun. Ma a Udin, se Honsell nol met a puest lis busis di un marcepît....a son dolôrs par Honsell! La int no tâs e no esist il "rispet sotan" par nissun: nancje par un Sindic ex-retôr! E al è just al sedi cussì parcè che il Sindic al è al servizi de Comunitât e no il contrari.

    Mi disin che intun piçul Cumun lis dinamichis a son diviersis di chês di une citât come Udin: il sindic al è une "autoritât" di rispietâ, dome parcè che al è il sindic.

    Poben, ce isal plui impuartat par vualtris, puartâ rispiet a une autoritât che al dovarès jessi al servizi de Comunitât, o difindi il lât de muart sigure?

    Secont me, la cuestion e je dute ca....

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  7. In riferimento alla discussione ho sentito il problema del "infangamento" del lago.

    Il geologo Tosoni ha affermato pubblicamente che il lago, secondo la relazione del Ing. Garzon, sarà interrato entro 110 anni e che all'interno del testo c'è un ulteriore specifica che il tempo di riempimento si ridurrà a qualche decina di anni
    trasformando il lago in una enorme palude.

    Questa tesi è stata smentita dai sindaci, i quali hanno affermato per ben 2 volte che il tempo di riempimento del lago sarà di 110 anni con o senza potenziamento non fornendo soluzioni a tale problema.
    Secondo loro quindi, il nuovo ciclo produttivo non accelererà i tempi di riempimento.

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  8. Al Blogger, aihme un pò distratto. Nella cronaca degli interventi si è dimenticato di citare il sig. del comune di Forgaria che faceva parte dei comitati contro la costruzione dell'autostrada Cimpello-Sequals-Gemona. Il suo intervento, se ricordo, chiedeva una preoccupante riflessione sul fatto che oggi dei cittadini siano costretti ad unirsi in comitati per difendere e tutelare il proprio territorio. Sostituendo così nel proprio compito gli enti preposti pagati, anche molto bene, per farlo.

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  9. Il "Blogger distratto" si scusa per non aver citato il signore di Cornino e anche l'altro signore che si è espresso più volte chiedendo delucidazioni sul problema dei fanghi. Ammesso questo, aggiunge di non aver mai letto altrove, per queste o altre circostanze, cronache così dettagliate (della serie "Làuditi mus").
    Grazie comunque a tutti quanti stanno intervenendo nella discussione; è un altro aspetto di quella che abbiamo chiamato "la democrassìe dal làuc": piazze reali e piazze virtuali per la discussione ed il confronto.

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  10. La posizione dei sindaci sta diventando indifendibile, quello che inizialmente è stato un errore di valutazione in buonafede causa ignoranza della difficile materia in questione, ora si sta rivelando una catastrofe anche elettorale. sembra che abbiano dimenticato che sono l'espressione della volontà della maggioranza dei cittadini!
    La questione ambientale è complessa ma allo stesso tempo anche chiara! Uccidere un ecosistema come il lago è una scelta dettata dal coraggio o dall'incoscienza? Come possono assumersi tale responsabilità? Oltre allo studio ingegneristico dell'Ing. Garzon forse si sarebbe potuto fare anche uno studio ambientale, magari affidato ai ricercatori di Scienze naturali.
    Non si può certo parlare di energia pulita o rinnovabile, perchè x pompare l'acqua verso Verzegnis si deve pescare comunque enrgia dalla rete, che noi compriamo a caro prezzo dall'estero!L'energia elettrica è la forma più nobile di energia, perchè non insistere con la regione sul parco eolico?

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  11. Rispondo all'ultimo commento dove c'è un richiamo all'eolico considerato positivamente.
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    Un parco eolico? Da inserire nell'ambiente montano? Al mancjerès dome chel!

    Sfruttare la natura per ottenere energia non è per definizione sempre positivo solo perchè si utilizza la natura....

    Il parco eolico che si voleva fare a Trasaghis, e per fortuna ora stoppato, violentava il territorio e metteva in pericolo il Parco di Cornino: un parco molto importante anche sotto il profilo turistico (oltre che per la fauna).

    Una cosa è un parco eolico sul mare, in una zona ventosa, lontano dalla costa....altro tra le nostre montagne!

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