"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 20 gennaio 2011

Bordano, quel murale sbiadito

Il "Gazzettino" ha dedicato un servizio speciale a uno dei murales più conosciuti di Bordano, quello intitolato alle vecchie glorie del ciclismo, che attualmente versa in uno stato assai diverso da quando è stato dipinto. L'esperienza dei muri dipinti con le pavees ha fatto conoscere Bordano nel mondo: sarebbe un peccato, anche secondo il modesto parere di A&D, disperdere quel fenomeno, che rappresenta un vero patrimonio, sapiente mix di ambiente, cultura e imprenditorialità.
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ll murale gigante sulle stelle del ciclismo sbiadito e deteriorato

Ventisei giri d'Italia, nove tour de France, otto campionati mondiali, con l'aggiunta di una una vagonata di vittorie di assoluto prestigio. Bilancio strepitoso, sintetizzato dai protagonisti del "murale" realizzato appena fuori l'abitato di Bordano (su uno spazio a fianco della strada provinciale che porta verso Interneppo). Si tratta di Ottavio Bottecchia, Alfredo Binda, Costante Girardengo, Fausto Coppi, Vittorio Adorni, Fiorenzo Magni, Learco Guerra, Gino Bartali, Gastone Nencini, Felice Gimondi, 
Francesco Moser e Marco Pantani. Completano l'opera - dovuta agli artisti Giuseppe Brombin e Jan Franzil - le figure di Duilio Chiaradia (il friulano primo telecronista sportivo della Rai) e quella di Antonio Lot: microfono in mano per incitare idealmente i "dodici apostoli" (lui è l'ideatore del "murale" in questione, nelle foto in alto com’è adesso e com’era).
      Sono trentuno complessivi metri, per circa due di altezza, dedicati a un grande sport. Vi appaiono autentici fuoriclasse che, nel 2001, è stato deciso di ricordare lungo la salita abitualmente percorsa da Bottecchia quando si allenava in Friuli. Promotori della azzeccata iniziativa: cooperativa Pevees, amministrazione comunale di Bordano allora guidata da Enore Picco, Pro Loco e Provincia di Udine.
      Sono trascorsi appena nove anni e il "murale mitologico dedicato al ciclismo italiano" (questa la sua denominazione) risulta in forte, imperdonabile degrado. Gli agenti atmosferici non fanno sconti e lo stanno annientando, mentre la manutenzione rimane latente. Bisognerebbe verniciarlo almeno ogni biennio con prodotti contro i raggi del sole (i quali bruciano i colori), pulendolo inoltre con spugne e prodotti antimuffa. Tutto ciò non avviene.
      Se l'immagine del ciclismo è appannata dai continui scandali che lo mortificano, almeno per quella ad esso riservata poco fuori Bordano, paese delle farfalle, è possibile rimediare. Basta un po’di buona volontà e qualche centinaio di euro. A questo proposito risulta che il Comune di Bordano abbia stanziato una apposita cifra nel bilancio dell'anno da poco iniziato. Buona notizia. Ma si faccia in fretta.
                                                                              Paolo Cautero



da: Il Gazzettino, Giovedì 20 Gennaio 2011 

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