"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 13 gennaio 2011

Lago, sull'audizione dei Comitati in regione - I

Ecco la prima nota ufficiale diffusa in merito all'audizione dei Comitati presso le commissioni regionali a Trieste.


FVG: AUDIZIONE PER NON AMPLIARE LA CENTRALE DI SOMPLAGO

Scritto da  com/mli
(AGENPARL) - Roma, 13 gen - "Edipower vuole ampliare e dunque potenziare la centrale idroelettrica di Somplago (UD), con 272GWh di maggior produzione con la costruzione di una seconda condotta tra i laghi di Verzegnis e dei Tre Comuni (più noto come lago di Cavazzo) per pompare acqua nelle ore notturne, ma il Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento e il Comitato per la difesa e la valorizzazione del lago non ci stanno". È quanto i loro rappresentanti sono venuti a dire alla IV e alla II Commissione consiliari, presiedute rispettivamente da Alessandro Colautti (Pdl) e Federico Razzini (LN). "Abbiamo fondati timori per i danni ambientali e geologici che deriveranno dagli elevati sbalzi di livello (più di 9 metri) delle acque del lago di Cavazzo" ha affermato il portavoce, Franceschino Barazzutti. "Noi chiediamo a un presidente carnico come Tondo e alla sua Giunta di interessarsi del problema - ha aggiunto - convocando un tavolo di esperti super partes, perché le amministrazioni comunali della zona si sono espresse positivamente, ma senza aver valutato a dovere il progetto. Non solo, perché in tal senso sono già depositate da tempo una petizione popolare firmata da più di 9.000 cittadini e una mozione sulla base delle quali il Consiglio regionale può approfondire la questione e sollecitare l'Esecutivo. È inutile chiedere verifiche a posteriori, quando i danni sono ormai stati fatti, come vorrebbe il ministero dell'Ambiente. Barazzutti e gli altri rappresentanti dei Comitati hanno quindi documentato le frane che già si registrano lungo le sponde del lago (che non è un bacino artificiale come quello di Verzegnis - hanno sottolineato) e i cedimenti in più punti della diga, la quale sarebbe sollecitata di continuo dal cambio di livello dell'acqua secondo una pressione non prevista quando è stata costruita. Fare una seconda galleria, poi, porterebbe seri rischi di inquinamento dell'acqua, oltre al fatto che il materiale di scavo sarebbe depositato nello stesso versante dove fu messo il materiale della prima galleria, 50 anni fa: detriti che finirebbero, quindi, su una zona naturale molto in pendenza e con un letto roccioso fratturato e cedevole. Un'altra affermazione di Edipower assolutamente da contestare, per i due Comitati, è legata ai fanghi di deposito: la loro presenza è forte e documentata, mentre è negata dalla SpA. Ma se quelli che si accumulano in un bacino artificiale sono facilmente asportabili con la chiusura del bacino stesso, per il lago di Cavazzo ciò non è possibile in quanto si tratta di un lago naturale e dunque non si può né ripulire né svuotare. Sempre per i relatori, la Edipower non la direbbe giusta neppure sulla produzione dell'energia affermando che sarebbe di tipo rinnovabile, perché così non è. Poiché è un riciclaggio idrico - hanno spiegato - si tratta di pompare acqua da un bacino più basso verso uno superiore per poi farla ricadere sulle turbine idrauliche e produrre, così, energia elettrica. Ma questo implica l'uso di corrente proveniente da centrali termoelettriche che bruciano combustibili fossili, dai quali si sprigionano migliaia di tonnellate di anidride carbonica oltre a fumi contenenti inquinanti vari. I presidenti delle due Commissioni Colautti e Razzini si sono, quindi, impegnati a trasmettere al presidente Tondo la richiesta di un tavolo tecnico di verifica del progetto della Edipower, e alla Conferenza dei capigruppo l'inserimento all'ordine del giorno, per una prossima seduta d'Aula, della mozione sul medesimo tema". 
A comunicarlo è la Regione Friuli Venezia Giulia in una nota.


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