Fino alla metà degli anni '60, nessuno, da noi, conosceva o parlava di Halloween. La mularìa, però, intagliava già la musata, scavando le zucche e illuminandone l'interno con una candela. Quello che dopo è diventato consumismo, era allora l'eco di riti assai antichi, precristiani.
"Le origini della festa sono antichissime e arrivano dall’Irlanda. Generalmente conosciuta come una tradizione americana, Halloween cade alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti che si celebra il primo novembre. Al tempo dei Celti si usava dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Questo momento di passaggio, che indicava la fine dell’estate, veniva festeggiato dai Celti con il “Samhain”, che in gaelico significa fine dell’estate. Il capodanno celtico si trovava in un punto al di fuori della dimensione temporale, in questa fase i confini tra la terra dei vivi e quella dei morti si assottigliava. Un altro richiamo al tema della morte deriva dalla corrispondenza del “Samhain” con l’inizio dell’inverno. Nonostante lo stretto legame con la morte il capodanno celtico non assumeva una connotazione di terrore. I Celti, in segno di accoglienza, lasciavano cibo sulla tavola per i defunti che facevano visita alle case. I Celti temevano invece fate e elfi. Secondo la leggenda nella notte di “Samhain” questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini. Anche da questo trae origine la tradizione per i bambini che travestiti da streghe, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso «dolcetto o scherzetto?». Ancora oggi la notte di Halloween viene celebrata con travestimenti, pietanze tipiche, zucche intagliate, decorazioni arancio e nero, maschere. Una festa che nel giro di pochi anni ha valicato i confini del mondo anglosassone" (http://www.tamburrano.splinder.com/archive/2008-10 )
A quel mondo antico fanno riferimento tradizioni singolari, come quella della credenza delle anime in processione verso la sommità del San Simeone.
Ecco allora che l'offerta dell'aga e dal pan pai muarts, che anche da noi si faceva (e qualcuno fa ancora), se non più con i cjaldîrs lasciati sull'uscio, ponendo acqua e pane sul tavolo di casa nella notte tra l'1 e il 2 novembre, andrebbe - correttamente e filologicamente - anticipata alla notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre, richiamandola così al sentire dell'Europa precristiana (la chiesa ne ha mantenuto lo spirito, facendo però scivolare la data di un giorno, per associarla al ricordo dei defunti).
Credo che gli elfi appartengano ad altra tradizione (mitologia Nordica - scandinava, germanica ed anglo-sassone).
RispondiEliminaMolto interessante, in questo contesto, mi pare la credenza delle "anime in processione verso il San Simeone". La divinità principale di Samhain era "La Vecchia", conosciuta anche come "Madre Montagna" nella tradizione celtica. Non sorprende,quindi, che le anime si dirigano verso il monte.
Essendo una festività legata alla Luna, non mi sembra corretto attribuire una data secondo il "calendario solare" in quanto dovrebbe seguire le lunazioni. Mi pare una "contaminazione" post pre-cristiana (!!!).
Persa invece, quella che, a mio avviso era la fase più importante dell'antico rito: l'accensione del Fuoco Sacro.
Mandi.
OG Loc
L'Arcivescovo di Udine, sulle reminiscenze di Halloween, ha commentato: «Un giochino consumistico». E niente di più. Ecco che cos’è oggi Halloween secondo l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato. Nemmeno più una festa pagana che si rifà ad antichi miti. Secondo Mazzocato «anche le tradizioni e il significato originario sono andati perduti». E la colpa è del consumismo che si è appropriato della notte del 31 ottobre svuotandola anche della sua storia che comunque non ha nulla a che fare con la tradizione cristiana.
RispondiEliminaDa festa popolare di origine pre-cristiana, osservata prevalentemente in Irlanda, Scozia, Canada e Stati Uniti d’America e diffusa in Europa grazie ai Celti che celebravano la fine dell’e state, oggi a detta di Mazzocato è rimasto ben poco: una zucca vuota.
(MV 2-11-10).
Non parliamo più di precristianesimo, allora, ma di postpaganesimo!
Grazie comunque a OG Loc per le sue interessanti (inaspettate e insospettate) riflessioni, che meriterebbero una esposizione più articolata (manda una mail!).
Sempre chiara l'esposizione negli articoli del Messaggero, pare quasi che i Celti siano venuti dagli USA!
RispondiEliminaQuanto al "consumismo", con i gingilli dell'Arcivescovo, qui ci mangia mezzo paese, ma non è questo il punto: trovo ipocrita parlare di "tradizioni perdute" quando a farlo è chi le ha osteggiate e perseguitate per secoli. Personalmente non ci trovo nulla di male se qualcuno accende falò, rievoca, ricerca o studia antiche tradizioni, evidentemente a qualcuno dà fastidio.
Da momento che sul Blog appaiono "dotte" citazioni, lasciatemi dire che, riguardo le mode, la penso come Oscar Wilde (gli abiti alla moda sono talmente brutti che durano solo una stagione) però, se per i bambini questo significa un "secondo Carnevale" e riesce a strappargli un sorriso in più, ben venga...ma forse qualcuno cerca altro, dai bambini...
Caro A&D, è proprio il postpaganesimo che ci frega!!!
Riguardo la mia "riflessione", ho solo notato una similitudine fra tradizioni che, apparentemente, sembrano distanti. Credenze analoghe si ritrovano un po' in tutto l'arco alpino e, a seconda delle zone, si tratta di spiriti buoni o malvagi, a volte in cammino verso le cime dei monti, altre verso valle; quelle "in guerra", invece, appartengono alla tradizione germanica.
Purtroppo non ne so molto di più, vediamo se trovo altro, anche se dubito qualcuno possa essere interessato.
Speriamo che al Lago non abbiano pescato ossa, oggi!
Mandi.
OG Loc
No! .. solo due zombi, voi due.
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