"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 7 ottobre 2010

Lago, prima della passeggiata - III

Cavazzo, gita di protesta al Lago

Giovedì 7 Ottobre 2010, Il Gazzettino

Il lago di Cavazzo non si tocca. Nonostante i via libera arrivati negli ultimi mesi da Ministero e Comuni relativamente al progetto di raddoppio della centrale Edipopwer, i comitati e la gente del lago non sembrano voler mollare la presa. Lo hanno ribadito ieri in conferenza stampa (già la terza organizzata negli ultimi mesi) presso la sede della Regione: presenti i rappresentanti dei comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, per la difesa del lago di Cavazzo, ma pure per la difesa della vita del Friuli rurale, il Cordicom, e il Fogolâr Civic/borghi di Udine. «Nella recente visita - ha detto Franceschino Barazzutti - che la commissione regionale competente ha fatto presso la centrale, i dirigenti di Edipower hanno assicurato che non verrà mandata giù acqua sporca, ma non hanno spiegato come: la prossima settimana, inoltreremo alle istituzioni un documento dove dimostreremo che non è così. A questo punto, chiediamo che la Regione senta anche noi, visto che abbiamo portato anche degli studi fatti da geologi e ingegneri, e che per il momento non sono stati presi in considerazione. La richiesta di essere sentiti l'abbiamo inoltrata lo scorso 28 settembre. Noi restiamo sempre sulla stessa posizione: l'intervento non va fatto, e se si andrà avanti, noi gli staremo addosso, perché sarà proprio in quel momento che si vedranno gli effetti: tra l'altro, alcune erosioni sono già ben visibili sulle sponde del bacino». Ma la conferenza di ieri è stata anche il momento per presentare l'iniziativa "Un lago da amare, da difendere, da valorizzare": una passeggiata attorno al lago in programma per domenica alle 14, che partirà dalla riva ovest del bacino, della lunghezza di 1 chilometro e mezzo, e terminerà presso la sede dell'orto botanico sotto Interneppo. In quel punto ci saranno i discorsi di don Pierluigi Di Piazza, e di Padre Andrès Tamajo, leader ambientalista a difesa dell'acqua bene comune in Honduras. All'iniziativa di domenica hanno già dato la propria adesione ben 28 comitati e realtà associative: tra queste, Legambiente, WWF, Colonos, il CEVI, oltre che i pescatori della zona Val del Lago, Avasinis, Gemona, La Macile e torrente Orvenco. Non solo, adesioni sono arrivate anche da 15 personalità friulane, da Nives Meroi e Romano Benet, a Ulderica Da Pozzo, fino ad arrivare al premio Viareggio 2010, Pierluigi Cappello.


LA MACCHIA MISTERIOSA
Non è solo la centrale  che crea inquietudine

Giovedì 7 Ottobre 2010, Il Gazzettino

CAVAZZO CARNICO- (pc) Oltre al raddoppio della centrale Edipower, a preoccupare comitati, valligiani e pescatori sono anche le tracce ben visibili che l'intervento umano genera sulle acque del bacino naturale più grande della regione: sono fresche di questi giorni le foto scattate dai membri del comitato difesa e sviluppo del lago che ritraggono una gigantesca macchia di fango che galleggia dalla parte relativa alla frazione di Somplago, proprio dove sono situate le turbine della centrale Edipower. «Il fatto è - ha detto Franceschino Barazzutti - che se fino ad ora, tale pantano si è depositato sui fondi, il giorno in cui ci sarà un grande impianto che riverserà le acque di Verzegnis a Cavazzo, per poi rimandarle su di nuovo attraverso le pompe con l'obiettivo di generare energia, il deposito dei fanghi non sarà più possibile, proprio per il movimento continuo delle acque stesse. Non è credibile la proposta inserita nel decreto ministeriale di attuare un monitoraggio attraverso l'Arpa a realizzazione dell'opera completata, quel monitoraggio deve essere fatto prima». Sui fanghi, già nei mesi scorsi i rappresentanti dell'associazione dei nautici di Alesso hanno pure testimoniato sulla presenza di grandi depositi sui fondali. Non solo, è di poche settimane la segnalazione di una grossa macchia oleosa sul bacino (e non è neanche la prima volta): in quel caso, era intervenuta l'Arpa, le cui analisi avevano dimostrato che si trattava di olii vegetali. C'è chi dice che ciò sia causato dalle piogge, ma a sentire ieri Valentino Rabassi, già sindaco di Trasaghis, e lo stesso consigliere regionale e sindaco per vent'anni a Bordano Enore Picco, il problema si fa sentire da molti anni, ed ancora la causa di ciò non è stata dimostrata.
    

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