"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 8 ottobre 2010

Lago-Edipower, la posizione degli industriali


“In quanto rappresentanti per Confindustria Udine di quel territorio interessato da questo progetto, abbiamo il dovere di fornire ai nostri associati un quadro il più possibile preciso e completo della situazione che faccia chiarezza anche delle troppe informazioni parziali, frammentarie e spesso volutamente strumentali giunte in questi mesi. Non saremo noi a decidere sul futuro di questa iniziativa, ma resta il fatto che per gli imprenditori il costo dell’energia è un tema centrale così come è altrettanto evidente che i progetti, se rispettosi del territorio e della gente, vanno realizzati nell’interesse di tutti”.
E’ quanto ha dichiarato Federico Gollino, capo della Delegazione di Tolmezzo, a margine della presentazione del progetto di pompaggio della Centrale di Somplago, da parte degli ingegneri Salvatore Marchese e Marco Parolini, rispettivamente capo-nucleo e rispettivamente responsabile della direzione progetti di impianti idroelettrici di Edipower spa.
Gli studi e le ricerche effettuate, riportati nello Studio di Impatto Ambientale prodotto per la procedura VIA (valutazione d’impatto ambientale) dimostrano la compatibilità ambientale del progetto che mira alla valorizzazione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica.
Il progetto prevede l’ampliamento dell’impianto mediante l’installazione di due gruppi reversibili per una potenza complessiva di circa 124 MW e la realizzazione di una seconda galleria (lunga 8,5 km), in affiancamento alla galleria esistente, al fine di permettere il pompaggio dell’acqua tra il lago di Cavazzo e il serbatoio di Ambiesta. L’istallazione dei due nuovi gruppi reversibili consentirà, a parità di acqua utilizzata, un’ aumento della produzione e della potenza nelle ore di maggior richiesta, con una diminuzione della produzione da fonte termoelettrica fossile.
Inoltre, l’ampliamento di Somplago, costituisce il naturale completamento dell’impianto in quanto era già stato previsto al momento della costruzione della centrale negli anni ’50. Tale ampliamento utilizzerà, pertanto, opere già realizzate completamente o in parte senza la necessità di doverne costruire ex-novo.
La realizzazione del progetto non comporta, infatti, modifiche alle opere di presa della diga sull’Ambiesta, alle opere di restituzione nella loro totalità e alle opere di regolazione del livello nel lago di Cavazzo, in quanto queste sono già state realizzate negli anni ’50 in previsione di un successivo ampliamento della capacità produttiva della centrale di Somplago pari a quella indicata nel progetto. Altre opere sono state realizzate in parte e verranno portate a termine e riutilizzate.
Il progetto non prevede alcuna modifica delle concessioni di derivazione attualmente in essere e quindi non comporta alcun incremento dell’acqua attualmente utilizzata, né variazione alcuna dei livelli attuali massimi e minimi nei laghi di Cavazzo e Verzegnis con escursioni che rimarranno pari a quelle attuali già inferiori a quanto previsto dai disciplinari.
Nella fase precedente l’avvio dell’iter autorizzativo, iniziato nel settembre del 2008, è stata promossa una serie di studi e ricerche (geologiche, idrogeologiche, biologiche, etc.) da parte di enti specializzati di primaria importanza, che hanno indirizzato a scelte progettuali non impattanti.
L’ampliamento della Centrale di Somplago comporterà circa 25-30 mesi di attività, a partire dall’ottenimento delle autorizzazioni, l’impiego tra gli 80 e i 200 addetti nella fase di picco e un investimento pari a circa 100 milioni di euro, con rilevanti ricadute positive sull’indotto locale.
La nuova configurazione della centrale di Somplago contribuirà all’incremento e valorizzazione della produzione da fonte rinnovabile e alla sicurezza dell’intero sistema elettrico nazionale e del Friuli Venezia Giulia incrementando l’ efficienza delle macchine e la potenza complessiva disponibile nelle ore di punta.
In base a ciò, l’intervento, è stato inoltre incluso nell’Accordo di Programma siglato con il Ministero dell’Ambiente in quanto apporterà con un rilevante contributo in termini di riduzione delle emissioni di CO2.
(fonte: comunicato di Confindustria Udine)

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