Da: Messaggero Veneto — 29 ottobre 2010
Mi viene una fitta al cuore a pensare che il Bar Sport in Alesso, quello di Gino e Maria, chiuderà per sempre. Sono un vecchio cliente, fino dai tempi in cui mi recavo con mia madre a vedere la televisione nella vecchia osteria di “Toninuta”. Mi ricordo che mi piaceva molto assaporare l’odore del caffè macinato e il profumo dei quadrettoni di cioccolata con le nocciole, raccolti in vecchi contenitori di vetro. Avevo i pantaloni corti, quando la sera andavo a sentire il complesso locale dei “The Condors”, con la voce melodica del nostro barbiere. E quando ero ragazzino, dopo le partite di calcio, i dirigenti della nostra amata Sportiva ci portavano a mangiare due fette di salame e a bere un bicchiere di aranciata in quello che era diventato il “bar Sport” di Gino e Maria. Tanta allegria e quanti sfottò, quando si vedeva assieme le partite della Nazionale e non soltanto, ma sempre attorniati da una piacevole atmosfera familiare! E mi ricordo le tante volte che, dopo il lavoro, mi fermavo volentieri a bere un taiut di vin, ma soprattutto per trovare qualcuno con cui scambiare due parole. È sempre stato un ambiente pulito, grazioso e signorile. Per tanta gente del nostro paese era un punto di ritrovo, un posto dove si poteva parlare di tutto: lavoro, sport, politica, cultura, notizie riguardanti il nostro paese e dove si poteva chiedere anche se qualcuno dei nostri paesani era ammalato. È stato un ambiente unico nel suo genere. Mi mancheranno quei momenti, quando in un angolino leggevo con passione le notizie sportive sulla “rosa”. Questi momenti mi davano tanta serenità. E più di tutto mi mancherà il ritrovarsi tra amici il venerdì sera, con tanta allegria (e qualche volta scappava anche un canto). Con te, Gino, non si stava mai in silenzio, scusami, solamente quando trasmettevano le tappe del Giro. E con te, Maria, sono state tante le volte che abbiamo parlato assieme. Ti è sempre piaciuto conversare con il cliente e hai sempre avuto buon gusto. Ma soprattutto non posso dimenticare quell’odore di stufato o altre leccornie che usciva dalla tua cucina... Ritornavo a casa sempre con l’acquolina in bocca. Questa non deve essere una cartolina ingiallita dal tempo, non è il mio proposito. Avete davanti tanto tempo per fare tante cose. Il mio augurio è che possiate continuare a coltivare le vostre passioni: Maria le rose e Gino la bicicletta. Mandi, cun afiet.
Riccardo Stefanutti, Alesso
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