"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 21 ottobre 2010

Lago, i Comitati diffidano - I

Centrale, partono le diffide

(Il Gazzettino, Giovedì 21 Ottobre 2010)

L'intervento per il raddoppio della centrale Edipower di Somplago, da tempo al centro di dibattiti tra comitati, la direzione della centrale e gli enti coinvolti, prende le vie legali. Il Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento e il Comitato a difesa e sviluppo del lago dei Tre Comuni hanno dato mandato allo studio legale Franco Giunchi di Udine di inviare una diffida a tutti i soggetti coinvolti nell'opera che già si sono espressi o si devono esprimere a riguardo. Come risaputo, sono forti le preoccupazioni dei Comitati in merito all'impatto che quei lavori avranno sul territorio, e nell'avvalorare la diffida, sono stati presi in considerazione gli studi realizzati dai geologi Roberto Cella e Dario Tosoni e dal ingegner Dino Franzil, che già nei mesi scorsi erano stati resi pubblici. Prendendo proprio ad esame tali relazioni tecniche, l'avvocato Giunchi nella sua missiva sottolinea che il progetto «presenta forti elementi di criticità e se realizzato nell'immediato, senz'altro arrecherà gravi danni all'ambiente e a medio e lungo termine porrà ulteriori imponderabili rischi, sia per l'ambiente che per la pubblica incolumità». Non solo: nella stessa diffida si sottolinea che l'intervento, oltre ad avere effetti negativi sull'ambiente senza portare ad un maggior consumo di energia, avrà «l'unico positivo effetto di consentire alla società richiedente elevatissimi introiti, a spese della comunità, in virtù di cospicui contributi pubblici, dalla differenza di prezzo fra consumi diurni e notturni, e dell'acquisizione di certificati verdi per l'energia cosidetta pulita prodotta di giorno utilizzando l'acqua in discesa». Sono ben diciotto, fra enti e direzioni, i destinatari della diffida avviata dai comitati: i Ministeri per l'ambiente e per i beni e le attività culturali, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine, i Comuni di Cavazzo Carnico, Bordano, Trasaghis e Verzegnis, l'Autorità di bacino dei fiumi dell'Alto Adriatico, l'Arpa, l'Ente Tutela Pesca, la Soprintendenza ai beni archiettonici, l'Ispettorato Ripartimentale delle foreste, e le direzioni regionali della pianificazione territoriale, delle risorse agricole e forestali, e della mobilità, energia e infrastrutture di trasporto. «In sostanza - dice Franceschino Barazzutti dei comitati - noi abbiamo avvisato le autorità competenti sui rischi che si corrono, non solo a parole ma con studi concreti realizzati da professionisti. Chi approverà la realizzazione di quell'intervento dovrà prendersi le sue responsabilità sugli effetti che essa avrà sul territorio».
(Piero Cargnelutti)

I problemi che sorgerebbero secondo i comitati

(Il Gazzettino, Giovedì 21 Ottobre 2010)

TRASAGHIS - (pc) Queste le criticità del raddoppio della centrale secondo i comitati: costruzione di una nuova galleria da 8,5 km che sconvolgerà le sorgenti che servono Cesclans, Somplago, Mena, Interneppo e Bordano; allocazione del materiale che sarà estratto; prelievo e scarico dell'acqua sul lago che porterà ad un abbassamento e un successivo innalzamento delle acque, con gravi effetti su flora, fauna, intorpidimento delle acque e temperatura del lago; riversamento di enormi quantità di acqua a Verzegnis con variazioni del bacino di oltre 26 metri.

2 commenti:

  1. Sarebbe bello entrare in possesso del materiale inviato, per conoscenza. Solo un'osservazione: nel fare questo, i comitati si assumono implicitamente la responsabilità che quello che affermano è vero e comprovato. Mi pare che l'idea del modello a questo punto sia stata accantonata, o meglio, partite le diffide si presume che il quadro sia già chiaro allora.

    Magari lo è, per questo vorrei entrare in possesso di tale documentazione, anche perché un poco di confusione sui numeri che girano c'è. Un esempio? Si parla di 26 m di dislivello del lago di Verzegnis. Ora, io non so quanto sia la sua profondità, ma soprattutto dove è collocata l'opera di presa di scarico (verso la centrale). Ma siccome questa non è di certo sul fondo, mi viene il dubbio che sia proprio tecnicamente impossibile vuotarlo di 26m...

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  2. Dallas, ufficialmente Edipower dichiara che la "capacità utile dell'invaso" è di 2M di m3. Dando per buoni i conteggi riportati qui da Davide (se non erro) alcuni giorni fa, a 9m di riduzione, corrisponderebbero 1,5M di m3 quindi, rilevavo che, se consideriamo lo sfruttamento di tutti i 2M di m3, potremmo arrivare a 12m circa. C'è veramente una discrepanza notevole.

    Mi lascia perplesso la dichiarazione sugli studi "resi pubblici da mesi", da quanto ricordo, sono stati inviati in Regione soltanto un paio di settimane fa. Non conosco l'iter burocratico ma non è proprio possibile allegare documentazione alle interrogazioni dei Consiglieri regionali (parliamo anche di fine 2009)?
    Stessa cosa per Edipower che, dopo almeno cinque mesi, ha dichiarato di non aver ancora spedito la documentazione richiesta (qualcosa in Regione c'è - i verbali lo fanno supporre - sarebbe interessante darci un'occhiata).

    Concludo: non credo che le diffide inviate significhino tanto un'assunzione di responsabilità da parte dei Comitati, la responsabilità sulla veridicità degli studi dovrebbe essere dei professionisti che li hanno effettuati.

    Mandi.
    OG Loc

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