Il libro di Peonis presentato in una sala stracolma

Eccezionale cornice di pubblico, quella che ha accompagnato la presentazione del libro "Peonis". Venerdì sera, dopo gli interventi di saluto del sindaco di Trasaghis Augusto Picco e del commissario straordinario della Comunità montana Gianni Verona,  sono intervenuti Ivo Del Negro per l'associazione"Chei di Peonis", il coordinatore delle attività del Centro di documentazione Pieri Stefanutti e il coordinatore editoriale della rivista "Tiere furlane" Enos Costantini. Dopo la proiezione, a cura del Centro di Documentazione,  di una selezione delle immagini contenute nel volume, l'analisi dei contenuti e dell'importanza della pubblicazione è stata quindi esaminata negli interventi del giornalista Paolo Medeossi e del docente dell'Università di Udine Gian Paolo Gri. 

Medeossi si è soffermato in particolare sugli aspetti di cronaca e di costume che hanno richiamato alla memoria collettiva il nome di Peonis, dall'episodio della caduta di Bottecchia nel 1927 (accaduta proprio il 3 giugno) alla celebre battuta di Stefania Sandrelli nel film "C'eravamo tanto amati", quel "di Trasaghis, vicino a Peonis" che ha fatto sorridere migliaia di friulani. Il prof. Gri ha analizzato il secolare rapporto tra la gente e il territorio, l'eterno, faticoso rapporto con la pietra (pietra rimossa, pietra scolpita...), la complessa rete linguistica (l'arcaico linguaggio del luogo, caratterizzato da una toponomastica affascinante, ma anche le tante lingue apprese sui sentieri dell'emigrazione).
La presentazione di un volume di 480 pagine ha dunque raccolto centinaia di persone interessate e partecipi.