"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 16 giugno 2011

Colibrì a Bordano. Non solo giallo, ma anche vigilia di insulti. L'affare si complica

Non basta più chiedersi "Rìvino o no", quei colibrì di Miramare che dovevano  trasferirsi a Bordano. L'affare si complica, dal momento che anche il mondo scientifico, dopo quello politico-amministrativo, si divide, con toni anche accesi.


Il "Piccolo" di ieri ha riferito del  clima di una riunione che, se non è finita a insulti, ci è andata molto vicino:


Colibrì, scontro tra Friuli e Marche Hack: «Si pensa troppo ai soldi»

Quasi tre ore di incontro al calor bianco ieri in Prefettura per la sempre più complicata questione del Centro colibrì di Miramare. È conteso adesso tra il Centro delle farfalle di Bordano, l’Università di Udine e la «new entry», il determinatissimo Comune marchigiano di Matelica in formale accordo con l’Università di Camerino e la sua facoltà di Veterinaria (di cui il professor Giacomo Rossi è da sempre nel comitato scientifico), e con la Costa Eduitment che gestisce l’Acquario di Genova e che è entrata nella nuova società. Non invitato da Trieste, ma avvertito direttamente dal Governo che attraverso Gianni Letta è perfettamente al corrente della nuova ipotesi, si è presentato all’affollata riunione anche il vicesindaco di Matelica, Mauro Canille. C’erano Margherita Hack come protettrice del Centro e dei colibrì, e anche Stefano Rimoli, il padre dell’impresa ora in difficoltà, ultimamente lasciato ai margini. Sdegnato è Rimoli, a questo punto, perché un fac-simile di progetto per la nuova destinazione di Bordano era stato fatto senza mai coinvolgere il Comitato scientifico «e dunque senza garanzie di buona gestione». Un trasloco che stava diventando scippo di competenze «e rischio per i colibrì». I marchigiani hanno ingoiato ostilità. Senza di loro, i convenuti triestini avrebbero proceduto negli accordi locali (peraltro non finanziati). L’Avvocatura dello Stato e il prefetto Giacchetti hanno mediato, e concesso 10 giorni di tempo a Matelica per chiudere tutti gli accordi che mancano (la sede per i colibrì è già individuata). Ma non basta: pagano pegno dovendosi accollare tutti i debiti del Centro di Miramare. «Ho avuto l’impressione che l’unica cosa che qui importa sono i soldi - ha commentato il vicesindaco marchigiano -, noi non chiediamo un solo euro. Ma ci sono stati girati i debiti. Troveremo una soluzione. Qualcuno voleva chiudere la partita senza di noi, e a Udine certo non era stato chiesto di pagare anche i debiti...». «Siamo allibiti - dice il prof. Rossi -, si è parlato solo del contenitore, dei costi, non degli animali. L’Università di Udine, checché ne dica il prof. Susmel che dimostra tanto interesse, si spaccia per competente in veterinaria e non lo è». L’ipotesi Bordano va in frigo, anche sotto la potente voce di Margherita Hack: «Che vergogna, si parla solo di soldi, ed è inconcepibile non coinvolgere mai Rimoli che ha costruito un centro scientifico. Vera cafonaggine». (g. z.)


Lievemente più sfumati i toni usati dal "Gazzettino" di oggi, in una cronaca che lascia comunque trasparire la tensione in atto:

Ancora il bilico con le Marche
la scelta per la casa dei colibrì

Giovedì 16 Giugno 2011, Il Gazzettino
BORDANO (d.z.) Rimane ancora in bilico la scelta sulla futura «casa» dei colibrì di Trieste. Bisognerà attendere ancora una decina di giorni per sapere chi la spunterà tra la Casa delle Farfalle di Bordano, l'Università di Udine ed il comune di Matelica dove ha sede la facoltà di Veterinaria dell'Università marchigiana di Camerino. Martedì in Prefettura a Trieste c'è stato l'atteso e «caldo» vertice tra i rappresentanti degli enti interessati, la Sovrintendenza, i delegati del Governo, la scienziata Margherita Hack ed il professor Rimoli per il Centro di Miramare. A tentare la mediazione il prefetto triestino Giacchetti che dopo aver cercato la conciliazione tra le parti in causa, ha fissato una nuova scadenza per arrivare ad una chiusura. «Assieme al professor Piero Susmel, componente del Comitato scientifico del Centro di Miramare, ci siamo lasciati con due ipotesi da verificare - riferisce il professor Francesco Barbieri, direttore scientifico della Casa delle Farballe - abbiamo proposto di suddividere in due la questione, da una parte i settori della ricerca e riproduzione dei colibrì che potrebbe venire portata avanti dall'Università di Udine, sia nei propri siti del capoluogo friulano oppure ancora a Trieste; dall'altra l'aspetto della divulgazione scientifica e didattica per la quale potrebbe entrare in gioco Bordano, con la sua struttura». Sul fronte opposto invece i professori Rimoli e Rossi, supportati da Margherita Hack, continuano a spingere per la destinazione marchigiana. 


A questo punto non rimane da dire che .... arrivederci alle prossime puntate!

3 commenti:

  1. Il Piccolo scrive quello e solo quello che dice Rimoli (ex direttore che ha portato il centro alla situazione nota a tutti), Margherita dice che si è parlato solo di soldi (ma lei non sa che le istituzioni sono ormai sei mesi che passo dietro passo cercano di dare una soluzione scientificamente, tecnicamente ed infine economicamente percorribile.
    Il Prefetto invece non parla ancora e continua a lavorare per dare soluzioni percorribili e non di fantasia.
    Bordano aspetta quasi in silenzio religioso.
    Aspettiamo, ormai siamo alla fine, tempo e gesso.

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  2. Caro/a amico/a, grazie per l'attenzione con cui segui il problema. Vista la tua competenza, continua a "darci lumi" per consentirci di capire qualcosa dei fatti e dei retroscena; per cortesia, però, firmati almeno con uno pseudonimo!

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  3. Ma cosa c'entra la Margherita Hack?
    Non mi risulta sia esperta in colibrì...

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