I colibrì se ne vanno nelle Marche con l’aiuto di Costa
Annuncio a sorpresa: non più Bordano bensì Matelica negli spazi della facoltà di Veterinaria. Creata una società
TRIESTE. La sorpresa arriva già confezionata, con un pacco di documenti, atti firmati, e folla di autorità. Colpo di teatro: il Centro dei colibrì di Miramare si trasferisce non già a Bordano in Friuli, ma armi e bagagli nelle Marche, a Matelica, in provincia di Macerata, dove ha sede la facoltà di Scienze mediche veterinarie dell’Università di Camerino che da sempre col prof. Giacomo Rossi è consulente scientifico (assieme a quella di Udine) di Stefano Rimoli, lo sfrattato da Miramare.
Nuovo capitolo in questa storia triste ma incredibile, che continua ad aggiungere protagonisti: non ci sono nella trama solo Berlusconi e Sgarbi, Margherita Hack e i ministeri, Gianni Letta e le Soprintendenze, ma si aggiungono il figlio di Bossi, Renzo «il Trota» (socio sostenitore), Maurizio Gasparri, senatore Pdl, e soprattutto la Costa Edutainment che gestisce gli Acquari di Genova, Livorno e Cattolica e lo zoo di Roma, e che «entra in società» per esporre in appropriata sede parte dei colibrì triestini (una ventina peraltro li possiede da anni), e poi il rettore dell’Università di Camerino, la Regione Marche, il sindaco di Matelica. Tutti felici della soluzione, già sfociata in un formale accordo con cui si crea una nuova «onlus» pubblico-privata, si garantiscono la direzione scientifica all’ex centro triestino, e (nel rispetto degli animali secondo convenzioni europee) «royalty» a Rimoli per pagare gli ingenti debiti pregressi. La sede? Matelica, prezioso borgo marchigiano, dove Veterinaria ha 7000 metri quadrati di spazi dedicati.
Messaggi molto espliciti sono stati scritti da Rimoli, dalla Hack, da Giuseppe Costa al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per presentare il cambio di rotta. E in cui si «licenziano» Trieste e la Regione, per non dire la Casa delle farfalle di Bordano giudicata infine inadatta. E proprio a Bordano nessuno è stato ancora informato della «rivoluzione»: «Aspetto una riunione in Prefettura» ha detto ieri Francesco Barbieri, responsabile scientifico della struttura.
A tre mesi dai grandi accordi, nulla di concreto era successo. Vittorio Sgarbi, paladino della prim’ora, ne ha parlato con Margherita Hack, e poi col rettore di Camerino, Fulvio Esposito, proprio quando la Commissione europea sulla veterinaria era in visita alla facoltà, che tra l’altro è partner scientifico dell’Acquario di Genova. Da qui il cortocircuito, gli incontri, l’interesse, l’accordo, le firme, l’aggregazione di Bossi jr. già in contatto con Rimoli per un suo centro di salvaguardia animale, e l’altro giorno una conferenza stampa cui hanno partecipato oltre ai suddetti anche la vicepresidente della Regione Marche, un parlamentare dell’Idv, la console generale dell’Ecuador (paese donatore dei colibrì), Harry Salomon, direttore di un importante Centro di recupero della fauna a Milano.
E' vero che i colibri erano stati all'onere della stampa soprattutto a Trieste, ma perchè nemmeno una riga sulla stampa locale friulana su questo furto ai danni della regione e soprattutto Bordano e la Casa delle farfalle? Dobbiamo leggere "Il Piccolo" per apprendere queste notizie?
RispondiEliminala casa delle farfalle è stata oggetto di approfondito audit dal Ministero dell'ambiente, dal Ministero della salute, dal Corpo Forestale CITES, dalla UIZA, i costi sostenuti per dimostrare che la struttura di Bordano è conforme agli standard per i bioparchi ed è idonea ad ospitare i piccoli e preziosi colibrì ha già superato la decina di miglia di euro, ora dopo che funzionari del Ministero si sono scommodati per raggiungere Trieste e sancire che l'unica struttura idonea in FVG è Bordano (che peró ha la sfortuna di trovarsi in alto Friuli o peggio in bassa Carnia), ora non si sa chi ha deciso "piuttosto che lassù meglio altrove".
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