"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 30 luglio 2011

Lago, l'opinione di C. Polano

Il Messaggero Veneto di ieri ha ospitato una lettera di Claudio Polano (che in gran parte riprende i contenuti già apparsi ne "Il punto" di luglio) rinnovando la richiesta di un referendum per decidere sul progetto di raddoppio della centrale.


Lago di Cavazzo. Si dovrebbe fare un referendum 


Cari sindaci della Val del Lago e zone limitrofe, mentre si avvicina sempre di più la conferenza dei servizi, che dirà l’ultima parola (positiva senz’altro, visto che l’unica opposizione sarà quella dell’Etp), riguardo al progetto Edipower di ripompaggio delle acque del nostro lago, assistiamo allibiti alla vostra strenua difesa dello stesso, nonostante che, oltre ai Comitati che si battono contro, spiegando il perché in un giornalino in distribuzione nei giorni scorsi in valle, anche il tecnico da voi incaricato e retribuito con soldi pubblici (quindi non super partes come affermate, ma proprio di parte, cioè la vostra, perché è stato pagato dalle vostre Amministrazioni!), abbia evidenziato le sue criticità dichiarando che «il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago presentato da Edipower risulta molto approssimativo; il corrispondente Studio di Impatto ambientale è addirittura banale in maniera imbarazzante, perché eccetera». Nonostante tutto ciò, forse con il miraggio di milionarie compensazioni per i danni arrecati (ma secondo Edipower il lago non ne avrebbe addirittura tratto beneficio e allora perché le compensazioni?), voi continuate a sostenerlo e a sponsorizzare un devastante progetto. Per fare un po’ di fumo e dissimulare il fango prossimo venturo, avete messo in piedi una bella festa sul lago, purtroppo funestata da Giove Pluvio e ripulito ben bene la viabilità dello stesso in occasione del passaggio del Giro d’Italia. La festa e il Giro sono passati, ma il problema del famigerato progetto resta, spada di Damocle sulla Val del Lago. Inoltre è semplicemente pietoso lo scaricabarile con il Ministero e la Regione, per difendere una vostra e soltanto vostra decisione, affrettata e superficiale, presa senza approfondire le molte ombre, da molti denunciate, che si celano dietro a questo progetto. Un progetto, che lungi dal produrre più energia, anzi, è fondamentalmente e solamente di supporto a una speculazione finanziaria per collocare sul mercato dell’energia i Kw prodotti, nel momento in cui si vendono al miglior prezzo. Ma prima dell’ultimo atto, che sacrificherà il nostro lago sull’altare economico di Edipower, avete ancora una possibilità di riscatto. L’ultima! Abbiate il coraggio, personale e politico, di affrontare la vostra gente in un pubblico incontro, spiegando chiaramente i motivi della vostra scelta, accettando un confronto che è mancato fin dall’inizio di questa triste vicenda. Dirò di più. Se proprio volete essere veramente gli autentici rappresentanti dei vostri paesi, abbiate il coraggio di indire un referendum consultivo sul progetto, senza nascondervi dietro una foglia di fico di natura burocratica, dichiarando di accettarne il risultato, qualunque esso sia. Infine diteci se le cosiddette migliorie al progetto, proposte anzi sbandierate guarda caso dal vostro tecnico, per renderlo più “digeribile” alla pubblica opinione, sono fattibili (chi lo ha accertato?) e soprattutto chi le pagherà, che è un particolare non da poco, perché saranno, sempre secondo lui, dell’ordine di 5/6 milioni di euro. Infine diteci una buona volta, se ne avrete il coraggio, a quanto ammonteranno le sempre più evanescenti compensazioni economiche, affinchè si sappia una volta per tutte, il prezzo finale della svendita del Lago dei Tre Comuni. 
Claudio Polano _ Gemona


(Messaggero Veneto, 29 luglio 2011)

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