I COMITATI DEL NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE
DI SOMPLAGO: «I CITTADINI DECIDANO IL FUTURO DEL LAGO»
Referendum salva-Cavazzo
UN REFERENDUM PER decidere la sorte del lago di Cavazzo. Lo chiedono i due comitati che si battono – a suon di raccolta di firme, manifestazioni e iniziative legali – per fermare il raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago. Destinatari della richiesta i Sindaci di Cavazzo Carnico, Trasaghis, Verzegnis (amministrazioni che hanno dato un giudizio positivo all’ampliamento), e Bordano (non ha firmato alcun atto, ma equivale ad un assenso).
Così, dopo mesi passati a studiare gli incartamenti e i disegni di Edipower (società proprietaria dell’impianto), analizzando minuziosamente anche la perizia che sul disegno ha fatto l’ingegnere Franco Garzon (incaricato dai Comuni, nella relazione finale ha scritto che «il progetto risulta molto approssimativo e il corrispondente studio di impatto ambientale è banale in maniera imbarazzante», ma ha comunque giudicato l’opera fattibile, perché le criticità saranno tenute sotto controllo nel tempo), il fronte del no ritorna, dunque, a far sentire la propria voce. «Chiediamo che i Comuni facciano subito marcia indietro, azzerando le delibere a favore del progetto», ha detto Franceschino Barazzutti, ex sindaco di Cavazzo Carnico e rappresentante del comitato «per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento» che opera insieme a quello per «la difesa e sviluppo del lago».
«Ci sono ancora spazi per agire in tal senso, prima che l’iter burocratico, ora fermo in Regione per approfondimenti, vada avanti», ha fatto sapere, durante la conferenza stampa di mercoledì 27 luglio, indetta alla sede della Regione a Udine, per fare il punto della situazione.
Costituisce novità, infatti, la lettera con la quale il Ministero dell’Ambiente ha risposto alla diffida dei comitati
che chiedevano di annullare il parere di compatibilità ambientale, visti i numerosi rischi messi in evidenza anche dallo studio Garzon. Da Roma è arrivata risposta negativa, ma si è comunque appreso che osservazioni e opposizioni si possono avanzare nelle sedi opportune. Uno spiraglio, dunque, che fa rimescolare le carte e riapre i giochi. E soprattutto alimenta la speranza di quanti vogliono ferma- re quello che definiscono «uno scempio ambientale che porterà nel giro di 100 anni a trasformare il lago in una palude».
Per questo si continua a lavora freneticamente su più fronti, cercando di tenere informata la gente su quanto sta accadendo. «Cosa che le amministrazioni si sono ben guardate dal fare», è stato il commento di Dino Rabassi, già sindaco di Trasaghis. Da qualche settimana tutte le famiglie dei 4 comuni interessati al progetto hanno ricevuto una pubblicazione, edita dai comitati, che ripercorre tutti i capitoli della vicenda. Nel frattempo
ci si chiede quale sia lo stato di fatto delle trattative portate avanti dai Comuni con la proprietà della centrale,
sulla questione compensazioni. Al proposito, è stato detto in conferenza stampa, pare che «l’affare non risulti
più vantaggioso come prospettato in partenza». È stato dato conto, infatti, di una dichiarazione del primo cittadino di Verzegnis, Luciano Sulli, che in un incontro davanti alle commissioni (2ª e 4ª) del Consiglio regionale ha parlato «di posizione assolutamente negativa e non accettabile» tenuta da Edipower sul tema. Per chiarire questo e altri nodi i comitati (che possono contare anche sull’appoggio di Wwf e Legambiente), chiamano nuovamente i cittadini in piazza.
L’appuntamento per un dibattito è ad Alesso, venerdì 5 agosto, alle 20 (se piove al centro sociale). Sono invitati anche i 4 Sindaci.
Monika Pascolo
Da: LA VITA CATTOLICA
VENERDÌ 29 LUGLIO 2011
I politics a stan ben sentâts e no in pîts! Provino a gjavâi la cjadree? Di sentâts no rivin a viodi il lât....
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