"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 31 maggio 2016

Trasaghis, l'amarezza del sindaco del 1976 (III)

Il Blog ha pubblicato negli scorsi giorni le lettere inviate al Messaggero Veneto da Loredano Tomat, sindaco di Trasaghis dal 1970 al 1978 sul mancato invito alle commemorazioni del quarantennale e la conseguente replica dell'attuale sindaco Augusto Picco.
Ora Loredano Tomat ha inviato al Blog copia della ulteriore precisazione al riguardo spedita al MV e che presumibilmente verrà pubblicata nei prossimi giorni: se ne da conto quindi qui sotto in anteprima.


Il sindaco di Trasaghis Augusto Picco, anziché tirare in ballo vicende della mia amministrazione quando lui aveva 6 anni, farebbe bene a prendersi buona nota che sindaco di Trasaghis dal 1970 al 1978, nel bene e nel male, gli piaccia o no, sono stato io, Loredano Tomat, e non altri.
Era sua cura inviarmi per tempo e al giusto indirizzo l’invito alle cerimonie indette dal Comune di Trasaghis per il 40esimo del terremoto. La decisione di aderire o no all’invito spettava solo a me a seconda del mio stato di salute. Come ho partecipato all’incontro con il presidente Mattarella all’auditorium della Regione a Udine mi
avrebbe fatto piacere partecipare anche alle cerimonie a Trasaghis, anche perché il 40esimo ha per me un significato particolare, non potendo sperare nel …50esimo.
Loredano Tomat, già sindaco di Trasaghis

lunedì 30 maggio 2016

Alesso, gli alunni delle scuole illustrano alla presidente della Regione le caratteristiche del Lago

La presidente della Regione Debora Serracchiani ha visitato questa mattina le scuole di Alesso, rispondendo a un invito che era stato rivolto dagli alunni durante la recente commemorazione del 2 maggio ad Avasinis. 
Alla presidente sono stati illustrati i percorsi di ricerca compiuti dalle scuole elementari sul Lago, sintetizzati in alcuni pannelli espositivi. Il progetto, realizzato in continuità con le scuole dell'Infanzia di Avasinis e le secondarie di Alesso, sarà maggiormente esplicitato in due video (realizzati in collaborazione con Auser ed Ecomuseo) che saranno presentati lunedì 6 giugno.
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Che cosa significa essere presidente della Regione? Hanno esordito con questa domanda, dopo qualche momento di incertezza, i settantasei alunni della scuola primaria di Alesso che assieme alla sessantina di studenti della secondaria hanno accolto oggi, nell'Istituto scolastico, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, che ha risposto a questo e a molti altri quesiti, sottolineando le tante responsabilità che competono al ruolo ma anche la possibilità e la soddisfazione di cambiare le cose per migliorarle a vantaggio della comunità.

Nel corso della visita, aperta dai saluti del sindaco di Trasaghis Augusto Picco con il dirigente scolastico supplente Antonio Pasquariello e l'insegnante Anselmo Picco, i bambini hanno raccontato la storia del lago di Cavazzo, le origini, le sue leggende; hanno spiegato i diversi nomi usati per indicare lo specchio lacustre incastonato fra i tre comuni di Cavazzo, Trasaghis e Bordano e illustrato le bellezze dell'Ecomuseo Val del Lago ma hanno rappresentato anche i problemi, quali ad esempio la scomparsa di alcune specie di pesci e le prospettive

Il colloquio con i ragazzi ha toccato i temi dell'ambiente e messo in luce la necessità di valorizzare il territorio, di far conoscere le eccellenze della regione e l'importanza dei cambiamenti alcuni dei quali possono avvenire partendo proprio dalle nuove generazioni. Il riferimento è andato alla parità di genere sul quale serve l'impegno di tutti per fare in modo che aumenti, ad esempio, il numero di donne presidente di Regione in Italia, che al momento si ferma a due.

Accompagnata da tanti piccoli Cicerone, Serracchiani ha poi visitato le aule e il laboratorio di manualità dove i ragazzi realizzano piccoli oggetti e, a conclusione dell'incontro, è stata salutata e avvolta dagli abbracci degli alunni.

(rid. e adat. da http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&nm=20160530115413001)

domenica 29 maggio 2016

Un riordino fondiario per la campagna di Avasinis

Sì al riordino fondiario per Avasinis


Risultati immagini per Avasinis + panoramaTRASAGHIS Al via il piano degli insediamenti produttivi agricoli nella frazione di Avasinis. Il consiglio comunale, nella seduta di martedì, ha dato il via libera al proseguimento del riordino fondiario iniziato nel 2008 e condotto dalla Comunità montana per conto del Comune. L'iter è a un buon punto: l'area di 25 ettari è già stata suddivisa in lotti. «In questi anni - ha spiegato il sindaco Augusto Picco - la Comunità montana ha provveduto a sentire i proprietari dei diversi terreni attraverso un quesito. Il 47% non ha risposto, il 18% si è detto contrario al piano, il 26% a favore e il 9% a favore con riassegnazione delle proprietà. Emerge dunque che la maggioranza delle persone sentite è favorevole all'operazione, l'amministrazione è giunta alla decisione di voler proseguire. 
Piana AvasinisI terreni che non saranno subito riassegnati a imprenditori agricoli resteranno di proprietà del Comune che provvederà a fare un bando affinché possano essere messi a disposizione di chi vorrà fare attività agricola». La Comunità dispone di un fondo di circa 400 mila euro. «Siamo favorevoli al piano - ha detto Giorgio Rodaro del gruppo di opposizione Io cittadino - ma crediamo sia bene chiarire con la popolazione i valori che saranno presi in esame per pagare le diverse proprietà». (p.c.)

(Messaggero Veneto, 26 maggio 2016)

sabato 28 maggio 2016

Trasaghis, l'amarezza del sindaco del '76 (II)

40º DEL TERREMOTO 

A Trasaghis le cose non stanno così 

(Lettera al Messaggero Veneto, 27 maggio 2016)

Egregio Direttore, ho letto sul Messaggero Veneto di sabato 21 maggio la lettera dell'ex sindaco di Trasaghis Loredano Tomat in cui lamentava di non essere stato invitato alle iniziative organizzate dal Comune per ricordare il 40º anniversario del terremoto del 1976. Le cose non stanno così. Dieci giorni prima del 6 maggio dal Comune per telefono gli è stato chiesto se disponeva anche di un indirizzo di posta elettronica al quale inviare immediatamente l'invito ufficiale della Regione e del Comune; la sua risposta è stata questa: «Non mandatemi nessun invito». L'invito del Comune è stato inviato ugualmente per posta però al vecchio indirizzo e di questo gli chiedo scusa. Nel 1976 io avevo 6 anni e quindi non conosco le vicissitudini di quel periodo, se hanno tempo e voglia, quelli che erano in giunta e in consiglio con lui potranno replicare. Posso dire però che negli ultimi 20 anni che ho seguito le vicende del Comune di Trasaghis, prima da consigliere, poi da assessore e infine da sindaco, il signor Tomat non ha mai partecipato a nessuna iniziativa organizzata dal Comune nonostante sia sempre stato regolarmente invitato. Si è estraniato e, per usare la sua espressione, «sepolto» da solo. Alcuni anni fa, in previsione della pubblicazione di un libro del Comune, ho letto le delibere di giunta e di consiglio del periodo del terremoto. Quei verbali raccontano una storia diversa da quella che descrive l'ex sindaco Tomat nella sua lettera. Le critiche più dure per le sue continue assenze dal Comune erano portate da esponenti del suo stesso partito e della minoranza democristiana di allora ed era difeso proprio da quei "rambo" che considera suoi nemici. A Trasaghis, il 6 e il 7 maggio scorsi, sono tornati centinaia di rappresentanti delle istituzioni e di volontari dall'Italia e dall'estero che ci avevano aiutato 40 anni fa, e tutte le iniziative proposte hanno visto una grande partecipazione di gente. Anche la presenza a Trasaghis del cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti, dell'on. Zamberletti, della presidente della Regione Serracchiani, del presidente del Consiglio regionale Iacop, dell'ing. Gioacchino Giomi capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di tante altre autorità e di volontari è stata significativa. È forse questa grande partecipazione che ha dato fastidio all'ex sindaco Tomat. Nella lettera attacca anche la Regione che a mio parere ha fatto invece decisamente una bella figura, coordinando numerosissime iniziative per ricordare il 40º anniversario del terremoto. Una decina di giorni prima del 6 maggio, incontrando il sindaco di Venzone e presidente dell'Associazione Comuni terremotati e sindaci della ricostruzione del Friuli, che mi aveva chiesto l'elenco dei sindaci di Trasaghis, mi ha riferito che il presidente onorario dell'associazione stava avvertendo tutti i sindaci in carica nel 1976 per preannunciare loro che al termine delle verifiche con il cerimoniale del Quirinale, l'ufficio di gabinetto della presidenza del Consiglio regionale li avrebbe contattati per invitarli all'incontro con il Presidente della Repubblica. Penso quindi che il signor Tomat sia stato avvertito per tempo. La lettera dell'ex sindaco Tomat è del tutto strumentale e per me quindi la polemica può finire qui. 
                                                               Augusto Picco, sindaco di Trasaghis

venerdì 27 maggio 2016

Ospedale di Gemona, chiesto il referendum sulla riforma sanitaria

Riceviamo e pubblichiamo dai Comitati che si battono per la salvaguardia dell'ospedale di Gemona e in particolare dal Comitato Referendario Abrogativo Legge Sanità FVG:

E' partito l'iter referendario per abrogare la riforma sanitaria Serracchiani-Telesca: consegnate in Regione le oltre 2500 firme, raccolte in tutto il territorio della Regione dai Comitati locali per la difesa della Sanità.

E’ stata presentata questa mattina (giovedì 26 maggio), su iniziativa dei Referenti dei Comitati regionali per la difesa della Sanità del FVG, la proposta di referendum abrogativo della Legge 17/2014, la così detta riforma sanitaria Serracchiani - Telesca. I 9 Comitati hanno raccolto in qualche settimana un rilevante numero di sottoscrizioni (circa 2500, quando ne sarebbero bastate 500) in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali del territorio regionale, in ognuna delle quali vi sono territori pesantemente toccati da questa riforma. Il coinvolgimento dell’intero territorio regionale dimostra quanto il malcontento sia diffuso e si stia amplificando sempre di più.

I Comitati di Trieste, Gorizia,  Monfalcone, Latisana, Cividale, Gemona, Grado, Maniago e Sacile, confluiti nel Comitato Referendario per l’abrogazione della Legge sulla Sanità del FVG, dopo svariate azioni di protesta e tentativi di dialogo nelle sedi istituzionali, non ottenendo un confronto positivo e risposte adeguate, hanno ritenuto di seguire la strada più estrema: la richiesta di abrogazione.

Così chiarisce il Comitato Referendario: “Ci si trova di fronte ad una riforma che non distribuisce equamente le risorse sul territorio regionale, creando cittadini di serie A e B. Il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione repubblicana viene messo a serio rischio, perchè si assiste ad un'erosione dei servizi sanitari senza precedenti, con pesanti tagli di posti letto e reparti, di funzioni e servizi, di prestazioni e di personale, nonché a vari tentativi di depauperamento di alcune delle “eccellenze” in materia. Sono stati chiusi gli ospedali per acuti di Gemona del Friuli, Sacile, Maniago e Cividale, dei loro reparti di medicina e pronto soccorsi, contribuendo ad indebolire il sistema dell'emergenza. Ci sono pesanti tagli agli ospedali di Latisana e Gorizia, che ad esempio perdono il punto nascita; a Trieste, sia all’Ospedale di Cattinara che a quello infantile Burlo Garofolo, intaccato nella sua eccellenza con gravi ridimensionamenti; e non ultimi figurano gli smantellamenti del sistema del 118, già avvenuti a Monfalcone e ancora sotto minaccia a Grado. E si sottolinea che tutto ciò non è opinione isolata, ma proteste analoghe sono state avanzate anche dai Sindacati dei medici e degli infermieri”.

Noi crediamo – affermano i Comitati che propongono l’iniziativa referendaria– che su un tema così importante e delicato sia necessario chiedere il parere popolare: la Sanità tocca tutti indistintamente e quindi la parola deve andare ai Cittadini! Per questo abbiamo deciso di ricorrere allo strumento referendario, cardine di democrazia diretta, visto che la cosiddetta “ riforma“ è stata approvata di gran fretta, senza un vero ascolto e soprattutto senza condivisione con i territori interessati, con i loro rappresentanti e con gli operatori che devono attuarla quotidianamente”.

                         Comitato Referendario Abrogativo Legge Sanità FVG

                                Risultati immagini per ospedale di gemona

giovedì 26 maggio 2016

Tarnep, a 103 anni se ne è andata "Catin di Turo"

Maria Caterina Piazza, la donna più anziana del Comune di Bordano, è morta e la piccola comunità di Interneppo in Val del Lago le ha dato  l'ultimo saluto  martedì pomeriggio, giorno in cui si sono  svolti  i suoi funerali. Nata nel 1912, Caterina, nota in paese come "Catin di Turo", avrebbe compiuto 104 anni il prossimo 15 agosto.
Una lunga vita fatta di lavoro e sacrifici quella di Caterina: si era sposata con Arturo Rossi, disperso sul fronte russo nel corso della seconda guerra mondiale, e con il quale aveva avuto tre figli. Rimasta vedova in quei tempi così lontani, ha cresciuto i suoi figli lavorando tutta la vita nel settore agricolo, quello che allora era la fonte di sostentamento primaria per le famiglie della Val del Lago, per sopravvivere.
Nonostante la sua veneranda età, Caterina aveva mantenuto una discreta lucidità anche se nell’ultimo periodo era residente nella casa di riposo di Moggio Udinese, dove ogni anno molti bordanesi le facevano visita in occasione del suo compleanno per farle gli auguri.
Da parte sua, anche l'amministrazione comunale di Bordano ha espresso  il proprio cordoglio ai figli di Caterina.
                                                       Risultati immagini per Interneppo
(rid. e adatt. da Messaggero Veneto, 23 maggio 2016)

mercoledì 25 maggio 2016

La statua lignea di Alesso e l'altare di S. Nicolò a Cavazzo saranno restaurati grazie alla Fondazione Crup

La Fondazione Crup interverrà per finanziare il restauro di due opere d'arte presenti nella chiesa di San Bartolomeo di Alesso e nella chiesa di San Daniele a Cavazzo: si tratta di una antica statua lignea e dell'altare di San Nicolò.

La statua lignea di Alesso esaminata dal  restauratore Francesco Candoni 


Fondazione Crup: stanziati 440 mila euro per la tutela del patrimonio artistico

A testimonianza di un’attenzione concreta verso la valorizzazione e la tutela del patrimonio artistico del Friuli e di una visione che riconosce alla cultura una valenza strategica, la Fondazione Crup prosegue il significativo percorso di sostegno al settore Arte e Beni Culturali intrapreso lo scorso anno con il bando “Restauro Beni Mobili”, mettendo a disposizione un plafond di 440 mila euro che andrà a sostenere 53 progetti di restauro.
Una modalità rivolta alle realtà preposte alla conservazione delle numerose opere d’arte collocate nel nostro territorio e finalizzata a contribuire, in forma sussidiaria, alla
custodia, preservazione e manutenzione del patrimonio culturale. La risposta alla prima edizione del bando ha offerto una fotografia della condizione dei beni artistici a rischio di degrado – in parte per le condizioni ambientali del contesto in cui si trovano, in parte per la mancanza di adeguate forme di prevenzione – molti dei quali sono stati prontamente sottoposti a significativi interventi di restauro che, in alcuni casi, proseguiranno anche quest’anno. Accanto alle più tradizionali opere d’arte, i Beni, a cui si riferisce il bando, includono i beni culturali in senso ampio, tra cui statue, sculture, pale, beni librari, etc. tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004, nonché gli apparati decorativi di pregio (affreschi, decorazioni di pavimentazioni, dipinti, etc.) conservati nelle chiese, nelle parrocchie e, in generale, in edifici sottoposti a vincoli di tutela dello stesso decreto di legge. Hanno partecipato al bando 109 soggetti – tra istituzioni, enti pubblici, enti religiosi, associazioni con una richiesta complessiva di oltre 1 milione di euro. L’apposita commissione sulla base dei criteri indicati dal bando (tra cui l’urgenza di intervenire) ha selezionato 53 interventi. Si tratta di iniziative volte a favorire la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e storico locale, nonché ad incentivarne la diffusione e la fruizione. Il Presidente della Fondazione Crup Lionello D’Agostini ha osservato: “Soprattutto in questo momento segnato da una particolare scarsità di mezzi abbiamo voluto dare un segnale forte della presenza e dell’attenzione della Fondazione Crup nei confronti del nostro patrimonio artistico locale, innalzando il budget a disposizione da 250 mila dello scorso anno a 400 mila euro di quest’anno. Forti anche del notevole successo riscosso dalla prima edizione del bando, attraverso il quale sono state sostenute diverse azioni di recupero dei beni, abbiamo inteso riproporre una seconda edizione più robusta, non solo nella consistenza totale, ma anche per singolo intervento, affinché possa essere recuperato e valorizzato un patrimonio architettonico, artistico e storico, che è una componente essenziale dell’identità del nostro territorio.”

(http://friulisera.it/2016/05/fondazione-crup-stanziati-440-mila-euro-la-tutela-del-patrimonio-artistico/)

Interventi previsti in Val del Lago:

Parrocchia San Daniele Profeta – Cavazzo Carnico (UD)restauro dell’altare ligneo policromo di San Nicolò risalente al sec. XVII
10.000,00
Risultati immagini per Cavazzo + chiesa San DAniele


Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo – Alesso di Trasaghis (UD)restauro conservativo ed estetico di una scultura lignea probabilmente raffigurante San Bartolomeo Apostolo
4.178,50



Risultati immagini per Alesso + chiesa