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martedì 31 luglio 2012

Triathlon, una faticata ... di successo (2)


Triathlon per duri al lago di Cavazzo 

Spettacolo per la gara organizzata dal Cus, oltre 100 iscritti 

Dopo la frazione a nuoto, i 40 in bici e i 10 finali di corsa

TRASAGHIS Il grande lago dei Tre Comuni attira l’uomo temerario, intenzionato a sfidare la natura, per diventare “umano xtrim”. Con queste parole lo speaker annunciava ieri i partecipanti della seconda edizione dell’Extreme Triathlon organizzato dal Cus di Udine nell’ambito del progetto Gemona-Città dello sport e del benstare: ben 110 di loro hanno aderito alla gara, arrivando da diverse parti della regione e del nord est, ma anche da luoghi più lontani come Roma, Ferrara, e perfino dagli Stati Uniti. La val del lago, con la sua natura impervia, è una sfida che attira: «Certamente - ci ha raccontato Raffaella Monaco del Cus Udine - soltanto chi ha una certa preparazione fisica può parteciparvi. Tra i triathlon che organizziamo in regione questo è certamente il più difficile: ricordiamo infatti che i suoi 1,5 chilometri di nuoto, 40 di bicicletta e 10 di corsa in alta montagna corrispondono a quelli a cui si fa riferimento nelle competizioni olimpiche. Anche la stessa temperatura del lago viene tenuta sotto controllo, perché qualora risultasse sotto i 13 gradi per una qualsiasi perturbazione non sarebbe possibile realizzare la gara». Ieri il primo assoluto fra i partecipanti è risultato Francesco Cauz della società Linger Team Keylane: ce l’ha fatta in sole 2 ore e 34 minuti. Accanto a lui, sul fronte femminile, è stata Monica Ferrari di Ironwoman a risultare la prima con un tempo di 3 ore e 9 minuti ma l’organizzazione, su tutti il trio Matteo Benedetti, Enrico Tione Roberto Pravisano che hanno già dato appuntamento al prossimo anno, ha premiato diverse altre persone in base alle categorie di appartenenza. Vestiti con l’apposita tuta, gli atleti hanno sfidato le acque fresche del lago, dopodiché con la bici hanno fatto due giri del bacino e in seguito hanno percorso la salita fin sulla punta del monte San Simeone dove li aspettava 10 km di corsa sugli altipiani: «È stata dura - ci ha raccontato uno di loro proveniente da Pordenone - soprattutto in cima alla montagna, e anche il percorso in corsa era arduo: sei sottoposto ad uno sforzo mentale incredibile per resistere perché il corpo cede altrimenti. Personalmente, io credo che la grande sfida sia proprio con sé stessi, e la vinci quando lo fai tutto il percorso». Lo sport estremo, dunque, nella pedemontana e in alto Friuli diventa un motivo di vivere la natura e il territorio in modalità che finora sono state sottovalutate, come ha ricordato il sindaco Augusto Picco in sede di premiazioni, citando il ruolo importante del progetto “Città dello sport”: «Il nostro testimonial Oscar Pistorius - ha detto il vice sindaco di Gemona Roberto Revelant - ha scelto questi territori per allenarsi, e ciò significa che è un luogo competitivo. Questo progetto ha l’obiettivo di creare turismo e attrattività, partendo dalle peculiarità che queste terre mettono a disposizione». 
Piero Cargnelutti 

Un centinaio di volontari per garantire la sicurezza

TRASAGHIS Se lo staff del Cus conta una quarantina di persone, decine e decine di altre persone sono coinvolte nella sicurezza e nelle comunicazioni. In merito a quest'ultime, davvero meritevole il lavoro svolto nell’ambito della competizione da parte delle squadre di Protezione Civile: una decina di loro erano impegnati nella trasmissione digitale al bar del Camping Lago Tre Comuni dove dallo schermo era possibile visionare la situazione sul San Simeone dov’erano state piazzate tutte le telecamere necessarie. Oltre a questo, un’altra squadra si occupata invece di gestire le comunicazioni radar, con 45 postazioni, di cui almeno 18 efficienti e a disposizione in caso di emergenza: «Le caratteristiche del territorio - ci ha spiegato uno di loro Fulvio Vidoni - ci hanno imposto ripetitore trasponder per l’utilizzo di frequenze della Protezione Civile: in questo modo, ogni momento della gara è sotto controllo e possiamo intervenire con tempestività qualsiasi cosa accada». Assieme alle quattro ambulanze presenti, il soccorso all’unico ferito, caduto con la bici, è stato infatti immediato: l’atleta è stato portato all’ospedale di Tolmezzo per un trauma cranico. (p.c.)

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