"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 19 luglio 2012

Voli vietati sui cieli del Gemonese. Disappunto tra gli appassionati di "volo libero" (2)


La notizia, data ieri praticamente "in diretta"  del blocco dei voli del campionato italiano di deltaplano sui cieli dell'Alto Friuli, trova sui giornali di oggi ampio approfondimento.


Caccia Usa rovinano il volo
sulla Carnia dei deltaplanisti

I campionati italiani costretti a cambiare le rotte. Alcuni piloti: «Sembrava che gli aerei volessero giocare»

di Gino Grillo
TOLMEZZO. Il campionato italiano di deltaplano disturbato dagli aerei Usa. Un avvenimento programmato da mesi sui cieli della pedemontana e della Carnia, ma vincono gli aerei della base Nato di Aviano.
Sono oltre 150 i piloti e numerosi gli ospiti provenienti dall’estero. Il teatro dei sorvoli, concordati, a detta dell’organizzazione, con tutti gli enti interessati, base militare di Aviano compresa, sin da gennaio di quest’anno, prevedeva l’effettuazione di voli dal Cuarnan e dal Crostis con atterraggi principali a Bordano e a Cercivento. Altri atterraggi, di emergenza, erano previsti nelle zone limitrofe. Purtroppo, nonostante gli organizzatori abbiano ottenuto il Notam, l’autorizzazione cioè a svolgere le gare, nella giornata di martedì vi sono stati momenti di pericolo di scontro fra aerei militari Usa, accompagnati da elicotteri, e i partecipanti alla competizione nazionale. La partenza di martedì era prevista in val Secca, in Carnia, ma le condizioni meteo hanno indotto gli organizzatori a spostarsi nella partenza sovrastante Gemona. Da qui i deltaplanisti dopo aver effettuato il loro percorso a boe, avrebbero dovuto atterrare nel Comune di Bordano.
L’allarme è stato dato via radio: alcuni deltaplanisti hanno visto aerei da caccia volare attorno ai loro mezzi aerei, anche ad altezze inferiori (900 metri). «Pareva volessero giocare con noi», hanno asserito alcuni, e impedendo di fatto il normale svolgersi della manifestazione.
L’incontro è avvenuto sui cieli prossimi a Tarcento, obbligando diversi amanti del volo libero, e quindi gli organizzatori, a repentini cambiamenti di programma deviando il tragitto lungo la catena dei Musi in direzione della Slovenia, evidentemente zona off-limits per gli aerei stelle e strisce.
L’organizzazione ha tentato quindi di contattare la base Nato di Aviano per avere delucidazioni. «Ci hanno riferito che le esercitazioni militari hanno la precedenza». Un avvertimento che è valso anche per ieri, tanto da dirottare la manifestazione in Carnia lasciando liberi gli spazi aerei della pedemontana.
Così ieri dal campo Volo libero Carnia di Cercivento, gli amanti del volo libero hanno dovuto dirottare e atterrare, non tutti ci sono riusciti, verso il campo volo di Enemonzo.
Rimane l’amarezza: «Avevamo tutte la carte in regola, tutte le autorizzazioni, ma le esercitazioni militari sono state effettuate senza preavviso, sembrava che volessero giocare con i deltaplani in aria».
Situazioni già vissute durante manifestazioni simili a livello internazionale negli anni Ottanta, in quella, la Carnia, che è stata la culla di questo sport in Italia.
(Messaggero Veneto, 19 luglio 2012)

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