Alesso e dintorni

Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

giovedì 31 maggio 2018

Lunedì l'inaugurazione della meridiana nel Centro Studi di Alesso


Inaugurazione delle meridiane realizzate nei plessi scolastici delle scuole del territorio

Il bisogno di conoscere il tempo è uno degli aspetti più intimi e misteriosi della nostra esistenza. Quando il tempo veniva misurato con i movimenti del sole l’uomo ha inventato degli strumenti che gli consentissero di avere la percezione del tempo che passava: gli orologi solari, detti impropriamente meridiane.
Le meridiane sono diventate nel tempo sinonimo di una rinnovata qualità espressiva, ma i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Trasaghis hanno imparato che questo tipo di marcatempo per funzionare non richiede energia elettrica, ma soltanto degli splendidi raggi di sole.
I ragazzi hanno anche imparato che la meridiana è un legame col nostro passato, con le esperienze rurali dei nostri nonni scandite dallo scorrere del tempo, ma è anche arte, scienza, poesia: un’opera fatta per misurare il tempo e durare nel tempo.
Le meridiane che sono state realizzate nei plessi scolastici della Val del Lago sono un nuovo strumento didattico di cui la scuola ora può disporre, grazie allo sforzo collettivo degli alunni, degli insegnanti, di un esperto di meridiane e dell’Associazione Pro Loco di Alesso che ha concretizzato il progetto dell'Ecomuseo della val del Lago. La costruzione ha previsto un piccolo percorso teorico e di progettazione, attraverso il quale i ragazzi hanno rinominato il progetto originale chiamandolo “Una meridiana per amica”. Importante è stata anche la scelta del luogo idoneo, fino al tracciamento delle posizioni e la posa degli elementi realizzati dall’esperto.
Lunedì 4 giugno, alle ore 14,15, verrà inaugurata la meridiana realizzata dai ragazzi nel cortile tra la scuola e la palestra del plesso scolastico di Alesso dell’Istituto Comprensivo di Trasaghis.
D’ora in poi, ponendosi sulla meridiana, i ragazzi potranno rivivere sensazioni antiche e conoscere l’ora solare, tra un gioco e l’altro, ogni volta che avranno la possibilità di essere negli spazi aperti della scuola.
(http://www.ecomuseovaldellago.it/inaugurazione-delle-meridiane-realizzate-nei-plessi-scolastici-delle-scuole-del-territorio/)
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mercoledì 30 maggio 2018

Migranti a Interneppo, gli Amministratori dal Prefetto (II)

L'incontro di questa mattina degli amministratori di Bordano col Prefetto per discutere del ventilato arrivo di migranti a Interneppo, accompagnato dal sit in di numerosi tarnebans davanti alla Prefettura è stato sin da subito ripreso e citato dai mezzi di informazione sulla Rete. Eccone una selezione.

Migranti, protesta dei cittadini di Interneppo davanti alla Prefettura

Udine, sul tavolo la questione dei dieci richiedenti asilo che il rappresentante del Governo ha recentemente “affidato” al Comune collinare. Contestato il metodo: «Ignorato il nostro parere»di Marco Ceci

UDINE. Una quarantina di residenti della piccola frazione di Interneppo (130 anime in Comune di Bordano), al seguito del sindaco Ivana Bellina e delle forze consiliari, si è presentata questa mattina, mercoledì 30 maggio, in prefettura a Udine per chiedere un incontro urgente con il prefetto Vittorio Zappalorto.

Sul tavolo la questione dei dieci richiedenti asilo che il rappresentante del Governo ha recentemente “affidato” al Comune collinare e che sono destinati a stabilirsi nell’albergo ristorante La Terrazza.
Una decisione che i residenti di Interneppo hanno inteso come una decisione calata dall’alto, «dimostrando di non tener conto del parere della cittadinanza», hanno riferito i portavoce dell’iniziativa.

Il prefetto ha accolto la delegazione di rappresentanza, avviando una riunione durata circa un’ora.

«Quando a gennaio sono iniziati i lavori di sistemazione dell’albergo - hanno ricostruito la vicenda i residenti - tutti si sono insospettiti, lo abbiamo fatto presente al sindaco, che aveva parlato con il prefetto.

Era arrivata la smentita, ma una decina di giorni fa ad arrivare è stata una comunicazione scritta del prefetto al nostro sindaco, in cui si ufficializzava l’arrivo di dieci migranti, tutti di età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Nel frattempo è nato un comitato, spontaneo e senza orientamenti politici, c’è stata una raccolta firme, ma non è servito a nulla.

Ci è stato detto che ne dovevano arrivare 20, invece ne arriveranno solo dieci.

Magra consolazione. Vorremmo però sia chiaro un concetto: il problema non sono i migranti, a Interneppo ci vivono già alcune famiglie straniere, ben integrate, i nostri figli giocano con i loro figli, mai un problema.

Se fossero state famiglie non ci sarebbe tutta questa preoccupazione. Il problema, poi, è il metodo utilizzato, prendendo una decisione che non tiene assolutamente conto delle preoccupazioni dei residenti».

In via della Prefettura, questa mattina, c’erano anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, e il deputato Daniele Moschioni.
Ma ai due esponenti della Lega non sono stati accolti dal prefetto Zappalorto.

«Ritengo quanto accaduto gravissimo - attacca Mazzolini -, ma non nei confronti del sottoscritto quanto dell’istituzione che rappresento e cioè della Regione. Una grave mancanza di rispetto».
( http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2018/05/30/news/migranti-protesta-dei-cittadini-di-interneppo-davanti-alla-prefettura-1.16900279. Sul sito anche una videointervista al sindaco e una galleria fotografica)------------------ 

Bordano ribadisce il suo "No" all'accoglienza, ma arriveranno dai 10 ai 6 rifugiati


Bordano ribadisce il suo "No" all'accoglienza, il Prefetto: proroga di 15 giorni per una soluzione
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Quaranta cittadini di Bordano hanno accompagnato questa mattina il sindaco del Comune, Ivana Bellina, e il capogruppo di minoranza, Valter Stefanutti, ad un incontro urgente richiesto al prefetto Vittorio Zappalorto. Sul tavolo l'ormai nota questione dell'accoglienza diffusa, rifiutata categoricamente dall'amministrazione del paese e dagli stessi residenti, e l'arrivo imminente di una decina di migranti nella frazione di Interneppo, secondo quanto previsto dal progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) disposto dalla Prefettura.

No profughi a Interneppo

Ciò che si contesta è in particolar modo il luogo individuato per permettere l'ospitalità ai richiedenti asilo, ovvero la struttura alberghiera "Alla Terrazza" di Interneppo, frazione di 140 anime, molte delle quali anziane, privo di servizi, trasporti pubblici e centri di aggregazione.  (...)
(http://www.udinetoday.it/cronaca/bordano-accoglienza-diffusa-rifugiati-incontro-prefetto.html)
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Braccio di ferro in Prefettura a Udine contro l’arrivo dei migranti a Bordano


Erano circa una quarantina i cittadini di Bordano e Interneppo che questa mattina si sono presentati dinnanzi alla Prefettura di Udine, a sostegno del sindaco Ivana Bellina, la quale assieme al capogruppo di minoranza Valter Stefanutti,  ha incontrato il Prefetto Vittorio Zappalorto, per discutere del trasferimento di una decina di migranti nella struttura alberghiera “Alla Terrazza” di Interneppo.
“La nostra storia è legata al fenomeno dell’immigrazione – hanno scritto in una nota – e inoltre a partire dagli anni ’90 abbiamo accolto nella nostra comunità intere famiglie provenienti da diverse aree di crisi internazionale tra cui Argentina, Albania, Romania, Ucraina, Kossovo, Marocco e molte altre, che si sono perfettamente integrate nel tessuto sociale. Vogliamo prendere le distanze da qualsiasi strumentalizzazione o accusa di razzismo – aggiungono – masiamo contrari all’accoglienza di soli ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni, soprattutto se non provenienti da conflitti, ma lo saremmo, invece, se a richiedere ospitalità fossero famiglie richiedenti asilo, fuggite da zone di guerra”. 
I cittadini contestano in particolar modo il luogo individuato per permettere l’ospitalità ai richiedenti asilo, ovvero il piccolo abitato di Interneppo, frazione di 140 anime, molte delle quali anziane, privo di servizi, trasporti pubblici e centri di aggregazione. Scelta che ha messo in allarme la popolazione sia per questioni di sicurezza che di prospettive. Assieme ai cittadini si sono presentanti pure il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Mazzolini, e l’onorevole leghista, Daniele Moschioni. I due rappresentanti di Regione e Parlamento, sono stati però esclusi dal vertice: «Ritengo quanto accaduto gravissimo, ma non nei confronti del sottoscritto quanto dell’istituzione che rappresento, e cioè della Regione Fvg. Una grave mancanza di rispetto” ha commentato Mazzolini che tra i primi, una settimana fa, ha sollevato la questione dei migranti a Bordano. (...) L’incontro è finito alle 13 e ha portato ad ottenere una dilazione di quindici giorni per l’accettazione del progetto di Sprar. In caso di firma, l’arrivo dei rifugiati previsti potrebbe scendere da 10 a 6. Tempo che sarà utilizzato per trovare soluzioni abitative differenti, previo dibattito pubblico e assemblea consiliare.
(https://www.studionord.news/braccio-di-ferro-in-prefettura-a-udine-contro-larrivo-dei-migranti-a-bordano/) 

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Sabato, "su la mont di Cuar", il ricordo delle vittime del terremoto

Sabato due giugno 2018 appuntamento sulla cima del monte Cuar per commemorare quanti persero la vita nel tragico terremoto del 1976. 

L' iniziativa, organizzata dal gruppo amici della montagna in collaborazione con il gruppo alpini di Forgaria nel Friuli e supportata dalle amministrazioni comunali di Forgaria nel Friuli, Trasaghis e Vito d'Asio prenderà corpo dalle ore 10, quando sulla cima del monte Cuar inizierà il momento di ricordo con la preghiera e l' omaggio floreale alla Madonna "Regina della Pace". Seguirà, presso la campana posata ventiquattro anni fa da un gruppo di amanti della montagna, una preghiera ed i rintocchi a ricordo dei defunti.

Alle 11:30, presso la malga Cuar, verrà celebrata la Santa Messa e letti i nomi delle vittime del terremoto delle tre Comunità, seguiranno gli indirizzi di saluto dei rappresentanti dei comuni di Forgaria nel Friuli, Trasaghis e Vito d'Asio; è  prevista la presenza dell' assessore regionale Barbara Zilli.

Al termine, momento conviviale offerto dal gruppo alpini di Forgaria nel Friuli.



(Segnalato da Luigino Ingrassi)


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martedì 29 maggio 2018

Migranti a Interneppo, gli amministratori dal Prefetto

Dopo la lettera inviata congiuntamente dal sindaco e dal capogruppo di minoranza per ottenere di essere ricevuti dal Prefetto di Udine sul tema del previsto arrivo dei migranti a Interneppo, è stato comunicato che il Prefetto Zappalorto riceverà i rappresentanti comunali mercoledì 30 maggio alle ore 11.00.

Riceviamo dal Comitato spontaneo sorto nel Comune di Bordano:
"Il comitato spontaneo sorto a Interneppo per protestare contro l’assegnazione dei migranti  ha deciso unanimemente di partecipare all’incontro che l’amministrazione comunale avrà con il prefetto di Udine mercoledì 30 maggio alle ore 11.00, nella sede della prefettura in Via Piave. Invitiamo tutti gli amici di Bordano e Interneppo a solidarizzare e partecipare al sit-in davanti alla prefettura con ritrovo alle 10.30. Partecipiamo in massa a questa iniziativa."


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Sabato a Bordano il libro sulle storie dei profughi del dopo Caporetto

Sabato 2 giugno, alle 18, nella sala consiliare di Bordano, verrà presentato il libro "Vengano in pochi, vengano in tanti" di Emi Picco. 
Il  libro è un concentrato  di testimonianze  su vicende  della nostra zona che vanno dall'Unità d'Italia all'emigrazione, ai fatti della  della grande Guerra, prima  e dopo Caporetto, con testimonianze  inedite di  profuganza   anche della  gente evacuata dalla sinistra Piave,  per passare poi alle vicende durante l'occupazione  nemica   sempre  nella zona (Val del Lago e Alto Friuli),coi disertori Austriaci ed i soldati italiani nascosti tra i boschi, fino alla vittoria e al ritorno alle proprie case da parte  dei profughi. A corredo vi sono anche foto riguardanti  la nostra zona   e non mancano considerazioni anche dure nei riguardi  dei "comandanti   dell'esercito italiano" relativamente alla gestione dei fatti militari. 
L'autore ha  voluto mettere  per iscritto tutte le testimonianze che nonna e bisnonna gli raccontavano  da bambino e tutte le notizie che è poi  riuscito a  conoscere da grande consultando testi e materiali documentari. Un concentrato, insomma, delle dolorose vicende della Grande Guerra viste dalla parte della popolazione.
La pubblicazione del libro è stata sostenuta dal Comune di Bordano, dal B.I.M. e dall'U.T.I. del Gemonese.


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lunedì 28 maggio 2018

Bordano, maggioranza e opposizione concordi nel no ai migranti (II)

Dieci migranti a Interneppo, ma il paese risponde in blocco: “Siamo un borgo troppo piccolo per assistere anche gli stranieri”


Dopo il tanto vociferare, è atteso in queste ore l’arrivo di dieci migranti a Bordano, più nello specifico a Interneppo, nell’albergo Alla Terrazza. Sia la maggioranza che l’opposizione però sono contrari a questa decisione e, dopo aver consultato la popolazione, che si è espressa anch’essa negativamente, hanno prima convocato un’assemblea pubblica e poi hanno sottoscritto una lettera al prefetto, chiedendo un confronto. “La popolazione si è espressa negativamente e noi concordiamo con questa idea perché si tratta di un borgo in cui vivono prevalentemente persone anziane e non ci sembra la situazione migliore per mettere dieci persone che passerebbero il loro tempo in quel luogo a far niente, rischiando di creare anche tensioni con i residenti” ha dichiarato il sindaco Ivana Bellina.
“La mancanza di un tessuto sociale idoneo nel nostro territorio impedisce l’accoglienza di persone che non avrebbero la possibilità di integrarsi con una comunità nella quale emerge chiaramente una forte preoccupazione e tensione che potrebbero sfociare in episodi ingestibili. Chiediamo di anticipare l’incontro del 4 giugno, sospendendo qualsiasi atto autorizzativo inerente l’arrivo di migranti in questo Comune” è riportato nella missiva firmata sia dal sindaco che dal capogruppo della minoranza Valter Stefanutti. La contrarietà all’arrivo di dieci migranti è dunque unanime nel paese.
 Davide Marchiol, da: http://www.ilpais.it/2018/05/26/dieci-migranti-a-interneppo-ma-il-paese-risponde-in-blocco-siamo-un-borgo-troppo-piccolo-per-assistere-anche-gli-stranieri/  


 

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domenica 27 maggio 2018

Bordano, maggioranza e opposizione concordi nel no ai migranti

La maggioranza e la minoranza di Bordano, che in passato hanno avuto occasioni di confronto deciso e anche duro, si sono trovate concordi per dire no al ventilato arrivo di una decina di migranti nella frazione di Interneppo; il sindaco e il capogruppo di minoranza  hanno congiuntamente inviato una lettera al Prefetto di Udine chiedendo di anticipare un incontro già fissato, per discutere urgentemente della questione.
Intanto è già partita una raccolta di firme per esprimere la contrarietà a qualsivoglia arrivo di migranti nel Comune di Bordano.




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sabato 26 maggio 2018

Domani a Braulins la nuova illuminazione del campanile

L'associazione "Noi di Braulins" ha curato l'allestimento dell'illuminazione del campanile della chiesa parrocchiale e invita pertanto i paesani e gli amici di Braulins a prendere parte alla accensione dell'impianto domenica 27 alle 21, con la presenza del parroco don Fausto. Seguirà brindisi.


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Lago, risultati delle ricerche Ismar - (IV)

Laura Matelda Puppini, sul sito "Non solo Carnia" (http://www.nonsolocarnia.info/lago-di-cavazzo-ultima-puntata-rinaturalizzazione-o-lago-finito/), propone una opportuna sintesi delle ultime prese di posizione sulla "questione Lago" dalle polemiche sorte dopo al contrarietà del Comune di Cavazzo alla ipotesi del by-pass alla presentazione dei risultati delle ricerche dell'Ismar:

Lago di Cavazzo: ultima puntata. Rinaturalizzazione o lago finito?

Ho letto con interesse le due facciate dedicate dal Messaggero Veneto, il 18 maggio 2018, alla salvezza del lago di Cavazzo. Esse, assieme ad altri articoli ed al Comunicato del 16 maggio 2018 a cura di: Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, Tolmezzo/ Comitato per la difesa e la valorizzazione del lago, Alesso di Trasaghis / Legambiente del Friuli Venezia Giulia / Legambiente della Carnia, Canal del Ferro, Valcanale / Legambiente Circolo di Gemona / Comitato Interregionale PAS Dolomiti, Sezione Carnia, Val Tagliamento / Comitato Spontaneo NO centralina Ponte Rop, Resia / Comitato Acqua Libera, Alto But, Paluzza / Comitato Val Degano, Ovaro / Movimento Tutela Arzino, Val d’Arzino / Ce.V.I. Centro di Volontariato Internazionale, Udine / Carnia in Movimento, Val But, saranno le fonti per questo testo.
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Molti laghi, fonte di acqua dolce ed indispensabili per gli ecosistemi, sono scomparsi nel mondo o si sono drasticamente ridotti, portando dissesti e desertificazione, basti pensare al lago Aral, uno dei più grandi del globo, in Usbekistan, il cui bacino orientale si è totalmente prosciugato, al lago Poopò, che era secondo lago della Bolivia, al lago Bedwater, a carattere stagionale, nella Death Valley in Colorado, al lago Chad (anche Ciad) in Africa, al lago Owens, in California, ridotto ad un decimo della sua estensione, al lago Powell, sempre negli Usa, al lago Mead, tra Arizona e Nevada, al Goose Lake, al confine con l’Oregon. (http://www.repubblica.it/ambiente/2016/01/27/foto/la_crisi_idrica_nel_pianeta_i_laghi_e_i_fiumi_che_stanno_sparendo-132136164/1/#1).
Scriveva nel merito Matteo Marini, nel 2016: «Siccità e desertificazione, dovute anche ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, sfruttamento eccessivo delle risorse per l’irrigazione o per le attività estrattive e industriali: sono diversi i laghi e i fiumi (il caso più eclatante è quello del Colorado) che stanno sparendo in tutto il mondo. Corsi e soprattutto specchi d’acqua ancora presenti sulle cartine geografiche ma le cui rive disegnano profili sempre più stretti, lasciando a secco le imbarcazioni dei pescatori e delle attività turistiche. Una crisi idrica dagli effetti devastanti che non risparmia nessun continente, dall’Asia all’Africa alle Americhe e che mette a serio rischio l’economia delle zone in cui si trovano, in particolare nei Paesi più poveri. Ma sono molti quelli che si trovano sul suolo americano, soprattutto nel sudovest degli Usa, la parte più arida del Paese». (Ivi). Per la desertificazione dei laghi sue cause e conseguenze, tra cui le migrazioni, cfr. anche: http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2017/05/15/foto/lago_ciad_desertificazione-3528636/1/;https://www.focus.it/ambiente/ecologia/il-lago-aral-sparisce; http://www.meteoweb.eu/2016/06/desertificazione-wwf-a-rischio-almeno-il-40-delle-terre-emerse/704700/ ed altri. E invito caldamente a leggere, pure, Luca Mattiucci, Desertificazione e siccità, le nuove catastrofi naturali. A rischio 1,1 miliardi di persone, in: http://sociale.corriere.it/desertificazione-e-siccita-le-nuove-catastrofi-naturali-a-rischio-11-miliardi-di-persone/.  
Vediamo di non aumentare il numero dei laghi moribondi, penso fra me e me, avendo in mente il lago di Cavazzo. Perdere acqua dolce è una tragedia, perché l’acqu dolce non si può produrre artificialmente, e chi ha fatto il giochetto, in Italia, fra politici ignavi, di prendersi l’acqua dono di Dio alla popolazione mondiale per poter sopravvivere, con la scusa dei tubi, sapeva di avere la vita del prossimo in mano.
E non si può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi, per non vedere e non sentire. La tutela dell’ambiente e del creato non sono di destra o di sinistra, sono problemi di tutti.  E gli antichi testi religiosi hanno sempre parlato del valore dell ‘acqua per la vita e la purificazione, ma ora paiono dimenticati.
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Inizio queste mie righe sullo stato attuale del Lago di Cavazzo, riportando il parere di Luca Gasparini, dell’Ismar Cnr di Bologna, tratto da: Giacomina Pellizzari, “Ecco come la centrale sta devastando il lago”, in Messaggero Veneto, 17 maggio 2018, precisando che pare che i sindaci della Val del Lago, o forse ora solo quello di Cavazzo Carnico, pare siano contrari ad aprire la gara per la costruzione del bypass per evitare che le acque gelide della centrale vadano a finire nel lago.
«”La centrale di Somplago modifica l’equilibrio naturale del lago di Cavazzo. Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio, deve ricredersi, perché i rilievi effettuati con veicoli autonomi dotati di sensori per investigare il fondo, non lasciano ombre di dubbio: «L’apporto di fango e di acqua fredda cambia l’equilibrio del fondale e, conseguentemente, crea un ambiente non più naturale”.
Ieri, nel centro nautico ‘Nautilago’ di Alesso, Luca Gasperini, il Ricercatore dell’Istituto di scienze marine del cnr di Bologna, nell’ illustrare il rilievo geofisico realizzato in collaborazione con il Comune di Trasaghis, il Comitato per la difesa e la valorizzazione del lago e il Comitato per la tutela delle acque bacino montano del Tagliamento, è stato chiarissimo: “Il lago dei Tre Comuni è fortemente impattato dalla centrale idroelettrica”.
L’analisi delle carote e le ecografie effettuate nei sedimenti, attesta che “la riduzione della temperatura, unita all’apporto periodico di sedimenti estranei al bacino lacustre, apporto che avviene sotto forma di colate durante le piene del Tagliamento, quando la centrale tùrbina acqua limacciose, provoca una specie di sterilizzazione del fondo. Abbassa i livelli di ossigeno normale e crea livelli privi di ossigeno e quindi senza la possibilità per la vita di proliferare sul fondo del lago”, ha aggiunto Gasperini, specificando che questo fenomeno favorisce una serie di eventi a catena che, nel tempo, ha modificato il normale livello di vita nel lago.
Detta in altri termini significa che là dove insistono gli scarichi dei fanghi, viene meno la flora e la fauna acquatica. Il fenomeno è più evidente a nord ed al centro del lago, mentre a sud, dove gli scarichi non arrivano, l’ambiente lacustre è ancora vivo e vegeto. (…). Proprio perché il lago è un libro aperto e le carote dei sedimenti rivelano la storia millenaria dell’ambiente, i ricercatori datano il cambiamento del fondale a partire dagli anni Cinquanta. Gli anni in cui è stata realizzata ed è entrata in funzione la centrale». (Ivi).  I ricercatori hanno contattato i Comitati ed il sindaco di Trasaghis, creando una rete positiva di collaborazione anche con la popolazione, ed hanno ora messo a disposizione gratuitamente i dati delle loro rilevazioni, che sono dati definitivi. Inoltre nel corso dell’incontro presso il Centro Nautico, Gasperini ha mostrato le mappe che fotografano il fondale del lago a 40 metri di profondità, evidenziando pure la linea rossa che «indica dove il fondale ha cambiato completamente aspetto: questo è il limite oltre il quale non c’è più vita». (Ivi).
Ma lo studioso del Cnr di Bologna ha detto anche che la stratificazione si vede meglio a sud, mentre a nord ed al centro, ove si riversano maggiormente le acque fredde della centrale, «il fondo è totalmente impenetrabile». (Ivi), mentre la presenza di gas non sfruttabile economicamente, che si forma in ambienti privi di ossigeno, e le righe nere sulle carote, indicano sul fondale già mancanza di vita. (Ivi).
La proposta di Gasperini ai politici è quella di rinaturalizzare il lago di Cavazzo, trasformandolo in un “centro di ricerca e di studio per le scuole europee sull’ambiente naturale” (Ivi), seguendo, in altra situazione, l’esempio di Baita Torino sul Pura. 
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Per la verità il problema del versamento delle acque fredde della centrale nel lago di Cavazzo è stato affrontato anni fa dall’ing. Franzil, con la proposta dettagliata anche a livello tecnico, della realizzazione di un canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare la naturalità del lago stesso.
Inoltre la realizzazione del bypass dovrebbe avvenire prima di qualsiasi prelievo dal lago di acqua per il Friuli, come perorato dal Consorzio di Bonifica Pianura Friulana. (Cfr. nel merito il mio: Chiare, dolci, fresche acque di un tempo che fu. Siccità, lago dei tre comuni o di Cavazzo, fra intenti e politiche, in: www.nonsolocarnia.info).
Finalmente con la legge Regionale 6 febbraio 2018 n.3 art. 11, e pure in applicazione dell’art. 12 della l.r. 11/2015, la  Regione Friuli Venezia-Giulia dava disposizioni perché venisse indetto un concorso di idee relativamente al Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni che dir si voglia, per la predisposizione di un documento che contenesse una valutazione di fattibilità di possibili azioni di mitigazione, e rinaturalizzazione e valorizzazione ambientale e turistica, dello stesso, con valutazione dei costi/benefici delle possibili alternative agli usi specifici esistenti”. (https://www.studionord.news/lago-di-cavazzo-nuovo-scontro-sul-by-pass/ 21 aprile 2018). Per dare attuazione a detto concorso di idee, la cui elaborazione e gestione era stata affidata dai Comuni all’UTI Gemonese, il 5 aprile 2018 si teneva, presso la sede udinese della Regione una riunione su invito dell’assessore all’ambiente ed energia Sara Vito esteso ai sindaci di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis, al presidente dell’UTI, al consigliere regionale Roberto Revelant e a Franceschino Barazzutti. (Ivi).
Ma, nel corso di detto incontro, l’Amministrazione del Comune di Cavazzo Carnico, rappresentata dal sindaco Gianni Borghi e dal vicesindaco Dario Iuri, si esprimeva contro il progetto del canale di “by-pass” ipotizzato all’interno del Piano regionale di Tutela delle Acque come soluzione “per mitigare l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”. (Ivi).
Motivo? Per l’amministrazione comunale cavazzina «l’equilibrio del lago c’è già, il progetto del by-pass lo turberebbe mentre è la centrale che consente di poter utilizzare le sponde. Si tratterebbe di un progetto faraonico che nessuno finanzierebbe», mentre servono subito finanziamenti per incrementare il turismo. (Ivi). Ma a me pare che, per quanto possibile, le sponde siano state già attrezzate, con gabinetti, tavoli per pic nic e via dicendo.  
Favorevoli invece i Comitati. E così giungiamo al 18 maggio 2018, alle due facciate dedicate al lago di Cavazzo dal Messaggero Veneto, ai rilievi tecnici del ricercatore Gasperini del cnr di Bologna. E chiede Franceschino Barazzutti il bypass del lago, sostenendo, giustamente, che il turismo può solo esser favorito dalla rinaturalizzazione del lago, e che riportare la vita sul fondo dello stesso non significa evitare alla centrale di lavorare. Inoltre per il concorso di idee sono stati già stanziati- sostiene Barazzutti – già 50.00 euro che non si vorrebbe finissero nel nulla, come nel caso di Intereg. (Giacomina Pellizzari, serve il bypass, la regione faccia il bando, in Messaggero Veneto 18 maggio 2018).
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Infine i Comitati nel loro comunicato stampa del 16 aprile 2018 intitolato: ‘Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni: Qualcuno vuole mantenerlo gelido, torbido e fangoso. Perchè?’ fanno presente agli amministratori di Cavazzo Carnico, che  il lago è esistito prima della centrale, che oltre all’immissario è alimentato da polle sul fondale, riattivabili se indebolite, che i dati pluviometrici superano notevolmente quelli dell’evaporazione. Inoltre nella costruzione di qualsiasi by-pass viene sempre previsto un dispositivo di rilascio in caso di necessità o emergenza per volumi limitati ben diversi degli attuali 66 mc/sec scaricati nel lago. Infine lanciano, nuovamente, sull’esempio delle Regioni Autonome Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, la proposta che anche la nostra Regione Autonoma vada a costituire una propria società energetica, come previsto nella Proposta di Legge n.193 a firma di consiglieri di tutti i gruppi consiliari, che acquisisca le concessioni e le centrali idroelettriche. “Ciò faciliterebbe la risoluzione delle criticità del lago e – più in generale – permetterebbe un utilizzo corretto delle nostre acque a vantaggio del territorio e dei suoi abitanti: acque nostre, centrali nostre, kilowatt nostri, ricavi nostri. E lago restituito alla sua naturalità e fruibilità con tutto ciò di positivo che ne consegue sul piano ambientale, turistico e della pesca! Ben altro dalla carità di qualche sponsorizzazione rincorsa dagli amministratori comunali di Cavazzo Carnico o dal pur apprezzabile, passeggero evento ricreativo annuale presso la centrale.”- scrivono i Comitati.
Fin qui quello che è dato sapere. Augurandomi che il concorso di idee venga posto in essere, e la rinaturalizzazione del lago possa avvenire per il bene di noi tutti, (dopo che lo specchio d’acqua è stato sfregiato anche dall’autostrada), e ritendo validssima la proposta del ricercatore Gasperini di trasformare il lago in un “centro di ricerca e di studio per le scuole europee sull’ambiente naturale” mi fermo qui, in attesa di nuovi risvolti.
Laura Matelda Puppini 

Ricordo i miei articoli precedenti sull’argomento:
Chiare, dolci, fresche acque di un tempo che fu. Siccità, lago dei tre comuni o di Cavazzo, fra intenti e politiche.
SALVIAMO IL LAGO DI CAVAZZO! CONTRO I PRELIEVI DIRETTI PER IRRIGARE LA FURLANÌA
Il Lago di Cavazzo, tra sogno, natura e sfruttamento.

L’immagine del lago di Cavazzo che correda l’articolo è stata da me scattata nel 1991. Laura Matelda Puppini
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Etichette: borf, Cavazzo, Lago dei tre Comuni

venerdì 25 maggio 2018

Lago, risultati delle ricerche Ismar - (III)

HOME » CRONACA

Il ricercatore dell’Ismar di Bologna, Luca Gasperini, spiega come la centrale di Somplago sta distruggendo il lago di Cavazzo


I rilievi effettuati per investigare sul fondo del lago di Cavazzo hanno dato la conferma definitiva: la centrale di Somplago sta modificando l’equilibrio naturale dell’ecosistema. Luca Gasperini,  il ricercatore dell’Istituto di scienze marine del Cnr di Bologna, ha illustrato i danni causati dall’infrastruttura:  le analisi hanno chiarito che “la riduzione della temperatura unita all’apporto periodico di sedimenti estranei al bacino lacustre, apporto che avviene sotto forma di colate durante le piene del Tagliamento, quando la centrale turbina acque limacciose, provoca una sorta di sterilizzazione del fondo. Abbassa i livelli di ossigeno normale e crea livelli privi di ossigeno e quindi senza la possibilità per la vita di proliferare sul fondo del lago”. Là dove insistono gli scarichi dei fanghi viene meno la flora e la fauna acquatica. i veicoli autonomi realizzati dal gruppo di ricerca coordinato da Gasperini hanno rivelato la storia millenaria dell’ambiente, trovando residuati bellici e datando l’inizio del cambiamento dell’ecosistema agli anni Cinquanta, proprio quando la centrale è entrata in funzione. I dati dell’Ismar sono disponibili gratuitamente a tutti colo che vorranno dare il proprio contributo al ripristino dell’equilibrio del lago. All’incontro dove sono stati presentati i dati erano presenti diversi politici, dal neo deputato Renzo Tondo, ai consiglieri regionali Barbara Zilli (Lega) e Massimo Moretuzzo (Patto per l’autonomia) ai sindaci della zona.
“La stratificazione si vede meglio nella sponda sud che è quella che risente meno degli apporti della centrale. Al centro e a nord il fondo è totalmente impenetrabile. Denota la presenza di gas non sfruttabile dal punto di vista economica che si forma in ambienti senza presenza di ossigeno”. E poi ci sono le righe nere ben evidenti nelle carote di sedimento, quelle linee confermano la mancanza di vita sul fondo. Ora, con i dati messi a disposizione dall’Ismar, toccherà ai politici decidere se e come intervenire per rinaturalizzare il lago di Cavazzo che vanta caratteristiche scientifiche interessati. Non a caso Gasperini propone di trasformarlo in un centro di ricerca e di studio per le scuole europee sull’ambiente naturale.
Davide Marchiol
(http://www.ilpais.it/2018/05/19/il-ricercato-dellismar-di-bologna-luca-gasperini-spiega-come-la-centrale-di-somplago-sta-distruggendo-il-lago-di-cavazzo/) 


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Etichette: Cavazzo, Lago dei tre Comuni

giovedì 24 maggio 2018

Sabato il concerto di solidarietà nel ricordo di Matteo Rodaro

Ecco il programma del “Concerto per Matteo 2018”, manifestazione benefica che per il quarto anno consecutivo si terrà ad Osoppo (UD) nel Parco della Colonia sabato 26 maggio. 

La giornata di festa che associa musica, enogastronomia, intrattenimento e beneficenza, nasce per ricordare il giovane chef Matteo Rodaro di Avasinis, scomparso nel 2013 dopo una lunga battaglia. Matteo, nella sua pur breve vita, ha saputo valorizzare nei ristoranti di mezzo mondo i sapori e i vini del Friuli - Venezia Giulia. Un evento così vario rappresenta appieno la personalità aperta e senza confini di Matteo.
Inizio della manifestazione alle 16.00 con l’apertura dei chioschi, che per tutta la festa consentiranno agli avventori di degustare i prodotti tipici dei nostri territori, sorseggiando i grandi vini Doc friulani e terminando l’esperienza gastronomica con gli squisiti dolci preparati dalle nonne.
Seguirà il concerto de “I Vegas”, un’energica “rock cover band” 100% friulana.

Alle 19.45 spazio alla cultura con la consegna dei premi “Matteo Chef Giramondo 2018” per la letteratura a ILARIA TUTI la talentuosa scrittrice gemonese che ha scalato le classifiche con il “rural thriller” “Fiori sopra l’inferno”, e per il giornalismo a NATASCIA GARGANO, giovane giornalista della sede Rai del Friuli - Venezia Giulia, sensibile ai temi dell’ambiente e del sociale.

Apertura di serata all’insegna della grande musica italiana con “I RIBELLI”, che renderanno omaggio, nel suo ottantesimo compleanno, ad Adriano Celentano. I Ribelli, nel 1960 divennero il gruppo personale del Molleggiato affiancandolo nei suoi numerosi concerti. Dopo oltre quarant’anni sul palco di Osoppo ripercorreranno la loro carriera fra aneddoti, novità e grandi classici come: “Pugni Chiusi”, “Obladì Obladà”, “Per una lira”, Chi sarà la ragazza del Clan?”...

Unica data in friulana per ANDREA BRAIDO e la sua band. Il famoso chitarrista di Vasco Rossi è colui che ha incantato i 225.000 del Modena Park nel 2017 con un assolo di ben 8 minuti (che ovviamente ripeterà ad Osoppo). La sua carriera vanta collaborazioni con: Celentano, Patty Pravo, Zucchero e Ramazzotti.

Dopo l’impegno a favore dell’Associazione Oncologica Alto Friuli nel 2015 e dell’Ospedale di Gemona nel 2016, del Centro diurno per disabili di Gemona “C.S.R.E.” nel 2017, quest’anno il ricavato della manifestazione benefica sarà impiegato a favore del CRO Centro di Riferimento Oncologico di Aviano finalizzato all’apprendimento di metodologie avanzate di radioterapia in centri d’eccellenza mondiale.

Daniele Martina e i famigliari di Matteo Rodaro

Pubblicato da Alesso e Dintorni alle 07:09 1 commento:
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Etichette: Avasinis, Osoppo
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Agli amici e ai frequentatori del Blog

Stiamo facendo uno sforzo non indifferente (anche considerando la precarietà dei collegamenti a Internet nella zona di "Alesso e dintorni") per aggiornarvi "in tempo reale" degli ultimi sviluppi delle vicende che stiamo seguendo (in particolare il discorso sul Lago). Per cortesia, lasciate una testimonianza del vostro interesse, commentando le diverse notizie o inviando le vostre riflessioni con un messaggio di posta elettronica.
Così non avremo solo una "biblioteca fornita" ma soprattutto uno spazio di confronto e discussione.
Grazie e Mandi
A&D

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  • Vicende di guerra, tra Carnia e Gemonese
    Addio a "Checo", un altro protagonsta della Resistenza carnica
    5 anni fa

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VENERDÌ 17 LUGLIO 2009

Da Alesso, una nuova avventura

Salve! Una nuova presenza nell'affollato mondo di Internet. Sgomitare per farci vedere, sentire? Giammai (o, come dicevano le nonne, malafenò!).
Innanzitutto perchè. Parliamo DI Alesso, scriviamo DA Alesso, un paese friulano dalle parti di Gemona (do you remember, visitatore casuale, l'avrai sentita nominare tante volte, la capitale del terremoto del 1976). Ecco, allora, che delimitiamo già un po' il "bacino d'utenza": proponiamo uno spazio informativo, una palestra di discussione, un momento di riflessione su come si vive, su quel che capita, di che ci si arrabatta tra il Palar ed il Lago. Ecco allora il pensiero, l'idea, il sogno di offrire alcune pagine che possano essere viste e visitate, che possano suscitare interesse e collaborazione fra quanti, sparsi ai quattro angoli del mondo, hanno motivo d'interessarsi di quest'angolo di Friuli (pensiamo a quanto ha significato il fenomeno dell'emigrazione).
Arrivederci dunque ai prossimi appuntamenti.

Of course: J doprarìn ancja, cà e là, il dalessàn. Mandi a ducj!

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