In principio c'era stata la proposta, avanzata dal Trasaghis, di costituire una società unica con la Val del Lago (Dal Gazzettino: "
I biancoverdi del capoluogo hanno ufficialmente chiesto alla Val del Lago di Alesso, informando di questa iniziativa anche il sindaco Augusto Picco, di unire le forze per dare vita ad una società unica, allo scopo di evitare il rischio di ritrovarsi fra qualche anno senza calcio nel comune"). La proposta era stata sostenuta in maniera convinta da Loris Franzil in una lettera aperta inviata al Blog ("
Unire e fondere le due società per crearne una nuova non significa distruggere, eliminare o mancare di rispetto verso i nostri padri, significa invece trovare nuove risorse, nuova linfa. Un progetto unico, che permetta la crescita del settore giovanile, il rafforzarsi della prima squadra con obiettivi maggiori, il mantenere ad alti livelli le ragazze del femminile. Tutto questo senza perdere l'identità del nostro (piccolo) mondo sportivo della valle."). La lettera era stata molto letta e commentata: dalla maggior parte dei commenti si intuiva come prevalente, in seno alla dirigenza della squadra di Alesso, un parere contrario alla proposta.
Ora è giunto al Blog un commento articolato firmato "I giocatori della Val del Lago" nel quale la ipotesi di fusione viene bocciata senza appello:
Quando si parla di fusione ci si riferisce all'unione inscindibile di due entità distinte, entità le quali spesso, caratteristiche non coincidono, o parimenti, sono comuni, tuttavia resta il fatto indelebile che una operazione in tal senso porta sì dei benefici, ma comporta la contemporanea rinuncia alla propria identità. Pur consci del fatto che la fusione tra due società appartenenti al medesimo Comune porterebbe a dei vantaggi socio-economici di tangibile valore, non possiamo restare indifferenti al fatto che questo comporterebbe la perdita della nostra identità sportiva quale società Val del Lago. Non si tratta di una biasimevole questione di campanilismo, che per altro sarebbe sintomo di ignoranza culturale, bensì concerne tutto l’insieme dei valori e dei rapporti socio- affettivi che in questo “quasi cinquantennio” si sono creati all’interno di un gruppo di persone, inteso sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco. Per quanto concerne il nostro periodo molti sono stati gli sforzi fatti dalla società per permetterci di poter affrontare al meglio i campionati che via via si sono susseguiti e, dal canto nostro, abbiamo sempre indossato con onore e rispetto la maglia della Val del Lago, rappresentando la medesima, ergo rappresentando il paese Alesso. E’ fisiologico che quando si gioca per una società, qualunque essa sia, si entra a contatto con molte persone, dirigenti, compagni, tifosi, avversari, ecc, ma soprattutto resta l’inconfutabile fatto che si crea un gruppo, con proprie visioni, progetti, mete, insomma quello che succede in ogni gruppo sociale generalmente considerato. Noi siamo un gruppo di giocatori che hanno legato tra loro, hanno vinto e perso assieme, hanno condiviso portati di vita diversi e si sono create anche amicizie che vanno oltre il semplice minimo comune denominatore dello sport. Se poi si aggiunge che vi sono anche elementi che vivono proprio ad Alesso risulterà a Voi facile capire lo sforzo che ci viene richiesto. Nonostante l’aspetto burocratico non sia parte dei nostri doveri/interessi, non possiamo restare indifferenti ad una tematica che già da tempo si paventava e che nostro malgrado ci vede protagonisti. Ci troviamo esposti all’ipotesi di dover vestire un’altra maglia, la quale rappresenta un’altro gruppo, un’altra entità che dal canto suo avrà i nostri stessi dubbi e timori, ma che non sentiremmo nostra, mancherebbe quello spirito di appartenenza che è basilare per un gruppo, quella appartenenza che tante volte ti permette di fare uno sforzo in più, di correre sotto la pioggia, di accettare piacevolmente qualche doverosa rinuncia.
A dimostrazione del gruppo creatosi presso di noi, alcuni miei compagni, credendo nel progetto Val del Lago, hanno già detto di no ad altre società interessate ai medesimi…provate a metterVi nei loro panni, come Vi sentireste se ora Vi dicessero che non giocate più per la squadra nella quale credevate e che per la stessa avete rifiutato altre proposte? Di certo non sareste contenti, inoltre lo spirito col quale affrontereste la stagione che ha ad avvenire non sarebbe il più propositivo possibile.
Se di fusione si deve parlare sarebbe corretto, per lo meno, nelle fasi preliminari, per una maggior trasparenza, aver sentito anche le opinioni di chi la domenica scende in campo, tuttavia a questo abbiamo ovviato da noi, fermo restando che è la visione di noi giocatori. E’ una proposta che sarebbe necessario impostare con il tempo, nel senso che dal nostro punto di vista è ipotizzabile per lo meno tra un biennio, dopo una chiacchierata tra giocatori, società, di modo da poter ognuno valutare personalmente il progetto che le predette vogliono realizzare. La riteniamo una questione preordinata alla creazione di un gruppo, o meglio, se si deve far parte di un qualcosa è bene conoscerne tutti gli aspetti e decidere di propria iniziativa se prendervi parte o meno. Sempre dal medesimo punto di vista, non si può impostare la creazione di un gruppo escludendo proprio coloro che lo rappresentano ogni domenica d’estate, non vuol essere una critica, bensì un segno sia di collaborazione, sia un segnale di interesse verso un progetto ambizioso che, nonostante tutto, necessita di tempo per essere realizzato in modo confacente ai valori ed ambizioni che lo stesso sottende.
Noi giocatori, fermo restando il nostro ruolo all’interno della società (giocatori e basta), siamo tutti contrari ed inoltre, nel caso di creazione di una nuova identità sportiva, non intendiamo fermarci presso di la stessa poiché non saremmo in grado di rappresentarla come giustamente le sarebbe dovuto.
Nel ringraziarVi del tempo dedicatomi, chiudo, asserendo che, a prescindere dalla decisione che verrà presa, terrà certamente conto di questo nostro punto di vista!!!!
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La lettera è chiaramente opera di UN giocatore ma, dal tono e dai contenuti, pare rispecchiare l'opinione dell'intera squadra.
Come sempre, il Blog continua a offrire spazi di discussione e di confronto (e questo argomento ne dimostra una volta di più la vitalità e l'utilità). Ancor prima dell'assemblea di domenica prossima, che esprimerà la posizione ufficiale della Società, continuate dunque, amici lettori, a seguire la discussione e ad intervenire (cun creance e sintiment, ovviamente, ma pare che non sembra più necessario richiamarlo. Evviva!)