"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 1 ottobre 2014

L'ospedale di Gemona ... e "di là da l'aghe" (II)

Nel mentre pare proseguire oltre Tagliamento il "silenzio" [inteso come mancanza di commenti e prese di posizione ufficiali]  segnalato ieri a proposito della "questione ospedale di Gemona", pubblichiamo una nota arrivata sulle mosse successive alla manifestazione di Trieste a sostegno della funzionalità del "San Michele".
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Trieste, 30 settembre (foto Messaggero Veneto)
Ancora una volta il Coordinamento dei Comitati alza la voce per perorare la giusta causa degli abitanti della Montagna friulana e della sua Pedemontana. Forti della grande partecipazione alla manifestazione del 30 settembre, che ha portato più di 400 persone e 19 Sindaci a Trieste in piazza Oberdan, domani una delegazione di cittadini tra cui anche il sindaco Paolo Urbani seguirà la votazione della riforma sanitaria in consiglio regionale: “Riferiremo alla gente quali consiglieri voteranno a favore dell’emendamento che salva gli ospedali di montagna e chi no” fanno sapere dal coordinamento. 
L’iniquo ddl 59, che andrà a riformare la struttura sanitaria della nostra Regione, provocherà notevoli problemi ai territori a nord di Udine, che rappresenta la metà della superficie regionale, che rimarranno praticamente con il solo Ospedale di Tolmezzo. Delle promesse fatte a parole o a mezzo stampa non c’è traccia nel testo portato in aula. Le fantasiose proposte come ad esempio l’ambulanza di valle sono il chiaro segno della confusione che si riscontra nella maggioranza regionale- Come abbiamo già evidenziato in una cartina, mezzo Friuli, dalla Montagna pordenonese alle Valli del Natisone, avrà solo poliambulatori/cronicari e verrà privato degli indispensabili Pronto Soccorso/Area di Emergenza esistenti. “Ci spiace constatare che si continua a confondere la gente, come da dichiarazioni odierne alla stampa: ricordiamo ancora una volta che il Punto di Primo Intervento riguarda solo i codici bianchi e verdi e che quindi il malato, in codice giallo e rosso, dovrà essere trasferito in un Ospedale “ Hub “ o “ Spoke “, con un ritardo che gli potrebbe essere fatale. In più gravando strutture già oberate di pazienti, come ha dimostrato il recente flash mob al P. S. dell’Ospedale di Udine. Episodio passato totalmente sotto silenzio dal sindaco udinese Honsell e dagli altri politici udinesi. E’ questo che si vuole? Come possiamo credere alla riforma e al potenziamento dell’assistenza primaria, uno dei principi della riforma, quando i medici di medicina generale lavoreranno su base volontaria nei centri di assistenza primaria, come stabilito da recente delibera di giunta regionale? Noi chiediamo che al momento di discutere alcuni passaggi cruciali del suddetto ddl, si portino le necessarie modifiche. L’emendamento salva ospedali di montagna viene offerto dal “ Patto per la Salute “, recentemente emanato dal Ministro Lorenzin, che permette l’esistenza di Ospedali in zone montane, economicamente e socialmente svantaggiate. L’impianto della riforma, anche se da noi non condiviso, non verrà messo in discussione e nel contempo verranno mantenute le strutture indispensabili alla ns. popolazione. Però, qualora dovesse malauguratamente passare l’attuale testo senza i correttivi richiesti, da parte nostra continueremo nella battaglia con tutti i metodi democratici a disposizione, verificandone puntualmente l’attuazione e segnalando nelle opportune sedi sia amministrative, giudiziarie e contabili le eventuali disfunzioni. Viene ricordato ai consiglieri regionali la responsabilità del loro atto, che verrà portato a conoscenza degli elettori nei vari collegi della regione.
Ma confidiamo e chiediamo che il buon senso e la coscienza portino a modifiche in alcuni articoli del testo presentato, argomenti che sono stati ripresi in una email inviata a ciascun consigliere, richiamandoli alla responsabilità personale. Questa contestata riforma, che in ogni caso non è stata discussa con i territori interessati, per mancanza di trasparenza e cattiva volontà politica, non sarà a vantaggio del Cittadino. Sembra invece a servizio di una pletorica burocrazia tanto strapagata quanto incapace di cogliere le vere necessità della Comunità regionale e delle baronie mediche udinesi e triestine, ben rappresentate in Consiglio, che non vogliono perdere i loro privilegi.


Coordinamento dei Comitati contro la riforma

10 commenti:

  1. Cosa vi posso dire... io ci sono sempre stata e non per difendere il mio posto di lavoro perché noi infermiere il posto non lo perdiamo. .ma quando chiuderanno l' ospedale di Gemona proverete tanto disagio perché forse troverete un ps di Tolmezzo pieno di gente che attende, forse non ci sarà un posto letto in medicina, forse proverete tanto disagio però vi posso dire una cosa: non ho ne sentito né visto interesse da parte dei cittadini di Alesso Trasaghis Braulins Peonis; a Trieste ho visto i sindaci di tutti i comuni ma di Trasaghis non ne ho visto uno. Ricordatevi che l'ospedale di Gemona non è solo dei gemonesi e vi posso assicurare che vedere tutto questo è brutto e quando quelli di Gemona mi dicono "ma voi quelli di qua del'acqua dove cavolo siete" io abbasso gli occhi perché non ho una risposta e credetemi ci sto male però ho visto nella gente, nelle istituzioni tanto menefreghismo e allora dico "chiudete l'ospedale forse dopo la gente né parlerà" ...ma sarà troppo tardi. ..

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    1. Forse la risposta sta proprio "in chei di la da l'aghe"

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  2. La chiusura del nosocomio di Gemona iniziò anni fa...con i reparti (punta di diamante) di ostetricia e ginecologia e di pediatria. Quando ci lavoravo nel 2000 si parlava di chiudere il laboratorio analisi, togliendo un SERVIZIO. In risposta gli interventi sono diventati di minor importanza...circolo vizioso. Le cliniche universitarie (urologia, neurologia, dermatologia e chirurgia plastica) che ritornano a Udine. Adesso il PS su 12ore.... Meglio evitare di stare male o avere i soldi per poter scegliere dove curarsi in caso di necessità. Una volta sul messaggero veneto hanno scritto (riferito alla centralizzazione degli esami di laboratorio a Udine) che gli utenti non ne risentiranno la differenza...falso. Bisogna adeguare in tutta la regione, in tutta l Italia, gli standard di qualità sanitaria. L idea è ottima purché ci si alzi tutti ai livelli alti e non tutti ai livelli più bassi... e chi ci rimette? Come al solito, il "piccolo".

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  3. Per firmare la petizione son dovuta andare in una farmacia di Gemona, penso che già questo faccia un pò pensare, e poi quando difendo la sanità pubblica mi sento spesso rispondere meglio il privato perchè paghi ma almeno hai un risultato! Lo stesso vale per la posta, prima a nessuno importava se veniva chiusa e adesso brontolano tutti perchè è aperta solo un giorno alla settimana! Cari friuliani in fatto di "omertà" non abbiamo proprio niente da invidiare a nessuno!!!

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    1. Io ho firmato al giornalaio di Trasaghis, la petizione era ben visibile a tutti sul bancone.
      Donatella C.

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  4. Eccoci: anche se non interesserà a nessuno volevo avvisare che con oggi non avrete più l'ospedale di Gemona. Passata la riforma, un immenso grazie per il comitato per la difesa del nostro ospedale che hanno fatto tutto il possibile per lasciare un servizio a noi cittadini, un immenso grazie di cuore

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  5. Marilena scusa, ma perché dici "non avrete" invece di "non avremo" e che a nessuno interessa questa notizia? Non penso tu te la debba prendere con chi non ha partecipato a manifestazioni contro la chiusura. Non tutti abbiamo il tempo o la voglia di partecipare a questi eventi, indiscutibilmente giusti e corretti da organizzare ma non per questo siamo contenti della chiusura, anzi! Purtroppo il problema maggiore non è solo la chiusura dell'Ospedale di Gemona ma della riforma della Sanità, che per contenere (che sia vero?!?!) i costi toglie qualità al servizio oltre che quantità. E questo non è accettabile, in fatto di salute non dovrebbero esistere discriminazioni, di nessun genere!!

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    1. Loris volevo dire che non avremo più l' ospedale e non giudico quelli che non hanno potuto o voluto venire alle manifestazioni ma posso dirti che nel comune di Trasaghis siete in tanti ed ho visto poca partecipazione, ognuno avrà avuto i suoi motivi però posso dirti che eravate in pochi a rappresentare il vostro comune. Questa non è ne una accusa e non voglio che diventi nemmeno una polemica.

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    2. Mi pare che il sindaco di Trasaghis e il sindaco di Artegna si siano (gli unici sindaci) schierati a favore della riforma e quindi della chiusura dell’ospedale se cosi è.
      Chiedete LUMI al vostro Sindaco.
      Giovanni

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    3. Sarebbe stato davvero bello se il nostro sindaco avesse prioritariamente rappresentato i suoi cittadini, indipendentemente dalle linee guida del suo partito! (.. ma non era lista civica?! ..). La Politica sopra tutti tanto la propaganda è ormai alle spalle.
      Cittadino33

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