"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

giovedì 22 settembre 2016

Il "puint di Braulins" ha cent'anni: sabato e domenica la festa

Grande festa, sabato e domenica, per ricordare il centesimo anniversario della fine dei lavori di costruzione del ponte di Braulins.
L'argomento è stato oggetto di un rilevante articolo pubblicato sul MV di ieri:

Friuli: I cent’anni del ponte che a Braulins collega le genti “di là da l’aghe”


di Piero Cargnelutti.

Il vecchio ponte di Braulins compie 100 anni e per ricordare questo anniversario, nel fine settimana a Trasaghis è in programma una due giorni di commemorazione e di ricordo. Per celebrare l’importante infrastruttura che un secolo fa permise alle genti di “di là da l’aghe” di essere finalmente collegate con Gemona e Osoppo, l’amministrazione comunale di Trasaghis ha coinvolto anche i Comuni vicini. Sabato, alle 18, i sindaci di Trasaghis, Gemona, Osoppo e Bordano si ritroveranno simbolicamente sul ponte per scoprire una targa commemorativa. «Il riferimento temporale di questa infrastruttura – spiega il sindaco Augusto Picco – è una vecchia targa localizzata sul ponte verso Osoppo dove si evidenzia che fu inaugurato nel 1916, ed è quella la data che abbiamo preso a riferimento. Questa infrastruttura è sempre stata di fondamentale importanza per la gente della val del lago: pensiamo soltanto alle difficoltà che ci furono nel 1983 quando l’alluvione costrinse la nostra comunità a ovviare lungo altre direttrici per raggiungere Gemona in attesa che le due arcate compromesse fossero sistemate». 
Risultati immagini per "puint di Braulins"In cento anni, sotto quel ponte che attraversa il Tagliamento ne è passata tanta di acqua ma anche tanta storia del Friuli, come ricordano gli studi realizzati negli anni dai due ricercatori locali Pieri Stefanutti e Decio Tomat. Appena inaugurato ufficialmente, all’indomani della ritirata di Caporetto il 29 ottobre 1917, fu fatto saltare in aria dall’esercito italiano per fermare l’avanzata austriaca. Riparato nel 1919, nel 1938 non fu transitabile per un periodo a causa della corrente, mentre nel 1944 furono i partigiani a farlo saltare in aria per impedire l’accesso alla zona libera ai nazifascisti. Infine, l’alluvione del 1983 mise a rischio due arcate che furono sistemate nell’85. Oggi, è ancora un passaggio fondamentale per chi vuole visitare il lago, soprattutto nel periodo estivo. Per ricordare questo importante pezzo di storia, sabato, dopo l’incontro dei quattro sindaci, nella canonica di Braulins si inaugurerà una mostra fotografica e poi si farà festa con tanto di fuochi d’artificio. Le commemorazioni continueranno domenica con le messa alle 10, la successiva premiazione di poesia e disegno “100 anni del ponte” per proseguire nel pomeriggio con una ulteriore mostra fotografica esterna realizzata dall’Ecomuseo Val del lago. La manifestazione è organizzata anche con la collaborazione della biblioteca di Trasaghis, della Pro Alesso, di Noi di Braulins, Chei di Peonis, La Pro Avasinis e il Grop Trasagan.
(Messaggero Veneto, 21 settembre 2016)

E al "puint" Massimo Monutti, "il poeta del fiume Tagliamento" ha dedicato una bella e sentita poesia:

Cent anni e non sentirli 

La mia memoria 
stampata su dei libri. 
Ripercorro la vita 
e ripenso alla mia ferita. 
Un cedimento 
o distrazione 
un arco intero 
inghiottito dall alluvione. 
Ho cent anni e non si direbbe. 
Ho tutti i segni 
sulla mia pelle. 
Prima in barca 
poi in auto. 
Il tempo è cambiato 
e non si è più fermato. 
Sono ancora qua 
a braccia aperte 
per collegare le città. 
Non mi sento stanco 
non ho nemmeno bisogno 
di una mano di bianco. 
Invecchio con delicatezza 
inseguendo le mie rughe di bellezza. 
Oggi come sempre 
io resto qua. 
Il mio destino? 
Solo il Fiume che mi attraversa 
lo sa. 

(poesia e foto di M. Monutti)

2 commenti:

  1. E' bello fare festa ad un centenario , molto famoso e conosciuto in tutto il Friuli anche da chi non l'ha mai percorso, ma ricordato in una classica "villotta friulana "( però quando la cantate non sbagliate l'accento sul nome del paese omonimo) ..Quando si "parla " di un centenario solitamente si dice "fortunato lui ad arrivare a quell'età" e si lascia perdere il discorso, invece per i 100 di questo ponte il discorso è diverso ,cosa farebbero i tre comuni della Valle del lago senza questo ponte ? L'ultima esperienza in merito s'è avuta nel 1983 quando erano cadute due arcate del ponte provocando l'isolamento della zona . Per arrivare in zona c'erano solo tre passaggi un po' distanti :o il ponte del Cimano ,o quello di Pioverno (ma la strada Bordano-Pioverno era ufficialmente chiusa),oppure il vecchio ponte di Avons ..Per evitare questo isolamento era stata aperto "un varco" sull'autostrada tra Trasaghis e Osoppo permettendo così "ai veicoli " l'attraversamento del Tagliamento.. Ricordi di una trentina di anni fa ..ma quel piccolo paese che da il nome al ponte ,strano ma vero , è molto ricco di storia ,ad iniziare dal Castello omonimo distrutto dal Patriarca Bertrando ,alla solenne Bastonatura degli emissari del capitolo di Cividale che chiedevano gabelle ,alle grandi tragedie che il Tagliamento ha provocato , l'annegamento in una volta sola di quasi 50 pellegrini diretti ad Ospedaletto Etc.etc .. Gli abitanti di questo piccolo paese sono ricordati anche nella "saga , canzone ," carnica "La Biele Sompladine" come gente decisa e risoluta ma "Chei di Braulins a san resisti ,ma non san fa l'amor" ,però si conosce "la fine" da Biele Sompladine Questo è un piccolo omaggio personale al centenario Ponte di Braulins ,che come l'Araba Fenice risorge sempre dalle sue ceneri.Mandi

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  2. Buonasera stasera ho partecipato come spettatore ai fuochi pirotecnici molto belli inspiegabile l emozione che ho provato solo se si pensa o si sa di quanta gente passa ogni giorno sul nostro ponte quanta gente attraversava da una sponda al altra con la barca quanta acqua ha visto questo ponte e quanto ancora sa che noi nemmeno eravamo nati bello anzi stupendo l unica cosa che mi ha lasciato a bocca aperta l organizzazioni della protezione civile con le torcie sulle sponde i mezzi parcheggiati di fronte al bar forse era utile dato la pericolosità dei veicoli che continuavano a marciare accendere i lampeggianti blu piu che altro perche la gente era si può dire sul bordo strada privo di marciapiedi almeno chi soppragiugeva avvertiva il pericolo di pedoni o fi qualche manifestazione se cosi si può chiamare anche perche buona parte della gente ripeto.era in punti critici e privi di luce grazie e buonasera

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