"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 19 febbraio 2013

Li puoi incontrare in Val del Lago/1/ Une muinie sot dal San Simiòn

"Tu chiamali se vuoi ... testimoni...". Rileggendo un articolo pubblicato da "La Repubblica" nel 2002, risulta significativa l'attualità che mantiene.  E' un profilo di suor Fides,  capace di  continuare ancora a svolgere il suo impegno in mezzo alla gente,    dolce e ferma contemporaneamente .  Chissà, forse qualche lettore di Bordan o di Tarnep, o chi - dalla Val del lago, dal Gemonese - ha imparato a conoscerla -  può approfittare del Blog per esprimerle il suo "grazie".


Io, Suor Fides, un parroco che non può celebrare la messa

BORDANO - Suor Fides apre la porta della canonica. «Entri, questa è la casa di tutti», invita con la voce che canta. Minuta, il corpo magro nascosto nel vestito grigio dell' ordine delle Rosarie, la suora parroco ha 63 anni e ne dimostra dieci di meno. Veglia sugli abitanti del borgo dal '95, da quando venne trasferito Don Leonardo, l' ultimo sacerdote ad essersi fermato per un po' nel «paese delle farfalle», come, grazie agli esemplari rarissimi che volano nel suo cielo, chiamano questo piccolo agglomerato di case del Friuli, a ridosso delle prealpi carniche. Fu il vescovo di Udine ad affidare sette anni fa il mandato a suor Fides: avrebbe amministrato ottocento anime nell'unità pastorale di Don Giulio, unico sacerdote titolare per quattro paesi. Da allora è ancora lui a scendere ogni tanto a Bordano per celebrare la messa, per consacrare le ostie e per confessare. Ma è lei a dire ogni domenica la parola di Dio e a svolgere i servizi all' altare. E' lei ad occuparsi ogni giorno e ogni notte dei suoi parrocchiani. E lei ascoltarli, e a seguirli. «E' vero - sorride - oltre che come parroco, funziono da assistente sociale, da sorella, da madre e da confidente». E' una suora-pioniera Suor Fides, una delle ventuno religiose ad avere in Italia la responsabilità piena di una parrocchia. Una realtà dovuta alla rivoluzione ecclesiastica seguita al Concilio Vaticano e all' ultimo Sinodo, ma anche alla penuria di sacerdoti che nell'ultimo decennio ha svuotato le canoniche. Lei minimizza. Mentre con una vena di orgoglio precisa che il suo mandato si estende anche ad Interneppo, una comunità sul lago di Cavazzo che conta poco più di cento abitanti. «Io faccio del mio meglio, cerco di occuparmi di tutto. Amo questo paese. E come se ci fossi sempre stata. Ci sono arrivata nel 1976, nei giorni del terremoto, e non sono più andata via». Trovare un parroco suora non è stato facile.  (...) «Vada a cercare Suor Fides» era stata l' indicazione. «Lei ha ricevuto dal vescovo il mandato più ampio. Lei è una delle poche suore a cui è stata affidata la gestione completa della vita comunitaria». «Se mi pesa non poter consacrare e confessare?», la voce di suor Fides è sommessa e melodiosa, «E' naturale per me. Io non mi pongo tanti problemi. Prego, credo nella preghiera. Qui le difficoltà sono tante... e cerco di darmi da fare. Ascolto tutti. Bisogna sapere ascoltare». Confida che Bordano è un paese con una forte tradizione "comunista"». E usa proprio questa parola che sa d' antico. Sottolinea che i suoi parrocchiani non sono credenti. «Ma loro mi accettano», assicura. «Anzi mi cercano, mi chiedono consiglio». Sulla strada verso la canonica, una donna di mezza età aveva anticipato il senso delle parole di suor Fides. «Noi e la Chiesa non andiamo proprio d' accordo - aveva detto di getto - ma a suor Fides ci teniamo e come. E' il nostro punto di riferimento, lei ci sta a sentire, lei resta accanto agli ammalati e li consola nelle ultime ore di vita. Lei si occupa di chi è solo e di chi non ha nessuno. Lei accudisce chi, magari per l' abuso di alcol perde la coscienza e l' attenzione dei parenti». Racconta suor Fides: «Sono nata ad Aquileia e sono friulana. Quando sono arrivata a Bordano avevo già trentasette anni. C' era tanto da fare. Il terremoto aveva lasciato solo distruzione. Con me c' era Suor Antonia, una suora infermiera. Partecipammo alla ricostruzione, poi decidemmo di rimanere qui. A me è sempre piaciuto vivere tra la gente. E questa è la causa che ho sposato». Dalla canonica alla Chiesa di Sant' Antonio sono pochi passi. E' un edificio moderno, sorto nel dopo terremoto. Sono in corso lavori di restauro. La piccola suora mostra con soddisfazione il battistero affrescato da un artista locale. Indica con ironia il confessionale. «E' sempre vuoto - scherza - non lo posso usare. Ma io ascolto e perdono, seppure fuori di lì». L' altare è di pietra. Davanti è scolpita l' ultima cena: Gesù Cristo con i dodici apostoli. La scelta degli apostoli maschi è ritenuta vincolante dalla Chiesa cattolica che esclude la possibilità di ordinare le donne-prete. Eppure è proprio accanto a questa immagine che suor Fides distribuisce l' eucarestia, è proprio lì che recita le sue omelie. Una contraddizione che sembra un segno dell' emancipazione delle donne nella Chiesa. Suor Fides si schernisce «Non lo so, non penso a queste cose. Io mi curo delle persone e delle anime». 

SILVANA MAZZOCCHI, "La Repubblica", 18 luglio 2002

4 commenti:

  1. Grandissima la nostra suor Fides! Grande suora e gran donna..L' amore x la sua comunità, la tenacia e la passione con cui svolge il suo lavoro é sempre stata da ammirare! Gjulio e Fides sono le nostre colonne. A suor Fides devo la partecipazione a 2 campi scout con gli amici di Vicenza. Bell'esperienza e belle persone.

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  2. Ma ci credete veramente a ciò che c'è scritto nell'articolo? Per quello che so siamo molto lontani dalla verità. Mery

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  3. Mi ven di ridi .... comunque è vero arriva dappertutto ha fatto anche tanta campagna elettorale . Devono esserle grati....

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  4. Un anonimo, a sei anni di distanza dall'uscita dell'articolo, esprime il proprio fermo e plurimo disappunto, non si sa se verso il protagonista dell'articolo o il Blogger. Come si sa, commenti offensivi non vengono pubblicati. L'anonimo può riscrivere, spiegando i motivi del suo disappunto e firmandosi.

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