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domenica 5 febbraio 2012

Lago, i Comitati diffidano le multiutility - III

Si allarga la protesta contro il raddoppio della centrale

da: "Messaggero Veneto", 3 febbraio 2012

TRASAGHIS È un’azione ad ampio raggio quella messa in campo dai comitati della Val del lago contro il progetto di potenziamento della centrale di Somplago, un’azione che oggi passa attraverso l’invio di una lettera aperta indirizzata a pubblici amministratori di Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, i cui enti, attraverso società multi-utility, detengono partecipazioni nell’assetto azionario di Edipower. A loro, i componenti dei consiglieri direttivi dei due comitati storici operanti nella valle chiedono un incontro per spiegare le ragioni dell’opposizione al progetto dopo aver dettagliatamente spiegato, nel corpo della missiva, il tenore dell’intervento, l’impatto dello stesso sullo specchio d’acqua, le preoccupazioni e gli interrogativi della gente. Uno su tutti: “E’ accettabile – chiedono i comitati - che Società Elettrica Altoatesina (SEL) e Dolomiti Energia, i cui azionisti sono interamente o in gran parte enti pubblici, Province autonome comprese, propongano attraverso Edipower, partecipata di Delmi, un progetto di accumulo per pompaggio sul lago di Cavazzo, in casa altrui, quando simili progetti sono respinti in casa propria? Troppo comodo realizzarli altrove con risorse idriche altrui”. Il progetto Edipower per la centrale di Somplago prevede, ricordiamolo, l’installazione di due nuove turbine reversibili che durante la notte pomperebbero attraverso un’ulteriore galleria, lunga 8,5 km, l’acqua accumulata nel lago di Cavazzo fino al superiore bacino artificiale di Verzegnis così da consentire la messa in funzione di cinque turbine durante il giorno. Al vantaggio, per Edipower, in termini di produzione di energia, corrisponderebbe un considerevole danno ambientale per la val del lago che i comitati denunciano puntualmente: “Aumenterebbe lo scarico nel lago da 66 a 111 mc/sec, con conseguente forte oscillazione del livello – spiegano ancora nella lettera -, si abbasserebbe ulteriore la temperatura e ancora aumenterebbe la quantità di fango accumulato sul fondale del bacino di carico comportando di sostanza la definitiva distruzione del lago”. Per i comitati si tratta di un progetto “speculativo” che sfrutta “acque nostre”, per far “profitti loro”.(m.d.c.)

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