"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 14 febbraio 2012

Centralina sul Leale, materiali per la documentazione - III

[Prosegue l'analisi del "Riassunto non tecnico"  contenuto nella progettazione della centralina sul Leale]

Il documento richiama più volte l'importanza della produzione di energia da fonti rinnovabili:


è stato ribadito che la produzione energetica da fonti rinnovabili è per definizione produzione 
sostenibile dal punto di vista ambientale, inoltre  la maggiore produzione energetica da fonti rinnovabili  comporta, a parità di domanda e sempre considerando che l’energia elettrica non può essere immagazzinata,  una conseguente corrispondente istantanea riduzione di produzione, maggiormente inquinante, da fonti  tradizionali.  
Quindi la produzione energetica da fonti rinnovabili è produzione sostenibile e migliorativa delle condizioni  ambientali



Prosegue poi ribadendo l'opportunità, secondo i proponenti, della realizzazione dell'impianto:


La localizzazione preposta ha come motivazione primaria l’obiettivo di voler utilizzare le potenzialità derivanti  dalle portate del torrente Leale unitamente ad un salto di quota, per la realizzazione di impianto idroelettrico del  tipo “mini” ad acqua fluente ed a bassa caduta, che è una fonte energetica rinnovabile, il cui utilizzo è promosso  ed incentivato dall’Unione Europea e dall’Italia, in applicazione del protocollo di Kyoto del 11 dicembre 1997, al  fine di limitare la dipendenza dalle fonti fossili  convenzionali, che creano notevoli problemi e scompensi  all’ambiente. 
La scelta della localizzazione del punto di derivazione, l’opera di presa e l’ubicazione della centrale, sono state  condotte in modo tale da conciliare le esigenze volte all’ottenimento di un idoneo salto, con quelle rivolte a  creare un minor impatto ambientale, sia nella fase  di cantiere che nella fase di esercizio ed anche evitare  turbative al corso d’acqua. 
Tenuto conto altresì della scelta del percorso della condotta forzata, i siti prescelti sono quelli che meglio  rispondono alle esigenze succitate precedentemente evidenziate. 
L’unica alternativa ammissibile è la cosiddetta “opzione zero”, cioè la non realizzazione dell’impianto.  
Tale possibilità evidentemente, rispetto a qualsiasi altra alternativa, ha il rilevante vantaggio di non avere alcun  impatto diretto, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio. 
Gli svantaggi riconducibili a tale ipotesi sono però la mancata produzione di energia da fonte rinnovabile, nonché  il danno economico
Relativamente al primo aspetto, è evidente che,la richiesta di energia verrebbe soddisfatta altrimenti facendo  ricorso a combustibili fossili con un rilevante danno in termini di emissioni gassose e polveri sottili, in contrasto  con gli obiettivi fissati nel Protocollo di Kyoto.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, con la mancata realizzazione, verrebbe a mancare il beneficio  economico derivante dalla vendita dell’energia, con ricadute sulla popolazione e sulle imprese locali


[segue]

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