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sabato 21 agosto 2010

Lago, la posizione dei comitati - II

«Centrale di Somplago, piani da rivedere»

da: Messaggero Veneto — 20 agosto 2010

CAVAZZO. «Chi ha paura della verità?». A chiederselo sono i componenti del Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago dei Tre Comuni, con in testa Franceschino Barazzutti, il combattivo ex primo cittadino di Cavazzo ed ex consigliere regionale. Durante un incontro tenutosi nella sede della Regione, a Udine, Barazzutti e i suoi collaboratori hanno spiegato le criticità e i rischi connessi al potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago richiesto dalla società Edipower, biasimando la posizione tenuta sulla vicenda dal presidente Renzo Tondo e da tutti i parlamentari del Friuli Venezia Giulia. «Perché dobbiamo prendere per buone le verità di Edipower? – afferma Barazzutti –. Perché il presidente Tondo non commissiona una verifica tecnica del progetto, valutando attraverso un modello l’impatto che il potenziamento della centrale idroelettrica avrà sui lago di Cavazzo e sul bacino di Verzegnis? Forse perché ha paura della verità?» A chiedere ulteriori verifiche non è solo il Comitato, ma anche le amministrazioni locali, come quelle di Cavazzo e di Trasaghis, che hanno approvato un’apposita delibera tra l’aprile e il maggio 2010. In questo documento di chiede la nomina «di un gruppo di qualificati specialisti per un autonomo e approfondito esame del progetto proposto da Edipower, dei reali impatti ambientali e delle possibili alternative, al fine di rendere chiare e visibili a tutti le conseguenze sul territorio, sul lago e sull’asta del Tagliamento». A non convincere Barazzutti è anche la bozza del decreto ministeriale per la procedura di Via per la Centrale di Somplago, nella quale si parla di opere da eseguire nei comuni di Verzegnis e Cavazzo, senza prendere in considerazione gli effetti provocati nei territori di Trasaghis e di Bordano. «La filosofia adottata – aggiunge Barazzutti – sembra essere quella di voler autorizzare il potenziamento, verificando dopo le eventuali conseguenze. In un paese normale però, le ricadute positive e negative di un’opera non dovrebbero essere analizzate prima di realizzare l’opera stessa?». Poco chiare inoltre - sempre secondo Barazzutti -, le questioni legate al deposito e al movimento dei fanghi sia nel lago dei Tre Comuni, sia nel bacino di Verzegnis, il reale aumento del livello del lago (che oscillerebbe tra un metro e i 2,5 metri), le conseguenze causate dagli sbalzi di temperatura per il ricambio d’acqua, il rischio di danneggiare la diga di Verzegnis e le opere di presa degli acquedotti. «Non va dimenticata – precisa Barazzutti – la galleria da 8,5 chilometri che Edipower vuole costruire tra Verzegnis e Somplago. Pare che i materiali inerti saranno depositati su una discarica in pendio, dove si trovano i residui dello scavo della vecchia galleria. Chi ci garantisce la sicurezza di quest’area?». Tutte questioni documentate dal Comitato, che accenna anche ad accordi tra Edipower e il ministero alle Attività produttive per nuovi sfruttamenti in provincia di Udine in cambio di sistemi di produzione di energia pulita. (a.c.)

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