Comitati all’attacco, per ottenere delle risposte in merito all’ annunciato affidamento a un tecnico esterno di uno studio indipendente sulle conseguenze dell’eventuale raddoppio della centrale sul lago. Dopo la distribuzione porta a porta di un volantino, sabato scorso, su tale richiesta sono usciti gli articoli “I comitati: che fine ha fatto lo studio sul lago?” sul Messaggero Veneto del 23 novembre, e “Centrale Edipower, protesta sugli incarichi che ritardano” sul Gazzettino dello stesso giorno.
Il 24 novembre, sempre il Messaggero ha pubblicato una lettera di Franceschino Barazzutti dal titolo “Quell’incarico non ancora dato” (che in pratica ripropone il testo del volantino).
La Regione non ascolta i Comitati, ma non dà peso neppure ai Comuni! Questi ultimi non sanno o non vogliono farsi valere. Questa è l’unica spiegazione di fronte all’assoluto silenzio della Regione sulla richiesta dei Comitati, poi fatta propria dai Comuni di Trasaghis e di Cavazzo, avanzata alla Regione perché la stessa istituisca un gruppo di lavoro, composto da esperti qualificati e super partes, per esaminare il progetto Edipower di pompaggio delle acque dal lago di Cavazzo o dei Tre Comuni nel bacino dell’Ambiesta. Richiesta peraltro formalizzata in una mozione a firma di diversi consiglieri, giacente in consiglio regionale. Ma i Comuni, una volta deliberata tale richiesta alla Regione, non hanno spinto in quella direzione. È quindi legittimo pensare che questa deliberazione dei consigli comunali sia stata strumentale, adottata soltanto per “salvarsi la faccia”, per “calmare le acque” e tentare così di placare il forte malcontento popolare. Nulla si sa inoltre dello sbandierato incarico dei Comuni a un tecnico trentino, che avrebbe dovuto studiare il progetto in questione e rilevarne le molte criticità. Cosa già rilevata dai Comitati, nero su bianco, con l’aiuto disinteressato di biologi, ingegneri e geologi. Ben venga anche lo studio del tecnico trentino se i Comuni gli hanno assegnato il compito di evidenziare gli aspetti e le conseguenze negative del progetto. Se invece – come si evince da un primo esame – il compito assegnato si limitasse a una pennellata tranquillizzante, non serve che i sindaci vadano fino in Trentino, basta che si rivolgano – come hanno fatto finora – ai tecnici di Edipower! E inoltre, per evitare magre figure, è opportuno che i sindaci spieghino al tecnico trentino che il progetto non è proposto da Enel, ma da Edipower! La verità è che i sindaci sono andati in Trentino per non andare a Trieste a pretendere con forza che sia la Regione a commissionare quello studio richiesto sia dai Comitati sia dai Comuni. Ma non sono andati neanche alla passeggiata sul lago con la loro gente! Ma ciò che desta forte sorpresa e qualche interrogativo è il fatto che al momento non c’è alcun incarico dei Comuni al tecnico trentino. Eppure il Consorzio Bim ha da tempo concesso ai Comuni un contributo per questo studio, ma la somma giace tuttora inutilizzata. Per questo incarico anche la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale ha stanziato un contributo. Ma a Trasaghis, Comune capofila per il conferimento dell’incarico, al momento non risultano atti ufficiali d’incarico. Perché si ritarda? Si aspetta forse l’inizio dei lavori? Rimane infine in piedi il capitolo delle tanto famose quanto fumose “compensazioni” tanto sbandierate dai sindaci e da Edipower. “Compensazioni” che dovrebbero ripagare il territorio della Val del Lago per gli effetti negativi del progetto. Dal momento che sia Edipower sia i sindaci sostengono che il progetto non provocherà danni, ma che anzi porterà «qualche benefico effetto» al lago, c’è da chiedersi perché mai Edipower dovrebbe indennizzare il territorio, visto che i Comuni interessati hanno da tempo superficialmente, frettolosamente e improvvidamente deliberato parere favorevole al progetto. Oltretutto, i sindaci, che sono anche componenti dell’assemblea del Consorzio Bim, e particolarmente il consigliere Del Negro che ne è il vicepresidente, visto che fanno tanto affidamento sulle “compensazioni” scaturenti dalla “generosità” di Edipower, diano una chiara risposta alla seguente domanda: c’è o non c’è un contenzioso fra Edipower e il Bim per negati sovraccanoni derivanti dall’esercizio da parte di Edipower della centrale di Luincis di Ovaro? La risposta è interessante per distinguere le illusioni (presenti) dalla realtà (futura). Inoltre c’è la vertenza tra la Federazione dei Bim e i gestori di centrali per il pagamento dell’Ici ai Comuni. Mentre si avvicina sempre più la Conferenza dei servizi, che dirà l’ultima parola sul progetto, e l’unico parere contrario al momento è quello dell’Ente tutela pesca del Fvg, c’è il concreto rischio che al danno si sommi pure la beffa!
Franceschino Barazzutti per il Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago Tolmezzo
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