"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 13 luglio 2010

Lago, un articolo su "Pense & Maravee"

Nuovi rischi per il lago di Cavazzo?


Mobilitazione contro l'ampliamento della centrale idroelettrica di Somplago

La centrale in caverna, costruita dalla Società Elettrica di Elettricità (SADE) entrò in funzione alla fine degli anni '50. E' dotata di tre turbine capaci di utilizzare 22mc/s di acqua ciscuna per un totale massimo di 66 mc/s,, provenienti, attraverso una galleria lunga 8,5 km , dal bacino di carico di Verzegnis, al quale confluiscono attraverso gallerie le acque del Tagliamento, del Lumiei, del Degano e della Vinadia. La massa d'acqua turbinata viene scaricata nel lago di Cavazzo e da questo, attraverso una galleria, nel torrente Leale per confluire nel Tagliamento nei pressi di Peonis. La corrente elettrica prodotta finisce altrove.

Le ricadute sul lago.

Lo scarico nel lago delle acque provenienti dalla Carnia, rese ancora più fredde dal lungo percorso in galleria, ha abbassato la temperatura del lago con conseguente mutazione del microclima della valle, ha provocato l'oscillazione del suo livello ( per concessione di 4 mt, da quota 192,90 a 196,90 m.slm, ma negli ultimi anni contenuta in 30 cm per un accordo tra Comuni rivieraschi ed Enel), ha riversato nel lago con l'acqua torbida una parte dell'abbondante quantità di fango accumulatosi sul fondo del bacino di Verzegnis, lì apportato dalle acque provenienti dai citati corsi della Carnia.

Il progetto di potenziamento.

Il progetto della società proprietaria Edipower prevede l'aggiunta di ulteriori due turbine reversibili, diverse dalle tre attuali in quanto capaci di produrre energia turbinando l'acqua proveniente dal bacino di carico di Verzegnis e, viceversa, fornendo loro energia elettrica, di pompare acqua dal lago di Cavazzo a detto bacino.
Il funzionamento di tali due nuove turbine richiede la costruzione di una nuova galleria di alimentazione e di rimando dalla centrale al bacino di Verzegnis della lunghezza di 8,5 km. La quantità d'acqua turbinata dalle 3+2 turbine salirà da 66 mc/s a 110 mc/s che verrà accumulata nel lago per essere ripompata durante la notte nel superiore bacino di Verzegnis.
Il progetto è basato esclusivamente sulla enorme differenza del prezzo dell'energia tra le ore di punta del giorno e quelle di bassa domanda della notte. La differenza tra la quantità di energia prodotta e consumata è negativa (produce il 40% in meno dell'energia che consuma), ma la differenza tra ricavi e costi presenta un notevole profitto per la società Edipower anche grazie ai certificati verdi con prezzo maggiorato riconosciuto all'energia così prodotta. Trattasi quindi di un progetto esclusivamente speculativo. Il progetto è stato da tempo depositato presso i Comuni interessati di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis e Verzegnis, la Regione ed i Ministeri competenti.
Le conseguenze sul lago. Sarà trasformato in bacino di scarico-accumulo con ulteriore abbassamento della temperatura, aumento della variazione del livello e del l'apporto di fango. Sarà la fine del lago.

I Comitati contro il progetto.

Per contrastare simile distruttivo progetto speculativo si sono costituiti Comitati spontanei che hanno svolto un'intensa azione di informazione e di mobilitazione della popolazione, promuovendo assemblee, conferenze stampa, articoli e promuovendo una petizione di oltre 9 mila firme presentata agli Enti competenti. I Comitati hanno avanzato la ferma richiesta affinché il progetto Edipower venisse affidato dalla Regione ad un gruppo di specialisti terzi per vagliarne le alternative, opzione zero compresa.

Gli Enti pubblici.

I Comuni, allettati dalle "compensazioni" loro promesse, hanno inizialmente espresso un parere favorevole. La Regione ha inizialmente sospeso il proprio parere richiedendo delle integrazioni e chiarimenti sui quali non si è pronunciata. Solo recentemente e senza revocare il parere favorevole già espresso i Comuni di Cavazzo Carnico e di Trasaghis hanno richiesto alla Regione di affidare a un gruppo di specialisti terzi l'esame del progetto Edipower per vagliarne le alternative, opzione zero compresa. La Regione attraverso l'Assessore De Anna non ha accolto tale richiesta trincerandosi dietro la mancanza di fondi.
E' di questi giorni la notizia che il Ministero dell'Ambiente ha espresso parere favorevole al progetto Edipower. Tale parere del Ministero è stato facilitato dai pareri positivi espressi dai Comuni e dall'atteggiamento pilatesco e dilazionatorio della Regione, che ora praticano un vergognoso rimpallo delle responsabilità, mentre sono entrambi responsabili di aver abbandonato il lago di Cavazzo ai voleri di Edipower.

La battaglia dei Comitati continua.

Che i due Comuni abbiano fatto propria la richiesta dei Comitati affinché la Regione affidi a degli specialisti indipendenti lo studio del progetto e delle sue alternative è un primo parziale successo, al quale è però necessario segua la revoca delle iniziali loro deliberazioni recanti pareri positivi, nonché una forte azione comune con i comitati per strappare alla Regione la realizzazione di tale studio alternativo. Diversamente la loro è solo una mossa tattica rivolta a coprire le loro reali responsabilità di aver anteposto alla difesa del lago le "compensazioni", di aver creato i presupposti per il parere positivo del Ministero, di aver gestito l'argomento sin dall'inizio con una grave carenza di trasparenza.
Ora l'obiettivo dei Comitati è evitare il rimpallo di responsabilità tra Comuni e Regione per nascondere la sottostante contrarietà al gruppo di esperti, insistere perché la Regione formi tale gruppo di specialisti terzi senza accampare carenza di mezzi dal momento che la legge prevede che sia Edipower a finanziare tale studio, vigilare affinché che tali specialisti siano veramente terzi. Piegarsi non paga, lottare paga. I Comitati continueranno a lottare per salvare il lago di Cavazzo, patrimonio anche dei Gemonesi, per vincere la prepotenza della speculazione e l'indifferenza di troppi.
Franceschino Barazzutti
Già sindaco di Cavazzo Carnico

(Pense e Maravee n. 2, giugno 2010, p. 6)

2 commenti:

  1. (News) Egr. A&D: ieri, sul Messaggero Veneto a firma del Ing. Dino Franzil di Tarcento ma nativo di Alesso, è stata pubblicata una lettera riguardante i costi dell’ampliamento della centrale. Per poter trarre un adeguata opinione in merito, è molto importante leggerla e capire i vari passaggi che delineano molto bene non solo gli interessi che ruotano dietro tale progetto ma i vari intendimenti (business) della Società proponente. Ritengo quindi sarebbe opportuno pubblicarla anche su questo blog per renderla disponibile a tutti, soprattutto a chi non ha avuto l’opportunità di visionarla. Grazie

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  2. Ringraziando per il tono della segnalazione, si è provveduto a inserire sul blog il documento citato. Si tratta di un testo complesso ma sicuramente meritevole di riflessione.
    Saluti
    (A&D)

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