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"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
martedì 20 luglio 2010
Lago, un'iniziativa per il recupero della memoria
PERCHE' NON PROVATE A RACCONTARE LE "ESTATI SUL LAGO" DELLA VOSTRA GIOVENTU'?
"Cuant ch'o lavin al Lâc…" il ricordo di tanti anziani, da tante parti del Friuli, va spesso alle estati trascorse al Lago dei Tre Comuni, ai bagni in un'acqua ancora non resa fredda dai lavori idroelettrici che sarebbero arrivati alla fine degli anni '50, alle feste da ballo sul breâr o all'interno del dancing, alle scampagnate sui prati.
Erano gli anni immediatamente seguenti alla fine della seconda guerra mondiale, quando schiere di turisti avevano ripreso a frequentare il maggior lago della regione, quello di Cavazzo che, dal 1948, aveva anche, per decisione concorde delle tre amministrazioni comunali rivierasche, assunto la denominazione "Lago dei Tre Comuni". Il clima di quegli anni, denotante la gioia per la pace ritrovata e l'ottimismo per le prospettive del futuro traspare, fra i tanti esempi possibili, da un articolo, siglato I.C., apparso sul Messaggero Veneto nel 1955: “Il lago dei Tre Comuni, il maggior specchio d'acqua del Friuli, è un lago che riteniamo di poter definire popolare; una gran vasca senza troppi comfort, dove ci si può bagnare anche se (questo vale per le ragazze, si intende) il costumino non è proprio all'ultima moda, secondo i dettami del sarto francese in voga. Un lago sulle sponde del quale si possono anche lasciare le cartacce, a colazione al sacco consumata che, tanto, nessuno fa osservazione. (…) Ogni estate (e non ci risultano, almeno dal dopoguerra, stagioni di magra) le sue sponde si popolano di turisti. Sono triestini, goriziani, carinziani; migliaia di persone.
E' un lago che, nonostante tutto, è un'attrattiva turistica: una fonte indiretta di benessere per popolazioni di zone abitate da uomini e donne che, e non drammatizziamo certo, quanto a benessere non hanno conosciuto a tutt'oggi che il peso della gerla o la via dell'emigrazione. ”.
Questo è il clima, l'atmosfera, con cui tanti friulani, tanti triestini ricordano le estati sul Lago. E quest'estate viene riproposta una singolare iniziativa, la raccolta delle testimonianze di quanti, nei decenni passati, hanno frequentato con affetto il Lago. Sul blog del Centro di Documentazione del Comune di Trasaghis viene descritta la proposta: "Proviamo a ricostruire quel clima, il calore di quelle giornate, l'allegria di quelle estati. E' un invito che viene rivolto a tutti: raccontate la vostra testimonianza, diteci come vi siete trovati sul Lago, narrateci dell'emozione di quei giri in barca, tirate fuori dal cassetto dei ricordi il rossore di quando vi siete innamorati tra barche e cespugli…".
Le testimonianze (come commenti al blog http://blog.libero.it/centrodocalesso/, oppure con una mail inviata all'indirizzo centro_doc_alesso@libero.it, magari anche allegando delle foto) forniranno non solo materiali per un nostalgico "come eravamo" ma potranno essere utili per ribadire il legame con il più vasto lago della regione o offrire magari lo spunto per una riflessione sul modo di leggere il rapporto che oggi abbiamo col territorio e operare conseguentemente per la sua salvaguardia.
(Da: http://www.ilgiornaledelfriuli.net/ )
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