"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 19 luglio 2010

Lago, il parere tecnico dell'ing. Franzil

Somplago, tutti i conti dell'ampliamento

da: Messaggero Veneto — 17 luglio 2010, pagina 17

Dibattito In questo periodo di crisi economica è scoppiata la corsa all’oro, spesso oro sporco. II dio denaro ha sempre meno scrupoli e il comportamento sociale sempre più deludente! Finalmente si capisce perché in tanti vorrebbero realizzare centrali a biomasse altamente inquinanti, non curandosi dei danni ambientali, con il colpevole consenso o apparente disinteresse delle amministrazioni. Similmente si comprende perché aziende produttrici di energia elettrica vorrebbero ampliare e ristrutturare centrali come quella di Somplago sul lago di Cavazzo! Signori politici che governate, sindaci, consiglieri regionali, egregio presidente Tondo, perché state nicchiando, quali interessi avete a non difendere la vostra gente da queste continue aggressioni? Ricordatevi che sarete responsabili di tutto quanto accadrà. Cosa direte ai vostri figli, non lo so, ma è certo che dovrete aver coraggio, un domani, a mostrare la faccia per strada! La democrazia è partecipazione, ascolto popolare, quello che in Svizzera si chiama referendum amministrativo, per tutti i problemi sociali che vanno al di sopra della normale gestione del bene pubblico ossia per i problemi socio-ambientali che possono alterare la vita dei cittadini tanto nel bene quanto nel male. Quanto segue, se già lo sapete, lo voglio raccontare alla mia gente (e ai friulani cui voglio bene) perché ha sempre pagato e potrebbe pagare ancora ingiustamente, se voi non interverrete contro la speculazione dei famosi “furbi” del sistema. Ripeto che certi finanziamenti per fonti rinnovabili, che poi non sono proprio tali nella pratica, sono un vero scandalo per il contribuente, in quanto regalie a sproposito a causa di una legge iniqua! Sono una cuccagna per i “favoriti” che sfruttano senza scrupoli le opportunità offerte dai politicanti di turno. Lo sapete che, con l’ampliamento della centrale di Somplago, solo con il contributo dei certificati verdi, potrebbero guadagnare una cifra del 60% maggiore di quella ricavabile dal commercio dell’energia elettrica prodotta anche con l’uso del riciclaggio? No, presidente Tondo, non lo potevate sapere! Se non ci credete indagate e non lasciate defraudare e guastare i beni della vostra gente, a cui non viene altro che danni e stenta ad arrivare a fine mese. A ogni modo ve lo illustro, il perché, dal famoso “riciclaggio idrico”, per produrre corrente, attualmente tanto decantato da produrre dubbi al disinformato ascoltatore, non deriva soltanto la disgrazia dell’inquinamento con i relativi costi e conseguenze. Con la liberalizzazione del mercato elettrico avviato in Italia chi produce energia da fonti non rinnovabili (energia sporca), chi importa, o la usa in centrali ibride (perché stimola inquinamento) deve fino al 2010 (poi aumenta) riversare in rete una quantità di energia pulita pari al 7,55% della energia sporca che gestisce, con l’esclusione di 100 Gwh/A, oppure deve acquistare un corrispondente numero certificati verdi (Cv). Questo per rientrare nell’accordo di Kyoto: ridurre l’inquinamento del 17-18% entro 2020. I certificati verdi costituiscono una forma di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il certificato verde è emesso dal Gestore dei servizi energetici (Gse) su comunicazione del produttore e riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili dell’anno precedente o la producibilità attesa nell’anno in corso o nell’anno successivo e rappresenta 1 Mwh di energia elettrica. Per il 2010 il prezzo minimo base scambio dei certificati verdi (1 certificato verde = 1Mwh), stabilito dal Gse, è di 112,82 euro/Cv. Nel caso dell’ampliamento proposto per la centrale di Somplago l’energia non proveniente da fonti rinnovabili (energia sporca) necessaria per attivare il pompaggio sarebbe di 353 Gwh/A. Quindi l’energia da convertire in certificati verdi o da immettere “pulita” in rete sarebbe: (353 - 100) Gwh/A x 0,0755 = 19 Gwh/A = 19.000 Mwh/A = 19.000 certificati verdi. Per contro, l’energia producibile dalla centrale risulterebbe di 677 Gwh/A. In base a questa produzione, secondo l’attuale normativa, si ricava che l’energia finanziabile con i certificati verdi sarebbe: 677–7,55 = 669,45 Gwh/A = 669.450 Mwh/A = 669.450 certificati verdi. Ora tutti possono rendersi conto che a fronte di una spesa per acquisto di certificati verdi di 2.143.580 euro (19.000 Mwh/A x 112,82 euro/Mwh/A) la società proprietaria della centrale di Somplago ottiene un finanziamento in certificati verdi di 75.527.350 euro (669.450 Mwh/A x 112,82 euro/Mwh/A). L’incasso netto per la società (per differenza) è di 73.383.770. Questi gli incentivi che la società riceve dallo Stato ogni anno. Vediamo ora quanto vale sul mercato l’energia prodotta dalla centrale di Somplago. Con la liberalizzazione della produzione di energia elettrica introdotta dal “Decreto Bersani” il produttore di energia elettrica da fonti rinnovabili ha l’opportunità di cedere l’energia prodotta mediante il sistema di negoziazione della borsa elettrica organizzata e gestita dal Gestore del mercato elettrico (Gme). La borsa elettrica o mercato elettrico è un mercato telematico in cui è scambiata l’energia secondo un meccanismo basato sulle quantità di energia richieste e offerte dagli operatori che vi partecipano. I prezzi che si formano sul mercato assumono valori differenti in base alla zona di mercato e alla fascia oraria. Ritornando al nostro calcolo, se prendiamo in considerazione i prezzi orari dell’energia della borsa elettrica del 31 maggio scorso e calcolandone il prezzo medio, risulta che per le 10 ore di pompaggio notturno (ossia nelle ore in cui la centrale acquista energia per azionare le pompe), il prezzo è 43,4 euro/Mw, mentre per le 8 ore di funzionamento in produzione di energia (di giorno, energia venduta) è 70 euro/Mw. Se si rapportano i prezzi sopra riportati con l’acquisto e la produzione annua di energia della centrale si ha: energia acquistata dal mercato per il funzionamento delle pompe: 19.000 Mw x 43,4 euro/Mw = 824.600 euro; energia prodotta dalla centrale e venduta al mercato: 669.450 Mw x 70 euro/Mw = 46.861.500 euro. Quindi la resa della produzione per differenza è di 46.036.900 euro l’anno. Tutto questo utile è aziendale mentre alla gente arrivano solo disgrazie, e voi, signori amministratori dei beni della comunità, lascereste fare candidamente? Se i friulani fossero come i nostri “cugini” meridionali, la cui solidarietà è comunque ammirevole, ci sarebbe ben di che ribellarsi contro tutti dopo oltre mezzo secolo di vessazioni. Continuando con i conticini, e passando a studiare la bolletta Enel per uso domestico negli ultimi sei mesi, risulta che la tassazione media sul costo da pagare è di 1,76% quale quota energia (A3) per contribuire allo sviluppo delle fonti “veramente rinnovabili” e non per regalie a centrali ibride inquinanti. Quindi come cittadino libero da padroni e portavoce della mia gente e difensore dell’ambiente rimprovero il silenzio generale della classe dirigente e la sua inesistenza nella difesa del territorio, quale bene comune. E rimprovero a coloro che sono rimasti muti: “Legambiente” batti un colpo, “Verdi” dove siete mai? Siete forse diventati grigi? Se non vi fate sentire su problemi grossi come la devastazione del lago di Cavazzo e della sua valle, a cosa servono le vostre organizzazioni che noi sosteniamo? Badate tutti quanti a non tradire la vostra gente fin troppo pacifica tollerante e civile, poiché spezzata la corda, la spada di Damocle... A buon intenditor poche parole.
Dino Franzil - Tarcento

12 commenti:

  1. Ripompaggio alla centrale
    di Somplago

    Ho letto con attenzione le considerazioni dell'ingegnere Dino Franzil del 17 u.s. sul "Dibattito" del Messaggero di Udine.
    Nulla da eccepire sulle sue indubitabili qualità ingegneristiche che traspaiono dalle sue considerazioni tecniche-contabili dispiegate.
    Quello che invece gli difetta, a mio modesto parere, è la sua assunta posizione di tribuno per la salvezza di non si sa cosa.
    Investire e guadagnare per lui sono opera del "diavolo" per avere lo sterco che produce.
    A questo punto egli dispiega un disegno "comunista" dove le imprese e gli imprenditori sono indicati al pubblico ludibrio perché fanno il mestiere loro proprio.
    Non s'avvede invece dell'opportunità, per la zona, di innestare un confronto istituzionale con i poteri economici che intendono realizzare l'opera che da tutti i tecnici è considerata necessaria.
    Necessaria per sopperire alle punte di richiesta d'energia per le mancanze del nostro PEN (Piano Energetico Nazionale) fermo da oltre anni venti a seguito della scellerata chiusura del nucleare, sponsorizzata da quasi tutti (si dichiararono contro solo i Liberali e Repubblicani) e istituzionalmente tombata da De Mita e Andreotti.
    Andreotti porta anche la responsabilità, non la colpa, di avere destinato parte dei proventi della tariffa A3 alle energie assimilate per la realizzazione di centrali termoelettriche adatte alla combustione di scarti della filiera del petrolio e che favorì l'industria petrolifera.
    Purtroppo certe mentalità ideologicamente orientate vedono solo le difficoltà dove invece chi è dotato di mentalità imprenditoriale vede le nuove opportunità.
    Che l'ing. Franzil chiami a raccolta Legambiente e Verdi (perché non anche Wwf, Italia Nostra ecc.?) fa intuire ormai come minoritaria certa politica ambientalista che voglio rimarcare con le parole non mie ma alle quali mi associo.
    Riporto un passo del libretto "Verdi fuori, rossi dentro - L'inganno ambientalista", dal capitolo 4 "L'illusione dell'energia dal sole", a pagina 85, scritto a quattro mani dal professore associato in Chimica dell'ambiente dell'università di Modena, Franco Battaglia, e dal professore emerito Renato Angelo Ricci e anche tra i cofondatori dell'associazione "Galileo 2001": “…ecco perché riteniamo che tra i grandi mali che l'umanità ha dovuto subire per causa di se stessa (nazismo, comunismo, terrorismo) vi è anche l'ambientalismo Verde. I cui programmi, se attuati, lo rendono più pericoloso di nazismo+comunismo+terrorismo messi insieme”.
    Che mi sia possibile suggerire di chiedere per la zona dei tre comuni interessati dei vantaggi tariffari sui consumi elettrici a compensazione per l'utilizzo dei bacini afferenti con scadenza a fine utilizzo come in parte riportato in un mio scritto distribuito il 29 Novembre dello scorso anno durante l'assemblea che vedeva presente ad Alesso di Trasaghis l'assessore De Anna?
    Ovviamente con il rispetto di tutte le clausole previste dalle leggi vigenti e dai nulla osta concessi che possono solo che essere condizionali.

    Renzo Riva
    P.L.I. F-VG
    Energia e Ambiente

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  2. Mio scritto distribuito prima del consiglio comunale del 29 Novembre dello scorso anno durante l'assemblea che vedeva presente ad Alesso di Trasaghis l'assessore De Anna.


    La democrazia non degeneri in oclocrazia

    Con le domande sbagliate è impossibile pervenire a risposte giuste

    Ecco perché è necessario porsi delle corrette domande
    per pervenire a corrette risposte coerenti

    Lago dei Tre Comuni
    Utilizzazione a uso turistico o industriale? Oppure entrambe?
    Ho seguito il dibattito instaurato dai lettori sulla stampa locale (Messaggero Veneto), in special modo del circondario dei tre comuni sui quali insiste l’omonimo lago.
    Tutti gli argomenti addotti nelle loro lettere sono parziali e neppure collazionandoli si riesce a portarli ad una organica, seppure plurale, unitarietà.
    Provo a spiegarmi volendo dapprima rappresentare i dati del problema.
    Esiste una convenzione firmata tra la proprietà (al tempo Sade) negli anni 60 e le tre amministrazioni comunali interessate che prevedeva la possibilità di un utilizzo delle acque con una variazione di livello di quattro metri, fra il minimo ed il massimo.
    Oggi, a distanza di qualche anno dalla scadenza della sopraddetta convenzione, c’è la società Edipower, subentrata all’ Enel, che vuole rinnovare tale convenzione con una variante rispetto alla precedente riguardo ai livelli: da quattro a due metri.
    In sostanza la società elettrica riconoscerà delle “royalties” ancora più sostanziose se potrà pompare di notte l’acqua dal lago al bacino di Verzegnis – bacino ricavato a suo tempo chiudendo a diga la forra esistente – e di proprietà privata, mi pare ora afferente alla stessa Edipower: dico ciò perché il comune di Verzegnis non gode di nessun introito per quanto mi è dato di sapere.
    Ora due conti per dare “i numeri” su cui confrontare le varie opinioni.
    Le attuali “royalties” sono originate dai MW (megawatt) che la centrale di Somplago produce oltre ad un fisso come dovrebbe essere previsto con eventuali altri clausole che non conosco perché non sono in possesso dei termini contrattuali della convezione stessa.
    Il nuovo scenario che si presenta della capacità produttiva d’elettricità e della “utilizzazione”, o sfruttamento che si voglia dire, del lago è di gran lunga superiore all’attuale che è di poche ore al giorno.
    (prima parte)

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  3. (seconda ed ultima parte)
    Il ripompaggio notturno dell’acqua costa il 10%, in termini di tariffe elettriche notturne, rispetto alle tariffe diurne e dà il diritto ai “CIP 6” nella fase di ricaduta della stessa con produzione d’energia.
    La maggior produzione elettrica, pagata a tariffa giornaliera intera, derivante dall’aumentata disponibilità d’acqua dovuta al pompaggio notturno, permetterà alla società di pagare i costi di pompaggio 1 (uno) con realizzazione di ricavi pari a 6 (sei) e non 10 (dieci=100%) come erroneamente si potrebbe pensare; ciò è dovuto ai rendimenti del sistema energia elettrica per pompaggio-perdite di carico nelle tubature di mandata in salita-perdita di carico in discesa-rendimenti gruppo turbina/alternatore e infine al rendimento del trasformatore che alimenta la rete nonché dei costi per l’ammortamento e la manutenzione dei nuovi gruppi.
    Pertanto le amministrazioni che contrattano con la società Edipower devono aumentare le richieste delle “royalties” che, rispetto a quelle odierne, dovrebbero essere rivalutate e non di poco: da un minimo di tre volte ad un massimo di sei e più volte di quelle attuali e su base, solo in aumento, delle rivalutazioni: non semplicemente monetarie ma del potere d’acquisto della moneta o altro sistema di scambio.
    A questo punto la “pretesa” della salvaguardia del lago deve essere presentata ai cittadini come un mancato introito alle casse comunali che finora hanno permesso alle amministrazioni locali di poter dare servizi e nella misura attualmente conosciuta, grazie anche alle “royalties”.
    Pertanto eventuali mancati introiti dalle “royalties” giustificate dal mancato rinnovo e ricontrattazione della concessione, per utilizzare il lago a uso esclusivamente turistico, saranno riverberati su tutti i cittadini rivieraschi, con una diminuzione dei servizi fin qui erogati dai comuni, oppure mantenuti con inevitabili tassazioni aggiuntive.
    Alla partecipazione delle popolazioni dire una parola in merito.
    Certamente con alcune centrali nucleari questi equilibrismi energetici non sarebbero più virtuosi e non si porrebbero più, pertanto, dilemmi cornuti.
    (vedasi ultimo volantino sulle energie rinnovabili a Tarcento distribuito mercoledì e giovedì scorsi prima del consiglio comunale del 29 ottobre)

    Mandi,
    Renzo Riva
    P.L.I. F-VG
    Energia e Ambiente

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  4. Dimenticavo

    Mia consuetudine è quella di porre tutti i miei dati


    Renzo Riva

    Via Avilla, 12/1
    33030 Buja

    renzoslabar@yahoo.it
    +39.349.3464656

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  5. "A&D" ringrazia Renzo Riva per il suo articolato contributo alla discussione. Chiaramente, le opinioni espresse sono riferite e riferibili all'autore e, su esse, è probabile che si apra un ulteriore "fronte" di dibattito. Ma è questo, come già si è ragionato, il "sale della democrazia".

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  6. Quindi il Sig. Riva liquiderebbe la questione ampliamento centrale/lago chiedendo come contropartita sostanziose compensazioni.
    A quanto ammonterebbe il valore del lago?
    Ci sono Paesi che investono nella ricerca di nuove fonti energetiche, l'Italia invece è notevolmente in ritardo.
    Riguardo al nucleare, chi garantisce e certifica la costruzione degli impianti a regola d'arte od il regolare svolgimento delle gare d'appalto?
    Chi garantirà la regolare manutenzione?
    Si propone la costruzione di centrali nucleari in un Paese in cui, d'inverno, sui treni i viaggiatori soffrono il freddo a causa dei guasti all'impianto di riscaldamento.
    Mi ven di ridi...
    (c.r.)

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  7. Ridi ridi...
    con quel che segue.

    Renzo Riva
    P.L.I. F-VG
    Energia e Ambiente

    renzoslabar@yahoo.it
    +39.349.3464656

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  8. "(...)posizione di tribuno per la salvezza di non si sa cosa."
    Beh, e' noto che l'Ingegner, pardon, il compagno Franzil, viene ogni domenica a pescare sul Lago!
    Dietrologie a parte, se e' andato un po' sopra le righe, non e' che sia solo perche' un po' irritato e preoccupato - come molti d'altronde - per la situazione? Glielo vogliamo concedere?

    "Non s'avvede invece dell'opportunità, per la zona, di innestare un confronto istituzionale con i poteri economici che intendono realizzare l'opera che da tutti i tecnici è considerata necessaria."
    Beh, da un attento lettore di quotidiani, non e' un po' eccessivo quel "tutti"?
    Poi non credo che "tecnico" ed "imprenditore" siano sinonimi. Ah, sempre da attento lettore, e' per caso sfuggita la richiesta di studi approfonditi per valutare l'impatto ambientale? Non c'entra con il confronto?

    "(...) a seguito della scellerata chiusura del nucleare, sponsorizzata da quasi tutti (...)"
    Si chiamerebbe "Referendum", ha a che fare con la democrazia, credo.

    "Tutti gli argomenti addotti nelle loro lettere sono parziali e neppure collazionandoli si riesce a portarli ad una organica, seppure plurale, unitarietà."
    Forse si esprimono su argomenti che riguardano i loro interessi o le loro attivita'. E' così inusuale che un geologo o un ingegnere o un albergatore sottolineino aspetti diversi del problema? Mah...

    Comunque sarebbe interessante sapere l'ammontare di queste "royalties" e quanto influiscono sui bilanci comunali.

    Mandi.
    OG Loc

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  9. Caro Riva, se pensi bene, noi tutti siamo delle "piccole" centrali atomiche; allora invece di pensare alle "grandi" centrali atomiche prova a pensare alla tua "piccola"!

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  10. I politici svedesi almeno si sono ricreduti ed hanno annullato una legge promulgata dopo l'incidente di Three Miles island che voleva chiuse tutte le centrali nucleari entro l'anno 2010.
    Provate ad andare a 1h 39m e guardate e sentite come ragionano gli svedesi.

    http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2010-07-22#day=2010-07-22&ch=1&v=24272&vd=2010-07-22&vc=1

    In Italia invece si fanno i referendum per decidere se lavorare o no a Pomigliano.
    Ovviamente noi mica siamo "coglioni" come i polacchi ed i Serbi!
    Abbiamo i sindacati che ce lo mettono nel posto di lavoro.

    Si fa presto a dire referendum; mica saremo abitanti della Beozia?

    Renzo Riva
    renzoslabar@yahoo.it
    +39.349.3464656

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  11. Sig. Riva ha ragione, visto che la democrazia consente a tutti (lei inlcuso) di esprimere le proprie opinioni e che queste disturbano coloro che sono affacendati a conservare e rafforzare il proprio potere, perchè non aboliamo le scuole, i giornali, la tv, impediamo l'apprendimento delle lingue straniere e la libera circolazione di idee e di individui?
    Quanto alle fonti energetiche, avrei un suggerimento: favoriamo l'installazione di pannelli su ciascun edificio in modo che ciascuno consumi l'energia prodotta in proprio.
    Così gli imprenditori potrebbero dedicarsi alla coltivazione di quel particolare vegetale che procura euforia.
    E tutti vivrebbero felici e contenti.
    Peace & Love

    (c.r.)

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  12. Ah ecco, i sindacati! Ci avrei scommesso venivano fuori, peccato che nel blog non ci sia la sezione dedicata: qualche euro l'avrei tirato sù.
    Adesso mancano le "mezze stagioni" e il "si stava meglio quando si stava peggio" per chiudere il cerchio.

    Ovviamente abrogare una legge in Parlamento o dopo una consultazione referendaria sono la stessa identica cosa.
    Altrettanto ovviamente, questo non ha niente a che fare con il sito di stoccaggio presente sul territorio svedese da più di dieci anni che, guarda caso, da noi (si dice) sarà pronto nel 2020.
    Noto con piacere che a Buja siete abituati a scagazzare per casa liberamente, poi, eventualmente, vi fate mettere il cesso. Approvo chi mantiene vive le tradizioni.

    Geniale anche l'idea di una centrale a Pianosa, nel bel mezzo del Santuario dei Cetacei...quante menti brillanti, poi parlano della fuga di cervelli!
    Magari potrebbero stoccare lì anche i 150.000 metri cubi di scorie e mettere a guardia i delfini. Tanto paghiamo noi, come i 700 "smantellatori di centrali".

    Ad ogni modo, in caso di problemi, sono ben disposto ad accogliere un paio di biondone svedesi!

    Piccola e banale riflessione: i Faraoni producevano opere perchè durassero nel tempo e lo facevano con l'arroganza di chi si considerava un dio; noi siamo ben felici di produrre spazzatura che durerà molto più a lungo, in nome di cosa, ci consideriamo piu' onnipotenti degli dei?

    Permettetemi uno spunto dalla battuta di Anonimo. In Germania (un posto normale, dove esiste la ricerca) hanno fatto un interessante esperimento, estremizzando la coibentazione di alcuni edifici ed usando gli abitanti come unica "centrale termica"...effettivamente siamo delle "stufette a 36 gradi"! Sembra assurdo ma hanno ottenuto risultati incoraggianti, se pensiamo che qualche decina di anni fa i doppi vetri sembravano fantascienza...

    Mandi.
    OC Loc

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