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mercoledì 28 luglio 2010

Lago, i Comitati replicano agli Industriali


Comitati: uno scempio la centrale raddoppiata

da: Messaggero Veneto — 27 luglio 2010

CAVAZZO. «Gli industriali hanno come obiettivo il lucro, il profitto, ed è normale che lo perseguano. I comitati hanno come obiettivo l’ambiente e la qualità della vita. Ed è logico che anche loro perseguano il loro fine». Franceschino Barazzutti, del comitato “Movimento Mont”, replica decisamente alla presa di posizione del presidente degli industriali udinesi Adriano Luci, che recentemente ha annotato come per ogni progetto da intraprendere ci sia un comitato contrario. In particolare si riferisce all’ampliamento della centrale idroelettrica di Somplago e al problema della fame di energia a basso costo da parte dell’industria. «I comitati - denuncia Barazzutti - non sorgerebbero qualora le istituzioni politiche e le associazioni di categoria funzionassero. Oggi i comitati rappresentano la sfiducia della popolazione verso una certa politica, verso un certo modo di fare affari che oggi esplode sulla cronaca nazionale, con legami poco chiari». Il rappresentante del comitato entra nel vivo della questione centrale del lago dei Tre Comuni. «Il progetto Edipower prevede di passare dal pescaggio degli attuali 66 metri cubi al secondo a 111 m3/s. Il presidente Luci non può capire che questo ridurrebbe il volume del lago, cambiandone il livello, producendo fanghi con danni rilevantissimi a flora e fauna del posto». «Se non lo capisce è male, ma se lo capisce - chiosa Barazzutti - è ancora peggio». Per il Comitato l’aumento di produzione di energia previsto per la centrale non coprirebbe il fabbisogno energetico della regione. «L’energia qui prodotta va per lo più in Veneto e non nella nostra regione. Come mai Confindustria va a visitare la centrale solo quando questa è stata privatizzata?» si chiede Barazzutti. Regione e industriali, per il “Comitato Mont”, non sono stati lungimiranti quando, tempo addietro, si è parlato della vendita della centrale ai privati: avrebbero dovuto acquisirla assieme alla centrale di Ampezzo, per fornire le zone industriali di Osoppo, Amaro e Udine. «Non l’hanno fatto allora e oggi vanno a disturbare le popolazioni della Valle del But e del Carso con i loro elettrodotti». Una società mista, pubblica e privata, avrebbe potuto risolvere anche la questione della captazione dell’acqua sia per scopo alimentare che energetico su tutta la nostra montagna. «Giustifico inoltre- prosegue Barrazzutti, il rappresentante degli industriali carnici Federico Gollino perché è giovane, ma avrebbe dovuto far presente a Luci e alla direzione della centrale di Somplago quanti danni, profondi, ha lasciato la gestione delle acque dell’allora Sade nella montagna non solo friulana, di cui ancora si sentono i risvolti negativi». ( g.g. )

1 commento:

  1. Non so se possa interessare ma il sito (non molto aggiornato) del Movimento è qui:
    http://www.movimentomont.it/

    Questo brano del Sig. Barazzutti mi pare molto bello:
    " I sindaci percepivano concretamente quella pari dignità e quel decentramento in forza dei quali il cappello lo tenevano, ovviamente, in testa e non in mano quando andavano in Regione."

    Invece trovo molto triste descrivere i Comitati come "rappresentanti della sfiducia", mi auguro non sia così per tutti ma, visti i tempi...

    Mandi.
    OG Loc

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